Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: serafina A    13/06/2017    0 recensioni
Una famosa band femminile coreana, di nome GirlDay, fu costretta ad abbandonare il successo per alcune minacce di morte da individui misteriosi. Le tre ragazze furono costrette a trasferirsi in incognito, e con nuovi aspetti, in una casa discografica. Dove da capo percorreranno tutti i corsi che avevano fatto prima di diventare un famosa Band. Mina e la protagonista di questa storia, e leader della band. Viene presa di mira dal cantante di un altra band maschile che sta arrivando al successo.
Se prima le minacce di morte dalle persone misteriose non hanno fermato Mina, ora costretta a subire le torture di Jey, leader e cantante principale dei Crot, la distruggono. Mina combatte e cerca di mantenere il segreto della sua band costretta a mantenersi in cognito per fare in modo che le minacce cessano. Ma il grande giorno sembra ancora troppo lontano. Mina non resta solo che immaginare il volto di Jey, quando in un evento importante organizzata nella casa discografica per cui lavora, svelerà chi è realmente...
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mina comprò due latine e delle merendine preferite di Aliee e Min. E a lezione nella speranza di fare pace, Mina si diresse hai due banchi e poggiò le merende. Gli occhi delle due ragazze si sollevarono a fissarla. Mina non parlò. Osservò Min alzarsi con aria offesa: << lo sai che le voci girano ancora? Ti diverti a prenderci in giro alle spalle? Non vogliamo le tue stupide merendine! >>. Min afferrò la sua latina e la lanciò contro la parete. La latina scoppiò come una bomba, spruzzando il tutte le direzioni il liquido che conteneva. Mina si sentiva una stupida, voler fare pace solo regalando la merenda preferita di Min e Aliee. Almeno ci aveva provato, anche se non era stata lei a dire in giro quelle voci. << le stronze e la sfigata stanno parlando insieme. >> commentò un loro compagno di corso. Min afferrò anche la latina di Aliee, e la lanciò a dosso al compagno. Questa volta la latina non scoppiò ma cadde solamente a terra: <> il compagno rise divertito. Nel frattempo in laboratorio era entrata l’istruttrice, e Mina si diresse al suo posto, distratta non ascoltò nemmeno la lezione. Verso la fine dell’ora agli auto parlanti parlò il direttore comunicò che Mina doveva andare nel suo ufficio che aveva una visita. L’istruttrice fissò Mina in silenzio, mentre con calma si alzava dal banco per uscire dalla stanza. << rogne in vista. >> commentò una compagna nei posti davanti alla porta. Mina si ritrovò in corridoio, a pensare di chi si trattasse la vista. Forse si trattava del manager, ma che cosa avrebbe da dire? Sovrappensiero raggiunse l’ufficio, bussò e aprì la porta trovandosi davanti sua madre con occhi lucidi che le sorrideva: << mamma? >> mormorò confusa Mina, le andò in contro per abbracciarla. Mina osservò il direttore seduto dietro la sua scrivania: << perché non mi hai avvisata che eri qui? >> le domandò la madre. Mina non aveva detto a sua madre che si sarebbe spostata temporaneamente alla JS, perché con tutto quello che era successo fra le colleghe, sua madre aveva intenzione di fare smettesse Mina di lavorare come cantante, e ovviamente Mina non voleva. << non mi avresti lasciato. >> la donna sospirò: << vi lascio sole. Vado a bermi un caffè. >> intervenne il direttore alzandosi dalla scrivania, e uscendo dalla stanza: << come sta’ papà, perché non è con te? >> << sta bene. E non ha potuto prendersi un giorno libero, in azienda hanno molto lavoro. >> spiegò la donna: << mamma ma perché sei nell’ufficio del direttore e non nell’atrio dove vengono accolti i visitatori? >> sì incuriosì Mina: La donna la prese per mano e la spinse verso il divano e si misero sedute. Mina era così felice di veder sua madre, che non si sarebbe mai aspettata che facesse un lungo viaggio in aereo per venirla a trovare. Sua madre l’aveva sempre protetta e da quando erano iniziate le minace subito voleva che lasciasse il lavoro: << ci sono delle cose che devi sapere. >> iniziò a parlare. Mina l’osservò, sua madre sembrava turbata per qualcosa. Ma pensò che fosse arrabbiata per il fatto che non le aveva detto del trasferimento: << davvero? Che cosa è successo? >> si preoccupò Mina. La donna sorrise: << hai preso il mio stesso carattere, ti preoccupi subito.>> la madre divenne seria, e Mina rimase in attesa di una spiegazione. Che cosa altro poteva andare male? La donna sospirò prima di iniziare a parlare: << quando ho sposato tuo padre molto tempo prima avevo conosciuto un uomo. Lui con me era davvero gentile, mi ha anche aiutato con i soldi per sistemarmi appena mi ero trasferita. >> << è? >> si sbalordì Mina: << anche lui era sposato con una donna. Non avrei ma pensato che capitasse una cosa simile. >> << che cosa è successo mamma? >> << rimasi in cinta di te. >> Mina ancora non riusciva a capire: << e dissi a tuo padre che eri sua figlia quando non era vero. >> delle silenziose lacrime scesero lungo le guance della donna: << ok quindi io non sono figlia di mio papà? >> cercò di capire: << sei figlia di Jin Suga il tuo direttore. >> Mina scattò in piedi: << che cosa? Ma che stai dicendo, mi prendi in giro anche tu adesso? >> Mina non si era mai sentita così confusa in vita sua, un giramento di testa le stava facendo perdere l’equilibrio, e poi ricordò di essere in cinta e doveva stare calma: << ti prego tesoro non ti agitare. >> la donna si alzò dal divano: << non pensavo fossi in grado di fare una cosa simile mamma! >> << lo so che ti ho delusa, ma visto che eri qui dovevi saperlo. >> << papà lo sa? >> << si. Stiamo divorziando, e per questo che non è venuto. Voleva che venissi io a dirtelo. >>. La testa di Mina girò così forte che svenne. Si veglio molte ore dopo nel letto del dormitorio, che dovette correre al bagno per la forte nausea. Con la testa nel WC, Mina pensò che la sua vita era diventato un incubo di cui non si sarebbe mai svegliata. << Mina. >> la chiamò la voce di Layee: << ti ho vista correre al bagno e ti ho seguita. >> la collega si mise di fianco a Mina. La nausea si era calmata. Mina esplose in un pianto, non riusciva più a reggere niente. Layee la catturò in un abbraccio: << che cosa altro e successo, che cosa ti hanno fatto questa volta i compagni di corso? >> Mina si asciugò le lacrime, e prese un profondo respiro: << non riguarda loro ma mia madre. >> << che cosa? >> << oggi e venuta a trovarmi dicendomi che sta’ divorziando con papà perché e venuto a scoprire che non sono sua figlia. >> << cavolo davvero? Non ci posso credere. E allora chi è tuo padre? Ha, non mi dire tua madre non se lo ricorda più. >> << Jin Suga. >> mormorò Mina: << no. Non può essere. >> << non chiedermi altro, perché non so niente. >> << cristo Mina. >> commentò sconvolta la collega. << sa della tua gravidanza? >> << no non credo. >> << e di quello che ti fa Jey. >> << neanche. Nemmeno il direttore lo sa. >> << ok. Allora…. Possiamo farcela, andremo avanti. >> suggerì Layee: << non so quanto durerò, io sono stanca non c’è la faccio più. >> confidò Mina fra le sue braccia: << lo so, lo so. Ma dobbiamo andare avanti fin quando nessuno ci scopre ok. Ce la faremo vedrai. Finirà tutto a primo o poi. >>. Durante la notte, mentre tutti dormivano, Mina e Layee incontrarono Taey in laboratorio di musica e gli raccontarono la nuova notizia: << ci mancava anche questa. Quindi Jin lo sapeva da quando eravamo arrivate qui che eri sua figlia. >> chiese Taey a Mina: << non lo so, non ci ho ancora parlato. Ma credo che lui sapesse. >> << parlerai con il direttore? >> << a primo o poi dovrò farlo, anche se non voglio sapere niente altro. >> le tre ragazze rimasero in silenzio per un po’, ad ascoltare il silenzio della JS. << dovremo andare a dormire è tardi. >> sospirò Taey: << non credo che riuscirei a dormire. >> confidò Mina: << già nemmeno io. Abbiamo un vero casino da sopportare. >> si aggiunse Layee: << ok. Vado a prendere una coperta e staremo qui tutte insieme. Questo laboratorio e libero fino a domani mattina alle cinque. Taey si alzò e usci dalla stanza per tornare poco dopo con una coperta e due cuscini, e rimasero al centro della stanza distese a pensare. << tutti i problemi si risolvono giusto? Lasceremo che il tempo sistemi tutto questo casino. Dobbiamo solo rimanere unite. >> Taey abbracciò tutti e due. Layee e Taey si addormentarono, stanche dalla lunga giornata, mentre Mina era ancora sveglia e si domandava come si dovesse comportare ora con il direttore ora che sapeva che era il suo vero padre. Si sentiva presa in giro da sua madre. Perché non glielo aveva detto subito, senza che scorressero anni con il falso padre, di cui Mina era molto affezionata, perché aveva passato indimenticabili giornate con quel l’uomo che lei credeva fosse il suo vero padre, dove l’aveva sempre sostenuto in tutto e l’aveva sempre protetta. Non poté non trattenere le lacrime, sapendo che non avrebbe più rivisto quell’uomo. Fu Layee a svegliare Mina: << buon giorno principesse. >> squittì allegra: <> Taey si stirò. Si alzarono dal pavimento e raccolsero le loro cose. Era ancora presto per la sveglia degli inscritti. Layee aprì la porta e Mina venne travolta da un ondata di odori acri: << scusate. Devo andare al bagno. >> Mina si mise a correre e raggiunse il bagno in tempo. Le nausee ora si facevano sentire, e Mina iniziava avere seriamente paura delle conseguenze che gli sarebbero capitate appena Jey lo sarebbe venuto a scoprire. Lo sapeva che cera la strada dell’aborto che le avrebbe dato meno problemi, ma in mezzo si trattava di una piccola creatura vivente, era un omicidio uccidere quella piccola vita che stava crescendo dentro di lei, e sapere che avrebbe potuto assomigliare a lei. << lo sai che dovrai farti vedere da un dottore? >> Taey l’aveva raggiunta in bagno: << lo so. Ma non so che fare. Sono successe tante cose. >> << si lo so. >> la collega gli accarezzò la schiena per consolarla: << lo vuoi questo bambino? >> le chiese poi: << si. >> rispose Mina in un sussurro: << e allora devi essere forte per il tuo bambino. >> Mina sì illuminò al suono di quella frase. << hai ragione. >> Mina riuscì a fare mezzo sorriso: << su alzati ora. >> Taey l’abbracciò aiutandola a mettersi in piedi. Nel dormitorio mentre tutte ancora dormivano le tre ragazze si prepararono per i corsi. Mina fissò il letto vuoto di Yuna, ricordando la giornata dove avevano collaborato insieme a quell’evento. Yuna sembrava una ragazza più dolce e comprensibile del mondo, mentre ora che aveva svelato la sua vera identità Mina si pentì di avere collaborato con lei dandole la possibilità di diventare famosa. Ora la immaginava più felice che mai in compagnia del suo prezioso ragazzo in tour. Mina non la invidiava più, non vedeva l’ora di andarsene da li e di ritornare alla vita che aveva prima. La sveglia per gli inscritti suonò trillando rumorosamente, e gli studenti si svegliarono mugolando infastiditi. Mina si trovava seduta nel suo letto, e osservava i compagni svegliarsi. Un altro giorno stava iniziando. Gli auto parlanti comunicarono subito che Mina doveva dirigersi nel ufficio del direttore Jin. In ansia, Mina osservò le colleghe. Solo loro sapevano che il direttore era il padre di Mina. Se la notizia sarebbe raggiunta al personale sarebbe stato uno scandalo? Mina si mise in piedi, prese un bel respiro e decisa raggiunse l’ufficio. Che cosa altro poteva cadere di peggio? Mina bussò sulla robusta porta: << entra Mina. >> rispose l’uomo. Il direttore l’osservò. Mina entrò a sguardo basso. Come si doveva comportare? << ti prego siediti. >> Mina annui e poi obbedì. << mi dispiace che tu lo sia vento a sapere solo ieri. Avrei dovuto dirtelo subito io, appena ti eri trasferita qui. >> l’uomo l’osservò, Mina sollevò lo sguardo e iniziò a esaminare quel volto. Non avevano niente in comune nemmeno gli occhi: << il fatto era che nemmeno il vostro manager sapeva niente di questa storia. Ma ora l’ho dovuto informare e sta venendo qui. >> le comunicò. Mina era felice di non essere sola ad affrontare quella situazione imbarazzante: << io… >> stava per parlare Mina, ma qualcuno alla porta bussò, e comparve una segretaria: << il manager e qui signore. >> << grazie fallo pure entrare. >> le ordinò il direttore, sistemando delle carte che aveva difronte sulla scrivania. Il manager entrò, salutò Mina baciandola sulla fronte: << scusate il ritardo, cera del traffico. >> si scusò il manager: << non si preoccupi la ringrazio per essere venuto. >> << è tutto vero quello che mi ha raccontato al telefono? >> le domandò subito il manager: << purtroppo si. >> confermò il direttore: << ma come è potuto accadere? Lo sa che se lo vengono a sapere il personale della JS e i giornalisti, diventerà uno scandalo? >> << lo so perfettamente. Infatti voglio che chiunque sapesse di questa storia voglio che mantenga il silenzio. >> spiegò teso: << ma certo. Non voglio altri problemi con il mio gruppo, ne stanno già passando abbastanza. >> << questo non vuol dire che non passerò del tempo con te Mina. Ho bisogno di conoscerti. >> i due uomini osservarono Mina silenziosa seduta su quella poltroncina: L’unica cosa che Mina aveva in comune con quel l’uomo era il fatto di amare la musica, e niente altro. << lo so che per te può sembrare imbarazzante. >> cercò di capire il direttore: << potremo conoscerci solo dopo che tutti questi problemi sono finiti. >> suggerì Mina: << concordo. >> si intromise il manager. << ok allora. Speriamo che tutto questo finisca al più presto. >> il direttore cercò di sorridere, alzandosi in piedi: << ora potete andare. >> il manager si alzò in piedi e strinse la mano al direttore: << Mina… >> il direttore fece il giro della scrivania e andò ad abbracciarla. Mina subito si sentì in imbarazzo per quel gesto del direttore. Se la abbracciava, voleva dire che teneva a lei. E Mina aveva tanto bisogno di un abbraccio significativo il quel periodo, che quasi si sciolse il lacrime, ma riuscì a trattenersi. Non voleva mettersi in ridicolo. Insieme al manager raggiunsero Layee e Taey in studio. Il manager salutò le due ragazze con un abbraccio e iniziò a spiegare la situazione: << lo sappiamo. >> ridacchiarono le ragazze: << chi ve… >> il manager si voltò verso Mina: << ha. Qualche volta parla allora. >> il manager rise: << ok. Non è una situazione grave, possiamo superarla. Mina e il papà direttore sistemeranno le loro faccende di famiglie quando questo buio periodo si sistemerà. Ora parliamo dei vostri progetti … >> le due ragazze smisero di sorridere e divennero serie. Guardarono Mina come per avere un permesso e poi Taey parlò: << Mina è in cinta. >> disse di piatto: << ho dio. Che altro può succedere? >> il direttore si mise seduto e si coprì gli occhi con la mano: << ma è tutto sotto controllo abbiamo un’idea. >> si aggiunse Layee: << spiegatemi come è potuto succedere? >> volle sapere il manager: << abbiamo scoperto perché Mina era così silenziosa con noi. >> prese a parlare Taey: << era in imbarazzo di dirci che si era innamorata di un trainer del nostro corso. >> Mina fu sorpresa dalla invenzione di Taey per salvarla dalla situazione con Jey: << ma davvero? Non sembra così tremendo allora. >> si rianimò il manager: << già e i due sono molto …. >> Laye fece i gesti con le mani di due bocche che si baciavano: << haaaa. Ora ho capito come è potuto succedere. E la vostra idea di che si tratta? >> chiese il manager: << ecco… Mina non vuole fare sapere hai nostri fans della gravidanza, non vorrebbe scatenare invidia o scandalo. Quindi, pensavamo che quando la pancia sarebbe stata evidente, fare delle buffe esibizioni per i bambini malati negli ospedali per mettere un po’ di allegria, così potremo travestirci e nascondere la pancia di Mina. >> spiegò Layee: << cosa ne pensa? >> domandò Taey: << spettacoli per bambini travestite per nove mesi? >> fu dubbioso il manager: << ci sembrava un’ottima idea, e non ne abbiamo altre. >> rispose Layee << e poi era una cosa diversa che tutte le altre band fanno. >> cercò di convincerlo Taey. Il manager guardò pensieroso per un istante Mina: << quello è vero e una cosa diversa da quello che fanno gli altri, ma sono convinto che a primo poi mi spiegherete cosa state nascondendo, ma per ora non voglio sapere altro. >> il manager si mise in piedi: << avete altro? >> le ragazze rimasero in silenzio: << bene. Allora penserò alla vostra idea, e manterremo questo se non mi viene in mente niente di migliore. Ora ho bisogno di qualcosa di forte per riprendermi da tutte queste notizie. >>. Il manager uscì dallo studio: << non è stato tremendo. >> commentò Layee. Mina sospirò, sollevata come se si fosse liberata da un peso.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: serafina A