Anime & Manga > Rossana/Kodocha
Ricorda la storia  |      
Autore: Sana e Akito    11/06/2009    3 recensioni
Salve a tutti! Sono un pò di assenza, sono ritornata... In questa FF è Naozumi a parlare... P.S: Scusate per la scrittura, ma ho ancora problemi con l'html.. Ah!, dimenticavo.. buona lettura
Genere: Song-fic, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naozumi Kamura/Charles Lones
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La mia vita



Ogni giorno sempre uguale
Quante scuse, quante storie
Vieni in fretta a casa e scappi via
Non parliamo più da tempo
Il tuo sguardo è sempre assente
Non chiedi più nemmeno come stai


Ormai è da un po’ di tempo che ti osservo, sia fuori che dentro casa, la NOSTRA casa, dove conviviamo insieme da 3 anni.
Dopo che siamo partiti insieme per New York e girato il musical a Broadway, hai deciso di non ritornare a Tokio, perché non volevi rivedere Hayama insieme alla tua migliore amica. Come al solito hai deciso di scappare, invece di affrontare il problema, così hai accettato altri ingaggi di lavoro che ti sono stati offerti dopo il successo del musical.
La Sana che conoscevo io, sempre allegra, energetica, piena di ottimismo e anche matta, ormai non c’era più. Sul set, sembri sempre la stessa ragazza vivace, ma dentro, io lo so, soffri ancora,anche ora che sei una donna di 20 anni.
Per quanto riguarda me, ti sono stato sempre vicino da quando siamo partiti perché sapevo che stavi male per lui, cosi accettavo solo lavori che mi offrivano a New York, cercando di non allontanarmi per molto tempo da te.
Dopo 3 mesi ti chiesi di essere la mia ragazza e tu accettasti. In seguito, in una delle sere in cui siamo usciti, ti chiesi di convivere, visto che a causa del lavoro vivevamo già nello stesso albergo. Quindi perché non comprare un appartamento e vivere insieme? La tua risposta fu positiva e man mano che passava il tempo sembrava che fossi ritornata la ragazza piena di vita come lo eri da ragazzina e credevo che il fantasma di Hayama fosse, ormai, solo un ricordo.
Ma quanto mi sbagliavo!
E solo ora me ne sono reso conto pienamente, perché in fondo al cuore sentivo che Hayama per te non era, non è e non sarà mai solo un ricordo, ma la persona più importante della tua vita. Questo l’ho sempre saputo, ma forse volevo far finta di niente. Per me già è difficile starti vicino e vederti triste, ma fa ancora più male sapere il motivo del tuo dolore:Hayama.

In questi 3 anni di convivenza sei stata sempre sincera, presente in tutto ciò che riguardava noi e soprattutto sei stata te stessa, senza falsi sorrisi e inutili scuse.
Questo, però, fino a pochi mesi fa, cioè da quando sei partita per Tokio a girare un film, che non volevi accettare perché si girava nella tua madre patria, ma Rei ti ha praticamente supplicato di farlo e tu, per non dargli un dispiacere, hai accettato, anche se non troppo convinta.
È bastato guardare i tuoi occhi, pieni di tristezza e paura, per capire che non avevi intenzione di andarci per non rivedere Hayama. Tu, però, non hai fatto molto caso alla mia presenza, perché, dopo che Rei se fu andato, rimanendo seduta sul divano, guardavi un punto non preciso della stanza, con lo sguardo perso nel vuoto. Pochi minuti dopo, ti sei alzata e sei corsa nella tua stanza, non notandomi.
Una settimana dopo sei partita per Tokio a girare il film, che sarebbe durato circa 3 mesi. Ci sentivamo per telefono, ma per me non era la stessa cosa come tenerti vicino a me.

È da quasi due mesi, ormai, che sei rientrata a Tokio e da quando sei tornata sei molto strana. Ho provato a parlarti, ma inventi sempre scuse per non dami una spiegazione.


Naozumi: - Sana potresti fermarti cinque minuti, prima che tu vada, perché dovrei parlarti - Sana: - Scusa Naozumi, ma ora non posso proprio, devo andare…mi staranno aspettando - Naozumi: - Aspetta Sa…- ma Sana era già uscita, chiudendo la porta dietro di s .
Ogni giorno è sempre la stessa storia: cerco di parlarti, ma tu con una scusa te ne vai, senza neanche un semplice saluto. La notte ti sento piangere, mentre in altri momenti sei persa completamente nei tuoi pensieri, dimenticandoti del resto del mondo. In questo periodo passi più tempo fuori che a casa, il tempo di prendere qualcosa di tuo e scappi di nuovo, senza darmi il tempo di dire una parola. A volte non ritorni neanche la sera, non sapendo dove e con chi sei.
Viviamo nella stessa casa, ma è come se vivessi da solo. Da quando sei tornata, oltre ad inventare storie e scuse banali, nonché senza senso, eviti i miei sguardi e non abbiamo più avuto una conversazione che si possa definire tale.


E non ti accorgi quanto mi fai male
E dillo che c'è un altro al posto mio


Ora ho capito il perché dei tuoi strani comportamenti.
Sono ancora sdraiato sul mio letto con la lettera in mano, stretta forte nel palmo della mano. Non riesco ancora a credere a quello che ho letto, ma in fondo credo di averlo sempre saputo. Riprendo la lettera e la riapro, rileggendola come per convincermi di quello che c’è scritto.


Ciao Akito,
avevo deciso di iniziare la lettera con un “caro Akito” ma sembrava troppo banale e scontato, così ho optato per un “Ciao Akito”, più diretto e non come se ci stessimo per parlare un ultima volta, anche se…
Lasciando perdere la mia “spiegazione” iniziale, volevo, innanzitutto, ringraziarti per i bei momenti passati a Tokio, dopo il nostro chiarimento, avuto anche grazie agli altri. E volevo farti sapere anche che mi sei mancato tantissimo da quando sono partita per New York e mi mancherai altrettanto di più ora, che sto per dirti addio per sempre.
Dopo il mio rientro qui in America , non riuscivo più a guardare Naozumi negli occhi perché sapevo che, se lo avrei fatto, non sarei riuscita a non mentirgli e quindi cercavo di passare più tempo fuori che a casa nostra. Non gli parlavo, e non gli parlo tutto’ora, cercando di placare il senso di colpa che mi divora, che mi dice di dirgli tutta la verità, ma non ci riesco, perché so che, facendolo, lo farei soffrire terribilmente e questo non voglio che accada.
Lui mi è stato sempre affianco, soprattutto quando soffrivo per te; lui c’era, mi stava vicino, coccolandomi e senza fare domande, anche se, ne sono sicura, sapesse del motivo del mio dolore.
Col passare del tempo credevo di averti dimenticato, ma una foto che ritraeva entrambi, trovata per caso tra le mie cose, ha fatto riaffiorare in un lampo tutto l’amore che provavo e che provo per te.
Con questa lettera volevo farti sapere che non possiamo andare avanti così, non posso più mentire a Naozumi, ma soprattutto a me stessa.
Non posso più venire da te ( che ti trovi qui a New York per il campionato di karatè), senza dare spiegazioni al MIO ragazzo che, sicuramente, ogni volta che esco si dispererà, volendo sapere il motivo dei miei silenzi. Non posso più stare con te, perché il nostro amore è impossibile e più di una volta il destino ce lo ha fatto capire, ma noi non gli abbiamo mai dato retta. Ora, però, ho capito che aveva ragione, perché per noi non ci sarà mai un futuro. Adesso io sto con Naozumi e non posso lasciarlo dopo tutto quello che lui ha fatto per me. Non lo amo, ma gli voglio molto bene e chissà, forse, giorno per giorno riuscirò ad amarlo, non come ho amato te, ma quel poco che basta per vivere per sempre una vita con lui.
Ti prego non cercarmi, perché sarebbe inutile, ti direi le stesse cose e mi raccomando sii felice.

Tua per sempre
Sana



Richiudo la lettera, mi alzo dal letto e corro nella stanza di Sana per rimettere la lettera sulla scrivania, il posto dove l’avevo trovata. Dopo di che mi dirigo nuovamente nella mia stanza , guardo l’orologio: le 15.00. Sana starà sicuramente tornando dal lavoro e, dopo preparatasi, scapperà di nuovo, senza darmi il tempo di parlarle.
Mi faceva male, sentivo un lancinante dolore allo stomaco, sapere che mi nascondevi qualcosa; in fondo sentivo che c’era qualcosa che non andava più nel nostro rapporto, che ormai si è rotto.
Una voce nel mio cuore mi diceva che, quando non stavi al lavoro o a casa, ti trovavi in compagnia di qualcun altro, anzi in compagnia di LUI, ma forse non volevo accettare il fatto che tu, in tutto questo tempo, non mi hai mai amato. Sì, mi hai voluto bene e me ne vuoi ancora, ma non sono stato altro per te che un amico, a cui confidare le tue angosce e colui che ti offriva la spalla ogni volta che non riuscivi più a fingere, volendo sfogare il tuo dolore nel pianto. Tutto questo però non è niente rispetto al male che mi fai, non dicendomi nulla dei tuoi veri sentimenti. Secondo te, rimanendo in silenzio non mi fai soffrire o almeno soffro di meno, invece io sto male di più.
Aver scoperto che vuoi stare con me per compassione, per gratitudine nei miei confronti, mi fa sentire triste, ma allo stesso tempo felice, perché vuoi rimanere con me.
Ma, anche se ti amo più della mia stessa vita e sarei l’uomo più felice del mondo se tu restassi con me per sempre, non posso lasciarti fare l’errore più grande della tua vita. Il tuo posto non è affianco a me, ma è vicino ad Hayama. Tu non ami me e non ci riuscirai mai, perché tu ami e amerai solo lui.


Vai non voltarti, vai
E vivi la tua vita come vuoi


Vai Sana, vai da Hayama. Io non posso tenerti legata a me, sapendo che non mi ami.
Non posso farlo, perché soffriremo entrambi: tu, perché resteresti vicino ad un uomo che non ami, ed io, perché starei con una ragazza che non ricambia i miei sentimenti nei suoi confronti.
Devi vivere la tua vita come vuoi senza inganni o segreti, perché essi ti porterebbero ad essere la persona che non sei e io non voglio che questo accada.
Non voglio che tu indossi una maschera di bugie e indifferenza, facendo falsi sorrisi in modo da non far notare agli altri il tuo dolore. E poi, quando arriva la sera, getti via la maschera e piangi, sfogando tutto il dolore represso, tenuto nascosto dentro di te.
Sai nascondere bene i tuoi sentimenti e questo grazie non solo alla maschera di finta allegria, che hai creato tu stessa, ma anche alle tue doti di attrice.
Sì, perché è soprattutto il fatto di essere un’attrice, che riesci ad ingannare gli altri, ma non me e tu lo sai. Lo sai che non sei capace di fingere con me e non ci riuscirai mai.
Io so quando fingi e quando, invece, sei seria.
Prima che partissimo per New York, avevo sempre pensato, e credo non solo io, che tu non eri abbastanza brava a recitare tanto da farlo anche nella realtà, ma mi sbagliavo di grosso. Tu sei capace di farlo benissimo e lo eri anche all’ora, solo che io non me ne ero accorto. Forse perché non ti avevo osservata bene o forse perché credevo che tu non ne fossi capace e che soprattutto non avevi motivo per farlo.
Ora, seduti uno di fronte all’altra, sto esternando i miei sentimenti all’unica donna che ho amato in tutta la mia vita, accompagnati da un saluto, forse da un addio.


Naozumi: - Sana, aspetta un attimo ti prego. Devo parlarti, è importante - dico in modo determinato e con una nota di tristezza, che Sana avrà sicuramente sentito perché si è fermata di colpo, senza voltarsi.
Sana: - Dimmi Nao - nel suo tono, oltre la tristezza, sento anche un po’ di paura per quello che starò per dire.
Naozumi: - Vieni sediamoci - e mentre dico queste parole, la prende per mano e la conduco in soggiorno, facendola accomodare sul divano.

Mentre faccio lo stesso, la guardo negli occhi e leggo in essi ancora la paura che l’avvolge.
Sono sicuro che sa già quello che sto per dirle!


Naozumi: - Sana, sono sicuro che sai di cosa voglio parlare… - rimango in silenzio per un po’ e poi continuo -…non possiamo andare avanti così -

Ho detto questa frase guardandola negli occhi e appena ho terminato di dire l’ultima parola, il suo viso si era intristito, più di quanto già non lo fosse prima, e aveva abbassato il capo coprendo gli occhi con la frangetta dei capelli.

Sana: - N- Nao, che cosa mi vuoi dire con questo -
Naozumi: - Voglio dire, Sana, che la tua vita non è qui a New York e non qui con me -
Sana: - P- Perché mi dici questo, Nao -
Naozumi: - Perché è giusto che te lo dica, perché non possiamo continuare a prenderci in giro a vicenda. Tu che fai finta di amarmi ed io che faccio finta di non sapere niente dei tuoi sentimenti -
Sana: - M- ma io v-voglio stare con te, perché dici che non ti amo -
Naozumi: - Smettila una buona volta di recitare, Sana. Non sono più un ragazzino, certe cose si sentono e in questo caso si capiscono. Sana, perché continui a negarlo -
Sana: - N- negare cosa… -
Naozumi: - Negare il fatto che tu ami Hayama e l’hai sempre amato, anche quando stavi con me. Forse all’inizio non ci hai più pensato, ma quando hai saputo la notizia che dovevi andare a Tokio, tutte le tue certezze sono crollate -
Sana: - N- Nao, io non posso lasciarti, non dopo tutto quello che hai fatto per me. E poi io ti voglio molto bene possiamo stare insieme -
Naozumi: - Così ci faremmo solo del male. È vero,tu mi vuoi bene, ma non riuscirai mai ad amarmi, perché il tuo cuore appartiene già ad un altro uomo -
Sana: - Ma… -
Naozumi: - Niente ma,Sana, il tuo posto è a Tokio. Lì hai tutti i tuoi amici, la tua famiglia e soprattutto c’è la persona di cui sei innamorata da una vita e anche lui ti ama -
Sana: - Io non posso andare via, non posso lasciarti solo, poi qui c’è il mio lavoro -
Naozumi: - Tu non hai motivo di restare qui: il lavoro lo puoi trovare facilmente anche lì. Per quanto riguarda me, non preoccuparti, me la caverò. Sono sempre stato un ragazzo determinato e forte, e ce la farò anche adesso. Ti amo ancora, questo è vero, ma sono sicuro che troverò la donna della mia vita che mi saprà rendere felice, come tu hai trovato Hayama -
Sana: - Grazie Nao… -
Naozumi: - Di cosa? -
Sana: - Di tutto. Grazie per essermi stato vicino tutto questo tempo. Grazie di avermi sempre ascoltato e consolato quanto ne avevo bisogno e grazie, soprattutto, per avermi sempre capita e incoraggiata, come stai facendo ora. Grazie -
Naozumi: - Non c’è bisogno che mi ringrazi. Io l’ho fatto perché mi faceva piacere e perché per me non sei mai stata solo un’amica. Ora vai, Sana, corri da lui e siate felici anche per me -

Così dicendo, ti porgo la mia mano e ti faccio alzare, ci abbracciamo un’ultima volta. È così bello sentirti vicina, sentire il tuo respiro caldo sul mio collo. È una sensazione stupenda! I miei pensieri vengono distolti da un tuo singhiozzo, ti allontano un po’ da me e vedo che stai piangendo. Non ti chiedo niente, perché già so il motivo del tuo pianto. Anche se non mi ami, mi vuoi bene e il fatto di doverci allontanare ti fa male. Sai anche che, però, non abbiamo altra scelta, perché stando vicini soffriremo lo stesso e io di più, vedendoti sempre insieme a lui. Questo lo sai, perciò di freni all’impulso di dirmi di venire con te a Tokio, sai che la mia risposta sarebbe negativa, ma comunque mi chiedi, abbracciandomi di nuovo…

Sana: - Promettimi che appena starai meglio e che non proverai più amore per me, ma solo affetto fraterno, come quello che provo io per te, ritornerai a Tokio a trovarmi. Promettimelo! - Naozumi: - S- sì, Sana. Te lo prometto, tornerò -
Sana: - In dolce compagnia mi raccomando - mi dice, scostandosi da me e facendomi un sorriso, uno di quelli sinceri, che non vedevo da mesi, ormai.


Sono stanco di aspettare
Ho paura di affondare
Giuro che non ce la faccio più
Non c'è un'altra via d'uscita
Sai di essere importante
Sei già in volo e non ritorni più


Dopo la lunga conversazione, è salita in camera e ha fatto le valigie.
Mi ha detto che andava prima da Hayama per salutarlo e poi in aeroporto per poter tornare subito a casa. Nel frattempo , io mi ero risieduto sul divano.
Pensavo che non sarei mai riuscito a dirle tutte quelle cose, che non avrei mai fatto in modo che lei se ne andasse, però non posso essere neanche egoista.
Non posso lasciarla vivere una vita che non vuole e che, il dolore per la lontananza dall’uomo che ama, la distrugga giorno dopo giorno, senza poter far nulla per renderla felice. Infatti l’unica cosa a renderla felice non è il suo lavoro da attrice, che ha sempre amato fin da ragazzina, ma poter stare con Hayama per sempre.
Ora sta scendendo le scale per dirigersi alla porta, dalla quale non la rivedrò mai più tornare.
Mi sorride un’ultima volta e poi si volta, aprendo la porta e chiuderla dietro di se.

Non so quanto tempo sia passato da quando Sana ha lasciato la casa perché sono rimasto seduto sul divano a fissare il vuoto e con la mente sgombra da qualsiasi problema, senza però capire cosa stia succedendo all’esterno.
Sento un suono continuo riecheggiare nella stanza e che mi fa ritornare alla realtà, capendo che il suono è la suoneria del telefono, che sta squillando.
Alzo la cornetta e rispondo…


Naozumi: - Pronto? -
Sana: - Finalmente hai risposto, è da 1 ora che ti chiamo -
Naozumi: -Sana?!? -
Sana: - Sì, Nao. Sono io, ma stai bene? Ti sento strano -
Naozumi: - S- s- sì, sì, sto bene. Solo che non mi aspettavo di sentirti -
Sana: - Lo so, ma volevo farti sapere che ero arrivata -
Naozumi: - Capisco, m… -
Sana: - Lo so, forse non dovevo, ma volevo sentire come stavi. Mi rende triste sapere che stai male per me, era proprio per questo che non volevo partire e restarti vicino. Molto probabilmente sarei stata male, ma sapere che tu stavi un po’ meglio di me, avendomi vicina, mi faceva stare un po’ meglio anche me… - Naozumi: - Sana, non ti preoccupare. Come ti ho detto prima che partissi, io me la caverò, starò male per un po’, soprattutto all’inizio, ma poi passerà tutto e tornerò da te accompagnato dalla donna di cui sarò follemente innamorato -
Sana: - O-Ok Nao, allora ti aspetterò. A presto e buona fortuna, amico mio -
Naozumi: - Anche a te, a presto -


Ripongo il telefono al suo posto, pensando all’ultima parola che ha detto: amico.
Sono stato sempre un amico per lei, sempre e solo un amico. Potrei addirittura dire fratello, ma per lei non sono mai stato nulla di più.
Non le è mai passato per la testa di pensare a me come ad un ragazzo, perché quel posto già era stato occupato da Hayama; mentre a me era stato riservato il posto dell’amico, del fratello con cui confidarsi. Non mi sono mai lamentato del ruolo affidatomi, anzi ero molto felice nel sapere che lei si fidava di me e che lo fa tutt’ora.
Nonostante sappia che sto soffrendo, sa che questa era l’unica scelta da fare per poter essere felici. Lo so anche io che non c’era altra via d’uscita, ma sapere che è andata via e non la rivedrò chissà per quanto tempo, mi fa stare malissimo.
Ho sempre provato a togliermela dalla testa e cambiare i miei sentimenti per lei, ma non ci sono mai riuscito. Ho una maledetta paura di non riuscire a non amarla e questo significherebbe non andare a trovarla. Non so ancora come fare per riuscire ad amare un’ altra donna che non sia lei, ma almeno ci devo provare.


Che vuoto dentro, sento che mi manchi
Ma io mi arrendo, non ti fermerò


È partita da meno di dieci giorni e già mi manca da morire. Non so come farò per dimenticarla, ma non posso fermarla adesso, non posso tornare indietro alla decisione presa. Sarebbe una cosa da ragazzini ed io, ormai, non lo sono più.
Starò male per molto tempo, di questo ne sono sicuro, ma non voglio che lo sia anche lei, restando con me. Anche ora starà soffrendo sapendo che sto male per lei, ma poi le passerà.
Capirà che è stata la cosa giusta e andrà avanti per la sua strada, anche se un po’ triste per il nostro allontanamento.


Vai non voltarti, vai
E vivi la tua vita come vuoi
Io non mi fermerò
Ho già toccato il fondo, cosa vuoi


Sana, vivi la tua vita e non preoccuparti per me.
Io mi impegnerò moltissimo per dimenticarti e trovare, finalmente, la donna giusta per me.
La donna che mi riscalderà il cuore ogni volta che l’abbraccerò, la bacerò o, semplicemente, quando la guarderò; la donna di cui sarò follemente e inspiegabilmente innamorato. Così tornerò da te e ci rifaremo del tempo in cui siamo stati lontani, uscendo insieme, ovviamente con Hayama e la mia ragazza, e parlando ore e ore, senza stancarci mai, di quello che abbiamo fatto dal giorno in cui sei rientrata a Tokio.


Ahah...
Respirerò dolore
La febbre dell'amore ha già toccato me
Non c'è niente da fare
Mi hai già distrutto il cuore


Vai non voltarti, vai
E vivi la tua vita come vuoi
Io non mi fermerò
non sei più al centro dei pensieri miei


Vai...


Sono passati ben 6 anni dall’ultima volta che l’ho vista e devo dire che è sempre più bella. Ora, però, la vedo solo come un’amica e questo mi rende molto più felice.
All’inizio non sopportavo il fatto di averla persa, così ho riempito le mie giornate di lavoro.
Dopo aver accettato il fatto che ero rimasto solo e senza la persona che per me contava più di me stesso, ho cominciato anche ad uscire la sera in compagnia di alcuni colleghi di lavoro, conosciuti su un set di un film che abbiamo girato.
Uno di loro era una famosa attrice, che conoscerà anche Sana, Saori Tanaka, nostra coetanea.
Abbiamo girato più di un film insieme e così, tra un film e una tazza di thè, ci siamo conosciuti un po’ meglio.
Lei era un po’ a disagio quando era con me, non sapeva come comportarsi, perché aveva saputo della mia relazione con Sana e la successiva rottura, tramite i giornali che, avendolo scoperto, fecero subito lo scoop. Aveva paura di dire qualcosa di sbagliato o fuori luogo, anche se le avevo già detto, anche più di una volta, che non era necessario, perché stavo bene.
Lei non ci credeva ed infatti era così, solo che non volevo si preoccupasse per me, avendo anche lei problemi sentimentali.
Infatti, dopo varie uscite, un giorno mi raccontò la sua storia, dicendomi che, conoscendo la mia, non era giusto tenermi allo scuro della sua. Mi ha confidato che anche a lei era accaduto qualcosa di simile nella sua vita.

Era fidanzata con un ragazzo da 3 anni, si conoscevano fin da bambini e erano sempre stati legati da una profonda amicizia, che in seguito era diventata amore.
Un giorno, Saori uscì prima dagli studi televisivi,dove girava un film, e così decise di fare una sorpresa a Satoshi, il suo fidanzato,dirigendosi a casa sua.
Quando Saori entrò in casa, aprendo la porta con la copia della chiave che Satoshi le fece come regalo di San Valentino, non trovandolo né in cucina né in soggiorno, salì le scale, che conducevano al secondo piano, pensando di trovarlo nella sua stanza. La porta era socchiusa così, credendolo addormentato sul letto, apre la porta e lo scopre a letto con un’altra ragazza. Saori gli dice, urlando, che lo lascia, buttandogli addosso l’anello di fidanzamento.
La storia è diversa da quella che ho vissuto io, ma una cosa in comune c’è: il tradimento. Entrambi abbiamo sofferto per un amore irrealizzabile ed entrambi lo negavamo.

Quando mi aveva raccontato la storia ero rimasto paralizzato a fissarla, pensando a come era possibile che un ragazzo aveva tradito una così bella donna. A quel mio pensiero ero rimasto altrettanto stupito perché dalla partenza di Sana non guardavo nessun’altra ragazza e tantomeno fare pensieri su di loro. Dopo quell’incontro le chiesi di vederci ancora fuori dal set e lei ne fu molto contenta, così io e Saori ci vedevamo sempre più spesso, sia sul set che al di fuori di esso.
Man mano che passavano i giorni mi affascinava sempre di più, nei suoi modi di fare, nel modo di parlare; in pratica mi aveva stregato.
Non riuscivo a credere che fossi innamorato di lei.
Non credevo che, dopo Sana, sarei riuscito ad amare di nuovo, che sarei stato capace di VIVERE di nuovo, dopo la brutta delusione avuta con la donna che credevo essere la mia anima gemella.
Invece, ho trovato lei: una donna semplice, dolce e sensibile, allegra e spensierata e che vive la vita giorno per giorno con il sorriso sulle labbra.
Dopo aver fatto ordine nella mia testa e, soprattutto, nel mio cuore, le avevo confessato che mi ero innamorato di lei, anche se, ero sicuro, lei non ricambiasse i miei sentimenti.
Credevo che fosse ancora lontana nel voler affrontare di nuovo una storia, dopo quello che aveva vissuto, invece, alla mia dichiarazione, aveva risposto che lo era anche lei, ma non era riuscita a confessarlo prima, perché aveva paura che fossi ancora innamorato di Sana.
Così ci siamo messi insieme e dopo circa 5 anni le ho chiesto di sposarci ed ora è la mia fidanzata.
Sono stato così felice quando ha accettato.
Avevo paura che lei non fosse sicura di volerlo, che fosse ancora presto per un passo del genere; invece è stata al settimo cielo quando le ho fatto la proposta, sembra più felice di me alla notizia che ci sposeremo. Avevamo deciso di sposarci dopo un anno e decidere poi la definita data del matrimonio.
Lo stesso giorno in cui le confessai il mio amore per lei, le raccontai la mia storia con Sana nei dettagli, spiegandole il motivo della rottura e le dissi anche la promessa che le feci prima che se ne andasse.
Lei sembrò più che felice di mantenere la promessa, infatti, giorni dopo il fidanzamento, decidemmo di andare a Tokio da Sana, dandole la bella notizia e mantenendo, così, anche la promessa fattale.
E così adesso eccoci qui, io, Saori, Sana e Hayama, in un bar a prendere un caffè, raccontandoci tutto ciò che abbiamo fatto da quando ci salutammo l’ultima volta.
Ho raccontato loro quello che ho fatto dopo che Sana se ne andò, come conobbi Saori e da quando va avanti la nostra storia.
Sana era molto interessata ad ascoltarmi ed io ne ero contento, perché significava che ci teneva ancora molto a me; non che ne avessi il dubbio, ma poteva comunque darsi che, dopo tutto questo tempo, si fosse dimenticata di me e della promessa che ci facemmo.
Lei ci raccontò del suo rientro a Tokio, come aveva passato i primi mesi senza Hayama, che era a New York per il campionato di karatè, ma con la compagnia dei suoi amici di sempre. Ci ha raccontato del fidanzamento e del successivo matrimonio, avvenuto 1 anno fa.
Sana ci ha detto che è anche in dolce attesa da 2 mesi e ci ha confidato che siamo i primi a saperlo, avendolo saputo anche loro da poco.
Sono sicuro che anche io e Saori, dopo il matrimonio, avremo un bambino e lo cresceremo dandogli tutto il nostro amore.
La mia vita è stata piena di ostacoli e anche se sono caduto molte volte sono riuscito sempre a rialzarmi. Ci saranno molti altri momenti difficili che dovrò superare, ma questa volta non sarò solo, perché con me ci sarà Saori, la donna che ha incatenato il mio cuore al suo, e insieme affronteremo le difficoltà che si presenteranno.
E se dovessimo cadere, ci rialzeremo insieme e continueremo la strada della nostra vita,INSIEME.

FINE


Salve a tutti!
Sono tornata, dopo un po’ di assenza.
Questa one-shot l’ho scritta due o tre settimane fa, senza postarla.
Oggi l’ho riletta e ho deciso di farlo.
Rispetto alla mia scorsa FF, è più lunga e spero vivamente che vi piaccia.
La canzone è “ Vai”di Luca Napolitano… un giorno sentendone bene le parole, mi è venuta in mente questa storia.
Il personaggio che parla è Naozumi,che sembra parli all’inizio direttamnete con Sana e poi racconta solo come narratore…
Spero vi piaccia e vorrei sapere cosa ne pensate voi… aspetto commenti, sia positivi sia negativi, e…GRAZIE
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Rossana/Kodocha / Vai alla pagina dell'autore: Sana e Akito