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Autore: Violetta_    04/06/2017    1 recensioni
(Commedia, comico, giallo, introspettivo, slice of life)
Le mirabolanti avventure di una povera ragazza alle prese con la vita di tutti i giorni... o quasi.
***
(Dal capitolo 1)
Sono perseguitata dalla sfiga, dovrei perdere cinque o sei chili, dovrei reiscrivermi in palestra e questa volta frequentarla in modo serio, dovrei ammettere a me stessa che gelato, cereali al miele e nesquik non sostituisce una cena bilanciata e il mio armadio sembra la porta per Narnia.
Ho un incubo: il mio capo.
***
Avvertenze: abbattimento della quarta parete, presenza di parti comiche (alle volte demenziali) e colpi di scena.
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Kankuro, Matsuri, Nuovo Personaggio, Sabaku no Gaara | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Of AU and new characters -Sumire-'
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Paradiso, inferno, paradiso








Il... miglior... sesso... di... SEMPRE!


Sono a casa sua, nel suo appartamento, un gran bel appartamento.
E ho visto si e no due stanze, ricordiamolo.

Sto fissando il lampadario d'acciaio moderno semilluminato dalle luci del mattino mentre sento ogni muscolo del mio corpo completamente rilassato.

Quel materasso è una favola.
Quelle lenzuola sono una favola.
Quel tocco di manzo che dorme accanto a me è una favola.


oh-oh.


Il tocco di manzo dorme accanto a me ed il lampadario è semilluminato dalle luci del mattino.



Mi sono addormentata!



Sumy... sei proprio una novellina.

Ravano a terra alla ricerca delle mie mutande e del reggiseno. Me li metto facendo il meno rumore possibile.

Sono quasi pronta mi manca solo il vestito.
Eccolo sotto la scrivania.

Come c'è arrivato lì?

Mi chino per prenderlo.

<< Dove vai? >>

Mi blocco col culo per aria e l'abito tra le mani. Quanto me ne rendo conto sollevo la testa di scatto e la sbatto contro il bordo della scrivania.


Taaac... trauma cranico.


<< Ahia... >>

Prima figura di merda della giornata fatta. Bene.

<< Accidenti. Fatta male? >>


Nooo mi sono fatta bene Kankuro. Lo faccio ogni mattina.


<< Tranquillo tutto ok >>

Mi massaggio la testa e quando apro gli occhi lui è di fronte a me completamente nudo.


Oh santo cielo.


<< Sei sicura? Mi sembri un po' arrossata... >>
<< No no tranquillo. Devo andare... >>
<< Così di fretta? E dove? >>
<< In effetti devo andare da tua madre >> dico rendendomi conto della cosa.
<< Eh? >>

L'ho detto ad alta voce vero?
Dannazione ma perché non controllo il mio cervello prima del caffè?
Vabbè sarei ache giustificata dal trauma cranico ad essere precisi.

<< Ci vado ogni mercoledì e quando posso di domenica quando permettono le visite ai non parenti >>

Lo vedo farsi diffidente, o forse curioso, non capisco.

<< Perché? >>
<< All'inizio per dovere... ma la domenica perché solitamente tutti gli ospiti del residence vanno dai parenti e detesto che Karura mangi da sola >>
<< Quindi non va ancora a trovarla? Che pezzo di merda... >> dice parlando tra se e se. Intuisco che parli di Gaara.

Mi infilo velocemente il vestito e le scarpe cercando di non guardare quel meraviglioso spettacolo che mi si para davanti senza la benché minima vergogna.

<< Aspetta sei tu la “piccola pequena”? >>

Perché detto da lui sembra il nome di una battona?

<< Eh... colpevole >>

Mi scruta dalla testa ai piedi ed inclina la testa da un lato.

<< Mamma ti adora >>

Questa volta lo guardo in faccia.

<< E tu che ne sai? >>
<< Mi ha parlato spesso di te >>

Sento che sto arrossendo parecchio e francamente non so bene cosa rispondere.

<< Lei invece non mi ha mai parlato di te >> dico impacciata << Non parla mai della vostra famiglia... >>

Lui annuisce come se conoscesse bene la situazione.

<< Ci scriviamo di tanto in tanto e qualche volta mi ha parlato della “ragazza tanto dolce che si occupa di lei” >> dice canzonatorio, vuole mettermi in imbarazzo apposta.

E ci riesce.

<< Beh … comunque vado … così tu ti vesti... o torni a dormire.... o qualsiasi cosa tu faccia la domenica mattin... >>
<< Vengo con te >>


Come? Che?


<< No. No vado sola tranquillo >>
<< Insisto >>


No no no...

Scherziamo? Dopo stanotte è già tanto se riuscirò a guardare Karura negli occhi.


<< Non è necessario … figurati... >>
<< Non puoi certo impedirmi di andare a trovare mia madre >>

Ecchecazz...

<< No è solo che non mi pare il caso... >>

Ma lui è già andato in bagno ed ha aperto la doccia.

<< Vuoi entrare? >>

Eh?

<< Ho notato che te ne stai andando senza esserti lavata... hai sudato parecchio stanotte >>

Che brutto bastardo figlio di... eh no la madre è una donna dolcissima.

Rimango immobile senza avere la minima idea di cosa fare.

E dato che non agisco agisce lui.

Senza che lo sentissi avvicinare si mette dietro di me e con le dita sfiora il tiretto della cerniera iniziando ad abbassarlo molto lentamente.

Arrossisco.

Mi cinge la vita e mi stringe in un caldo e forte abbraccio.
Mi bacia la nuca.
Chiudo chi occhi.

Che cosa sto facendo?

<< Mi... posso usare l'altro bagno, dimmi solo dov'è... >> balbetto come una completa idiota.
<< Perchè usare un altro bagno se l'acqua della doccia qui è già calda? >> dice lui intento a buttare il reggiseno per terra.

Ok come ha fatto?

Deglutisco e chiudo chi occhi.

Mi gira lentamente e mi accarezza la schiena guardando ogni singolo dettaglio del mio viso, io riapro gli occhi ed abbasso lo sguardo incapace di sostenere il suo.

Con un movimento fluido mi toglie definitivamente l'abito e mi afferra per i fianchi il che mi fa diventare il viso completamente incandescente.

<< Sumi... >>

Alzo la testa e lo guardo interrogativa, lui mi fissa strusciando il naso contro il mio e mi sorride.

Vuole mettermi a mio agio e ci riesce.

Chiudo nuovamente gli occhi ed inizio a dargli dei lenti e morbidi baci sul collo mentre lui mi porta dentro la doccia continuando ad accarezzarmi la schiena ed i fianchi con una mano.

Per tutti i dei del cielo il suo tocco sulla mia pelle è sublime.

Poggio una mano sulla sua nuca e mi avvicino alle sue labbra per...

<< Uh caldo. Ahio ahio scotta! >>

Con un gesto fulmineo cambia la temperatura del getto e mi sposta.

<< Scusa >>

Ci guardiamo per un paio di secondi e poi scoppiamo a ridere.
Allunga una mano per controllare la temperatura e mi porta sotto il getto.

Oh si ora è perfetto.


*



Dopo mezz'ora siamo pronti per uscire.

Si alla fine mi ha convinta.
Lo so. Lo so. Sono una pappamolla. Anzi pastafrollosa.

Ho addosso un pantaloncino jeans, una dimenticanza dell'ultima visita della sorella, ed una maglietta nera con uno strano disegno al centro: un cerchio metà giallo metà rosso.
Mi sta larga ma è comoda e fresca. Ed il suo odore addosso non mi dispiace.
Per fortuna le mie scarpe sono abbastanza semplici da adattarsi con tutto.

Andiamo al residence con la sua geep.
L'abitacolo profuma di pelle e di caffè.
Persino la sua macchina è sexy.

Una volta arrivati a destinazione apro la porta dell'appartamento di Karura e la chiamo a gran voce.

<< Karura? Sono io, ho portato una persona >>
<< Piccola pequena ciao! Sono di sopra vieni >>

Arriviamo alla porta d'ingresso e Karura si avvicina per salutarmi. Quando vede Kankuro si blocca e grana gli occhi.

<< Kankuro >>

Lui sorride e la sua voce si fa dolce.

<< Ciao mamma... >>

Superato il momento di stupore la donna gli corre incontro e lo abbraccia iniziando a piangere.

<< Il mio bambino... il mio bellissimo bambino... >> sussurra tra le lacrime.

Kankuro arrossisce, ed è la prima volta che lo vedo imbarazzato da quando l'ho incontrato.

<< Non chiamarmi così dai... >>
<< E come dovrei chiamarti? Oh che bello il mio bambino è venuto a trovarmi >> poi si rivolge a me << La mia piccola pequena mi ha riportato il mio piccolo bambino... >>

Ed è il mio turno di arrossire.

<< Io non c'entro, è stata una coincidenza … >>
<< Venite sedetevi >>
<< No no io... io vado a preparare qualcosa da mangiare e poi me ne vado... insomma vorrete stare soli >>
<< Che sciocchezze! Mi dovete raccontare come vi siete incontrati. Come vi conoscete? >>
<< Ci siamo incontrati alla festa di Gaa, mamma. Dopo che te ne sei andata >>
<< Capisco... e siete rimasti insieme da allora? >> dice assottigliando appena lo sguardo.
<< No no >> mi affretto a rispondere io << sapeva che oggi sarei venuta qui e ci siamo messi d'accordo >>
<< Esatto >> conclude Kankuro dando man forte alla mi a balla.

Ma vedendo l'espressione di Karura non mi sembra molto convinta.

Forse è vero che le mamme sanno sempre tutto.
O più probabilmente ha riconosciuto la maglietta dato che continua a fissarne il disegno.

Ecco adesso sarò la “piccola sgualdrina che ha irretito il figlio”.

Cerco di cambiare discorso.

<< Perciò... che volete mangiare? >>
<< Avrei voglia di qualcosa al forno. Qui non mi fanno mangiare niente. Solo verdure al vapore o cose bollite. Mangio bene solo quando ci sei tu tesoro >> poi si rivolge a Kankuro << Sai questa dolce ragazza ha un dono! Qualsiasi cosa cucina è deliziosa! >>

Ti supplico Karura smettila!

Ridacchio come un'idiota e mi dirigo in cucina.

Che situazione di merda.

Apro il frigo: la dispensa è sempre ben fornita grazie al personale del residence. Inizio a tirar fuori delle verdure, patate e della carne. Il ragazzo che fa la spesa ha portato del pollo.

<< Come posso aiutarti? >>

Sobbalzo sul posto e mi giro di scatto. Ma è un uomo o un felino quel tizio?

<< Ti ho spaventata? >>
<< No no... va da tua madre, avrete tante cose da dirvi >>
<< Spiacente, i suoi ordini sono: “va a dare una mano a quella cara ragazza” >>

Grande Karura, grazie.

<< Ehm... sai cucinare? >>

Lui mi fissa dritto negli occhi con aria offesa.

<< Certamente >>
<< Ok ok non ti scaldare... inizia a pelare queste patate e me le tagli a tocchetti piccoli così cucinano più velocemente e poi mi tagli quelle due cipolle a fette non troppo sottili se no bruciano. Io mi occupo delle altre verdure e della carne >>

Ok forse sono un pochino autoritaria quando sto ai fornelli.

<< Si chef! >> dice con tono militare.

Mi scappa un sorriso.

Scopro che è divertente cucinare con lui, di solito mi irrito quando qualcuno mi ronza intorno in cucina.

<< Attento quello è zucchero... >>
<< Guarda che lo sapevo eh... >> dice cambiando barattolo.

Una volta infilata la teglia nel forno imposto la durata e mi siedo su una sedia.
Lui mi porta mezzo bicchiere di vino rosso.

<< Non c'è birra qua... >>

Annuisco. Gli alcolici vengono un po' limitati, per quanto possibile, dagli inservienti.

<< Ci vorrà un po' prima che sia pronto... io andrei a fumare una sigaretta mentre tu vai da... >>
<< Te la offro io una sigaretta >>
<< Ok >> dico secca.

Sono in imbarazzo.

Ok mi sono lasciata andare ieri sera, e stamattina, ma da “una botta e via” questa sta diventando “pranzo con mamma”. Letteralmente.




Aiutatemi... qualcuno prenda il comando e tolga il pc dalle mani di quella pazza che sta scrivendo!




Kankuro mi poggia una mano sul viso ed inclina la testa scrutandomi. Quel gesto mi risveglia dai miei pensieri.

<< Il calore della cucina ti ha fatto arrossire le guance... o forse è il vino >> mi passa l'accendino << sei molto carina quando sei tutta rossa >>

Siii... una top model...

<< Grazie... >>

Mentre mi accendo la sigaretta il mio sguardo cade su di lui.
Ha un modo di fumare interessante.
No non fa nulla di particolare: aspira ed espira fumo come un normale essere umano ma il modo in cui tiene la sigaretta, il modo che ha di muovere le labbra...
I nostri occhi si incrociano per un istante e io giro di scatto la testa tirando l'ennesima boccata di fumo.



*



Il pranzo si rivela piuttosto piacevole tutto sommato, solo qualche battutina ed ammiccamento ma nulla che non riesca a controllare.

Kankuro è molto dolce con sua madre. No, non è un mammone, ma si preoccupa della sua salute e ha grande considerazione di lei.
Mi stranizza il fatto che non parlino né di Gaara né della sorella. Tutti i discorsi girano intorno alla musica, ai libri, al lavoro di Kankuro in Spagna ma nulla che riguardi la famiglia.
Mi domando se non dipenda dalla mia presenza.
   
 
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