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Autore: Rose Paris Bonnefoy    03/06/2017    4 recensioni
"[...] Perchè dietro a quella maschera, io potevo essere e non essere me stesso. Chi si accorgeva delle mie lacrime? Chi percepiva la mia disperazione? Solo io sapevo veramente comprendermi."
Chi poteva veramente comprendere la disperazione del Gentiluomo Mascherato? Nessuno poteva. L'angelo mascherato si racconta, attraverso una breve lettera, al suo più caro amico, nonché l'uomo che lo ha salvato dalla pazzia. Dal dolore.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Angela Ledore, Hershel Layton, Randall Ascot
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Montedore, 3 Giugno 2017
 
 
Caro Hershel Layton,
 
sono passati oramai anni dopo il mio ritorno qui, tra voi, tra i miei cari amici - che a dir si voglia - e tra la mia gente.
Il mio popolo.
Abbiamo ricevuto, io e Angela, tutte le tue lettere dall'ultima tua avventura ed ho letto con gran sorpresa ciò che hai scritto su quel delinguente (perdona le mie parole, ma quel uomo mi ha colpito nell'orgoglio) di Descole, nonchè tuo fratello maggiore.
Ma, rileggendo tutta la posta da te inviata, mi è riaffiorata alla mente una domanda da te postami non appena ritornai in me dopo che mi fu chiara la verità sul mio passato e su ciò che Angela ed Erik avevano deciso di fare dopo la mia "scomparsa". Spero vivamente che tu legga questa lettera, ma allo stesso tempo ti chiedo di conservarla con cura o di bruciarla dopo aver visionato il suo contenuto, poichè non voglio che si sappia in giro di ciò che la mia mente aveva "partorito" durante la mia lunga agonia. Me ne pento tutt'ora e non ne vado orgoglioso.
Spero che ti faccia piacere, comunque, ricevere le mie lettere di tanto in tanto.
E spero di poter soddisfare ogni tua curiosità.
 
Come ben sai, dopo il mio ritrovamento da parte dei contadini di un modesto paesino - non molto lontano - dalle rovine di Akubadain, io persi la memoria e divenni come un figlio per tutti loro. Mi guardavo allo specchio ogni giorno, chiedendomi di chi fossero quelle labbra, di chi fossero quegli occhi..se veramente assomigliavo a mio padre (semmai era ancora in vita, poi) o a mia madre. Avevo mai avuto amici, o ero solo? Avevo una qualche passione, o preferivo dormire tutto il giorno sul mio letto? Avevo mai amato qualcuno? E quel qualcuno mi stava attendendo o no?
Domande normali da porsi, per chi aveva un'amnesia temporanea.
Era difficile, per me, abituarmi all'idea che - molto probabilmente - non avrei mai avuto risposte certe. Mi sentivo vuoto, nell'animo e ogni giorno per me era una tortura. Sai il perchè? Perchè cercavo negli occhi degli altri il mio passato, cercavo una parte di me che sapevo esistesse, ma non riuscivo a trovare. Fino a che Descole non decise di rivelarmi una versione della mia vita, che ora sappiamo essere completamente fasulla. In gran parte, almeno.
Il Gentiluomo mascherato fu ideato da lui in persona, ma ogni suo gesto, ogni suo dettaglio (che poteva essere dalla scelta del foulard viola al bastone che spesso e volentieri usavo portare con me) era studiato da me, Hershel. Sì, perchè se il vecchio Randall - che ora è tornato da voi, finalmente - rappresenta la speranza e la gioia di questo uomo, il Gentiluomo Mascherato rappresenta la pazzia, in tutte le sue sfaccettature. E non passava un giorno in cui io non mi sentissi finalmente vivo. Felice d'indossare quella maschera e di volare nel cielo a diffondere le parole del Diavolo.
Perchè dietro a quella maschera, io potevo essere e non essere me stesso. Chi si accorgeva delle mie lacrime? Chi percepiva la mia disperazione? Solo io sapevo veramente comprendermi. Solo io potevo smascherare la mia disperazione! Solo io danzavo con quei demoni interiori e solo io sapevo vederli, sentire i loro sussurri maledetti. Ridevo, godevo nel sentire quanto questi mi dessero forza per commettere altri crimini, per distruggere la gioia e la prosperità di Montedore, la stessa città che poi fu costruita in mio nome e con la speranza, un dì, di rivedermi.
Sentivo tutta quella distruzione dentro me, ma quella era la mia unica forza. Ero un credulone, un ragazzo talmente ingenuo da cadere nelle fauci del lupo famelico e lasciarsi masticare quanto più possibile, per poi essere sputato con tanta velocità e menefreghismo. Descole stava giocando con la mia pazzia.
Hershel, io ho paura. Paura di ciò che posso fare nel caso la rabbia possa ancora impossessarsi di me. Ho visto ciò che la mia pazzia può portarmi a fare e non voglio che tutto ciò possa riaccadere. Ho sempre evitato di scontrarmi con il me più oscuro e malvagio, ma è anche vero che lui può prendere possesso del mio corpo quando desidera.
E se non fosse stato per te, amico mio, molto probabilmente avrebbe ucciso tanti bambini e adulti innocenti.
Sai quanto, per me, fosse importante far del bene a me stesso e agli altri. Vedere chi mi è accanto sorridere è un toccasana.
Tuttavia, se chi mi è accanto mi ha ferito, tendo a vendicarmi e con metodi non poco ortodossi.
E il Gentiluomo Mascherato ne è la dimostrazione.
Ho paura che lui possa tornare e prendere possesso delle mie volontà. Ma ora, so che qualcuno può placare la sua pazzia.
Può mettere a tacere ogni mio gesto sbagliato.
Grazie, amico mio. Non so cosa avrei fatto senza di te e senza Erik. Non finirò mai di ringraziare entrambi: tu hai salvato la mia anima, o ciò che rimaneva della mia sanità mentale. E lui ha salvato ogni cosa che mi apparteneva.
 
Ebbene, adesso il mio tempo giunge al termine.
Prima di salutarti, volevo avvisarti di un'ultima cosa: il museo ha deciso di conservare le vesti del Gentiluomo Mascherato, poichè è stato un punto di svolta per la città e per il suo nuovo Sindaco, nonché l'uomo più influente dell'intera Montadore.
Un abbraccio grande anche da Angela, Erik e lo stesso Alphonse Dalston.
E spero vivamente che Luke non cova ancora odio verso di me, dopo averlo "gentilmente" appeso alla lunga corda al Reunion Inn! Salutalo da tutti noi, mi raccomando.
 
Un bacio e un abbraccio,
 
 
Randall Ascot
   
 
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