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Autore: momoko89    06/06/2017    0 recensioni
Raccolta di OS scritte in occasione della RinHaru Week.
Rin torna in Giappone dopo anni di assenza per chiarirsi le idee sulla sua vita. Haruka lo aiuterà a trovare le risposte che cercava alle sue domande.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Haruka Nanase, Rin Matsuoka
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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A Familiar Sight

Rating: Arancione
Words: 1260
Pairing: RinHaru (belli gna <3)

Beta: SognatriceNotturna
Prompt: Shoujo Shenanigans (day 8)
Warnings: LE MIE LACRIME PERCHE' STO PIANGENDO DI NUOVO

Momoko's notes: A fine capitolo >.<
 
 

Day 8 – Shoujo Shenanigans

 

“Quanto manca?”

“Non molto.”

“E' la stessa cosa che hai detto un quarto d'ora fa.”

“Quanto ti lamenti! Siamo quasi arrivati.”

Haruka sbuffò, spazientito. Stavano attraversando un sentiero del parco, intenti a raggiungere uno dei luoghi preferiti dell’infanzia del rosso. Rin aveva pensato bene di portare il moro a vedere i fuochi d'artificio del festival proprio lì, in – alto, dove potremo stare – in tranquillità. La sola idea della vista che li aspettava lo entusiasmava a tal punto da non badare alle lamentele di Haruka, che evidentemente – quando vuole, la voce la trova - commentava, tra sé e sé. Non era un problema, però. Quando – vedrà Iwatobi dall'alto, si accorgerà che fare la salita valeva la pena

Rin non vedeva l'ora di vedere la consapevolezza comparire in quelle iridi blu e osservare quel viso dipinto dai colori dei fuochi.

Si girò quando sentì i passi di Haruka rallentare.

“Beh?” lo incitò.

“Dammi un attimo” disse l’altro, sistemandosi i geta, “Non è facile camminare con questi”

Rin sospirò.

“Ancora non so come hai fatto a convincermi ad indossare questa roba.”

Al rosso scappò un sorriso ripensando alle insistenti richieste che aveva dovuto fare per far sì che Haruka indossasse lo yukata.

- Tormentarlo funziona sempre -

Lo raggiunse, scendendo i pochi scalini che li separavano, gli cinse un fianco con il braccio e lo baciò.

“Ti fidi di me?”

“Non proprio”

“Credo di dovermi sentire offeso”

Haruka si limitò a roteare gli occhi, annoiato. Il rosso gli prese la mano e, dopo qualche sbuffo del moro, ripresero a camminare. Arrivarono a destinazione dopo qualche minuto. La visione del paese illuminato si rivelò dietro i cespugli, lasciando Rin senza fiato. Vedere le cose dall'alto lo entusiasmava sempre.

“Allora? Che di-” iniziò Rin, ma non appena si voltò verso Haruka, l'incanto nei suoi occhi blu lo sorprese. E dentro di sé pensò che - sì, la noia di quella salita ne è valsa la pena -

Allungò lo sguardo sul ragazzo accanto, mentre quello era occupato ad osservare il paesaggio che si stendeva davanti a lui.

-Dio, come gli sta bene lo yukata – pensò, sentendosi ancora una volta soddisfatto dell'idea che aveva avuto. Non riuscì a trattenersi. In un impeto di impulsività, lo attirò verso di sé e lo baciò. Assaggiò le sue labbra, poi si spostò lentamente sul mento, fino a quando non nascose il viso nell'incavo del suo collo.

“Rin” lo richiamò l'altro non appena sentì il suoi denti sulla pelle.

“Mh?”

“Smettila”

“Ti sei già stancato di me?”

“Non siamo qui per questo” spiegò Haruka, allora.

“Stai usando questa scusa troppe volte” rispose l'altro, portando le mani sull'obi, ma lo sguardo d'avvertimento del moro non gli permise di andare oltre.

“Ti piace?” gli chiese Rin, allora.

Haruka lo osservò, perplesso.

“Il posto che ho scelto per vedere i fuochi, intendo”

“È carino” disse solo l'altro, piatto.

“Solo carino?” chiese Rin, con un leggero tono d'incredulità.

Haruka spostò lo sguardo dall'altra parte prima di aggiungere “La vista è interessante.”

Rin sciolse l'abbraccio e sbuffò, “Non mi abituerò mai.”

“A cosa?”

“Al fatto che debba leggerti nella mente per sapere cosa pensi.”

Haruka non commentò. Invece, si voltò ad osservare il panorama, lasciando l'altro senza una risposta. Rin allora si diresse verso lo zaino che aveva lasciato sotto un albero e tirò fuori una coperta. La distese sull'erba e ci si sedette sopra. Haruka lo raggiunse poco dopo. Si tolse i geta e si sedette accanto a lui.

“Questo era uno dei miei posti preferiti quando eravamo piccoli” disse improvvisamente Rin, “Non ci ero ancora tornato da quando sono qui. Aspettavo di farlo con te.”

Distolse lo sguardo dal paese illuminato, e solo in quel momento si accorse che Haruka lo stava osservando da un bel po'. Si perse nel blu dei suoi occhi, in cerca della chiave che gli permettesse di accedere ai suoi pensieri, ma l'unica cosa che trovò fu la voglia di sfida che gli provocava ogni volta incontrare il suo sguardo, seguito da un inesauribile bisogno di possederlo – qui, su questa coperta, in questo esatto momento -

Lo baciò, portò una mano sulla sua coscia, ma il botto che sentì subito dopo lo obbligò a cambiare i suoi piani. Improvvisamente il cielo si illuminò di mille colori. Le scintille salivano in alto, sempre più in alto, provocando in Rin il desiderio di andare lassù, insieme a loro. Si lasciò trasportare dalla pelle d'oca di quel cielo di colori, dall'eccitazione degli scoppi attutiti che si libravano in aria, - sembra quasi di essere ad una gara – pensò, - manca solo – l'acqua.

A quel pensiero, si voltò verso Haruka nella speranza di tuffarsi ancora una volta nei suoi occhi, ma il moro era impegnato nella visione di quello spettacolo. E a vederlo così, Rin non poté chiedere di meglio. Le sfumature dei colori si riflettevano sul suo viso, rendendolo – ancora più bello di quanto potessi mai immaginare -

Lo osservò in evidente ammirazione, mentre Haruka continuava a dare attenzioni al cielo, incantato - lo voglio, lo voglio, lo voglio – ma non si permetteva di distrarlo perché, in fondo, voleva continuare ad osservarlo meravigliarsi per ogni nuovo fuoco d'artificio che si disegnava in aria.

“Ancora convinto che il posto sia solo carino?” pronunciò, ormai incapace di trattenersi.

Haruka staccò gli occhi dal cielo, come destato da un sogno bellissimo.

“Allora, ti piace?” riprovò di nuovo il rosso.

Haruka abbassò lo sguardo, lasciando Rin abbastanza perplesso.

“Non pensare che io abbia dimenticato” disse, all'improvviso.

“Di cosa parli?” chiese allora Rin.

“È qua che abbiamo visto insieme i fuochi d'artificio, l'ultima volta.”

Rin fece mente locale, richiamando il ricordo dell'altro. Sì, effettivamente – è proprio questo il posto. E c'erano anche Makoto e - Nagisa. Ricordava tutto, di quella sera: i profumi, i colori, le risate dei compagni. Si era stampato tutto nella mente con scrupolosità perché - ero certo che, nei momenti bui, tornare alla memoria di quel momento mi avrebbe aiutato a rialzarmi, una volta che sarei stato lì - in Australia.

A quel punto, ebbe il timore di aver capito che diavolo stesse passando per la testa al ragazzo accanto.

“Haru...”

“Te ne andrai via di nuovo, vero?”

Il suo tono era piatto, come al solito. Forse troppo piatto, per il significato di cui era impregnata la domanda.

“Non voglio lasciarti” rispose senza esitazione il rosso, “Non ora che ti ho ritrovato.”

Haruka incontrò finalmente i suoi occhi, allora Rin intrecciò le dita del moro tra le sue e si portò la mano alle labbra.

“Troveremo una soluzione” pronunciò fermo, poco dopo averci lasciato un bacio.

A sentire quelle parole, lo sguardo di Haruka si rilassò e Rin riprese a respirare. Si osservarono per un momento che durò un'eternità, lasciandosi addolcire dalla speranza e dal futuro che contenevano quelle parole. Ad interromperli fu soltanto il botto di un fuoco d'artificio un po' più vicino degli altri, che costrinse Rin a volgere l'attenzione di nuovo al cielo.

“Adoro i fuochi d'artificio” iniziò, “Cominciano come una scintilla, ma quando arrivano in alto e si aprono, scopri che in realtà contenevano un universo dentro di loro” ammise, pensieroso. Fece una pausa, incantato per un attimo dalle luci variegate che coprivano il cielo. Poi, con aria sognante, aggiunse “Mi sono sempre chiesto come debba essere, raggiungere il cielo, guardare il mondo da lassù.”

“Penso che tu lo sappia già.”

Rin si voltò verso Haruka, sorpreso dalle sue parole. E alla vista di quel raro sorriso sulle sue labbra, non poté fare a meno di sorridere, anche lui.

“Già” concluse, “Forse hai ragione.”


 


Momoko's notes

.....
STATE PIANGENDO? PERCHE' IO STO ANCORA PIANGENDO.
QUESTI DUE MI UCCIDERANNO UN GIORNO. LO SO.
......

Ok, la smetto. Ebbene, girls, siamo arrivate alla conclusione. Cosa dite? Vi è piaciuto? Faceva schifo? Devo darmi al giardinaggio? (Spoiler: faccio schifo anche in quello)
E nulla, come ho già detto in precedenza, mi sono divertita tantissimo durante la Rinharu Week. Partecipare mi ha dato più soddisfazioni di quanto mi aspettassi, e spero di riuscire a rifarlo >.< E' un'esperienza che consiglio a tutte <3 <3 <3
Prima di lasciarvi, ringrazio tutte le persone che mi hanno letta, seguita e recensita <3 Un grazie speciale anche a Luana, che mi ha seguito in questa pazzia per una settimana intera *.*
Ah, avviso già che ho una rinharu in corso >____< possibile che vedrà la luce fra qualche mese *.*
A presto,

Momoko <3


 

  
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