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Autore: Signorina Granger    03/06/2017    7 recensioni
INTERATTIVA || Conclusa
[Sequel di "History" e di "Magisterium"]
Siamo appena prima dell’arrivo dei Malandrini ad Hogwarts, alla fine degli anni ’60.
Tutti parlano del decennio successivo, ma chi dice che anche prima non sia successo qualcosa di interessante dentro le mura di Hogwarts?
Sono passati più di vent’anni dalle vicissitudini dei protagonisti di History e di Magisterium… ma forse ci penseranno i loro figli a tenere vivo il loro ricordo.
[Per leggere e/o partecipare non è necessario aver letto le due storie sopracitate]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Magisterium '
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 Capitolo 10: Quando il buongiorno (non) si vede dal mattino 
 
Mercoledì 20 Novembre 


"Non so se è una buona idea..." 
"Ma si che lo è, fidati!" 

Jonathan sorrise mentre saliva lentamente le scale, tenendo insieme a Daniel una tinozza piena d'acqua. 
Il Caposcuola gli rivolse un'occhiata scettica, consapevole che tecnicamente non avrebbe dovuto appoggiare quell'idea... ma Jonathan Miller sapeva essere davvero testardo, oltre che convincente grazie ai suoi sorrisi allegri.

"Sei sicuro che poi non ci ucciderà?"
"Può essere, ma ha un buon senso dell'umorismo... non se la prenderà poi molto. Al mio compleanno ha fatto molto di peggio, in passato!" 

Jonathan fece spallucce mentre faceva attenzione a non inciampare sui gradini e rovesciare l'acqua sulle scale di conseguenza, con Daniel che si limitava ad aiutarlo senza obbiettare, certo che Sam avrebbe ucciso entrambi.
Anzi, avrebbe messo in chiaro che l'idea era stata di Jonny, così magari Sam se la sarebbe presa più che altro con lui.

"Se ne sei convinto..."
"Sì, fidati! Andiamo Daniel, dal fratello di Astrea mi aspetto una vena più combina guai!"
"Io e mia sorella non siamo uguali, Jonny... o forse in genere se devo fare uno scherzo a qualcuno faccio in modo che non si possa risalire a me." 

Daniel sollevò un sopracciglio con scetticismo mentre Jonathan apriva la porta della loro camera con un piede, trattenendosi dal ridere mentre si avvicinava al letto del suo amico, ancora addormentato.

Il Caposcuola rimase in disparte, limitandosi ad incrociare le braccia al petto e a guardare l'amico sollevare magicamente la tinozza prima di farla rovesciare su Sam, che si svegliò immediatamente di riflesso e sobbalzò, mettendosi seduto di scatto sul materasso fradicio.

"Che cazzo... JONATHAN, pezzo di idiota!" 
"Buon compleanno Red!" 
"Idiota... è gelata!" 

Sam rabbrividì mentre si alzava, passandosi una mano tra i ricci color rame prima di lanciare un'occhiata torva anche a Daniel:

"Grazie per avergli impedito di svegliarmi così gentilmente Dan..." 
"Ci ho pensato, ma poi ho deciso di assecondarlo... buon compleanno."

Daniel sfoggiò un sorrisetto che fece sbuffare il rosso, che girò sui tacchi per prendere la divisa dal fondo del letto, fortunatamente asciutta, e dirigersi in bagno con aria torva.

"Non fare quella faccia Red... non devi neanche farti la doccia, grazie a me!" 
"Taci, Miller." 


                                                               *

"Si può sapere che fine hanno fatto? Voglio fare gli auguri a Sam!" 

Veronica sbuffò, tamburellando con impazienza le dita sul tavolo mentre continuava a lanciare occhiate all'ingresso della Sala Grande. 

"Vedrai che arriveranno... si staranno sistemando i capelli." 
"Cosa ti fa credere che perdino tanto tempo a sistemarsi i capelli?" 
"Non so, ma mio fratello lo fa sempre, e anche mio padre..." 

Eltanin si strinse nelle spalle mentre i tre compagni di Casa facevano finalmente la loro comparsa nella Sala, avvicinandosi a passo svelto al tavolo per prendere posto accanto alle ragazze:

"Finalmente! Vi stavamo dando per dispersi... buon compleanno!" 

Veronica sorrise, sporgendosi sul tavolo per dare un bacio sulla guancia al rosso, che sorrise leggermente prima di fulminare Jonathan con lo sguardo:

"Grazie Vee... scusate il ritardo, ma qualcuno ha pensato bene di svegliarmi in modo insolito questa mattina." 
"Non me ne parlare, Eltanin ne inventa una diversa ogni anno..." 

Berenike sbuffò sommessamente prima di lanciare un'occhiata torva in direzione della cugina, che sfoggiò un sorriso angelico mentre Veronica ridacchiava:

"Solo perché ti voglio bene cuginetta! In ogni caso Sam, buon compleanno!" 

Eltanin sorrise e, dopo essersi guardata intorno per assicurarsi che Aiden non fosse nei paraggi, si sporse per abbracciare il compagno.

"Grazie. Non mi avete organizzato qualche sorpresa pessima dietro qualche angolo, vero?" 

"Chi, noi? Ma cosa vai a pensare..." 

Il rosso rivolse un'occhiata scettica in direzione di Eltanin e Veronica, che però sfoggiarono due larghi sorrisi mentre Jonathan ridacchiava, lanciando un'occhiata divertita in direzione della bionda prima di parlare:

"Sbaglio o tra tre giorni è anche il compleanno di Vee?" 
"Già... e se vi azzardate a svegliarmi con una doccia gelata mi accanirò su di voi, sappiatelo. Ed essendo Caposcuola potrei anche mettervi in punizione fino a Natale." 

"Ora che ci penso... Dan, perché non metti in punizione Jonny?" 
"Perché l'idea di farti uno scherzo infondo mi piaceva... scusa Sam." 


                                                          *


"Che cosa stai aspettando? Muoviti!" 
Kathleen sbuffò, facendo cenno all'amica di alzarsi e di andare una volta per tutte al tavolo dei Corvonero. Peccato che Astrea non sembrasse avere molta intenzione di farlo, ostinandosi a restare seduta accanto a lei:

"Ma perché mi metti tutta questa fretta? Posso benissimo fargli gli auguri dopo, a lezione!" 
"Non capisco perché sei così riluttante... puoi benissimo andare lì con la scusa di voler salutare tuo fratello e poi fargli gli auguri, non ci vuole un diploma!" 

Kathleen sospirò, roteando gli occhi scuri e chiedendosi se non fosse il caso di portare l'amica al tavolo dell'altra Casa di peso... ma forse per quello avrebbe dovuto aspettare che Markus e James arrivassero.

Aveva spesso la tentazione di dire all'amica di non preoccuparsi, che Sam la ricambiava, che la sua relazione con Emily era stata tutta una farsa... ma poi finiva col mordersi la lingua e tacere, conscia che James e Jonathan l'avrebbero uccisa se avesse spifferato tutto. 

"Sai As, non ti facevo così timida." 
"Io non sono affatto timida!" 
"No, certo, diventi solo color peperone quando Sam ti rivolge la parola o ti accorgi che ti sta guardando a lezione... fidati di me amica mia, gli piaci molto anche tu. Quindi ora muoviti, vai a salutarlo!" 


Astrea sbuffò, borbottando quanto la sua amica fosse testarda mentre si alzava, sapendo che l'amica non avrebbe ceduto tanto facilmente. 

"Visto? Non è difficile!" 
Kathleen le sorrise e per tutta risposta Astrea la fulminò con lo sguardo prima di allontanarsi, avvicinandosi al tavolo dei Corvonero.

"Ehm... ciao." 

Sentendo la sua voce tutte e sei le teste dei Corvonero del settimo anno si voltarono nella sua direzione e Daniel le rivolse un sorriso, mentre sia Veronica che Eltanin parvero come illuminarsi.

"Ciao As... Come mai qui?" 
"Volevo fare gli auguri a Sam." 

Astrea si strinse nelle spalle di fronte alla domanda del gemello, mentre un largo sorriso faceva capolino sul volto del festeggiato e Eltanin si affrettava ad alzarsi, sostenendo di dover andare a salutare Aiden, e si dirigeva verso il tavolo dei Serpeverde trascinandosi Veronica al seguito. 

"Credo che Kath mi stia chiamando... vado a vedere cosa vuole." 

Jonathan si alzò, osservando l'amica che si stava sbracciando per fargli cenno di raggiungerla... e a quel punto Berenike sbuffò, capendo prima di alzarsi:

"Vengo anche io... Daniel, vieni." 
"No, credo che resterò qui." 
"Vieni ho detto!" 

La rossa prese il compagno sottobraccio e lo costrinse a seguirla, mentre Astrea prendeva posto di fronte a Sam:

"Come mai quando sono arrivata io si sono dati tutti alla fuga?" 
"Non ne ho idea, ma non farci troppo caso, sono strani." 

Sam si strinse nelle spalle, sperando vivamente di risultare credibile nonostante sapesse benissimo perché tutti i compagni si fossero dileguati... ma non poteva non essere grato a Berenike di essersi portata al seguito Daniel, si sentiva sempre piuttosto a disagio a parlare con Astrea in presenza del gemello. 

"Beh, in ogni caso buon compleanno. Perché hai i capelli umidi?" 
"Jonathan e il tuo amorevole fratello mi hanno svegliato con una secchiata d'acqua... gelata, ovviamente." 

"Davvero? Chi se lo aspettava da Danny... mi scuso a nome suo."
"Strano... pensavo che la combina guai della famiglia fossi tu." 
"Lo sono infatti. Quando avevo cinque anni ho mischiato la schiuma da barba di mio zio con della colla liquida... non gli è piaciuto granché." 

Astrea fece spallucce e Sam sorrise, provando un po' di compassione per il poveretto e appuntandosi mentalmente di non far mai arrabbiare quella ragazza. Non che fosse nelle sue intenzioni ovviamente, tutt'altro.


                                                                *

"Che ci fate voi due qui?" 
"Se ti diamo fastidio ce ne andiamo." 

Berenike inarcò un sopracciglio, lanciando un'occhiata scettica in direzione di Markus mentre il ragazzo sorrideva, sedendosi di fronte a lei:

"No, affatto. Mi chiedevo solo perché tu e Jonny state confabulando con Kath." 
"Sento che c'è qualche pettegolezzo dietro... che succede?" 

James sfoggiò un gran sorriso e posò gli occhi chiari sulla sua migliore amica, che per tutta risposta si limitò ad accennare al tavolo dei Corvonero, dove Astrea e Sam stavano parlando.

"Che carini, si sono seduti vicini! In effetti oggi è il compleanno di Sam... vado a fargli gli auguri." 
"Non vai da nessuna parte, lasciamogli un po' di privacy!" 


Kath sbuffò e ordinò con lo sguardo all'amico di restare seduto, facendolo sbuffare anche se James non osò disobbedire, restando effettivamente seduto sulla panca accanto a Markus. 

"Ultimamente ho l'impressione che qui tutti si stiano facendo gli affari degli altri... sbaglio?" 
"Certo che non ti sbagli Mark."  Berenike roteò gli occhi prima di portarsi la tazza fumante alle labbra, evitando accuratamente di dire che sua cugina non solo si faceva gli affari di Sam e Astrea, ma anche i suoi e quelli del Grifondoro. 


                                                               *


"Ok, se n'è andata... puoi uscire." 

"Sei sicura?" 
"Sì, certo che sono sicura! Andiamo Luke, o faremo tardi." 

Kristal sospirò, ruotando su se stessa e posando gli occhi sull'armatura che stava dietro di lei, non sapendo se ridere o sbatterci la testa contro quando vide Lucas fare capolino da dietro l'armatura, guardandosi intorno nel corridoio con lieve nervosismo, assicurandosi che la McGranitt se ne fosse effettivamente andata dopo aver parlato con l'amica. 

"Ma mi spieghi perché ti nascondi dietro le armature ora? So che ti mette a disagio, ma non pensavo fino a questo punto!" 
"Non è solo questo, è che lunedì mi ha beccato a correre in corridoio perché ero in ritardo mentre tutti erano a lezione... e ha detto che la prossima volta in cui mi becca in corridoio saranno guai, meglio evitare." 

"Se solo imparassi a mettere la sveglia, di tanto in tanto... coraggio, andiamo, Lumacorno ci aspetta." 

Kristal prese l'amico sottobraccio per sollecitarlo a seguirla verso o Sotterranei, sentendolo borbottare che non moriva propriamente dalla voglia di andare nel covo dei Serpeverde, ma almeno in quel modo avrebbe evitato di incrociare la McGranitt. 

Lucas però sorrise quando i suoi occhi si posarono su un gruppo piuttosto familiare, sollevando leggermente un braccio in segno di saluto:

"Ehi! Buon compleanno Sam!" 
"Ciao Luke... grazie. Non hai in serbo un pessimo scherzo come Jonny, vero?"
"Non ancora, no... perché, lui che ha fatto?" 

Sam liquidò il discorso con un gesto della mano prima di posare gli occhi su Kristal, che lo stava osservando dal basso verso l'alto con un'espressione poco allegra:

"Ciao, Kris." 
"Ciao Sam... auguri."

Lucas diede una leggera gomitata all'amica di fronte al suo tono piuttosto piatto, come a volerla invitare ad essere più gentile con il Corvonero, che sospirò prima di parlare:

"Senti Kristal... so che sei amica di Emily, e mi dispiace per come mi sono comportato, davvero. Ti assicuro che mi sento in colpa anche senza le tue occhiate omicida." 
"Beh, è il minimo... in realtà mi stai simpatico Sam, ma mi dispiace per lei, tutto qui." 

Kristal si strinse nelle spalle mentre Lucas la guardava quasi con aria speranzosa, pregando mentalmente l'amica di mantenersi gentile e carina e di non dare in escandescenza.
O, in alternativa, sperava di non vederla mutare nella Kristal fredda e diffidente che si mostrava quando era in compagnia di persone che conosceva poco o che non le piacevano molto. 

"Anche a me, credimi. Quindi posso stare tranquillo e non temere un avvelenamento?" 
"No, per ora no...  e visto che oggi è il tuo compleanno, non me la sento di rimproverarti. Coraggio, ora andiamo in classe." 
"Sai Kris, quando fai il Prefetto che detta regole mi piaci un po' meno..." 
"Smettila Luke, grazie a questa spilla ti ho tirato fuori dai guai decine di volte." 


                                                           *


"Ok, ora devi mescolare... sei giri, lentamente." 
"Ok." 
"Ma in senso orario, non antiorario..." 

Veronica sospirò, scuotendo leggermente il capo mentre James invece sorrideva, mescolando come gli aveva suggerito la compagna e rivolgendole un'occhiata carica di scuse:

"So a cosa stai pensando... lo so, non me la cavo bene in questa materia. Buffo, mia madre era bravina, stando a quanto dice Lumacorno! Forse è il gene Julius allora..." 
"Lo penso anche io. Ma per tua fortuna c'è Veronica a tirarti fuori dal fondo del calderone... ora aggiungi le radici." 

"Non bisogna sminuzzarle, prima?" 
"Certo, infatti l'ho fatto cinque minuti fa, mentre tu giocavi all'impiccato con Miller." 

"Touchè." 

James sorrise mentre obbediva, facendo scivolare le radici scure dal tagliere per farle finire nel calderone, mentre Veronica, in piedi accanto a lui, continuava a mescolare con calma. 

"Allora... Il nostro Sam come sta?" 
"Bene. O almeno, da quando ha lasciato Emily lo vedo molto più sereno... e mi fa piacere, ovviamente, anche se mi dispiace per lei. Ma come gli è venuta in mente un'idea simile?" 

Veronica sbuffò, parlando con evidente disapprovazione mentre James si limitava a stringersi nelle spalle:

"Non saprei, io l'ho saputo poche settimane fa... Jonny invece lo sa da sempre, credo. Come ha fatto a non dirmi nulla, io e lui ci diciamo sempre tutto... strano, avrei dovuto accorgermi che nascondeva qualcosa." 
"Forse è più bravo a mentire di quanto tu non pensi... anche se vi conoscete da quando eravate piccoli. A proposito, com'era Jonny da bambino?" 

"Non adorabile quanto lo ero io, ma ci andava vicino. Kath invece era un maschiaccio che si arrampicava sugli alberi e faceva impazzire sua madre." 

James ridacchiò, parlando a bassa voce per non farsi sentire dall'amica, seduta a pochi banchi di distanza rispetto a quello che aveva occupato lui.

"Non so perché, ma ce la vedo proprio. Anche io ero tremenda da piccola... non che ora sia molto meglio, in effetti, come dice sempre mia madre."

Veronica fece spallucce mentre James invece sbuffò leggermente, guardandola con eloquenza:

"Ti prego... sei persino Caposcuola. Non puoi sapere cosa vuol dire "combina guai" finché non entri in contatto con la mia famiglia... noi ne combinavamo di tutti i colori da piccoli, a volte mi sento quasi in colpa se penso a come ho fatto impazzire mia madre, che è la persona più dolce del mondo." 

"Solo perché sono Caposcuola non vuol dire che sia un'angioletto ligio al dovere. Sì, ho sentito parlare da Jonny della dolcezza infinita di Jane Julius... se ha cresciuto te e i tuoi fratelli deve essere proprio una santa. Tuo padre invece com'è, come te?" 
"Abbastanza, sì. Sono piuttosto diversi, ma insieme funzionano a meraviglia." 

James sorrise e annuì mentre Veronica abbassava lo sguardo sul calderone, continuando a mescolare distrattamente. 

"Già... è una bella cosa, non credi?" 
"Immagino di sì." 

"Credimi, lo è. Ti consiglio di non darla mai per scontata." 


                                                               *

Sam Cloverfield continuava a guardare il contenuto del suo calderone con un’espressione piuttosto torva, mescolando svogliatamente e maledicendo chiunque mentalmente.
Possibile che Lumacorno dovesse fare un test a sorpresa proprio quel giorno? La giornata proseguiva, se possibile, di bene in meglio… probabilmente di quel passo la McGranitt lo avrebbe anche usato come cavia per una metamorfosi, a quel punto. 

Come aveva detto a Jonathan quando avevano messo piede nei Sotterranei e l'insegnante aveva allegramente dato la notizia alla classe, se il buongiorno di vedeva dal mattino quella sarebbe stata decisamente una giornata di merda. 

                                                                                                    *

"Ma dove accidenti è il tricheco quando serve?" 
"Abbassa la voce, vuoi forse che ti senta?" 
"Sai che roba, che cosa potrebbe fare? Schierarmi contro il Lumaclub al completo? Tremo dalla paura..." 

Delilah sbuffò, continuando a scrutare l'aula buia con i grandi occhi verdi, cercando tracce dell'insegnante ma senza trovarlo: possibile che per una volta in cui poteva rivelarsi utile aveva deciso di sparire?

"In effetti non lo vedo nemmeno io... chissà, magari è andato a lucidare le foto che tiene incorniciate sul comodino dei suoi preziosi ex alunni." 
"Secondo te tiene davvero delle foto?" 
"Ma certo... foto con lui, ovviamente." 

Sophie annuì mentre continuava a mescolare, lanciando un'occhiata perplessa al contenuto del suo calderone: strano, più che viola le sembrava bluastra... o forse era la poca luce a giocare brutti scherzi?

"Maledizione, non vedo nulla... ma perché hanno infilato l'aula di Pozioni qui sotto, dove non si vede ad un palmo dal naso? È viola o blu secondo te?" 
"Forse un misto... magari hai sbagliato qualche dose." 

Sophie sbuffò sonoramente e si voltò verso il banco occupato da Kristal e Lucas, posto dietro al loro... fece per chiedere ai due se secondo loro la sua pozione era del colore giusto, ma li trovò impegnati a discutere:

"Lucas, come diamine hai fatto a scambiare il mio calderone con il tuo? Ora devo rifare tutto da capo!"
"Non l'ho fatto di proposito, mi sono distratto... è la prima ora, capiscimi!" 

Kristal sospirò, chiedendosi perché si ostinasse a prendere posto sempre accanto a lui mentre faceva evanascere il suo filtro.
"La prossima volta mi siedo accanto a Sophie." 
"Nessun problema... solo... secondo voi è blu o viola?" 
"A me sembra grigia." 
"Luke, sei per caso daltonico? È viola." 
"Piano con gli insulti!" 


A Delilah non restò che roteare gli occhi, evitando di voltarsi verso i Tassorosso per evitare di prendere parte alla discussione sul colore della pozione dell'amica... in effetti quando individuò finalmente Lumacorno sorrise, per una volta felice di vederlo, prima di affrettarsi a raggiungerlo per evitare che sparisse nuovamente, decisa a chiedergli il chiarimento di cui aveva bisogno per portare a termine il lavoro. 



"Qualcuno di voi mi presta il suo coltello, per favore?" 
Eltanin si sporse verso il banco occupato da Nathaniel e Aiden per prendere l'utensile quando si bloccò, osservando con tanto d'occhi quello che i due stavano facendo:

"Che cosa state facendo?" 
"Prepariamo la pozione, non lo vedi?" 

Nate inarcò un sopracciglio mentre tagliava a metà una salamandra essiccata con un gesto secco, mentre Aiden mescolava con nonchalance la sua pozione.
Eltanin abbassò nuovamente lo sguardo sul banco, accigliandosi leggermente: strano, avrebbe giurato di aver visto dei fogli fino a due secondi prima...

"Mi prendete per scema? Che state facendo?" 
"Io sto mescolando, lui sminuzza..." 
"Si tesoro questo lo vedo... ah, eccoli qua!" 

Eltanin sorrise, sfilando dal sottobanco di Nate i fogli che aveva intravisto poco prima, quando si era voltata verso i due Serpeverde... e ci mise ben poco a capire di cosa si trattasse, alzando lo sguardo sui due con aria esasperata:

"State davvero preparando gli schemi per il Quidditch ORA?" 
"Beh, manca poco alla partita." 

Aiden si strinse nelle spalle mentre la ragazza roteava gli occhi, sperando che la partita arrivasse in fretta: non ne poteva più di sentire Aiden e Nathaniel parlottare di Quidditch. 

"Almeno ora si spiega perché a Pozioni perdi sempre il filo delle istruzioni di Lumacorno... e poi chiedi aiuto a me, logicamente." 
"Beh, tu mi chiedi sempre aiuto in Aritmanzia, quindi siamo pari." 

"Almeno io ci provo, a seguire le lezioni... anzi, se non sto attenta farò un disastro come la settimana scorsa, grazie a qualcuno e ai suoi falsi suggerimenti." 

Aiden sfoggiò un sorrisetto mentre Eltanin si voltava nuovamente, portando però con sè sia il coltello di Nate che i fogli pieni di scarabocchi praticamente incomprensibili a causa della pessima calligrafia di Nathaniel. 


                                                                    *


"Non è che per caso hai gli appunti dì venerdì? Stavo ancora male e non li ho ancora recuperati." 

Berenike si voltò verso Markus, che però non diede segno di aver sentito le sue parole e continuò ad osservare con espressione vaga la MaGranitt, che stava scarabocchiando qualcosa alla lavagna. 

"Mark? Stai dormendo?" 
Berenike inarcò un sopracciglio e gli diede una leggera gomitata, facendolo risvegliare dal suo stato di trance, voltandosi di scatto verso di lei:

"Come scusa?" 
"Ti ho chiesto se hai gli appunti di venerdì... hai sonno?" 
"Non proprio, più che altro non ho la forza di ascoltare... comunque sì, dovrei averli da qualche parte." 

Il Grifondoro si accigliò leggermente mentre apriva il libro di Trasfigurazione, sfogliandolo velocemente per cercare gli appunti vacanti mentre Berenike si limitava ad assistere, sorridendo lievemente di fronte al totale disordine del ragazzo. 

"Mark, perché ci sono appunti di Erbologia qui dentro?" 
"Ecco dov'erano finiti, li cerco da una settimana... grazie! Ok, non li trovo, ma magari li ho infilati nel libro di Pozioni, aspetta un momento." 

Markus iniziò a svuotare la borsa sotto gli occhi divertiti della Corvonero, che lo guardò aprire ad uno ad uno i manuali - anche di materie che non erano nell'orario di quel giorno - e cercare gli appunti della lezione precedente, finché non li trovò in mezzo al libro di Storia della Magia.

"Eccoli, finalmente... tieni. Spero che ci capirai qualcosa..." 
"Ti ringrazio... anche se mi chiedo perché hai Storia nella borsa, oggi non abbiamo lezione con Rüf." 
"Davvero? Pensavo di sì... mi sarò confuso con il lunedì, devo ancora memorizzare per bene l'orario." 
"Ma siamo a scuola da quasi tre mesi!" 
"Dettagli Berenike, io ho i miei tempi per imparare l'orario!" 
"Ma gli schemi per il Quidditch ti entrano in testa in un attimo, vero?" 

Berenike ridacchiò mentre sistemava con cura i fogli dell'amico sul suo banco per ricopiarli mentre Markus faceva spallucce, evitando di confermare la sua tesi anche se indubbiamente corretta.

"Non amo particolarmente studiare, lo sai... e nemmeno Trasfigurazione. Mi sono sempre chiesto quale sia, esattamente, la sua utilità. Ma se voglio diventare Auror devo avere il M.A.G.O. anche per questa materia, quindi non ho molta scelta." 

"Guarda il lato positivo, almeno hai le idee chiare su chi vuoi diventare... io ancora non lo so. Per noi è più difficile, molti si aspettano che più che lavorare ci sposiamo e pensiamo a sfornare figli." 

Berenike si strinse nelle spalle, parlando con tono cupo mentre pensava a sua madre, che aveva avuto sei figlie e stava per avere il settimo... si era sposata con un Black perché l'avevano deciso i suoi genitori quando aveva solo 18 anni, appena diplomata ad Hogwarts. E anche se sapeva che i suoi genitori avevano imparato ad amarsi si chiese se anche lei avrebbe voluto una vita simile... Lyra Blackthorne si era sposata dopo due mesi aver terminato gli studi ad Hogwarts. Si era diplomata e si era ritrovata sposata dopo pochissimo, praticamente non aveva mai assaporato la libertà e la vita vera, fuori dalle mura della scuola. 

I suoi genitori non le avevano accordato nessun fidanzamento, certo, ma si chiedeva comunque perché le donne Purosangue venissero considerate positivamente solo dopo essersi sposate con qualcuno appartenente alle Sacre 28 e aver avuto figli, preferibilmente maschi. 

"Nessuno può negare che viviamo in un contesto sessista... o almeno, per noi Purosangue è così, i Mezzosangue e i Nati Babbani vivono molto più tranquillamente sotto questo punto di vista. Chi può dirlo Berenike, magari tra cinque anni ti ritroverai sposata e accasata con un uomo tremendo di vent'anni più vecchio di te." 

"Neanche morta, Piuttosto rimango zitella a vita! E non ridere, ci sono donne a cui è successo veramente qualcosa del genere!" 


                                                       

Sophie Langdon continuava a lanciare occhiate nervose alla donna che stava perlustrando il lavoro dei suoi studenti, passeggiando per i banchi. 
Non l'aveva praticamente mai ammesso, ma Delilah se n'era accorta e continuava a prenderla in giro per la soggezione che le incuteva la Vicepreside.

Non era mai riuscita a spiegarsene completamente il motivo, forse perché stimava moltissimo quella donna e non moriva dalla voglia di deluderla o di farsi una pessima figura con lei. 
Se non altro non era l'unica, quando sentiva Kristal rimbeccare Lucas per quel motivo provava una punta di sollievo.

"Avanti, puoi farcela... ci sei riuscita fino a due minuti fa! 
"È proprio questo il punto, vista la mia considerevole fortuna di sicuro non riuscirò a trasformare questo tegame in una tartaruga proprio quando passerà di qui!" 


Sophie rivolse un'occhiata torva al tegame appoggiato sopra al suo banco, guardandolo come se fosse tutta colpa sua se spesso e volentieri non riusciva a combinare nulla quando la McGranitt era nei paraggi. 
Delilah invece sospirò, lanciando un'occhiata a Lucas e a Kristal come se compatisse la Tassorosso, che stava parlottando con l'amico a bassa voce, bisbigliandogli chissà quale suggerimento per cavarsela.

"Di certo è severa, ma non capisco perché ne siate così terrorizzati..." 
"Ehi, non mi terrorizza affatto! Mi mette solo un po' in soggezione, ma è anche perché l'adoro, credo." 

"Beh, allora continua a provare, la tua tartaruga prima aveva un manico al posto della coda!" 

"Sempre meglio della tua con il carapace fatto di rame, sapientona!" 


                                                                *


Aiden era in piedi, appoggiato al muro nell'Ingresso, accanto alle quattro gigantesche clessidre che segnavano i punti accumulati dalle varie Case. 
Il ragazzo alzò lo sguardo, lanciando un'occhiata alle clessidre per controllare quale avesse più gemme... e le sue labbra si piegarono in una smorfia quasi schifata quando si rese conto che erano secondi, subito dietro a niente meno che Tassorosso. 

Si stava appuntando mentalmente di fare in modo di rimontare la classifica in qualche modo quando sentì dei passi e, finalmente, una voce familiare dal tono quasi seccato:

"Ok. Sono pronta." 

Aiden si distolse dal pensiero della Coppa delle Case e si voltò, puntando gli occhi sulla ragazza che si era fermata ad un paio di metri da lui e che lo stava osservando di rimando, vagamente imbronciata, mentre lui invece sollevò un sopracciglio, osservandola a metà tra il divertito e l'esasperato:

"Ma come ti sei conciata?" 
"Beh, fa freddo!" 
"Ma non così tanto!" 

Aiden cercò in tutti i modi di non ridere mentre si staccava dal muro per avvicinarsi ad Eltanin, che invece sbuffò mentre si sistemava nervosamente la sciarpa blu, abbinata al berretto di lana che portava in testa con lo stemma di Corvonero ricamato sopra. 

"A te piace il freddo, a me il caldo... lo sai che sono freddolosa. Coraggio, muoviti, hai insistito per andare a fare una passeggiata, quindi andiamo." 

"Ti ricordo che io sono pronto da dieci minuti, infatti ti stavo aspettando... che fine avevi fatto?" 
"Stavo dando una mano con i compiti e poi sono dovuta salire in Sala Comune per prendere sciarpa, guanti e berretto. E non fare quella faccia, non voglio ammalarmi... anzi, tieni questo." 

Eltanin si sfilò il berretto e lo mise al ragazzo senza tante cerimonie, ridacchiando quando Aiden sbuffò, decretando che mai nella vita si sarebbe messo il cappello di una Casa che non era la sua. 

"Come sei permaloso... ti sei accorto che siete secondi a Tassorosso?" 
"Si, ci stavo pensando mentre ti aspettavo... non ricordarmelo. Dai, andiamo, e riprenditi questo." 

Aiden si sfilò il cappello e lo rimise in testa alla ragazza prima di prenderla sottobraccio e condurla verso la porta principale, sorridendo quando lei borbottò di come avrebbe preferito starmene dentro al castello, magari davanti ad un camino accesso, invece che fuori al freddo. 

"Lo so, lo so... ma per me questo ed altro, vero El?" 
"Taci, altrimenti giro sui tacchi e me ne torno di sopra!" 
 "E poi sono io il permaloso! Tra l'altro, chi stavi aiutando con i compiti?" 

"Ehm..." 


                                                          *


Lucas Kroll sospirò con sollievo quando mise finalmente piede nella calda, accogliente e familiare Sala Comune dei Tassorosso. Dopo le lezioni aveva passato un'ora e mezza chiuso in biblioteca a studiare insieme ad Eltanin, e quando lei era corsa via sostenendo di essere in ritardo, per cosa non era riuscito a capirlo, aveva radunato e le sue cose ed era sceso con gioia verso le cucine, non vedendo l'ora di piazzarsi su un divano fino all'ora di cena. 

Gli occhi chiari del ragazzo si catalizzarono su una ragazza che aveva occupato uno dei divanetti, tenendo un libro sulle ginocchia e con una felpa rosso cremisi addosso che le stava decisamente larga. 

Lucas le sorrise e le si avvicinò, ma Kristal non diede segno di essersi accorta della sua presenza e continuò a tenere gli occhi fissi sul camino mentre si rigirava distrattamente il ciondolo che portava perennemente al collo tra le dita. Come faceva sempre, ormai Luke lo sapeva, quando aveva la testa tra le nuvole. 

"Ciao. Stai studiando?" 

Lucas andò a sedersi accanto a lei e Kristal si voltò sentendo la sua voce, esitando prima di sorridergli:

"No, sto leggendo. Allora, com'è andata?" 
"Sono riuscito a restare concentrato e seduto su una sedia per quasi due ore, devi essere fiera di me." 
"Strano ma vero."

Kristal sorrise, continuando a rigirarsi debolmente il medaglione tra le dita sottili mentre Lucas abbassava lo sguardo sul gioiello, osservando l'incisione che formava un albero.

"Credo di non averti mai vista senza." 
"Intendi questo? Me lo ha regalato mia madre... mi piace metterlo. Così come queste, mi fanno sentire a casa." 

Kristal si strinse nelle spalle, accennando alla felpa che indossava e facendo sorridere Lucas, che annuì:

"Lo so, giri sempre per la Sala Comune con delle felpe che ti stanno enormi... Tanto per chiedere, ne hai lasciata qualcuna a tuo fratello o gliele rubi tutte ogni anno?" 
"No, quando preparo il baule vado da lui e ne prendo solo tre o quattro per anno... ma a lui non dispiace, o almeno ormai si è abituato." 

Kristal si appoggiò allo schienale del divano mentre continuava ad osservare il caminetto, pensando a suo fratello Kyle con una buona dose di malinconia.

"Ti manca?" 
"Molto... gli voglio molto bene. Sai, tu sei fortunato, sei il più grande e ti prendi cura di Sharon, Martin e Francis... ma Kyle è molto più grande di me, a volte penso che prima o poi smetterà di preoccuparsi per la sua sorellina."

"In realtà più che prendermi cura di lui vizio troppo Sharon e sto trasformano i nanerottoli in due pesti tremende... ma non preoccuparti, tuo fratello ti adora, non smetterà mai di preoccuparsi per te. Lo dico da fratello maggiore." 

Lucas le sorrise, sperando di convincerla mentre Kristal si limitava ad annuire mentre apriva e chiudeva distrattamente la cerniera della felpa che indossava. 

"Questo mi ricorda che devo anche scrivergli... dopo cena butterò giù qualcosa." 
"Ecco, appunto, ti scrive una lettera quattro volte alla settimana, come puoi pensare che non si preoccupa per te? Infondo ti ha cresciuta lui, no?"

Kristal sorrise e annuì, ripensando all'emozione che aveva provato quando, anni prima, aveva ricevuto la lettera da Hogwarts e aveva saputo di essere una strega... ma ricordava benissimo anche quanto era stata male le prime settimane nel castello, sentendo la mancanza di Kyle. 

"Probabilmente hai ragione tu... o almeno, lo spero. Ora, sentiamo se hai studiato decentemente... ti interrogo in Storia." 
"Veramente pensavo di fare una doccia prima di andare a cena..." 
"Non provarci Kroll, non mi sfuggi." 


                                                         *


"Pazzesco... ti sei svegliato con una faccia da funerale e ora torni qui con un sorriso da Stregatto. Che ti succede?" 

Jonathan inarcò un sopracciglio, abbassano il libro che teneva in mano mentre Sam gli si avvicinava, stringendosi nelle spalle prima di scivolare sulla poltrona accanto al divano che aveva interamente occupato l'amico, stendendocisi sopra.

"Niente... è il mio compleanno. Devo essere triste per forza? Per la cronaca, stamattina ero di umore pessimo perché un idiota ha pensato bene di svegliarmi con una svecchiata di acqua gelida. E poi chi è lo Stregatto?" 
"Certo che no, mi fa piacere vederti di buon umore... immagino che abbia a che fare con qualcuno con le ciglia lunghe e i capelli castano-rossiccio... e comunque, lo Stregatto è un gatto che sorride in modo inquietante." 

"Capisco. Comunque non ha a che fare solo con Astrea!" 
"Certo, certo... non sei felice perché si è seduta accanto a te a quasi tutte le lezioni di oggi, certo." 

"Finiscila Miller, stai diventando più pettegolo di tua sorella!" 

"Sono cresciuto insieme a James Julius e Kathleen Shacklebolt Sam, sono stato condizionato ad essere pettegolo!" 

                                                                                  *

"Che cosa stai cercando?" 

Nathaniel imprecò a mezza voce mentre continuava a sfogliare, ad uno ad uno, tutti i suoi libri di scuola, svuotando la borsa.

"I fogli... quelli con gli schemi per la partita. Li hai visti?" 
"No, pensavo li avessi tu!" 

Aiden, che se ne stava comodamente stravaccato sul suo letto, osservò l'amico continuare a cercare finché Nate non si voltò verso di lui, osservandolo con espressione dubbiosa:

"Io ricordo di averli messi sotto al banco quando Eltanin si è girata per chiedermi il coltello... pensavo di averli messi nella borsa, ma a quanto pare non è così." 
"Forse li hai lasciati lì." 

Aiden aveva appena finito di parlare quando rivide Eltanin voltarsi verso il proprio banco con il coltello di Nate in una mano... e i fogli nell'altra. 

"Anzi... li ha presi El, non ci abbiamo neanche fatto caso! Preghiamo che non li abbia fatto vedere in giro... Domani mattina la uccido!" 







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Angolo Autrice:

Come sempre grazie per le recensioni, scusate se non ho risposto a tutte ma non ho avuto molto tempo... 
Inoltre, questa volta ho una domanda: presto ci sarà la partita tra Serpeverde e Grifondoro... chi volete che vinca? :3 ovviamente chi ha l'OC in una delle due Case non può votare. 

A presto! 
Signorina Granger
     

   
 
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