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Autore: Scythe_Master_Branwen    12/06/2017    0 recensioni
Sono passati tre anni dal matrimonio tra Chris Redfield e Jill Valentine, quando Chris è costretto a ripartire in missione (Resident Evil 6) dopo un lungo periodo di congedo. Qualche mese dopo il suo ritorno, tuttavia, decide di tornare sul campo.
Nel frattempo, una talpa all'interno dell' B.S.A.A. mette a repentaglio la riuscita della missione di Chris, mettendolo in un pericolo mortale dal quale solo Jill potrà salvarlo.
Disclaimer: Jill Valentine e Chris Redfield, così come gli altri personaggi qui presenti sono di proprietà di Shinji Mikami e della CAPCOM. Questa storia è stata scritta semplicemente per la passione che ho per la saga di Resident Evil e per l'amore che provo per Jill e Chris, pertanto non ha fine di lucro e il Copyright si ritiene inviolato. Questa storia, così come i personaggi di Garrison e di Damian (comparirà in uno dei prossimi capitoli), sono, tuttavia, di mia invenzione, pertanto non è possibile fare riferimento a questo racconto o a questi personaggi in altre storie, a meno che non mi venga richiesto o io non dia specificatamente il mio permesso.
Inoltre, avverto che, a parte il primo capitolo, il resto della storia è ambientato dopo Resident Evil 6
Genere: Azione, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris Redfield, Jill Valentine, Leon Scott Kennedy, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chris era stato lontano dagli Stati Uniti troppo a lungo. Dopo l’incidente con l’elicottero in Edonia, aveva perso parte della memoria ed era caduto in depressione per la perdita dei suoi uomini. Era rimasto in quel paese per sei, lunghi mesi, durante i quali era stato dichiarato disperso in azione. Poi Piers l’aveva trovato e gli aveva fatto riacquistare la memoria. In Cina affrontarono la Neo-Umbrella insieme a Leon Kennedy e alla sua nuova partner, Helena, riuscendo finalmente a distruggere la corporazione.
Chris tornò negli Stati Uniti pochi giorni dopo il completamento della missione. Era stanco e addolorato per la morte dei suoi uomini, ma non vedeva l’ora di ritornare a casa sua e riabbracciare sua moglie. La sua adorata Jill. Sicuramente qualcuno dal Comando B.S.A.A. doveva averla informata che Chris era ancora vivo.
Arrivò di fronte alla porta della loro casa e bussò; sentì girare la chiave nella toppa e la porta si aprì -Jill...- iniziò a dire, ma non ebbe il tempo di aggiungere altro: Jill gli si avventò addosso, tempestandolo di pugni sul petto, mentre un fiume di lacrime bagnava il suo bel viso -SEI SPARITO!!- gli gridò lei singhiozzando -SEI MESI!! NESSUNO SAPEVA DOVE FOSSI, TI CREDEVO MORTO!!!- Chris la abbracciò stretta ed iniziò a piangere.

Jill non se lo aspettava. Smise di singhiozzare e lo tenne stretto a sé. Per lei era una cosa del tutto nuova, non aveva mai visto Chris piangere prima di allora: di solito era lei ad appoggiarsi a lui per consolarsi o quando aveva bisogno di qualcuno che la tirasse su di morale. Invece, questa volta era Chris quello che aveva bisogno di essere sostenuto -Ssh...Calmati amore mio, cosa è successo?- gli sussurrò dolcemente Jill e lui le raccontò ogni cosa, l’Edonia, i suoi uomini trasformati in mostri dal nuovo Virus-C, l’incidente, l’amnesia e poi la Cina, di come avesse perso un’altra squadra nel tentativo di catturare la donna che aveva causato quel disastro, l’intromissione di Leon, l’arrivo del figlio di Wesker e la morte di Piers. Jill abbracciò forte suo marito, finché non si fu calmato a sufficienza, poi cercò di tirarlo su di morale come meglio poté: non era più arrabbiata con lui. Era solo felice che fosse di nuovo a casa loro, con lei.

Chris aveva bisogno di distrarsi, di non pensare a quello che era successo. Jill era dolcissima e cercava di intrattenerlo il più possibile, ma per quanto Chris apprezzasse quei momenti con sua moglie, sapeva che non sarebbe bastato. Gli serviva qualcosa di più, qualcosa che gli tenesse la mente occupata per molto tempo.
Un giorno, alcuni mesi dopo essere tornato, decise di parlarne alla sua amata -Jill, c’è qualcosa che devo dirti- -Certo, dimmi- -Ho...ho deciso di tornare sul campo- le disse tutto d’un fiato, aspettando la reazione della moglie.

Jill sospirò -Lo immaginavo- gli disse dopo un attimo di silenzio, lui la guardò un po’ confuso -Come facevi a…?- -Chris, sono tua moglie e ho passato con te quasi metà della mia vita, perciò so esattamente cosa ti passa per la testa- sorrise, ma i suoi occhi non riuscirono a celare la tristezza che le attanagliava il cuore -Solo...non riesco a sostenerti in questo Chris, mi dispiace. Se dovesse succederti qualcosa io...io non riuscirei più a...- cercò di trattenere le lacrime che le inumidivano gli occhi.
Chris le cinse la vita con un braccio e la baciò, cercando di infondere in quel bacio tutta la sua sicurezza e tutto l’amore che provava per lei -Te lo prometto: non mi succederà niente- le disse poi, cercando di rassicurarla -Io tornerò sempre da te- continuò -E io ti troverò sempre, ovunque tu sia- replicò lei, asciugandosi le lacrime.
Il mattino dopo, Chris ricevette la telefonata che aspettava -Comandante Redfield- esordì una voce dalla cornetta -abbiamo la conferma della presenza di alcune B.O.W. in Afghanistan. Il suo team è già pronto ed equipaggiato- concluse la voce -Arrivo subito- rispose secco Chris e si girò a guardare Jill; ogni volta che la osservava, la trovava sempre più bella: i suoi capelli biondi, una volta castani, legati in una coda che le scendeva giù per la schiena, gli occhi azzurri luminosi come stelle e la sua figura alta e slanciata, con le curve perfette e armoniose. Era la cosa più bella che avesse mai visto; fu tentato di lasciar perdere quell’incarico e rimanere lì con lei, ma sapeva che non se lo sarebbe mai perdonato: combatteva perché il mondo avesse un futuro libero dalla minaccia del bioterrorismo. Combatteva perché lui e Jill potessero vivere felici in un futuro libero dagli orrori che avevano vissuto. La baciò con dolcezza, le sorrise accarezzandole il viso e uscì di casa.

 



   
 
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