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Autore: FunnyYoungMe    04/06/2017    2 recensioni
Kyuhyun vive una vita come quella di molti ragazzi della sua età: va a scuola, ha una famiglia che lo ama e degli amici che gli sono sempre vicini. Ma è proprio così? A cosa è dovuta la lontananza del suo migliore amico? Jongwoon è chi dice di essere, o solo finzione? Perché lo guardano tutti con sguardi preoccupati?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Slash | Personaggi: Kyuhyun, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Yesung
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La musica alta è assordante, le finestre tremano così come il pavimento. Tutto attorno a me è caotico; la folla di persone che balla seguendo il ritmo, riunita al centro della pista, le sedie rivolte verso tutte le parti, i tavolini sporchi e pieni di bicchieri e piatti.

Sono seduto in un angolo della stanza, non lontano dalle persone ma ad una distanza di sicurezza, guardando la scena che mi si presenta davanti. Mi domando per la centesima volta cosa stia facendo lì. Voglio dire, non sono un festaiolo, anzi, se qualcuno dovesse cercarmi qualunque venerdì sera, mi troverebbe sdraiato sul letto con il pigiama e facendo qualcosa abbastanza da nerd.

Sì, sono una persona noiosa, ma è quello che sono e non posso cambiare, nemmeno se Lui me lo chiedesse. E per 'Lui’ non intendo Dio.

Kim Jongwoon è colui che mi ha portato qui. Lui è il mio migliore amico. Uno dei suoi colleghi d'università ha organizzato​ una festa e lo ha invitato, per cui il mio amico ha esteso l'invito anche a me. Il perché non lo saprò mai.

L'unica cosa che so è che mi sto nascondendo nell'ombra della stanza mentre lui è da qualche parte facendo chissà cosa, magari anche parlare con qualcuno. Sì, definitivamente qualcosa che non farei. Com'è che siamo amici, se lui è così diverso da me? Non gli ho mai chiesto di portarmi qui né di farmi sperimentare qualcosa di 'incredibile e divertente’. Tsk, incredibile e divertente.

Mi piacerebbe sapere perché i ragazzi dell'università pensano perlopiù a fare feste, a sbronzarsi… Spero solo di non diventare come loro l'anno prossimo, quando sarò una matricola e mi troverò a vivere quell'ambiente.

Prendo un sorso dal mio bicchiere pieno di succo d'arancia prima di sistemarmi gli occhiali sul naso e lasciare che i miei occhi vaghino sulla folla di persone, cercando i capelli neri e scompigliati di Jongwoon.

Appena sono arrivato è venuto a parlarmi, ma quando la festa è cominciata sul serio, è sparito e non lo vedo da allora. Certo che gli è abbastanza rapido dimenticarsi del suo amico.

Conosco tutte le persone che sono qui, ma non ci ho mai parlato e non intendo cominciare ora. No, non perché sono arrogante, ma perché non mi piace parlare a 'sconosciuti’. Strano, lo so.

“Sorridi! Siamo ad una festa… e c'è gente messa peggio di te”, urla un mi amico chiamato Heechul, indicando una ragazza con un'espressione triste in viso seduta nell'angolo più lontano e buio della stanza.

“Dovremmo fare amicizia”, rispondo ancora osservando la rossa. “Potrei conoscere qualcuno con cui condividere la mia frustrazione.”

Detto questo, mi alzo e mi avvicino alla ragazza, sperando che non mi neghi la sua compagnia. Ho davvero bisogno di qualcuno con cui parlare e Jongwoon è fuori questione.

“Ciao”, le dico sedendomi sulla sedia davanti alla sua.

La ragazza inarca un sopracciglio e nei suoi occhi scorgo un velo di tristezza.

“Cosa vuoi?”

“Oh… Ci conosciamo?”

“Sei scemo? Sono Minha, la migliore amica di Jongwoon”, risponde arrabbiata.

Il risentimento che colgo nella sua voce smuove qualcosa dentro di me, ma non riesco a capire cosa. Mi metto a pensare se qualche volta le ho fatto un dispetto o un torto, senza riuscire a trovare una spiegazione al suo tono.

“Scusa, non sono bravo coi suoi amici…”

“Oh be’, neanche lui lo era.”

Intuisco del sarcasmo nelle sue parole e non mi è scappato l'uso del passato. La guardo negli occhi e li vedo spenti, vuoti, come se tutta la felicità che una volta c'era fosse sparita… Come se avesse perso qualcosa di molto prezioso.

“È tutta colpa tua. E anche se gli altri mi dicono di lasciarti stare, io non lo farò. Meriti di provare il nostro stesso dolore, se non quadruplicato… Le tue mani sono intrise del suo sangue e la tua coscienza è sporca”, sibila lanciandomi sguardi di fuoco.

Non capisco nulla di quello che ha detto. Cos'ho fatto? Di chi è il sangue? Per quanto mi sforzi di ricordare, non mi viene nulla in mente.

Allora faccio per chiederle spiegazioni, ma quando alzo il volto da terra la sedia davanti a me è vuota. Mi guardo intorno, però non riesco a scorgerla da nessuna parte.

Sospiro e distendo le gambe sotto al tavolino.

“Ehi, ti stai annoiando?” Sento domandare da dietro le mie spalle.

Mi volto e mi trovo davanti Jongwoon, tutto sorridente e allegro. Mi domando come faccia a mantenersi così fresco dopo aver passato le ultime due ore a ballare.

“A dir la verità, sì.”

Lui annuisce e prende posto di fianco a me, passando un braccio sulle mie spalle e posando la testa contro di me.

“Su con la vita, Kyunnie. Si vive una volta sola, approfittane", dice quasi mormorandomi all'orecchio.

“Appunto. Non esiste solo il divertimento, ci sono altre cose, probabilmente molto più importanti.”

“Siamo noi stessi che diamo valore alle cose. Se non vivi ora, quando non ci sarà più tempo per farlo, quando la vita giungerà al suo termine… allora proverai rimorso per quanto non hai potuto fare perché troppo impegnato in altre cose che non ti hanno dato la felicità.”

Perché mi sta facendo questi discorsi filosofici? Non è da lui farli. Giro la testa verso di lui e lo vedo sorridermi tristemente e nemmeno questo è da lui.

“Stai bene, Jongwoon?”

“...” Alza lo sguardo dal pavimento e mi fissa negli occhi. Riesco a scorgere in quei pozzi neri la tristezza e… il rimpianto? “Starei meglio, se avessi fatto quello che avrei dovuto fare tempo fa”, risponde in maniera misteriosa.

È da un paio di settimane che Jongwoon mi dà questa sensazione di distacco, solitudine e rimorso. Non capisco a cosa sia dovuto e lui, se premo sull'argomento, evita di rispondermi. Non si fida più di me?

 


 

“Ehi, Kyuhyun!” Mi sento chiamare da una voce squillante.

Mi volto verso la persona che mi cerca e la osservo. È un ragazzo di qualche centimetro più basso di me, i lineamenti del viso molto affilati e degli zigomi alti e pronunciati. Lo riconosco. È uno dei ragazzi che si siede sempre al primo banco durante le lezioni di letteratura, di fianco a Jongwoon.

“Ciao…” Non ricordo il nome. Perché faccio sempre queste figuracce?

“Sono Ryeowook”, risponde prontamente lui, per niente sorpreso del fatto che non ricordassi come si chiama. “Vuoi sederti vicino a me?”

Lo guardo stranito perché, insomma, quel posto è di Jongwoon, non mio.

“No grazie, Woonie potrebbe arrabbiarsi.”

“Wo-Woonie?” Noto che è impallidito e che ha gli occhi lucidi, come se stesse per piangere. “Ma lui è m…”

“Kyu! Andiamo a lezione che il prof ci aspetta”, lo interrompe Donghae correndomi incontro per gli ultimi passi che ci separavano.

Osservo Ryeowook mentre guarda il nuovo arrivato come se fosse un pazzo. Okay che Donghae può sembrare un tantino… tonto, ma non è pazzo… Credo.

“Vieni anche tu, Ryeowook?”

“Ehm, sì…”

Insieme ci incamminiamo a lezione, Ryeowook con il capo chino e ogni tanto lanciandomi degli sguardi di incredulità e Donghae parlando di Hyukjae e del loro anniversario.

 


 

“Kyuhyun.”

Mi alzo di scatto urlando, guardandomi intorno per capire dove mi trovi. Quando scorgo la porta piena di poster di StarCraft mi tranquillizzo, cercando di ricordare cosa stessi sognando ma l'unica cosa che mi viene in mente è una voce che continua a mormorare il mio nome.

Alzo le mani per passarmele tra i capelli, ma qualcosa in esse richiama la mia attenzione. Sono scure, come se fossero sporche, ma ricordo bene di essere andato a letto pulito. Ne allungo una per accendere la lampada nel comodino di fianco al letto.

Urlo. Urlo come un ossesso mentre cerco di pulirmi le mani sulle lenzuola, ma il sangue continua ad esserci. Sto per uscire dal letto per correre in bagno quando mia madre entra nella mia stanza, fiondandosi di fianco a me. Mi prende tra le sue braccia e mi carezza i capelli, cullandomi fino a quanto smetto di singhiozzare. Non mi ero neanche accorto di aver cominciato a piangere.

Quando il mio respiro torna regolare, lei mi asciuga le lacrime e mi sistema di nuovo sotto le lenzuola, che mi accorgo sono intonse, come se non avessi cercato di pulirmici qualche minuto prima. Mi guardo le mani e le trovo pulite, senza nemmeno una traccia di quel liquido scarlatto.

“Mam-”, provo a chiamarla, ma lei mi posa un dito sulle labbra.

“Va tutto bene, tesoro. È stato solo un brutto sogno, niente di più.”

“Le mie mani… erano rosse, come se ci fosse del…”

“Sangue. Lo so, me l'hai già detto ieri. Non preoccuparti, era solo un incubo”, cerca di tranquillizzarmi.

Rimaniamo abbracciati per un bel po’, forse anche un'ora, e alla fine la rassicuro che può tornare da papà. Lei annuisce e, datomi un bacio sulla fronte, esce dalla camera, lasciandomi solo con i miei pensieri.

Ora che riesco a pensare lucidamente, riconosco la voce che chiamava il mio nome. Anche se era intrisa di angoscia e affetto, so con certezza chi mi chiamava. La domanda però resta. Perché Jongwoon continua a chiamarmi nei sogni?

 


 

Cammino come fossi uno zombie verso la scuola, senza prestare attenzione a ciò che mi circonda.

Ultimamente le mie mattine sono solitarie; Jongwoon da un po' di tempo ha smesso di accompagnarmi come facevamo agli inizi, visto che la sua università si trova nei dintorni della mia scuola.

Sospiro, cercando di ricordare il sogno di ieri sera che mi ha impedito di riaddormentarmi, ma l'unica cosa che mi viene in mente è la voce disperata di Jongwoon che mi chiama.

“Kyuhyun.”

Ecco, la sento anche se non dormo. O sono troppo stanco o sono pazzo, ma vorrei evitare andare a farmi qualche seduta da uno psichiatra.

“KyuKyu.”

Mi fermo. Il Jongwoon dei sogni non mi chiama mai per soprannome.

Mi volto lentamente e me lo trovo di fronte che sorride e in quel momento mi sembra di vedere un angelo. Si è tinto i capelli di biondo, come li aveva qualche anno fa, e indossa un pantalone bianco stretto abbinato ad una maglia beige. Il sole dietro di lui gli dà un'aria mistica, eterea.

“Jongwoon!” Strillo prima di stringerlo in un abbraccio.

“Ehi, ci siamo visti alla festa, la settimana scorsa… Ti sono mancato così tanto?” Ridacchia accarezzandomi i capelli.

Annuisco. “Dove sei stato?”

“Ho avuto delle procedure da sbrigare…”

“Per la tua borsa di studio?” Domando allontanandomi per dargli dello spazio.

Esita prima di rispondere. “Uhm, sì, sì certo.” Mi passa un braccio sopra le spalle. “Ti accompagno a lezione oggi.”

E insieme ci avviamo verso la mia scuola. Mentre camminiamo, continuo a parlare e lui mi sta ad ascoltare, ogni tanto accarezzandomi i capelli. Se non fosse per questo gesti, non sentirei nemmeno la sua vicinanza. È quasi come se non ci fosse.

“Bene, siamo arrivati. Ci vediamo, okay?” Annuncia Jongwoon quando si ferma davanti al cancello dell'edificio.

“Buona lezione, hyung!”

“Anche a te piccolo”, e detto questo, si allontana mentre io continuo a guardare nella sua direzione, almeno fino a quando non gira l'angolo.

Mi mancava moltissimo camminare con lui. Soffro molto la nostra distanza fisica e, ultimamente, anche quella emotiva. Sembra quasi mi abbia chiuso fuori e non mi voglia più raccontare nulla.

Entro nell'atrio e mi avvio al mio armadietto quando un gruppo di ragazzi, fermo di fronte all'aula di scienze, attira la mia attenzione. Heechul, che non dovrebbe nemmeno trovarsi qui, gesticola forsennatamente indicando ogni tanto il mio armadietto mentre Hyukjae e Donghae scuotono la testa sconsolati.

Sto per avvicinarmi, quando sento il ragazzo effeminato pronunciare il mio nome. Curioso, mi avvicino a loro senza farmi notare. So che è sbagliato ascoltare le conversazioni altrui, ma il fatto che ci sia di mezzo io non mi piace.

“Sta peggiorando. Dobbiamo dirlo ai suoi genitori”, mormora Hyukjae mentre accarezza la schiena al suo migliore amico.

“L'ho già fatto. Mi hanno detto che gli hanno aumentato le dosi… però io credo sia ora di dirglielo”, risponde il maggiore, girando lievemente la testa.

I nostri occhi si incontrano e nei suoi vedo passare la paura. Ma di cosa? Perché prima stavano parlando di me e ora di… qualcuno a cui stanno somministrando qualcosa?

“Kyuhyun!” Mi saluta Heechul avvicinandosi a me. Gli altri due lo seguono a ruota.

“Ehi… Uhm, che ci fai qui? Non hai lezione?”

“Passavo di qui per avvisare i ragazzi che stasera si guarda il film a casa mia”, mi informa senza smettere di sorridere. “Sei invitato anche tu, ovviamente.”

“Oh grazie, così passerò del tempo con Jongwoon; è da un sacco che non parliamo”, rifletto ad alta voce notando lo sguardo triste di Heechul.

“Heenim, credo che la tua lezione stia per…” Comincia a dire Donghae, ma viene interrotto da una voce amareggiata, intrisa di odio.

“Perché non glielo dite? Non è giusto che noi siamo gli unici che soffrono mentre lui vive nel suo bel mondo!” Commenta spregevole la migliore amica di Jongwoon, comparsa all'improvviso.

“Minha, non dovresti essere a lezione?” Ribatte seccamente Hyukjae.

“Jungsoo mi ha detto di venire a recuperare Heechul.”

“Bene. Ora che mi hai trovato, puoi tornare in aula.”

“Non senza di te. Vieni o spiffero a Kyuhyun tutto.”

Vedo le spalle dei miei amici irrigidirsi e i loro sguardi spaventati. Vorrei sapere cosa mi stanno nascondendo, ma Heechul, senza dire una parola, se ne va, portandosi dietro la castana.

Mi volto a guardare Donghae e Hyukjae, già pronti ad andare a lezione mano nella mano.

“Non mi state nascondendo nulla, vero?”

Fermano i loro passi e il maggiore dei due si gira, senza però guardarmi negli occhi ma piuttosto dietro di me.

“No.”

“E allora cosa intendeva Minha?”

“Oh. Abbiamo preparato una sorpresa per stasera…”

Mi sta mentendo, lo colgo dal tono della voce, dal suo sguardo sfuggente, ma evito di farglielo sapere. Investigherò per conto mio.

 



Salve gente!
Sono tornata con questa fanfic che, personalmente, adoro. Voglio dire, sta facendo uscire di testa due ragazze che mi fanno da cavie ;) Che poi... grazie, topsvoice e rebycloud97 perché state seguendo con interesse questa ff malata ahahahah
Vorrei tanto leggere vostri pensieri, delle teorie su quello che sta succedendo; chissà che possa trovare ispirazione o che davvero azzecchiate cosa sta accadendo.
Detto questo, vi saluto. Vi aspetto al prossimo capitolo!

 
   
 
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