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Autore: Bruna_mars    09/06/2017    3 recensioni
Qualche trasgressione non fa mai male.
RonxFleur
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fleur Delacour, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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In vista del matrimonio, la casa Weasley era perfettamente ordinata. La casa brulicava di persone e la signora Weasley non poteva essere più indaffarata. Aveva trascorso il fine settimana ad ordinare ai suoi giovani e robusti figli di spostare i mobili prima da una parte, poi nell’altra ala della casa, poi aveva ordinato ad Hermione e Ginny di aiutarla in qualche modo, quindi aveva dato loro una lista di cose da controllare affinché il matrimonio venturo fosse dei migliori. Tantissime persone sarebbero arrivate dai diversi poli terrestri e Molly voleva fare una gran bella figura. Bill e Fleur, super innamorati, trascorrevano la giornata del tutto divisi, visto che la famiglia aveva avuto incarichi bel precisi.
Ginny era arrabbiatissima, poiché non aveva avuto neanche un attimo di tempo per stare da sola con il suo amato Harry: Ronald stava sempre con loro, mentre Hermione doveva badare ai guai combinati dai gemelli. Il signor Weasley aveva cercato di far calmare sua moglie, ma senza risultato, visto che l’arrivo della famiglia Delacour l’aveva stressata ancora di più: da ciò che diceva lei, c’erano i letti da sistemare nelle varie stanze, gli armadi da ampliare ed il giardino da pulire. E quindi, Charlie, George e Fred erano stati occupati tutto il giorno a soddisfare i desideri della loro povera e stanca mamma. Percy era l’unico che prendeva tutto con estrema democrazia ed aveva stilato un foglio ideale in cui ognuno aveva un compito, ovviamente non rispettato dalla sua famiglia, troppo impegnata ad esasperarsi a seguito della signora Molly. Tutti i membri della famiglia vivevano il loro piccolo incubo personale, perciò nessuno stava a sentire nessuno.
L’unico che si sentiva estremamente frustrato ed assolutamente poco felice riguardo quel matrimonio era Ronald Weasley, il grande e poco garbato Ron. Vedere come Fleur moriva d’amore per suo fratello gli dava tanta voglia di trovare qualcuno che stesse con lui o che si divertisse un po’ tra le sue lenzuola, ma Hermione, nonostante i precedenti, si mostrava restia dal rimanere sola con lui per più di due minuti. Inoltre, Fleur era davvero troppo bella per Bill, che sicuramente non la apprezzava così come faceva il fratello minore. La Veela aveva appena tre anni più di lui, ma era meravigliosamente più bella rispetto a qualsiasi altra giovane donna della sua età.
«Beh, dovrebbe essere figo portarsi a letto Fleur.» Ridacchiò Harry, mentre i due stavano sistemando i tovaglioli a tavola. Ronald scoppiò a ridere: «Non avrei chances.»
«Tu sì?» Chiese scetticamente divertito Harry. Ron scosse la testa ed entrambi scoppiarono a ridere, sinceramente divertiti. Accanto a loro, a qualche metro dal tavolo, Fleur e Bill chiacchieravano lentamente in francese. Il ragazzo aveva tanto desiderato imparare a parlare la lingua francese ed ora che la sua futura sposa aveva del tempo libero si stava dedicando all’apprendimento, anche se Fleur sembrava volere qualcosa di più. Ronald sembrò vedere nell’espressione corrucciata di Fleur una sorta di ansia e di turbamento. Sembrava quasi infastidita dall’atteggiamento del futuro sposo.
Si sarebbe fermato ad indagare di più, se Harry non l’avesse chiamato per sistemare le forchette ed i piatti. A malincuore, Ron si mosse nella sua direzione, prima di lasciare un languido sguardo verso la giovane bionda che, con spaventosa meraviglia del roscio, sembrò ricambiare. Risvegliandosi dai suoi tanto sperati sogni, Ronald tornò dall’amico e fece finta di niente.
 

***

 
Dopo cena, gli ultimi rimasti in salotto a chiacchierare erano Ron, Hermione, Fleur ed Harry. Ginny, frustrata ed arrabbiata con Harry, che non voleva assolutamente far nulla per timore di essere scoperto, si era rinchiusa nella sua stanza ed avrebbe aperto solamente ad Hermione. Harry ignorava la rabbia della fidanzata e se ne stava tranquillo davanti al caminetto spento, chiacchierando ogni tanto con i suoi amici. Fleur, invece, rifletteva silenziosa, senza dare, stranamente, opinioni sul pensiero della cara amica di Harry e Ron, Hermione, con cui non aveva affatto legato, da quando era arrivata in Inghilterra.
«Penso che andrò a letto.» Disse Ronald, sbadigliando. Sotto lo sguardo interrogativo di Harry e quello sbrigativo di Hermione, si alzò. Fece un cenno a Fleur, augurandole la buona notte. Hermione lo seguì subito e lo fermò sulla porta della stanza del ragazzo. Gli si lanciò contro, portando le sue braccia intorno al collo alto e robusto del rosso, per poi premere prepotentemente le sue labbra su quelle di un Ronald sconvolto. Lui tentò di allontanarla da sé dopo qualche secondo, con la scusa della stanchezza.
«Scusa, questa sera no.»
«Perché no?» Chiese Hermione, stizzita.
«Perché no.» Ron la imitò, ricordando le stesse parole che lei gli aveva rivolto quel giorno. Si chiuse la porta alle spalle, procedendo verso il suo letto. Avrebbe dormito nel piccolo stanzino, dove c’era appena spazio per un letto ed un comodino. La madre aveva detto che lui era perfetto per stare lì: Harry avrebbe condiviso la stanza con i suoi fratelli, ma mancava proprio un letto. Dunque, Ron, il più sacrificabile, avrebbe dormito lì. Si infilò sotto le coperte, con un filo di luce accesa, ma non fece in tempo a chiudere le palpebre che qualcuno entrò nella porta.
«Hermione, ho detto no.» Ribadì una seconda volta, ma quando si voltò verso la porta, non c’era la bella mora dalla chioma al vento, ma una ragazza alta, dalla chioma lucente come il sole e le iridi profonde come il mare. Per un attimo, Ron pensò di stare sognando, ma lei era lì, nella sua leggera camicia da letto celeste chiaro. Si avvicinò piano, con un sorriso smaliziato sulle labbra fini e screpolate. Si pose a gattoni sul letto, fino ad arrivare a qualche palmo dal naso di Ron.
«Sai, Ronnie, il tuo fratelone terribile non vuole aver a che fore con moi..»
«Co-come?.. Bill?» Nervoso come non mai, Ronald mostrava tutte le sue debolezze.
«Oui. Quel monellascio proprio non mi vuole soddisfair cette nuit..» Sussurrò nell’orecchio del ragazzo davanti a lei, che tremava come una foglia. Neanche trovarsi nella stanza con tremila ragni lo avrebbe reso così nervoso. Divertita dall’effetto che poteva provocargli, la ragazza gli fece un flebile sorriso.
«Mi fai compagnia tu, mon cherìe?» Chiese, retorica. Lui si avvicinò timidamente e le lasciò un piccolo bacio sulle labbra. Fleur rise, evidentemente non soddisfatta, e gli si scagliò contro, in un bacio profondo e passionale. A Ronald Weasley non sembrava vero che una donna così bella e così affascinante come Fleur Delacour si trovasse nel suo letto. Le fece spazio sulle sue gambe, mentre quel bacio senza fine riempiva le sue labbra, i suoi polmoni. Entrambi respiravano a grande fativa, un sospiro dopo l’altro, il mondo sembra cadere attorno a loro. Lui portò una mano dietro la nuca della donna, ne strinse una ciocca, dando modo a lei di tirar fuori un mugolio sommerso dallo schiocco di un bacio delicato. Non ci volle molto a sfilare via da quel corpo esile la camicia da notte, il cui luogo perfetto per stare era il pavimento. Ron ribaltò le posizioni e la lasciò scivolare sotto il suo corpo, lasciandosi beare da quelle labbra portentose che avevano colorato e coperto tutto il suo petto nudo. Mai, mai, mai si era sentito così attratto da una donna, mai così appagato.
Con Hermione non era così. Era sempre lui a prendere il controllo, a fare il primo passo. Così, si sentiva allo stesso passo di Fleur, entrambi sapevano cosa volevano.
Audace più che mai, la Veela fece scivolare via i boxer ingombranti del povero Ron, che non riusciva già a resister più. Cominciarono a togliere di mezzo quei pezzi di stoffa che impedivano loro di godere a pieno. Poi il ragazzo si dedicò al petto della giovane, al corpo meravigliosamente caldo di Fleur, ai suoi piccoli e sodi seni, alle sue spalle da nuotatrice, alla sua pancia morbida e asciutta. Ma entrambi volevano di più. Ormai, nudi dalle paure, divennero un’anima, un corpo, un solo essere. E, mentre lui copriva i gemiti di lei con le sue labbra, il resto della casa dormiva tranquillamente indisturbata. E così, così come avevano iniziato, finirono.
La mattina dopo, Fleur era sparita. Ron non si aspettava che lei lo avrebbe tranquillamente trattato come il suo fidanzato, né tanto meno che lei lasciasse Bill. Fece finta di nulla, così come lei. Qualche sguardo ed ogni cosa era stata indirettamente risolta. La tavola, a colazione, era davvero silenziosa. I coniugi Weasley avevano litigato la sera prima, per via del nervosismo di Molly. I genitori di Fleur insieme a Gabrielle erano andati a fare una passeggiata nella campagna, mentre i gemelli erano andati a fare delle compere per la loro mamma. Hermione era irata con Ronald, Ginny con Harry, Percy si faceva gli affari suoi. Bill e Charlie erano andati a sistemare la legna dietro la casa. Fleur taceva, sulla sua piccola tazza di latte caldo.
Harry, con un ghigno sul volto, avvicinò il capo a quello di Ronald: «Vi ho sentiti. Te e Hermione. Ieri notte. Vecchio marpione!»
Ronald ridacchiò nervosamente con lui, ma la sua occhiata cadde sul volto perfetto di Fleur. Doveva tenerlo nascosto anche al suo migliore amico, compagno d’avventure. Così come avrebbe fatto lei, d’altronde. «Ma l’hai morsa da qualche parte? Sembra arrabbiatissima.» Commentò a bassa voce Harry. Ron gli fece cenno di parlarne dopo, quando si sarebbe inventato una scusa per coprire il suo alibi. Sporco e nero come la pece.

  
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