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Autore: Ronnie the Fox    02/06/2017    0 recensioni
Mr.Kanemoto dovette trattenere un sospiro esasperato. Era già da diversi minuti che Yuuhei si era dimostrato del tutto disinteressato a quanto aveva da comunicargli, rimanendo piuttosto a fissarlo con perfetta indifferenza e rispondendo in modo fin troppo breve alle sue parole.
I segnali di un incipiente mal di testa non contribuivano in alcun modo a migliorare la situazione.
-Ho accettato l'incarico soltanto perchè me l'ha chiesto Uzuki...- pensò.
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Kasuka Heiwajima, Ruri Hijibe
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Yuuhei annuì e continuò a mangiare il proprio pranzo quasi come fosse un pupazzo meccanico. Il suo manager, Kanemoto, rivolse uno sguardo in direzione del ragazzo e pensò: Ho accettato questo lavoro soltanto perchè Uzuki mi ha chiesto di farlo..."
-DRRR!! light novel, volume 4



«Domani hai quell'intervista per pubblicizzare il nuovo film, vedi di ricordartene.»
 Il tono freddo del manager non parve colpire particolarmente Yuuhei, che si limitò ad alzare le spalle e pronunciare un "Okay" prima di chiudersi nuovamente nel suo silenzio.
Dall'altra parte del tavolo, Mr.Kanemoto dovette trattenere un sospiro esasperato. Era già da diversi minuti che Yuuhei si era dimostrato del tutto disinteressato a quanto aveva da comunicargli, rimanendo piuttosto a fissarlo con perfetta indifferenza e rispondendo in modo fin troppo breve alle sue parole.
I segnali di un incipiente mal di testa non contribuivano in alcun modo a migliorare la situazione.
Ho accettato l'incarico soltanto  perchè me l'ha chiesto Uzuki... pensò.
O almeno, quella era la motivazione di facciata che aveva addotto per convincere la giovane stella del cinema ad accettarlo in quanto suo nuovo manager e sviare i sospetti riguardanti l'improvvisa sparizione del suo predecessore, tale Mr.Uzuki.
La verità era che aveva accettato quel lavoro non tanto spinto dalla propria aspirazione professionale o come favore concesso ad un collega, quanto con la speranza di riuscire a strappare ad Hanejima qualche informazione di fondamentale importanza per il proprio vero lavoro. E se ciò non è ancora abbastanza, possiamo sollevare ogni dubbio affermando che "Mr.Kanemoto" non era che lo pseudonimo non particolarmente fantasioso che aveva scelto come parte della propria copertura. Il giovane manager seduto di fronte ad una delle più celebri personalità del cinema giapponese rispondeva infatti al nome Kazamoto Takaaki e, ben lontano dall'essere un esperto nel campo di trattative e contratti riguardanti la partecipazione a questo o quel progetto cinematografico, era in realtà uno dei luogotenenti più temuti e rispettati dell'Awakusu-kai, nota organizzazione mafiosa con base ad Ikebukuro.
A questo punto vi starete certamente domadando "Come ha fatto un malvivente del suo calibro ad essere assunto da qualcuno come Yuuhei Hanejima? E, soprattutto, perchè?"
Beh, coincidenza vuole che quella fosse la stessa domanda che lo stesso Kazamoto- pardon- Mr.Kanemoto si stava stancamente ponendo, mentre osservava distrattamente il suo cliente finire di mangiare il proprio piatto di pasta con movimenti meccanici e privi di qualsiasi coinvolgimento emotivo, al punto da farlo somigliare in maniera inquietante ad un robot. 
Nel silenzio che seguì, lasciò che la propria memoria tornasse indietro a ripercorrere gli antefatti che lo avevano portato a trovarsi in quella posizione.

Era da circa due settimane che i suoi superiori avevano deciso di affidargli l'intricato caso di Ruri Hijiribe. In apparenza, non si trattava di nulla di troppo complicato: localizzare la ragazza, individuare il luogo e il momento in cui non fosse stata circondata da guardie del corpo o da fan adoranti, porre fine alla sua esistenza in modo rapido e pulito come richiesto dal committente.
Come fin troppo spesso accade, tuttavia, tra l'ideazione di un piano e la messa in atto dello stesso si possono presentare innumerevoli ostacoli e complicazioni impreviste. La prima di essere, nonchè forse la più importante, era stata l'identità stessa dell'obiettivo.
Ruri Hijiribe non era una ragazza qualunque. Si trattava infatti di una famosissima pop-star che da qualche anno aveva conquistato i cuori dei suoi ammiratori con la pubblicazione di due album, decine di set fotografici e la partecipazione in alcuni film di successo. Il talento della ragazza non aveva lasciato indifferenti nemmeno i pezzi grossi dell'Awakusu-kai 
con cui, dopo lunghe trattative, Kazamoto si era accordato per trasformare l'esecuzione in un più blando rapimento e trasferimento fuori dal territorio giapponese, così che il committente non avesse di che lamentarsi.
In un secondo momento, al caro prezzo della vita di alcuni dei suoi uomini migliori, aveva scoperto che la cantante non era ciò che si potesse definire "una ragazza normale", dove la sua anormalità non faceva riferimento soltanto al suo status di personaggio famoso, ma anche alla spietata efficienza, quasi sovrumana, con la quale si era dimostrata in grado di sbarazzarsi con le proprie stesse mani dei sicari mandati a rapirla.
Ebbene, dopo diversi fallimentari tentativi di approcciare la ragazza in un momento propizio, Kazamoto si trovava nuovamente al punto di partenza e, quel che è peggio, completamente privo di idee sulle quali lavorare. 
Era stato allora che, con suo grande stupore, il suo storico collega Akabayashi Mizuki gli si era fatto incontro dichiarando di aver trovato "la soluzione a tutti i tuoi problemi, mio caro". Ancora prima che potesse domandargli cosa intendeva con quella bizzarra esclamazione, il collega gli aveva mostrato lo schermo luminoso del proprio cellulare, sul quale era aperta la pagina di un quotidiano online il cui titolo di punta recitava "La stella del cinema Hanejima Yuuhei in cerca di un nuovo manager".
Ecco, forse era stato allora che avrebbe dovuto tirarsi indietro.
Perchè non era affatto sicuro di aver mai sentito un piano d'azione più stupido e difficilmente attuabile di quello; presentarsi al colloquio di lavoro sotto falso nome, ottenere il posto come manager di Yuuhei Hanejima e cercare di strappare direttamente a lui, che si mormorava avesse instaurato un qualche tipo di relazione sentimentale con la Hijiribe, qualche informazione utile sulla vera natura della ragazza e, casomai, su un suo punto debole che potesse essere sfruttato.
Ma, si sa, la disperazione spinge ad accettare anche le soluzioni più assurde e poco plausibili, quando queste contengono ancora il più flebile barlume di speranza.
Kazamoto si era così convinto ad abbandonare il proprio scetticismo e acconsentire alla proposta del collega. Quest'ultimo, tuttavia, ne aveva approfittato per sottolineare quanto, seconda la sua modesta opinione, Kazamoto non fosse "affatto portato per questo tipo di operazioni" e "decisamente più abile nell'agire dietro le quinte, piuttosto che alla luce del sole", così che, ignorando bellamente le proteste del povero Kazamoto, si era offerto lui stesso di interpretare il ruolo del sedicente manager di Hanejima, mentre l'altro si sarebbe potuto occupare di tutti gli aggiustamenti necessari per far filare liscio il loro piano.
Ancora una volta, Kazamoto aveva dovuto stringere i denti e acconsentire.
Sperava, se non altro, che quella ridicola messinscena sarebbe servita a qualcosa e che il suo incarico potesse essere finalmente portato a termine, con tanto di complimenti e congratulazioni da parte di colleghi e superiori.

Siamo fottuti.
Era stato pressapoco questo il primo pensiero che gli aveva attraversato la mente quando aveva visto Akabayashi con i capelli tirati all'indietro grazie ad una dose esagerata di brillantina, la cicatrice sull'occhio destro coperta da una quantità industriale di makeup teatrale e per la prima volta separato dal suo fedele bastone da passeggio, dirigersi tutto impettito all'ingresso dell'edificio presso cui si sarebbe tenuto il colloquio di lavoro.
Non c'era alcuna possibilità che la sua recita si dimostrasse anche minimamente credibile e, anzi, sarebbero già stati terribilmente fortunati se in quel modo non avesse scatenato qualche sospetto, spingendo gli agenti di Hanejima a spedirgli i poliziotti alle calcagna.
Eppure, contro ogni sua aspettativa, il collega aveva fatto ritorno dopo nemmeno un'ora, con un sorriso raggiante stampato in viso e un plico di documenti che, ad una più attenta osservazione, si erano rivelati essere niente meno che un contratto di lavoro.
Un contratto di lavoro firmato da un certo "Mr. Uzuki" («Sul serio, Akabayashi? Sul serio?»)
C'era qualcosa di fondamentalmente sbagliato nelle leggi dell'universo, aveva deciso allora Kazamoto, se tutti i suoi tentativi meglio congegnati di portare a termine l'incarico avevano fallito miseramente, quando invece una stronzata simile funzionava al primo colpo.

Per più di un mese Akabayashi aveva recitato il ruolo del perfetto manager, tanto che non era raro vederlo comparire di sfuggita nei servizi televisivi o nei talk show all'interno dei quali Hanejima faceva la propria apparizione per pubblicizzare l'imminente uscita di un film di cui era protagonista. Nel frattempo, Kazamoto si era affannato giorno dopo giorno per procurarsi ogni tipo di permesso o documentazione necessaria a sostenere la messinscena, vivendo nel costante timore che la farsa venisse scoperta e tutto andasse a rotoli con conseguenze a cui preferiva non pensare.
Ma l'interpretazione del collega si dimostrò talmente convincente che nessuno osò mai mettere in dubbio il fatto che fosse realmente un onesto lavoratore interessato soltanto ad amministrare gli impegni di una nascente stella del cinema e ad accompagnarla passo per passo lungo i momenti fondamentali della sua carriera.
Ma se la scalata al successo di Hanejima proseguiva senza incontrare ostacoli, lo stesso non si poteva dire per  il progetto degli altri due. Poche erano state le informazioni utili che erano riusciti a sottrargli, nonostante Akabayashi si dimostrasse assolutamente convinto che gli sarebbe bastato ancora poco tempo prima di ottenere risultati tangibili.
Tra le altre cose, erano riusciti a scoprire che la tanto favoleggiata relazione tra i due non era che un invenzione dei giornalisti e che, sebbene il giovane attore nutrisse una forte ammirazione nei confronti della collega, non poteva dire di conoscerla poi così bene.
Se da quel momento avevano deciso di tirare avanti con la messinscena, era stato soltanto nella flebile speranza di poter comunque tentare di avvicinare la ragazza, essendo ormai inseriti nell'ambiente, senza destare alcun sospetto.

La situazione era andata peggiorando, per Kazamoto, quando di punto in bianco Akabayashi lo aveva contattato, scusandosi ampiamente per la decisione di abbandonare prematuramente il loro piano; i suoi superiori lo avevano appena incaricato di occuparsi di un caso di massima priorità, riguardante una partita d'armi sottratta all'organizzazione.
«Ma non devi preoccuparti» gli aveva detto «Ho avvertito il ragazzo che arriverà un mio conoscente a prendere il mio posto. Spero non sia un problema per te. Non è un lavoro difficile, vedrai!»
Ecco che il povero Kazamoto era stato così costretto a falsificare il proprio curriculum, annullare qualsiasi altro impegno avesse preso con l'organizzazione e comprarsi un completo nuovo nel giro di appena due giorni, per poter presentarsi il terzo come nuovo manager di Hanejima, accorso a sostituire Mr.Uzuki, che era improvvisamente partito per la luna di miele a seguito di un matrimonio di cui nessuno aveva saputo assolutamente nulla.
Come per ubbidire ad una legge non scritta, aveva stabilito che il proprio pseudonimo avrebbe dovuto essere, se non altro, stupido e ridicolo quanto quello scelto dal suo predecessore.
Kazamoto si era dunque trasformato, sostituendo appena due caratteri del suo cognome, in Mr.Kanemoto.
In ogni caso, aveva ragionato, se nessuno aveva avuto la perspicacia di notare qualcosa di strano in precedenza, non lo avrebbe fatto certamente adesso. E così era stato.

Ed eccolo lì, ora, seduto al tavolo di un ristorante italiano di fronte a Yuuhei Hanejima, che per tutta la durata del loro incontro non aveva fatto che rispondere con monosillabi pronunciati in tono piatto alle sue domande. Doveva ringraziare la propria naturale disposizione ad assumere senza troppa difficoltà un'espressione impassibile anche di fronte alle situazioni peggiori, se fino a quel momento era riuscito a mantenere la calma con Hanejima.
Non aveva mai avuto a che fare con qualcuno di meno collaborativo di lui, il che, considerando che abitualmente era costretto a relazionarsi con malviventi e criminali di ogni genere, era tutto dire.
Fin dal primo momento aveva avuto il sospetto che l'attore lo avesse preso in antipatia e che, proprio per questo motivo, si rifiutasse di ascoltare le sue proposte o rispondere alle sue domande, ma un breve colloquio con Akabayashi gli aveva rivelato che quello era il comportamento che Hanejima sembrava adottare nei confronti di chiunque lo avvicinasse.
Gli era bastata una settimana, una sola settimana, a capire che quel lavoro non faceva per lui. Non che non avesse potuto prevederlo.
L'azione congiunta di eccentrici produttori cinematografici con cui doveva portare a termine infinite contrattazioni, di giornalisti e fan sfegatati che ad ogni occasione cercavano di avvicinarlo per fargli qualche domanda spesso inopportuna e dell'atteggiamento irritante del suo cliente, erano riusciti a portarlo ad un passo dall'esaurimento nervoso.

Fortunatamente per lui, il caso di Ruri Hijiribe si sarebbe risolto nel giro di non molto tempo, per effetto di una serie di circostanze casuali, che avrebbero portato la ragazza a sparire dalla circolazione, proprio come richiesto dal suo committente, senza che lui o i suoi uomini dovessero alzare un dito.
Dopo quello che gli era sembrato un surreale incubo durato due mesi, Kazamoto avrebbe finalmente potuto fare ritorno al proprio lavoro di sempre, trovandosi ad accogliere con serenità anche incarichi che avrebbero comportato la concreta possibilità di mettere in pericolo la sua vita, ricordando come, nonostante tutto, almeno non avrebbe dovuto più avere a che fare con Yuuhei Hanejima.
Ancora oggi, facendo casualmente il nome dei due manager di Yuuhei Hanejima, scomparsi entrambi in circostanze misteriose, potreste vedere Kazamoto e Akabayashi scambiarsi un'occhiata di complicità mista ad una certa dose di imbarazzo, prima di affermare con determinazione di non avere assolutamente mai avuto a che fare con quella strana storia.



NOTE DELL'AUTRICE: Nel quarto volume della light novel da cui è stato tratto l'anime di Durarara, compaiono due personaggi un po'...strani. Tali Mr.Kanemoto e Mr.Uzuki, entrambi manager di Yuuhei, il fratello di Shizuo che si è dato alla carriera di attore.
Ora, per la somiglianza dei nomi con quelli di altri due personaggi di nostra conoscenza, non ho potuto fare a meno di continuare a chiedermi che razza di colpo di scena (trash, ma pur sempre colpo di scena) sarebbe stato se alla fine fosse saltato fuori che erano sempre stati loro, ma sotto copertura per qualche motivo stupido.
Non nego di essermi divertita parecchio a scrivere questa scemenza e spero abbia strappato un sorriso anche a voi. 
In tal caso, grazie per esservi fermati a leggere questa storia e alla prossima! ~

-Ronnie
  
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