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Autore: heliodor    15/06/2017    5 recensioni
Joyce è nata senza poteri in un mondo dove la stregoneria regna sovrana. Figlia di potenti stregoni, è cresciuta al riparo dai pericoli del mondo esterno, sognando l'avventura della sua vita tra principi valorosi e duelli magici.
Quando scoppia la guerra contro l'arcistregone Malag, Joyce prende una decisione: imparerà la magia proibita per seguire il suo destino, anche se questo potrebbe costarle la vita...
Tra guerre, tradimenti, amori cortesi e duelli magici Joyce forgerà il suo destino e quello di un intero mondo.
Fate un bel respiro, rilassatevi e gettatevi a capofitto nell'avventura più fitta. Joyce vi terrà compagnia a lungo su queste pagine.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
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Un attimo di tregua

Bryce passò davanti ai corpi distesi a terra. Sopra ognuno di essi era stato posato un velo, l'ultimo atto di misericordia per le persone che si trovavano sotto di essi.
Amici, pensò, non semplici persone.
In quelle settimane aveva imparato molto e tanto c'era ancora da fare, ma non si sarebbe mai abituata alla separazione.
Erix l'attendeva alla fine di quella triste sfilata, impegnata a parlare con Rajan e altri due stregoni che non conosceva.
"Dobbiamo agire subito" stava dicendo Rajan agitando le mani mentre parlava con fervore. "O sarà stato un sacrificio inutile."
"Gli uomini sono stremati" rispose Erix col solito tono pacato. "Abbiamo perso metà delle forze nell'assalto."
"Possiamo vincere la guerra."
"Non oggi. Non dopo la batosta che abbiamo subito."
"La fortezza è stata presa" disse Rajan.
Alle loro spalle c'era quello che ne restava, un cumulo di macerie fumanti dopo che gli stregoni di Malag l'avevano rasa al suolo in un estremo sacrificio. Nel crollo erano morti a centinaia e altre decine erano i feriti.
Erix la notò alle sue spalle e si staccò dal gruppo. "Notizie di altri dispersi?" le chiese.
Lei scosse la testa. "Tutti quelli che si sono salvati sono al sicuro. Degli altri siamo ragionevolmente certi che siano morti."
Erix annuì grave. "Manderò un dispaccio a Valonde stasera stessa con l'annuncio della vittoria."
"Questa non è stata una vittoria, ma un massacro."
"Non è necessario che l'alleanza sappia tutta la verità. Bisogna mantenere alto il morale."
"Tra poco ci rimarrà solo quello" disse Bryce. "Però Rajan ha ragione. Dobbiamo inseguire le forze di Malag ora che sono in rotta."
"Con quali mezzi? I soldati sono a pezzi, streghe e stregoni sono per lo più feriti o esausti. Sono settimane che combattiamo senza sosta. Dobbiamo riposare."
"Ma io..."
"Non esiste più nessun 'io', Bryce" disse Erix con tono duro. "Ora fai parte di qualcosa di più grande. Di una famiglia."
"La mia famiglia è lontana mille miglia."
"E allora pensa a loro quando pretendi di gettarti in una missione suicida." Erix respirò a fondo. "Vai da lui."
"Cosa?"
"So che stai morendo dalla voglia. Vai da lui a vedere come sta."
"Io non sto affatto..."
Lei le rivolse un'occhiataccia. "Vuoi che te lo ordini?"
"No" rispose Bryce.
Si allontanò a passo lento dirigendosi verso un gruppo di tende. Ne individuò una in particolare e vi si diresse.
Bryce scostò il velo che chiudeva l'ingresso della ed entrò chinandosi.
C'era un giaciglio al centro esatto della tenda. Su di esso era disteso un ragazzo dai capelli color platino. Indossava dei pantaloni ma il petto era scoperto. Una fascia chiazzata di sangue correva lungo l'addome muscoloso.
Vyncent era disteso sulla schiena, la testa sostenuta da un rozzo cuscino ricavato da uno zaino.
Sollevò il capo per vedere chi era entrato nella tenda. "Sei tu" disse a Bryce.
La ragazza lo salutò con un cenno della mano. "Sei sveglio finalmente."
"Da alcune ore" ammise. Si sfiorò l'addome ferito.
"Non toccarti. Potrebbe fare infezione" disse Bryce accovacciandosi al suo fianco.
Vyncent allontanò la mano dalla ferita. "Se non era per te quella lancia infuocata mi avrebbe tagliato a metà."
"Invece ti ha solo passato da parte a parte. Il calore ha chiuso la ferita impedendo al sangue di uscire. È per questo che sei ancora vivo."
"Sarà, ma se tu non avessi deviato il colpo..."
Bryce rise. "D'accordo, d'accordo. Mi devi la vita. Contento?"
Vyncent rise a sua volta. "Gli altri come stanno?"
"Greyk non ce l'ha fatta" disse Bryce. "Così come Teold, Fraska e i fratelli Banzirr."
Vyncent sgranò gli occhi. "Tutti e due? Svojta e Prebo?"
Bryce annuì grave.
Vyncent ricadde sul giaciglio e per alcuni secondi fissò un punto oltre il soffitto stringendo i pugni. "Com'è potuto accadere?"
"Ci stavano aspettando" disse Bryce. "Almeno è quello che pensa Erix. Rajan è d'accordo con lei."
"Stai dicendo che c'è una spia tra di noi?"
"Forse più di una."
"Chi mai potrebbe fare una cosa del genere?" si domandò Vyncent. "Malag è l'incarnazione del male. Cosa sperano di ottenere aiutandolo? Verranno spazzati via anche loro se perderemo."
"Noi non perderemo" disse Bryce.
"Non ne sono più tanto sicuro."
La ragazza scosse la testa. "Parli così perché sei ancora scottato per la battaglia, ma ho saputo di vittorie a Karnande e Olirion. Maestro Astiam ha guidato alla vittoria forze molto inferiori al nemico."
"Ci lasciano vincere qualche piccolo scontro" disse Vyncent. "Ma perdiamo tutte le battaglie decisive. Di questo passo la sconfitta sarà inevitabile."
"Razyan troverà nuovi alleati. E presto anche mio padre si unirà alla battaglia. Con lui al comando ribalteremo le sorti della guerra."
"Spero che tu abbia ragione. Ora però smettiamola di parlare della guerra. Dimmi della tua famiglia."
"Che vuoi sapere?"
"Hai notizie di Galef?"
"Non l'ho più visto da quando venne a trovarci con quella strana ragazza."
"E a Valonde come vanno le cose?"
Bryce fece spallucce. "Razyan è in viaggio tra le terre dei nostri vassalli e mio padre si sta riprendendo dalla ferita. Mia madre lo starà aiutando e Roge starà pensando a qualche modo creativo per cacciarsi nei guai."
Vyncent la fissò senza parlare.
Bryce lo ricambiò con uno sguardo di rimprovero. "Mi stai chiedendo notizie su qualcuno in particolare?"
"Io non ho detto niente" disse lui sorridendo.
"Vuoi sapere come sta Joyce?"
"È la tua sorellina, no? Immagino sarai preoccupata."
"Oh, ma certo che lo sono" disse lei con tono offeso. "E ti dico subito che sei troppo vecchio per lei."
"Ho solo ventun anni."
"Appunto, sei troppo vecchio."
"Non so di cosa parli."
"Idiota" disse Bryce alzandosi. Prese la casacca di Vyncent e gliela scagliò addosso.
Lui emise un gemito di dolore. "Aspetta."
Bryce si diresse all'uscita.
"Non mi hai detto come sta Joyce."
Bryce si fermò con mezzo corpo già fuori dalla tenda, voltò la testa e disse: "La prossima volta che cercheranno di segarti in due con una lancia di fuoco, mi assicurerò che ci riescano."
Vyncent rise. "Tanto lo so che cercherai di salvarmi come fai sempre."
Bryce rise e uscì dalla tenda lasciandolo solo.
Vyncent ricadde sul giaciglio e sospirò.

 
  
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