Libri > Peter Pan
Ricorda la storia  |      
Autore: Jo The Strange    04/06/2017    0 recensioni
Una fanciulla che cresce.
Un ragazzo eternamente giovane.
Quando l'amore diventa causa di distruzione, Wendy sa esattamente cosa fare, anche se ciò comporta la perdita di una parte del suo cuore: deve lasciarlo andare.
Lasciarselo alle spalle,certo.
Ma mai dimenticarlo e mai smettere di credere in lui.
Spero di avervi incuriositi, buona lettura!
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Peter Pan, Wendy Moira Angela Darling
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Crederò Sempre in Te, Peter Pan...

All’improvviso aprii gli occhi: sbattei rapidamente le palpebre per mettere a fuoco la scena. Riconobbi subito il profilo del baldacchino in penombra, quello della cassapanca ai piedi del letto: ero a casa, finalmente a casa.

John e Michael dormivano profondamente nei loro lettini, ignari di tutto.

Cercando di non far rumore mi diressi alla piccola toeletta della camera per guardarmi allo specchio: come avevo previsto il mio aspetto era veramente orribile, con i capelli scarmigliati, il viso sporco di terra e polvere e qualche graffio sparso qua e là.

Accennai un sorriso privo di gioia: l’Isola che non c’è faceva sempre quell’effetto.

Ogni volta che tornavo da quel posto, dopo qualche strana avventura ero sempre ridotta come uno straccio, ma almeno ero felice: salutavo Peter dal davanzale, vedendolo volare su in alto nel cielo, sicura che presto sarebbe tornato a prendermi, così andavo a dormire con il cuore colmo di speranza.

Ma questa volta tutto era stato diverso: Peter non mi aveva portata a casa, né mi aspettava al davanzale per dirmi “Arrivederci Wendy” …

Mi diedi una rapida lavata al viso e una volta indossata una camicia da notte pulita mi sdraiai sul letto, accurandomi di rimboccare le coperte fin sopra alla testa.

E in quel momento scoppiai in lacrime: piansi a lungo in silenzio, cercando di buttare fuori quella marea di emozioni che mi tenevo dentro da troppo tempo.

Era impossibile che una ragazzina, come mi definiva mia madre, potesse innamorarsi di un’ombra: già, l’ombra di quel ragazzo che mi faceva volare, quello con cui avevo condiviso tutto.

Ma per colpa di quell’amore avevo rovinato tutto: con il passare degli anni anche Peter aveva iniziato a manifestare un certo affetto, qualcosa di più forte di una semplice amicizia. Questo comportamento aveva iniziato a cambiare tante cose sull’isola, primi fra tutti i Bimbi Sperduti.

Erano diventati chiusi e rancorosi verso Peter: pensavano che li avesse abbandonati, che avesse rinunciato ai suoi migliori amici per una semplice FEMMINA. Col tempo l’intera isola si era trasformata, diventando un posto sempre più oscuro e inospitale, non adatto alle fantasie di un bambino. E tutto perché IO avevo insinuato in quel ragazzo dei nuovi sentimenti.

Rimuginando su tutte queste cose, sentii dei leggeri colpi al vetro della finestra. Pur immaginando di chi si trattasse, decisi ugualmente di andare a controllare.

Sul davanzale era accovacciato un ragazzo alto, con i capelli castano ramati, dall’età indecifrabile. Vestiva con un abito verde, interamente fatto di liane e foglie e mi fissava con uno sguardo distrutto.

Sospirando aprii la finestra per farlo entrare, cercando di non svegliare i miei fratelli.

-Wendy… - sussurrò il ragazzo con voce flebile.

-Peter… -

Il ragazzo si avvicinò a me e prese la mia mano: le sue erano fredde, quasi gelide, come la notte.

-Perché te ne sei andata? – mi chiese senza staccare gli occhi.

Io scossi la testa, cercando di non piangere: -Non hai visto cosa sta succedendo all’Isola? Se si è trasformata in ciò che è ora, è solamente colpa mia… -

-No Wendy, non dire così… -

Lasciai le sue mani e mi misi a fissare fuori dalla finestra: -Dimmi Peter, secondo te quanti anni ho ora? –

-Non saprei Wendy… sei quasi una ragazza – disse lui confuso.

-Ne ho sedici Peter. Sedici anni. E a quest’età una ragazza non dovrebbe più pensare alle favole e all’Isola che non c’è. A quest’età iniziano a nascere dei nuovi sentimenti, qualcosa che fino a poco tempo prima non si era in grado di comprendere

-Come l’amore… - disse lui.

Rimasi sbigottita: -Come puoi dirlo? –

-Perché io mi sono innamorato di te –

La sua risposta era prevedibile, ma mi lasciò di stucco comunque: non credevo che fosse cresciuto tanto da comprendere certe emozioni…

Improvvisamente Peter si girò e afferrato il mio viso tra le mani iniziò a baciarmi con passione: non era un bacio come gli altri, come quelli che si danno da bambini sulla guancia o per gioco, quello era un bacio vero, che raccoglieva in sé tutto l’amore che c’era tra noi due.

Le nostre labbra si staccarono lentamente, come se fosse una tortura…

-E così anche Peter Pan, il ragazzo che non vuole mai crescere alla fine è maturato… - dissi in un sussurro.

Lui sorrise debolmente: -Solo perché tu mi hai aperto gli occhi… -

-Sai che l’isola non sarà mai più come un tempo, vero? – gli chiesi.

Lui annuii.

-E sai anche che non ci rivedremo mai più? – a questo punto non riuscii più a trattenermi e le lacrime iniziarono a fluire copiose sul mio viso.

Vidi la stessa straziante espressione di dolore farsi strada anche sul suo volto: -No… Wendy ti prego, non lasciarmi –

Singhiozzando posi le mie mani sul suo viso, cercando di asciugare qualche lacrima: -Non posso Peter: la mia presenza ha già creato troppi guai. Ho rovinato la tua casa, i tuoi amici… Io ti amo Peter, ma non posso essere così egoista –

Lui annuì debolmente, gli occhi ancora imperlati di piccole lacrime trasparenti: -Io ti amerò per sempre Wendy Darling: questa è una promessa e io le mantengo sempre le mie promesse-

-Ne sono certa, Peter – dissi sorridendo debolmente.

Il ragazzo si avvicinò alla finestra, spalancandola: -Arrivederci Wendy… -

Io sospirai: perché doveva rendere tutto più difficile?

-Peter, lo sai che questo è un addio: non rendere la cosa più straziante di quanto non lo sia già –

Per la prima volta in quell’incontro, sorrise davvero: -No Wendy, non dire mai addio, perché dire addio significa andare via e andare via significa dimenticare. Ma io non potrò mai dimenticarti… -

Rimasi davvero colpita da quelle parole: furono le più sincere e le più sagge che gli sentii dire, così risposi di rimando al suo sorriso.

-Arrivederci Wendy… - ridisse.

-Arrivederci Peter… -

Con un balzo, il ragazzo uscì dalla finestra, volando sempre più lontano, nell’oscurità della notte.

Lo vidi allontanarsi e girarsi indietro più volte salutandomi con un ampio gesto delle braccia e fu in quel momento che lo dissi, senza vergognarmi, senza avere dubbi nel cuore:

“Crederò sempre in te Peter Pan…”

Spazio Autrice:

Buonsalve a tutti!

Dopo aver riesumato cose scritte nella mia fase preadolescenziale, mi è venuta voglia di pubblicarne una. Peter Pan è stato ed è tuttora un personaggio cardine della mia fantasia: vi basti pensare che ho passato anni della mia vita a vestirmi come lui per Carnevale...

Sono rimasta incantata dalla versione animata di Walt Disney, da piccina mi sono innamorata del Peter di Jeremy Sumpter e di Robin Williams e durante l'adolescenza ho conosciuto e apprezzato moltissimo il Peter Pan oscuro e malvagio di Once Upon a Time. Non a caso infatti ho ripreso proprio da qui l'immagine tetra e cupa dell'Isola che non c'è.

Spero di avervi tenuto compagnia con questa cosuccia senza pretese, e che dire? A presto!

Vi aspetto nelle mie altre storie, un bacione!

                                                                       Jenny

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Peter Pan / Vai alla pagina dell'autore: Jo The Strange