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Autore: SognatriceAdOcchiAperti    03/06/2017    1 recensioni
Come avevo dedotto si trattava di un piccolo studio. Era molto piccolo e semplice, all'infuori delle torce e di qualche mobile non vi era altro. Incuriosita mi avvicinai alla scrivania. Sopra di essa vi erano diversi fogli sparsi, un calamaio con tanto di penna e al centro un libro. Tutto era ricoperto dalla polvere, pertanto posata la candela e preso il libro, provai a soffiare via quell'antica polvere grigia. Una volta fatto, notai nella copertina lo stemma di famiglia. Quando lo aprii, leggendo la prima pagina, rimasi a bocca aperta. Il libro non era altro se non il diario di mia nonna.
Vinta dalla più grande delle curiosità mi sedetti sulla poltroncina e cominciai a leggere.
Un viaggio, una principessa e un cavaliere misterioso, mille avventure e mille misteri che ha vissuto.
Una giovane fanciulla che deve mantenere una promessa: Raccontare la sua storia.
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PREMESSA

salve a tutti. Sono passati anni da quando ho pubblicato qualcosa in questo sito... Ma eccoci qua. In questi anni ho avuto la possibilità di conoscere tramite questo sito delle ragazze molto speciali. Sono ormai quasi tre anni che posso dirle di conoscerle. Attraverso una tastiera abbiamo condiviso di tutto, sogni, risate, pazzie e a volte anche delle lacrime che ci hanno aiutato a rafforzare questa nostra amicizia... Avevo in mente di scrivere questa storia da molti anni ormai e ora, grazie anche a una mia carissima amica che mi ha aiutato a risistemare questa storia posso finalmente pubblicare. witch and angel  ti ringrazio infinitamente.
A proposito se vi interessa andate nel suo blog per leggere le sue storie, non ve ne pentirete!     
witchandangel.blogspot.it/?m=1                                        
Detto questo... Auguro a tutti una buona lettura.








Era una tranquilla giornata soleggiata di marzo, la primavera era arrivata e con essa le giornate erano ricominciate a essere sempre più lunghe.                                                                                                        
Respirai profondamente, nonostante lo spettacolo che la natura mi stava donando, dentro di me sembrava che non ci fosse niente che mi entusiasmasse ed il sentimento di noia cominciò a prendere il sopravvento.
Eppure,  di cose che si possono fare al castello ce ne erano... Ma sembrava che niente mi potesse far concentrare al tal punto di catturare la mia attenzione. Così un po' seccata dalla situazione provai a girovagare per il castello. 
Fin da piccola mi era sempre piaciuto passeggiare per questi antichi corridoi, la cosa che amavo di più, era scoprire nuovi passaggi segreti e nuove vie per scappare da una balia che cercava in ogni modo di "immergermi" nel ruolo che più si addice al mio rango nobiliare: il ricamo e le regole della buona creanza.
Mentre pensavo a questo non mi resi nemmeno conto che distrattamente ero arrivata alla biblioteca reale.                  
Fin dal giorno in cui imparai a leggere, la biblioteca era sempre stato il mio punto di ritrovo. - Forse, un buon libro mi distrarrà. - Ragionai, mentre con passo spedito mi avviai all'entrata.
Mi guardai attorno. Stranamente non vi era nessuno nei paraggi: né una guardia né un servitore.
- Meglio così. - pensai. - Potrò leggere in tranquillità.-  E così mi avventurai negli enormi scaffali della biblioteca. Erano ormai due generazioni che la mia famiglia aveva a cuore la lettura e la raccolta del sapere, perciò ogni anno la biblioteca veniva costantemente aggiornata aggiungendo sempre nuovi volumi.
Ormai, erano anni che mi dedicavo alla lettura. E nonostante questo non ero arrivata nemmeno  alla metà dei libri esposti. Quindi, visto che la noia regnava sovrana, quel giorno decisi di avventurarmi su nuovi scaffali cominciando dal fondo della biblioteca.
Lentamente, vi arrivai e mi avvicinai al primo scaffale, dove sopra di esso,  vi era un dipinto di mia nonna.
Alzai lo sguardo per focalizzare al meglio i  dettagli. Nel dipinto mia nonna aveva circa una quarantina di anni i capelli biondi già si stavano scolorendo. Era vestita con un bellissimo vestito verde ricamato di pizzo e perle ma il particolare che risaltava sempre era il diario marrone con disegnato sopra un cervo rampante dorato, stemma della mia famiglia. Mio padre mi diceva sempre che lei ogni volta nei suoi quadri insisteva sempre nell'essere ritratta con in mano il diario. Cosa ci fosse dentro, lo ignoravamo tutti. Andò perduto poco prima della sua morte.
Guardai lo scaffale: esso era pieno di libri di geografia e di informazioni sui regni adiacenti al nostro. Uno in particolare colse la mia attenzione.
Era un libro che non vi era scritto nulla e era perfettamente oscurato da tutti i grandi volumi dello scaffale. se non fosse stato che al suo lato vi era un libro che avevo già letto non lo avrei mai notato. Incuriosita, allungai la mano per prenderlo ma non feci in tempo a tirarlo fuori che sentii lo scaffale tremare. Istintivamente feci un passo indietro e dopo qualche secondo rimasi sbalordita dal fatto che davanti a me, dove prima vi era lo scaffale con i suoi libri, c'era un'apertura della dimensione di una porta. Rimasi immobile, indecisa se entrare in quella apertura oppure vedere se la porta si chiudeva da sola. Sorrisi, avevo avuto ragione. Dopo qualche secondo, infatti la porta si chiuse rilasciando un lieve strato di polvere.
Velocemente andai a prendere una sedia e una candela accesa per poi, dopo aver riaperto il passaggio segreto mi assicurai di bloccare lo scaffale con una sedia. Una volta constatato che questa reggeva entrai nell'apertura. L'interno era avvolto nell'oscurità più assoluta, illuminata dalla candela tuttavia, riuscii a vedere che subito dopo l'entrata, nel muro  vi era una piccola pietra sporgente. Incuriosita, la spinsi e notai che permetteva la riapertura del passaggio segreto. Sorrisi: -Almeno così non dovrò più bloccarlo- pensai mentre rimossi il blocco. Lentamente continuai a esplorare la stanzetta. All'apparenza, mi pareva come un piccolo scrittorio. Con la luce della candela riuscivo a scorgere le sagome di una poltroncina, una sedia e una scrivania. Mi girai intorno sperando di riuscire a scorgere qualche altra fonte di luce finché non trovai in alcuni punti delle pareti delle torce. Con felicità avvicinai la candela a una torcia e questa dopo qualche tempo si illuminò. Feci così con tutte le altre, finché tutta la stanza non venne illuminata riuscendo a vederla nella sua interezza.
Come avevo dedotto si trattava di un piccolo studio. Era molto piccolo e semplice, all'infuori delle torce e di qualche mobile non vi era altro. Incuriosita mi avvicinai alla scrivania. Sopra di essa vi erano diversi fogli sparsi, un calamaio con tanto di penna e al centro un libro. Tutto era ricoperto dalla polvere, pertanto posata la candela e preso il libro, provai a soffiare via quell'antica polvere grigia. Una volta fatto, notai nella copertina lo stemma di famiglia. Quando lo aprii, leggendo la prima pagina, rimasi a bocca aperta. Il libro non era altro se non il diario di mia nonna.                                                                                                               
Vinta dalla più grande delle curiosità mi sedetti sulla poltroncina e cominciai a leggere.                                
  
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