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Autore: Ghost Writer TNCS    03/06/2017    4 recensioni
Leona è nata con un potere terribile e straordinario, una forza inarrestabile originata nel cuore più profondo dell’Inferno, capace di sbaragliare qualsiasi avversario. Un mostro.
Alphard non è nemmeno nato: lui è un ibrido, il prototipo di un nuovo tipo di supersoldato. Un esperimento.
Insieme si sono diretti su Shytia, un pianeta devastato dalla guerra civile e ora saldamente nelle mani di criminali senza scrupoli, e lì hanno fondato una gilda: la Brigata delle Bestie Selvagge. Ma hanno bisogno di una grande impresa per riuscire ad emergere, per dimostrare quanto valgono.
Un giorno vengono a sapere che Adolf O’Neill, il fuorilegge che controlla la vicina Traumburg, è entrato in possesso di un antico artefatto dal valore inestimabile. Ucciderlo vorrebbe dire liberare la città, ma anche e soprattutto poter saccheggiare la sua ricchissima collezione.
Prima però dovranno trovare degli alleati: qualcuno abbastanza folle da voler attaccare la roccaforte di O’Neill insieme a loro. Qualcuno che abbia la stoffa di una Bestia Selvaggia.
“Non siamo eroi, ma se avete bisogno di un eroe, chiamateci.”
Domande? Dai un'occhiata a http://tncs.altervista.org/faq/
Genere: Azione, Fantasy, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo

L’atmosfera all’interno della gilda era calda e movimentata, e questo perché il numero dei presenti era ormai raddoppiato. Axel Rad-šatah si era preso qualche giorno per riflettere sulla proposta di Leona, e alla fine aveva accettato di unirsi alla Brigata. Lui e la sua famiglia si erano trasferiti in uno degli appartamenti liberi e sua moglie aveva accettato di buon grado l’incarico di trovare i giusti elettrodomestici per ampliare la cucina e rendere fruibili altre stanze. Al contrario del marito, Sephiredd era una demone, aveva la pelle bruna e dei capelli argentei che sfumavano al lilla. Sua figlia Sora, seduta di fronte a lei, le assomigliava molto, fatta eccezione per i capelli piumati che sfumavano al verde, e per il fatto che non aveva la coda.

Leona sollevò la bottiglia e mandò giù un lungo sorso di birra. «Aah, che bello avere nuovi membri!» esclamò tutta contenta.

«Già, peccato solo che quella sia una prima donna» commentò Gardo’gan, seduto accanto a lei con la sigaretta in bocca e un grande schermo olografico davanti.

Come sperato da Alphard, oltre ad Axel e alla sua famiglia, anche l’imenotteriana con il potere del fuoco aveva accettato di unirsi alla Brigata, tuttavia il suo atteggiamento vanitoso e un po’ egocentrico non le aveva fatto guadagnare molte simpatie.

«Dai, Gardo’gan, non fare il maleducato. È appena arrivata: dalle un po’ di tempo per ambientarsi» la difese Leona. Qualche giorno prima il sauriano le aveva rivelato il suo nome proprio, tuttavia la figlia dell’inferno aveva rinunciato ben presto all’idea di usarlo. “Mi chiamo Xhernan” le aveva detto, ma i tentativi della giovane di ripeterlo erano stati alquanto imbarazzanti.

L’imenotteriana intanto, dotata di un ottimo udito, aveva sentito il commento del rettile e la cosa non le aveva fatto molto piacere. In realtà si sentiva un po’ in colpa a tenere quell’atteggiamento pretenzioso, ma la verità era che le sembrava di essere state reclutata solo per il suo aspetto esteriore e non per ciò che sapeva fare. E in effetti a volerla nella Brigata erano stati soprattutto Alphard, che già in passato aveva dimostrato di apprezzare il suo fisico da modella, e Leona, che in quanto lesbica aveva ammesso di trovarla molto attraente.

«Fiammetta, che ne pensi di questo set da cucina?» le chiese Sephiredd mostrandole un gruppo di elettrodomestici in offerta.

La diretta interessata, che si era offerta di aiutarla, lesse rapidamente le descrizioni dei prodotti. La demone e la sua famiglia si erano stabiliti lì solo un paio di giorni prima di lei, quindi si era sentita molto sollevata a sapere di non essere l’unico nuovo membro.

«E comunque non ti preoccupare,» proseguì la moglie di Axel vedendola giù di morale, «all’inizio possono sembrare un po’… “selvaggi”, ma sono delle brave persone.»

L’imenotteriana le sorrise, grata per la sua comprensione.

«Beh, ragazzi, questa dovrebbe essere l’idea» affermò Gardo’gan ad alta voce per farsi sentire da tutti.

Gli altri membri della Brigata si riunirono davanti allo schermo olografico del sauriano, osservando con ammirazione il disegno appena realizzato: raffigurava una catena disposta ad anello, spezzata nella parte superiore per aprirsi in due maestose ali di fuoco.

«Wow, ma allora è vero che sai disegnare!» esclamò Alphard.

«Ah, ah, ah» ribatté ironico il rettile.

«È magnifico» affermò Leona, entusiasta. «Ora abbiamo anche il nostro stemma!»

Diede una pacca sulla spalla a Gardo’gan e poi fece qualche passo indietro per permettere anche agli altri di guardare più da vicino il disegno e di complimentarsi con il sauriano.

Con un sorriso sulle labbra bevve un sorso dalla sua immancabile bottiglia di alcolico. Anche con la sua forza mostruosa, non sarebbe mai riuscita a sconfiggere O’Neill senza l’aiuto dei suoi compagni – non le sarebbe nemmeno venuta in mente una simile impresa – quindi si sentiva incredibilmente fortunata ad averli incontrati.

In realtà ora che erano in otto le sembrava di essere un po’ più “marginale”, ma tutto sommato la cosa non le dispiaceva: più membri voleva dire più persone pronte ad aiutarsi a vicenda. E poi non c’era niente di meglio di avere qualcuno con cui condividere il proprio impegno quotidiano e i propri successi.

Portò una mano al braccio destro, accarezzando il monile dorato regalatole da sua madre. Finalmente la gilda dei suoi sogni stava prendendo forma, sentiva di avere di nuovo una famiglia: niente avrebbe potuto renderla più felice.

Seminascosti tra alcuni cespugli, due occhi chiarissimi osservavano da lontano la sede della gilda.

Dopo essere stato fatto a pezzi da Leona, Hannibal ci aveva messo un po’ per riuscire a riprendersi. Per evitare la morte, si era trasformato in un piccolo roditore più facile da rigenerare, si era nutrito del suo stesso cadavere e poi aveva divorato i pochi corpi rimasti all’interno del giardino di O’Neill.

O’Neill… Finalmente si sentiva libero dalla sua maledizione, finalmente poteva tornare a pensare lucidamente. La sua mente, piegata dai brutali esperimenti che l’avevano trasformato nel Mostro Bianco, aveva perso parte della sua originale intelligenza, ma la sua coscienza e la sua razionalità non erano mai scomparse del tutto.

Ora che si era nutrito e che aveva potuto rigenerare tutto il suo corpo, gli restava ancora un desiderio da realizzare, qualcosa che O’Neill gli aveva sempre negato.

Dischiuse leggermente le fauci, sforzandosi di trasformare in parole il suo pensiero: «Le…o…na…»

***

«Se è interessato, le invierò un file con ulteriori dettagli» concluse l’ologramma con la sua voce falsata. Il volto dell’uomo era completamente in ombra, quindi ciò che catturava l’attenzione era il coniglio grigio con tre occhi che teneva sulle gambe.

«Accettiamo la sua richiesta» affermò Ulysses Dąbriński con voce ferma. «Il suo cliente non avrà di che preoccuparsi.»

«Ottimo. Il file le arriverà a breve. Arrivederci.»

«Un’ultima cosa,» lo interruppe il treant, «come la devo chiamare?»

«Oh, il mio ruolo è solo quello di coordinare persone più capaci di me, quindi può chiamarmi semplicemente “Coordinatore”. Se non ha altre domande, la saluto.»

«La ringrazio per il suo tempo e per la sua fiducia. Arrivederci.»

L’ologramma dell’uomo col coniglio scomparve e subito dopo arrivò il file preannunciato. Il capo dei Boia Tagliagole non perse tempo e subito si mise a leggerlo.

Come i suoi compagni, anche lui era stato ucciso da Perséy El Sariq per ordine di O’Neill, tuttavia nessuno aveva preso in considerazione il fatto che ognuno di loro sarebbe potuto tornare in vita. Un membro della banda era infatti un potente stregone e necromante, quindi già molti anni prima aveva intessuto un incantesimo straordinariamente complesso ed elaborato che, in caso di morte innaturale di un membro del gruppo, avrebbe richiamato la sua anima dall’aldilà per impiantarla in un nuovo corpo preparato per lo scopo. In quel momento tutti i Boia Tagliagole erano dunque vivi e vegeti, magari un po’ fuori allenamento, ma sicuramente pronti a prendersi la loro vendetta.

Il vero problema una volta tornati in vita era che ben presto avevano scoperto che la loro base era stata razziata di tutto – perfino l’impianto elettrico era stato sradicato dalle pareti –, quindi non avevano potuto fare altro che ritirarsi lontano da Traumburg, in attesa di un’occasione per rifarsi innanzitutto del denaro perduto. E ora quell’occasione era arrivata.

Stando al file, la persona da proteggere era un myketis chiamato genericamente “Z”. Poco male, l’unica cosa che gli interessava era che il lavoro suo e dei suoi uomini sarebbe stato ben ricompensato.

Quello sarebbe stato il primo passo per la rinascita dei Boia Tagliagole.



Note dell’autore

Uauh, siamo arrivati alla fine di questo racconto. Impressioni? Sensazioni? Giudizi? Personalmente, quando finisco una storia che mi è piaciuta sono sempre :D e D; al tempo stesso, ma spero di tirarvi un po’ su dicendo che

Wild Beasts will return

In particolare, cosa ne pensate dell’epilogo? Spero di avervi incuriositi. Cos’avrà in mente Hannibal? Ma soprattutto, cosa comporterà l’arrivo di Ulysses e i Boia sul nostro pianeta? Beh, lo scoprirete tra qualche racconto (devo prima scriverne due o tre per (ri)presentare tutti i personaggi necessari).


Ora una rapida nota tecnica: ho aggiunto il nome della madre di Leona, Artemis. Perché? Beh, perché è un personaggio che tornerà (ma non vi dico ancora dove :P).

E a proposito di personaggi, ecco i disegni dei due nuovi membri della Brigata :D

Axel Rad-šatah (WBB-1) Fiammetta Sarabi (WBB-1)


Passando ai doverosi ringraziamenti, ringrazio tutti quelli che hanno seguito le Bestie Selvagge fino a questo punto, e in particolare ringrazio (in ordine puramente alfabetico) devilboy98, Eilan21, morgengabe e The3rdLaw che hanno votato/commentato la storia ^.^


Un paio di informazioni più tecniche: ho sistemato il feed RSS del mio sito e prossimamente aprirò una nuova newsletter, così che possiate seguirmi più comodamente senza perdere nemmeno un capitolo.


Bene, dopo questo excursus, vi do appuntamento al mio prossimo racconto (questa volta fantasy): AoE - 1 - I Gendarmi dei Re, che per chi ha già letto è la versione rivista e ampliata di La strega e la bestia.

Il vantaggio di pubblicare ogni due settimane è che appena finisce una storia, posso partire subito con quella dopo ^.^


Ancora grazie per aver letto L’ascesa delle Bestie e a presto! :D


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