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Autore: lynsy    14/06/2017    1 recensioni
Sotto lo sguardo stanco, sotto le occhiaie di chi non riesce più a dormire a causa di incubi, incubi che altro non corrispondono che alla realtà di ogni giorno, c’era una persona fragile, una persona che vuole rimediare ai suoi errori ma sa di non poterlo fare. Una persona che è costretta a sbagliare ancora, e ancora e ancora.
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Pansy Parkinson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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                                                                                 “date parole al dolore;
il dolore che non parla
sussurra al cuore oppresso
e gli dice di spezzarsi”

 


Pansy si svegliò di buon ora tra le mura del castello freddo. La sua camera era deserta, segno che anche per quella notte le sue compagne di stanza avevano deciso di non rientrare, di sicuro troppo impegnate ad abbandonarsi alla pigrizia tra le lenzuola del fortunato di turno.
Era bella la vita di chi si sapeva accontentare: aveva provato per anni quella sensazione, del divertimento al di fuori dei sentimenti, delle risate senza finzione, delle battute senza timore.
Eppure tutto era andato perso. Non c’erano più le risate all’interno della sala comune ad accoglierla al risveglio, ma solo le grida di dolore che volavano per il castello. Non c’era più la calma che al mattino caratterizzava la sala grande durante la colazione, ma solo un clima più glaciale del tempo atmosferico. Un clima più glaciale degli sguardi spaventati di tutte le persone che conosceva.
Quell’anno aveva davvero capito cos’era il dolore. Non più il dolore di una bambina, il dolore che nasce da una presa in giro o da un amore non ricambiato. Ma il dolore vero, quello della vita che ti crolla addosso, quello che provi quando hai la consapevolezza che tutto quello che fai è sbagliato, il dolore che nasce dal male.
Sospirò, come per darsi coraggio, prima di farsi forza e alzarsi dal letto. Lo faceva ogni mattina, da quando chi la aveva sempre incoraggiata a continuare non trovava neanche più la forza di aiutare se stesso. Blaise era diventato l’ombra di sé, lo sguardo fiero ormai puntava sempre verso il basso e della sua voce squillante, dei suoi discorsi ironici non restava che il ricordo. Ma era Draco a mancarle come l’aria. Draco che ormai non aveva più la forza di guardarla in faccia, Draco che a ogni minimo dolore inflitto crollava internamente sentendo tutto il peso della situazione su di sé.
Silente era morto per colpa sua. I mangiamorte avevano preso il controllo della scuola a causa sua. Le persone venivano torturate a causa sua.
E tutto ciò è insopportabile.
Ma lei non è mai riuscita ad odiarlo, non è neanche mai riuscita ad avercela con lui. Sapeva che le cose di cui si accusava da solo erano abbastanza, sapeva che l’unico motivo per cui non stava svolgendo quell’ingrato lavoro che toccava a tutti i purosangue era perché lui la proteggeva. Da tutto. Come aveva sempre fatto.
Sotto lo sguardo stanco, sotto le occhiaie di chi non riesce più a dormire a causa di incubi, incubi che altro non corrispondono che alla realtà di ogni giorno, c’era una persona fragile, una persona che vuole rimediare ai suoi errori ma sa di non poterlo fare. Una persona che è costretta a sbagliare ancora, e ancora e ancora. Una persona che è costretta a vivere facendo ciò che odia di più al mondo.
Ed è per questo che Pansy si alza sempre presto al mattino, anche se è distrutta, anche se vorrebbe scappare da quel mondo; si alza per lui, perché sa che ha bisogno di lei. Si alza e raggiunge la sua stanza, prima che il resto del mondo si svegli, prima che le torture ricomincino, prima che gli incubi finiscano e inizi una realtà ben peggiore.
Lo raggiunge perché un dolore del genere non si può affrontare da soli, o non si sopravvive. Stringerlo tra le braccia e dare voce al dolore è l’unico modo per restare in vita, e il dolore ha il suono dei pianti disperati, delle urla laceranti, dei singhiozzi di chi le lacrime non ha il coraggio di mostrarle o la forza di versarle…
Ma, forse, questi suoni non permettono al cuore di spezzarsi del tutto. 

  
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