Piccole gocce venivano a contatto con il suo volto già precedentemente inumidito dalle lacrime.
Persisteva nel concentrasi sull'umido suolo, in quel momento neanche lui riusciva a capire cosa ci trovasse di così interessante in delle scarpe consumate dal tempo.
Forse aveva paura: paura di guardare davanti a sé, di vederlo; paura di non riuscire a sopportare la situazione, di non capirla. In fin dei conti doveva aspettarselo che quei piccoli ma decisi passi li avrebbero portati, uno dopo l'altro, sempre nel medesimo punto: il luogo determinato dal destino, il loro destino. E mentre rimaneva immobile a
guardare il vuoto, un freddo vento gli perforava i polmoni come quel
Kihyun non era mai andato via, non glielo aveva permesso. Era sempre rimasto con lui.
Quando finalmente riuscì a guardare davanti a sé tutto ciò che si scontrava con i suoi occhi sembrava così lontano e quasi intoccabile.
"Fallo per me." Un brivido percorse tutto il suo corpo. Fremeva dalla voglia di incontrarlo di nuovo. Lo aveva visto varie volte intorno a lui ma mai si era potuto avvicinare prima che lui scomparisse dalla sua vista.
Quelle parole, sussurrate ancora una volta, non lo avevano mai abbandonato. Erano come una sveglia interna per ricordargli che lui c'era, era vivo e continuava ad esserlo. Una, una sola lacrima rigò ancora il suo volto mentre sentiva ancora il suo caldo abbraccio. "Fallo per Noi."
Prese un grande respiro socchiudendo lentamente gli occhi. Di nuovo il senso di vuoto lo assalì, lui sapeva che presto lo avrebbe incontrato.
«Quel magnifico colore continuava ad estendersi»
La vista offuscata, un gran mal di testa ed un dolore lancinante in tutto il corpo non gli permettevano di vedere, o di sentire, altro che una, a detta sua, bellissima sfumatura di nero e rosso.
"Shownu," si sentì finalmente chiamare dopo tanto, troppo tempo. E
mentre le sue ultime forze lo abbandonavano un sincero sorriso si dipinse sul suo volto per un'ultima volta.
"Da adesso, nessuno potrà più separarci."