STAY AWAY FROM MY BABE!


 

Era una calda giornata di maggio, un giorno di riprese come ogni altro, quando venne annunciato al megafono “STOP! E' ora di pranzo!”.
Bradley prese il suo panino e si sedette vicino al resto della trouppe, che stava già sghignazzando e bevendo birra.
- Colin, mangi con noi? - chiese al suo compagno, che era solito stare in disparte.
- No, lo sai che non posso prendere il sole, sono irlandese. - rispose tranquillo.
Colin entrò nel camerino e spacchettò la sua insalata di riso, mentre poggiava sulle ginocchie il copione aperto. Era solito ripassare le parti durante il pranzo.
Ad un tratto delle grida divertite lo destarono dalla sua tranquillità.
“Sarà Bradley che fa il cretino con quelli della truppe” pensò, e tornò a leggere.
Qualche minuto dopo la porta del suo camerino si socchiuse e due ragazze con un enorme sorriso stampato sulla faccia e andarono a sedersi sul divanetto nell'angolo del piccolo stanzino.
Colin le seguì con lo sguardo inebetito, la bocca semiaperta e la forchetta a mezz'aria, mentre il panico iniziava a sopraffarlo.
- Ciao Colin. - disse a un tratto una delle due con uno strano accento, continuando a sorridergli in modo inquietante.
Per Colin era abbastanza: scattò in piedi facendo cadere il piatto con l'insalata e il copione.
Mentre con lo sguardo terrorizzato cercava di non perderle di vista, con la forchetta aveva iniziato a battere sulla colonna di ferro, sperando di attirare l'attenzione dei suoi compagni.
- No! - urlò l'altra ragazza. Poi disse con dolcezza - Stiamo qui buone buone in un angolino, non ti daremo fastidio.
- BRAAAAAD! - sbraitò Colin.
Sapeva perfettamente cosa erano quelle due creature sedute comodamente sul suo divanetto: fangirl italiane. Della peggior specie.
Pensava fossero solo una leggenda, una di quelle storie che gli raccontava Bradley la sera quando voleva spaventarlo, per poi coccolarlo nei suoi incubi notturni. E invece erano reali. Come nei suoi peggiori incubi. E quella volta non c'era Brad accanto a lui ad accarezzargli i capelli.
Era armato della sola forchetta che, incapace di muovere le gambe, continuava a sbattere compulsivamente sulla colonna.
- BRAAAAAAAAAAAD! - ripetè sempre più terrorizzato.
Ma le due ragazze erano preparate, avevano stalkerato talmente tanto il loro ragazzo irlandese, che sapevano esattamente come trattarlo.
Il loro sorriso inquietante divenne malvagio e, mentre una tirava fuori le corde dalla borsa, l'altra si avvicinava con un bavaglio a Colin, che tremava come una foglia. Gli si era anche stancato il braccio e aveva abbassato la forchetta.
La ragazza col bavaglio lo raggiunse, tirò su la sedia e lo fece sedere.
- Non ti faremo del male, Col. Ti abbiamo portato anche una fetta della torta della nonna.
- Però tu devi stare buono. - le fece eco l'altra.
Colin immaginava il peggio: gli avrebbero sicuramente fatto un sacco di foto che avrebbero poi caricato su instagram con hashtag #pucciosocolin #colinandme. O almeno questo era quanto gli aveva raccontato Bradley, sperando fosse solo una leggenda.
Non appena una delle due tirò fuori il cellulare, non ebbe il tempo di impostare la fotocamera frontale che la porta del camerino si spalancò con un urlo orchesco del suo Bradley.
- STATE LONTANE DAL MIO COLIN!
Non appena lo vide, il sorriso speranzoso che si stava formando sul volto di Colin divenne uno sguardo terrorizzato, anche più di prima.
Bradley era fermo al centro della stanza, con i capelli sparati, la camicia tutta storta e una mannaia in mano, gli occhi assetati di sangue.
L'irlandese scattò in piedì, lo guardò in un secondo di terrore, poi urlò:
- BASTA! Do le dimissioni e divento etero!
Bradley non lo ascoltò nemmeno, accecato dalla gelosia si accanì sulle due fan italiane.
- Questa mannaia può uccidere qualunque tipo di fan accanita! - urlò prima di avventarsi sulla seconda.
Colin corse tra le braccia del suo eroe e gli sussurrò:
- Scherzavo, non potrei mai diventare etero.
Bradley gli scombinò i capelli, mentre con il braccio si asciugava il sudore della fronte.
Uscirono dal luogo del delitto, Bradley fiero con la sua mannaia, come un cavaliere che ha appena salvato la sua principessa.
Un applauso li accolse all'esterno, tutta la trouppe era in piedi.
- Bravo, Brad!
- Grande! Le hai sistemate quelle due!
Gli batterono tutti una mano sulla spalla, mentre passava tra la folla esultante.
Quando furono soli, mentre Bradley puliva la sua pesante mannaia dal sangue delle due sciagurate, Colin si voltò verso di lui, ancora terrorizzato per quello che era appena successo.
- Scusa Brad, ma cos'è quella? - chiese indicando l'arma.
Il biondo continuava a lucidarla.
- Una mannaia forgiata dall'alito di Drago.
- Ah, giusto. - disse Colin, non proprio convintissimo. - Brad?
- Sì, Col? - chiese distratto.
- Ecco... Dove l'hai trovato un Drago?
Anthony Head arrivò proprio il quel momento e sentendo parlare di Draghi prese il coltello e si scagliò su Colin.
- STREGONERIAAAAAAA!
Ma Bradley scagliò anche contro di lui la sua invincibile mannaia.
Guardando il corpo dell'uomo a terra, Colin terrorizzato (di nuovo) urlò:
- COSA HAI FATTO, BRADLEY!
Bradley storse il naso - Ah, lo so, ora mi tocca pulirla di nuovo.