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Autore: Zuleika Delaney    14/06/2017    0 recensioni
Quando arriverà Surt non ci sarà giustizia per nessuno Sigyn nemmeno per me.
Genere: Fantasy, Slice of life, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Loki, Sif, Sigyn, Thor, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Gender Bender, Mpreg
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Come mi ero promessa tempo prima non corsi più per i corridoi, e quella mattina mentre raggiungevo il palazzo di Frigga lo vidi camminare verso di me; la sua figura era alta e slanciata, camminava leggiadro con un sorriso da beffardo sul volto. Continuai a sentire i suoi occhi su di me; per evitare un’eventuale contatto abbassai lo sguardo, ma lui mi disse:

- Niente corse oggi?

Alzai lo sguardo e gli risposi:

- Non posso correre sempre mio signore.

- Mio signore?

- Essendo il fratello di Odino credo che...

- Credi che Odino intenda rispettare sul serio la sua promessa?

- Il padre degli dèi è sempre stato di parola, quindi credo che rispetterà la sua promessa. E lei manterrà la sua?

Vidi il suo sorriso allargarsi sul viso che gli dava un’aria psicopatica... non sapevo se mi facesse più paura oppure lo rendesse in un qualche modo più attraente; quando mi rispose mi disse chiaramente:

- Non sono tenuto a dare le mie spiegazioni ad una serva...o sbaglio?

Tornai con i piedi per terra... nessuno mi aveva mai sottolineato il fatto che io fossi una serva e ciò lo trovai quasi degradante!poi risposi chinandomi:

- Lei ha assolutamente ragione mio signore.

- Naturalmente, la cosa più buffa è che non credo che siate tenuta a pormi domande in quel modo così ardito?

Ero ancora chinata quando con un filo di voce dissi:

- La prego di perdonare l’uso improprio delle mie parole, mio signore.

- Quanto odio…tutta questa ingenuità – si chinò volontariamente per incontrare il mio sguardo – se proprio vuoi saperlo ciò che potrei fare dipende da Odino, mi ha tolto dal caos dove vivevo beato e non posso tornare indietro; Surt non mi permetterebbe mai una cosa simile, quindi buon per lui che mantenga la parola.

Lo vidi alzarsi e anche io feci lo stesso e dopo un breve inchino mi allontanai a passo svelto. Mi sentivo in completo imbarazzo di fronte ai suoi occhi, sentivo il mio cuore battere all’impazzata, sentivo di trovarlo avvenente, non tanto sano di mente, ma attraente; sgattaiolai verso il labirinto di corridoi e trovai Freya intenta a parlare con un uomo.

Quando si voltò riconobbi l’uomo in questione: si chiamava Mimir, era lo zio di Odino; la vidi farmi un chiaro segno di andarmene via e dopo aver annuito indietreggiai e calpestai i piedi di qualcuno. Quando mi voltai vidi nuovamente Loki e gli dissi:

- Mio signore mi...

- Stavi osservando quei due?

- No mio signore...li ho trovati per puro caso sul mio percorso.

Si avvicinò al mio orecchio e mi disse con voce bassa:

- Credi che tramino qualcosa contro il mio fratello di sangue? Mi sentirei in debito se gli accadesse qualcosa.

Mi allontanai da lui, ma sono sicura di aver sentito la sua risatina mentre camminavo.

Arrivata da Frigga le altre ancelle mi dissero che mi sarei dovuta recare presso le stanze di Loki; le guardai inorridita e chiesi ulteriori informazioni: ero la sua l’ancella di fiducia, non aveva senso che Frigga mi mandasse da lui! Ma invece proprio lei spuntò dalle sue stanze dicendomi che avrei lavorato per entrambi.

Le grandi porte dorate e intarsiate con diversi ghirigori si chiusero davanti la mia faccia; chiesi alle guardie dove potessi trovare le stanze dove abitasse Loki e mi fu indicata la più lontana di tutte. Passando per i giardini la raggiunsi e mi ritrovai di fronte ad un’altra porta massiccia che con difficoltà cercai di aprire.

Avevo di fronte un’immensa sala vuota, probabilmente ancora in allestimento, ma dalla veduta e la grandezza era degna del fratello di Odino; mi guardai intorno e poi lo chiamai:

 

- Mio signore? – il silenzio durò a lungo – Mio signore sono...

 

- Sigyn.

 

Mi voltai quasi di scatto lo guardai e poi chinandomi lui mi disse:

 

- Sorpresa della richiesta che abbia fatto a Frigga di essere tu la mia unica ancella?

 

 

- La mia signora ha detto che avrei lavorato per entrambi.

 

Lo vidi sogghignare beato come se la mia affermazione lo rendesse contento; rimasi ad osservarlo e lui sbottò diventando serio:

 

- Certo Frigga non si fida di me, motivo per cui non sei unicamente mia. Sai cosa puoi fare Sigyn? Dirle che non sono pericoloso, che non ho intenzione di ucciderti o ridurti in cenere – lo continuai a guardare senza proferir parola e lui con un sopracciglio alzato terminò – quando la vedrai di nuovo dille semplicemente di non temere per la tua...vita.

 

- Sarà fatto mio signore. Cosa posso fare per lei nel frattempo?

 

- Di cosa si occupano le ancelle?

 

Non avevo idea di cosa facessero le ancelle quando servivano un padrone, di quali fossero le loro mansioni, ma dovevo inventare in fretta una scusa; così cercando di mettere due parole insieme risposi:

 

- Eseguo i suoi ordini finché mi è possibile.

 

- E quali sono i divieti di un padrone?

 

Tentennai e imbarazzata dissi :

- credo che lei lo sappia mio signore.

 

- Il sesso, vero? – mi vide annuire e terminò – Peccato...forse è per questo che Frigga non ha voluto concederti al cento per cento, anche se non cambiava poi molto la situazione.

 

- Perché ha scelto me? Asgard è piena di ancelle che cercano un padrone da servire.

 

Lo vidi esitare con lo sguardo e mi domandò :

 

- Davvero non lo sai?

 

- Non saprei mio signore.

 

- Dovreste saperlo Sigyn non credo che siete così ingenua.

 

Ero in completa confusione...la sua riposta era abbastanza chiara e per togliermi di mezzo gli ripetei la domanda:

 

- Cosa posso fare per lei?

 

Sembrò trovarlo divertente e disse :

 

- Nulla che tu possa fare.

 

- Allora potrei andare dalla mia Signora, visto che lavoro per entrambi e se a voi non serve... io...

 

- Hai detto che non posso fare del sesso con voi, ma nulla mi vieta di poter aver altro.

 

- La prego signore io ho...

 

Non mi fece terminare la frase perché poggiò due dita lunghe e bianche sulle mie labbra, e avvicinandosi ancora di più mi disse:

 

- Sì lo so della tua relazione con Tyr...e scommetto che non appena la notizia che lavori per me arriverà alle sue orecchie, cercherà di uccidermi, ma non può farlo e se ci proverà deve iniziare ad aver paura perché avrò molte più possibilità di ucciderlo io. In tutto questo Sigyn tu hai un compito ben preciso...farlo stare al suo posto – tolse le dita – vai pure da Frigga.

 

Dopo un esiguo inchino mi voltai, ma sentii prendermi per il polso e tornai a guardarlo e lui mi disse:

 

- No anzi ci ho ripensato...puoi fare qualcosa per me! – Lo vidi nuovamente allungare le mani verso di me e mi ritrassi indietro; continuava a trovarlo divertente, ma riuscì a farmi arrivare con le spalle al muro – Devi andare da Frigga e devi dirle che ti voglio solo per me.

 

- Non posso farlo.

 

Lo vidi storcere di poco il volto e poi mi disse:

 

- Fra i tuoi oneri non credo ci sia quello di rifiutare quello che ti sto dicendo, non è così? Non ti sto chiedendo di andare oltre i limiti.

 

- Lavorerò per entrambi mio signore.

 

Inspirò nervoso e poi disse:

 

- Non hai compreso Sigyn? Ora vai da Frigga, la madre degli dèi, l’incantatrice e dille che io, Loki, ho richiesto di averti solo per me. Mi hai capito ora?

 

Annuì e mi voltai; quando uscii dalle sue stanza percorsi in silenzio tutto il tragitto e non mi fermai nemmeno una volta. Quando arrivai da Frigga le dissi se potevo parlare da sola con lei e così fece uscire tutte le ancelle e mi disse:

 

- Cosa succede Sigyn?

 

- Mia signora, Loki, il fratello di Odino richiede che io diventi la sua ancella...la sua unica ancella, mi ha detto di dirvi che mi vuole unicamente per sé.

 

Frigga si alzò dal suo seggio e mi disse:

 

- Avevo detto che l’avresti aiutato solo per pochi giorni, come si permette di pretendere tutto ciò? No Sigyn! Puoi anche dirgli che mai e poi mai accetterei di togliermi la mia ancella più fidata…

 

- Vado a riferirgli la sua decisione e la ringrazio della sua fiducia mia signora.

 

Mi inchinai e tornai di nuovo verso le stanze di Loki; spinsi le porte che trovai notevolmente più leggere e quando entrai vidi che era stato lui ad aprire. Una volta dentro mi domandò:

 

- Allora? Siete mia?

 

A quelle parole rabbrividii e guardando i suoi occhi gelidi gli risposi:

 

- No, ma posso aiutarvi per poco tempo; però posso consigliarvi delle ancelle.

 

Sbuffò e poi improvvisamente rise, mi guardai intorno e poi tornai a guardarlo e vidi che mi fissava e disse:

 

- Eri contenta quando ha detto di no? Non tanto da mostrarlo ma scommetto che qui – un dito mi sfiorò il petto – eri felice vero? Così non dovrai dire al tuo sposo che lavori per me, ma non è nemmeno questo che ti preoccupa. Il problema è che io ti...spavento, ma non sono un mostro come mi dipingono.

 

Abbassai lo sguardo non per il fatto che avesse nominato Tyr come mio sposo,niente affatto, ma nel momento in cui fece quella piccola pausa fra il ti e spavento che mi fece palpitare. Sapevo bene quale era il vero dilemma e probabilmente anche lui: in un qualche modo provavo dell’interesse.

 

Prendendomi la mano mi tolse dal polso sinistro uno dei bracciali che portavo in segno di fedeltà di Frigga e me ne mise un altro con altrettanto ghirigori differenti. Quando cercai di riprendere quello di Frigga mi disse:

 

- Lo riavrai solo quando avrai finito con me...dille che è la tua garanzia. No anzi anzi, dille che la prendo come una tua fedeltà nei miei confronti e poi sull’altro braccio hai l’altro bracciale…perché averne due?

 

- Si mio signore.

 

- Ora Sigyn vorrei che potessi aiutarmi con questo dolore che ho alle spalle. Seguimi.

 

Lo seguì e mi fece accomodare su un panchetto e si sedette di spalle togliendosi la casacca; lo vidi attendere che iniziassi a massaggiarlo, ma avevo le mani gelide e gli dissi:

 

- Mio signore le mie mani sono fredde.

 

- Non è un problema si scalderanno.

 

Poggiai delicatamente le dita sulla pelle nuda e lo vidi restare fermo, sebbene ebbe dei piccoli sussulti quando delineai i suoi lineamenti toccandogli le braccia.

Sentendo che i suoi brividi divenivano i miei, tornai lentamente sulle spalle e poggiando del tutto le mani iniziai a massaggiarle delicatamente.

Mi distolse dai pensieri in cui ero immersa, quando voltandosi di poco con la testa mi disse:

 

- Hai visto? Le mani si sono scaldate.





*****ANGOLO AUTRICE****

Ciao a tutti! Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia. Lasciate pure un commento: positivo o negativo che sia entrambi mi saranno d'aiuto per capire se questa storia vi entusiasma. Baci!
   
 
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