"Non sei sola"era la frase che mi ripeteva spesso mia nonna.Non era affatto semplice,portarsi dietro un peso simile dopo il grande incendio che:devasto Ohara il luogo dove nacqui,mi portò via l'unica famigliare che mi era rimasta e mi condannò ad una fuga infinita.La marina mi inseguiva da quando avevo 11 anni,per un segreto che costudivo e per una capacità rarrissima odiavo tutto ciò o almeno era così finché non conobbi colui che mi portò in salvo dalle fiamme di Ohara: Trafalgar d water law o meglio conosciuto come il chirurgo della morte.Era notte fonda e mi venne un certo languorino non so il perché ma mi succedeva spesso;scesi dal letto e aprii la porta della mia cabina ed in punta di piedi mi diressi in cucina.Non potevo minimamente rischiare di svegliare qualcuno anche se questo forse non sarebbe successo dato che,si sentiva un forte ronfare.Conoscevo quel sommergibile da oltre 8 anni.Non aveva segreti per me.Giunta in cucina notai delle luci,c'era già qualcuno è quel qualcuno era seduto con le gambe incrociate su una sedia:una tazza fumante di caffè era accanto a lui,la sua fedele katana era appoggiata contro la parete,ed il suo copricapo:bianco,morbido e maculato che tanto avrei voluto accarezzare spuntò da dietro un grosso libro di medicina *scusa capitano...non volevo disturbarti è solo che...*ma la frase venne conclusa da un sonoro brontolio del mio stomaco.L'imbarazzo mi scosse tutto il corpo e divenni rossa come un peperone.Sul volto di Law si allargò il suo solito ghigno strafottente ma col tempo affascinante.Non disse nulla ma tornò ad immergersi dietro al grosso libro che stava leggendo.Con una corso velocissima attraversai la sala è mi diressi in cucina.Mi sentivo indignata e allo stesso tempo infuriata tutte le volte che quegli occhi di ghiaccio mi scrutavano accompagnati da quel suo stupido ghigno.E poi che figuraccia! Non me la sarei dimenticata.Ma avevo deciso era giunto il momento di parlargli di una situazione molto delicata.Non so neanche se ci sarei riuscita e come avrebbe reagito Law?