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Autore: Marauder Juggernaut    13/06/2017    1 recensioni
Una raccolta di flashfic e drabble "what if?" sul passato di uno dei personaggi più controversi, denigrati e mal sopportati di questo manga... a conti fatti, uno dei miei preferiti.
Il comportamento di Akainu e il suo viscerale odio verso la pirateria non possono essere ricollegati a semplice senso del dovere: devono avergli fatto qualcosa, in passato.
E questa è la mia personale versione.
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[ Dal Testo ]
L’ammiraglio lo fissò pensieroso, rimasto immobile nel corridoio deserto, con le mani in tasca: « Certe vecchie abitudini sono dure a morire, eh? Sakazuki… » domandò con quel suo tono strascicato, alludendo alla finestra ancora aperta.
Akainu si voltò verso di lui con aria feroce, sbattendo i fogli sulla propria scrivania.
« Non dovresti lavorare? ».
L’ammiraglio scrollò le spalle, come se non lo avesse sentito: « Non hai ancora abbandonato certe speranze? È davvero insolito per uno come te… ».
[ CONCLUSA ]
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akainu, Altro Personaggio
Note: OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Quello che non ho'
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Vita

Nascerà e non avrà paura
nostro figlio…
 
 
Lo sguardo severo e contrariato di Kojikyn non aiutava a distendere la situazione nervosa che si era creata non appena il viceammiraglio era entrato nella proprietà.
Zamora era la città portuale dell’isola di Pentesilea, cuore pulsante per alcuni degli scambi commerciali del Mare Meridionale. L’agente del CP9 si era sistemata bene in quella casa che si affacciava direttamente sul mare, poco fuori dal centro vivo della città. Il luogo adatto per rimanere tranquilli.
L’aria della sera era impregnata del profumo di fiori speziati che crescevano lungo le pareti di legno della casa, fino quasi a entrare dalle finestre: glicini, gelsomini, oleadri… un’oasi di pace, ma gli occhi della donna sembravano promettere unicamente guerra.
Il suo commento arrivò acido come il limone: « Grazie ancora per avermi riattaccato in faccia ».
Col senno di poi, Sakazuki poteva confermare che non era stata né una mossa saggia né un comportamento maturo.
« È stata una notizia improvvisa. Dovevo venire a patti con la cosa. » la sua voce lasciava chiaramente intendere che non gradiva affatto il tono con cui lei gli si stava rivolgendo, ma Kojikyn non era donna da lasciarsi intimorire da qualche parola un poco più dura del solito.
«Ci hai messo quasi tre settimane per venirne a patti… » il suo tono ironico era duro come il ferro.
« Non potevo immaginare che-»
« Oh, quindi il viceammiraglio non sa cosa accade quando un uomo e una donna hanno quel genere di rapp- »
« TACI KOJIKYN! » l’urlo fu furibondo, un latrato del mastino infernale in persona, abbastanza forte  da ammutolire anche l’agente del CP9.
Il viceammiraglio si fece poi più calmo, passandosi una mano sul viso e guardando di nuovo Kojikyn: « Non era mia intenzione causare un simile problema… ».
La voce di lei si fece più dolce, mentre si avvicinava al marine: « Non è un problema. Non toglie però il fatto che la situazione sia complicata… ».
Un silenzio teso calò su entrambi mentre l’uomo osservava assente il vaso di garofani rosa posato sulla tavola. Riusciva persino a sentirne il delicato profumo. Kojikyn sorrise flebilmente mentre ne prendeva in mano uno, giocando coi petali sottili.
« È una femmina… ».
Sakazuki  sbuffò, mentre un vago accenno di sorriso nacque sul suo volto: « Hai già deciso il nome? ».
La donna lo guardò negli occhi, e lui vi vide nuovamente la fiamma bruciante e inestinguibile che mai aveva smesso di ardere nelle sue iridi dal giorno in cui l’aveva conosciuta, molti anni prima.
La voce di lei fu un sussurro lieto mentre appuntava al doppiopetto del marine il garofano rosa che aveva in mano: « Io pensavo Kanejon… »
«Mi sembra adatto. »
« Sarai un buon padre, Sakazuki. »
 
 
Il suo nome detto questa notte
mette già paura
Sarà diversa, bella come una stella.
Sarai tu in miniatura…



 
Note Autrice:
Kanejon = garofano, in giapponese. In Italia, simbolo di amore e gratitudine verso una persona, più in particolare spesso dedicati ai genitori.
Eccoci col nuovo capitolo, spero che piaccia! All'inizio non doveva esistere, ma poi ascoltando la canzone che ho anche citato mi è balenata in testa quest'idea, spiegando anche perché il nostro fidato ammiraglio di flotta porti anche quel fiore... o meglio, lo spiegherò di più in un altro capitolo! Ci stiamo lentamente avviando verso al fine di questa storia, ancora 4/5 capitoli e poi la chiudero. Ringrazio ancora quella bella fanciulla che è bad dragon95 che commenta ogni capitolo di questa sconclusionata storia! La canzone che ho usato è "Futura" di Lucio Dalla. Io non ne detengo alcun diritto e non scrivo a scopo di lucro. 
A presto.
Marauder Juggernaut
   
 
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