Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Laylath    15/06/2017    1 recensioni
È solo un fugace, perfetto, pensiero in quella fresca mattina di inizio primavera.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hanji Zoe, Levi Ackerman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'equilibrista


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In genere Levi tende a non mostrarsi rilassato, ma ci sono momenti in cui se lo può permettere.
Abbandonato il meccanismo di manovra tridimensionale si siede sul limite del Wall Maria, le gambe a penzoloni, incurante di quei cinquanta metri che lo separano dal suolo. Il paesaggio davanti a lui non è dissimile da quello che si trova alle sue spalle: boschi, campagna, qualche montagna in lontananza. Eppure è tremendamente diverso: sa di libertà, di inesplorato, di promesse così grandi che a volte sembrano schiacciarlo.
Ma non quella mattina di inizio primavera in cui l’aria è così pulita e frizzante.
Quella mattina, quell’ora di riposo che si può concedere prima che il resto dei loro compagni li raggiunga, vuole dimenticarsi di essere il guerriero più forte dell’umanità. Vuole dimenticarsi della divisa che indossa, della sua storia, della sua missione, persino del suo nome. Vuole stare semplicemente seduto in quello strano confine tra cielo e terra, dove sembra che basti solo osare per poter avere davvero le ali e raggiungere gli uccelli che ogni tanti passano sopra di loro.
“Sai che da piccola salivo sempre sulle staccionate di legno e giocavo all’equilibrista?”
La voce gioiosa di Hanji gli fa volgere la testa di lato.
E lei è lì, che cammina spensierata al limite del muro, le braccia distese proprio come un’equilibrista del circo. Incurante delle folate di vento che possono metterla in difficoltà, come se l’aver levato il meccanismo di manovra tridimensionale le avesse donato sul serio una nuova capacità di movimento.
Gli dà le spalle, così Levi può vedere solo i suoi scompigliati capelli castani agitati dalla brezza ed il corpo forte eppure snello che si muove con una grazia quasi infantile, mentre cerca di imitare le movenze degli acrobati. E non ha bisogno di vedere il suo viso per sapere che in esso c’è un'espressione serena ed entusiasta allo stesso tempo: l’ha capito dalla voce che si sta godendo quel momento con l’esuberanza che sempre la contraddistingue.
Osare…
Per un secondo immagina di osare, di darsi quella spinta con le mani e lanciarsi in quel volo, come se davvero le ali della sua giacca potessero diventare reali e portarlo lontano, verso un mondo migliore dove non c’è bisogno di un guerriero più forte dell’umanità.
 “Farfallina bella e bianca,
vola vola e mai si stanca…”
Hanji canticchia una vecchia filastrocca e Levi torna a guardarla, mentre le sue dita si stringono sul bordo del muro, quasi ad assicurarsi una preda salda.
Lei è lì, equilibrista perfetta in quel filo tra terra e cielo, tra dolore e gioia, tra follia e saggezza. Le ali della sua casacca seguono i movimenti del suo corpo, sembrando reali e pronte a portarla via da lì.
Non farlo senza di me – le labbra del caporale si muovono appena, nessun suono ad accompagnarle.
È solo un fugace, perfetto, pensiero in quella fresca mattina di inizio primavera.
Fugace come i giochi di luce solare sui capelli castani di lei che, in quel momento, è l’emblema perfetto della libertà.







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E niente, ogni tanto questa ship torna prepotente a farsi avanti, sebbene non abbia mai la forza di scrivere niente di dichiarato perché loro sono splendidi anche così.
L'ispirazione deriva da questa splendida immagine, attuale sfondo del mio desktop

 
  
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