​Di Navigatrici, Carne e Ciambelline al vino..

Quella sera i Mugiwara stavano festeggiando la vittoria contro una nave della Marina. Beh, in realtà, borbottava sempre Zoro, non c'era mai un particolare motivo per festeggiare su quella nave.
Insomma, distruggere un'imbarcazione nemica senza problemi era una cosa all'ordine del giorno per loro. Ma certo non importava, e se si aveva voglia di fare baldoria, il cuoco era sempre ben disposto a preparare un banchetto degno di un esercito di centinaia di soldati che sarebbe stato spazzolato via in pochi secondi.
Sì, la carne di Sanji era sempre buonissima.
Questo pensava Rufy, dondolandosi su una sedia con una mano che reggeva un enorme cosciotto e l'altra distrattamente nel naso.
La cosa più bella di tutte, la carne.
Osservò con un sorriso tutti i membri della sua ciurma, mentre si alzava e si avvicinava ad Usop, Franky e Chopper che cantavano e ballavano al tempo della musica di un Brook un po' brillo.
Nico Robin chiacchierava tranquilla con un Sanji versione cascamorto che continuava a grigliare hamburger e bistecche inondando tutto intorno a sè di cuoricini rosa, voltandosi ogni tanto per rispondere alle frecciatine che gli lanciava un ubriaco Zoro; il quale aveva appunto appena finito una delle ennesime gare di bevute con Nami, in cui era decisamente uscita vittoriosa la rossa.
Beh.. forse qualcosa più bella della carne c'era. O meglio, qualcuno.
Rufy fece infatti vagare innocentemente lo sguardo sui capelli della ragazza, che intanto si era diretta verso il tavolo su cui erano posati i dolciumi, più in particolare verso le ciambelline al vino. Che, piccolo particolare, era l'unico dolce che aveva resistito all'attacco famelico del Capitano. Per essere più precisi, ne erano sopravvissute due, una delle quali morsa da un lato. Cosa ci facesse ancora in bella mostra dentro alla ciotola e da chi fosse stata azzannata, era un mistero.
Comunque, erano proprio di un bel colore, quei capelli. A Rufy ricordavano i mandarini che la ragazza tanto amava.. anche a lui piacevano, nonostante la rossa gli permettesse di mangiarli di rado.
Lo sguardo attento del Capitano si soffermò poi sulla pelle candida, adesso rossa in viso a causa dell'alcol, e sugli occhi nocciola..
Allungò una mano per rubare un pezzo di cibo direttamente dalla griglia, quasi senza accorgersene.
Il naso appuntito ed elegante, poi le labbra rosee che stavano assaggiando le ciambelline coperte di zucchero... si era sempre chiesto che sapore avessero, quelle labbra. Forse cambiavano sapore in base alle sue emozioni? Perchè quando erano arrabbiate forse erano più aspre, invece quando sorrideva.. quando sorrideva erano davvero bellissime, insieme a tutta la faccia.
Ed in quel momento si stavano gustando il dolce. Però.. no, adesso le sue labbra erano piene di zucchero.. e gli stavano anche urlando contro.
Che gli stava dicendo? Ah, sì, che non si ruba il cibo dai piatti degli altri. Accanto alla navigatrice c'era anche Sanji che le dava ragione.
Erano vicine a lui, quelle labbra, ed imbrociate. Ed anche piene di zucchero: magari avrebbe coperto l'aspro della smorfia.
Comunque, in qualità di capitano, doveva fare qualcosa. Non era giusto che il bel colorito roseo fosse rovinato dai granelli ruvidi dello zucchero. Quindi qualcosa fece.
Avvicinò le proprie labbra a quelle della rossa, mettendo subito a tacere tutti i rimproveri non appena si sfiorarono.
Come immaginava: c'era un buon sapore di mandarino, e poi lo zucchero. Forse anche un retrogusto di soldi, anche se Rufy non sapeva bene che sapore potesse avere.
Le labbra quindi dolcissime si rilassarono dopo un momento di indecisione, mentre sul volto l'espressione stupita si distendeva. Il capitano leccò innocentemente le labbra della ragazza per pulirle di tutto quello zucchero - sarebbe stato uno spreco altrimenti! -, e quando si allontanò osservò soddisfatto il volto arrossato della navigatrice per poi fare un enorme sorriso.
Adesso sì che va bene, pensò, mentre un certo biondino, dopo aver realizzato quanto appena successo, cacciava un urlo e cadeva a terra esanime venendo afferrato appena in tempo per il colletto da un marimo infastidito. Il fatto che il suddetto marimo fosse anche pesantemente ubriaco e che non fosse riuscito a reggere la presa, finendo quindi a terra accanto al cuoco scatenando l'iralità nella ciurma, in quel momento per il Capitano era del tutto irrilevante.

***Angolo della disperazione dell'Autrice***
Per la serie "l'ispirazione ti attacca quando meno te lo aspetti": questa breve ed assurda storiella mi è venuta in mente mentre sgranocchiavo una ciambella al vino dopo l'altra per affogare la noia nel cibo. Che elucubrazioni ha fatto il mio cervello per collegarlo a One Piece, vi chiederete voi? Boh.
Però l'ispirazione è arrivata. E anche se a causa degli esami l'ho potuta scrivere con qualcosa come due mesi di ritardo da quando l'ho pensata, è arrivata anche qui su Efp.

Beh, è piccola, è banale, ma spero vi sia piaciuta. Se vi va, ditemi cosa ne pensate.
_Kalika_