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Autore: Franza93    13/06/2017    1 recensioni
Vuoi giocare con me, David?
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiamo David, ho 17 anni e oggi vi racconterò cosa mi accadde un anno fa.

Io e la mia famiglia abitiamo a numero 34 di Anderson street in California e siamo sempre stati una famiglia normale. Io, mia madre, mio padre e mia sorella. Lei era la piccola: aveva a 5 anni di differenza rispetto a me. Per quanto ci possa essere dell'odio tra fratello e sorella con lei sono sempre andato d'accordo.

Quel giorno era il giorno del suo undicesimo compleanno e mia madre decise che fosse una buona idea invitare un clown. Sapete, quelli che animano le feste dei bambini.
Iniziata la festa il clown arrivò. Si chiamava Gorge. Si fece subito amare dai bambini e nonostante a me i clown non piacessero molto apprezzai i suoi sforzi per far divertire mia sorella e gli altri bambini.

Finiti alcuni scherzi tipici dei pagliacci tirò fuori dalla sua borsa un pupazzo. Non era un pupazzo normale. Era una bambola, sapete, una di quelle da ventriloquo. Era una bambina vestita con abiti ottocenteschi.
Il clown iniziò il suo show ed è qui che le cose si fecero strane. Lui era davvero bravo a fare il ventriloquo, non muoveva minimamente la bocca mentre faceva parlare la bambola. Fin qui niente di strano.
Ma poi si rivolse verso mia sorella. “Ti piacerebbe giocare con me ed essere mia amica?”
Mia sorella, divertita, ripose che le sarebbe piaciuto giocare con lei. Per qualche strana ragione un brivido mi scosse ed ebbi una strana sensazione. Ma pensai fosse solo frutto della mia immaginazione.
Il clown terminò il suo spettacolo con la bambola e disse, sempre rivolgendosi a mia sorella, “Giocheremo ancora insieme, te lo prometto”.

Quella sera prima di andare a dormire mia sorella mi disse che era stata entusiaasta della festa e si addormentò con il sorriso sulle labbra. Più tardi quella sera mi svegliai di colpo. C'erano dei tonfi provenienti dalla camera dei mia sorella. Mi alzai e andai a controllare. Aprii la porta e lei era lì, seduta per terra, che fingeva di bere del the.
Mi disse che la la bambola era venuta trovarla ma che quando mi aveva sentito era andata via. Diceva che voleva essere sua amica e che sarebbero state per sempre insieme. Le dissi di tornare a dormire e di non pensare più a quella bambola e alla festa promettendogli che l'anno successivo avremmo invitato ancora lo stesso clown. Tornai a dormire ma sentii ancora quei tonfi. Non ci feci caso, infondo se mia sorella non voleva dormire era un suo problema. Non mi sarei alzato di nuovo.

Mi sbagliai. La mattina seguente mia sorella era sparita.

Un solo biglietto era per terra.
“Ora io lei giocheremo insieme per sempre”.
Chiamammo la polizia e io raccontai loro del clown e della sua bambola. Loro ovviamente non credettero a questa storia; così feci delle ricerche per conto mio ma non scopri nulla: mia sorella era semplicemente scomparsa.

E' passato un anno e qualche giorno fa ho accompagnato mia madre alla festa di compleanno di una bambina, figlia di una sua amica.
C'era un clown. Si chiamava George.
Tirò fuori dalla sua borsa un pupazzo. Non era un pupazzo normale. Era una bambola, sapete, una di quelle da ventriloquo. Questa volta però non era una bambina vestita con abiti ottocenteschi. Era identica a mia sorella.

“Vuoi giocare con me, David?”

   
 
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