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Autore: sangueoro    16/06/2017    5 recensioni
Le vicende si svolgono dopo il finale di The Vampire Diaries.
Nella scuola che Caroline decide di aprire, arriva una bambina speciale… che ha bisogno di “protezione e preparazione“…
Ma chi proteggerà e preparerà Caroline al ritorno di Klaus nella sua vita?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Nuovo personaggio, Rebekah Mikaelson | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caroline guardava la sua amica, era pallida e legata a quella sedia sembrava una bambina.

Non si era accorta di nulla, il tempo di sentire un rumore e tutto si era fatto nero, l’avevano attaccata alle spalle e le avevano spezzato il collo… quando si era ripresa era nel retro di un furgone in movimento, al buio e legata con delle corde intrise di verbena.

Il viaggio durò parecchio, poi il furgone si era fermato ed era salita una donna dai capelli rossi che l’aveva fatta alzare con uno strattone e l’aveva spinta fuori, facendola cadere.

Caroline cercò di raccogliere tutte le sue forze per reagire, ma la donna impose entrambe le mani e lei si sentì soffocare.

«BASTA!» sentì gridare, poi nel suo campo visivo entrò Stefan.

«Smettila…» ripeté il vampiro rivolto alla donna «non cercare di ribellarti Caroline, non voglio farti del male…» le disse avvicinandosi, la prese per un braccio e la condusse all’interno di una abitazione bassa.

Entrarono in un soggiorno, la casa era umile ma completamente arredata. Sia Stefan che la strega si muovevano con sicurezza, “Ci hanno vissuto“ rifletté Caroline. Guardò fuori dalla finestra, non riusciva a capire dove si trovavano, ma era sicuramente una città, anche abbastanza grande e dalla luce del sole dovevano essere all’incirca le otto del mattino, valutò.

La fecero sedere a terra, la donna con i capelli rossi la legò meglio e bagnò di nuovo le corde con altra verbena, facendola urlare, poi gliela iniettò con una siringa e Caroline perse conoscenza.

Quando si riprese, legata alla sedia di fronte a lei c’era Elena, ancora con la divisa dell’ospedale. Vicino a lei c’era Stefan, che vestito come un paramedico delle ambulanze, stava inserendo un ago nell’avambraccio della sua amica, poi con gesti esperti cominciò a prelevarle il sangue, Elena era priva di conoscenza ed Caroline pregò che non fosse morta.

«E’ viva e sta bene» disse Stefan che l’aveva sentita muoversi.

«Stefan… » sussurrò Caroline.

«Ancora non l’hai capito Care? Non mi riconosci neanche vestito così?» disse il vampiro girandosi a guardarla.

«Atlanta… » disse Caroline.

«Esatto… sono Tom…»

«Ma Enzo ti ha ucciso…» sussurrò Caroline.

«L’unica persona che quel giorno avete ucciso… è stata mia sorella!» disse la donna dai capelli rossi entrando «Te la ricordi biondina? Mia sorella Hezel?»

Caroline guardò la donna dritta negli occhi, poi si ricordò di quella strega che era impegnata in un incantesimo quando Enzo la uccise con il pomello della porta d’ingresso… le due streghe erano due gocce d’acqua.

“Non ci sono dubbi… sono della congrega Gemini“ si disse la vampira mentre un brivido le correva lungo la schiena.

«Ci ho pensato io a Tom, l’ho protetto… ho legato la sua vita a quella di un poveretto… hai presente cosa ha fatto Kai alla tua amica? Legando la sua vita a quella di Bonnie?» chiese la donna. «E’ una specialità della mia congrega…» spiegò facendole l’occhiolino beffarda «poi quando i Viaggiatori hanno completato il loro rito, è bastato uccidere il tizio per riavere indietro Tom… peccato che quella setta non abbia avuto fortuna, facendovi fuori tutti!» 

«E lo hai trasformato in un vampiro?» chiese Caroline.

«No… quello lo ha fatto Enzo uccidendomi…» chiarì Tom «Hezel e Demelza mi stavano proteggendo per conto dei Gemini, per salvarmi dai Viaggiatori…»

«Te li ricordi Liv e Luke?» lo interruppe la strega «erano loro a gestire i contatti… e Luke ha conosciuto Katherine, tu la conosci bene la Petrova… ha sempre un piano B e il piano B eravamo noi… aveva capito cosa la congrega stava facendo e sua figlia Nadia, conosceva i piani dei Viaggiatori… hanno fatto due più due… e sono arrivate a noi senza l’aiuto del cervello del tuo maritino…» Demelza si stava divertendo a raccontare la storia alla Vampira.

«Tutto doveva svolgersi secondo i piani dei Gemini» continuò il racconto la strega «ma Katherine aveva deciso su una piccola assicurazione, in caso le cose fossero precipitate… Nadia ci aveva lasciato il suo sangue e noi ogni mattina ne iniettavamo un po' a Tom… così quando siete arrivati tu e il tuo compare… uccidendolo, lo avete trasformato in un vampiro! Quando ho cercato di mettermi in contatto con le Petrova… ho scoperto che avevate ucciso anche loro! Per vendicarmi ho fatto in modo che i Viaggiatori potessero compiere il loro rito… ma io e Hezel, non eravamo le figlie di Joshua, noi non ci dovevamo fondere per diventare Leader della Congrega… noi eravamo semplici membri! Il nostro compito era quello di portare a termine le missioni che decidevano di affidarci, io e mia sorella insieme eravamo potenti… da sole, perdiamo metà dei poteri! Fare quell’incantesimo mi ha condotto quasi in fin di vita… e mi ha indebolito… indovina un po' cosa mi serve potenziare le mie abilità?» disse Demelza guardando Elena.

«Il sangue di due doppelganger» rispose con un sospiro Care.

«Degli ultimi due ancora in vita» completò maligna Demelza «il tuo maritino suicidandosi insieme a Katherine ci ha risparmiato il lavoro… ma ora basta! Sennò che divertimento ci sarebbe ad attuare il nostro piano… » finì con falsa noncuranza.

«Ci troveranno…» disse Caroline.

La strega prese la siringa che gli porgeva Tom, mise il sangue di Elena in una ciotola e l’allungò verso il vampiro, che si morse un polso e ci fece gocciolare il suo sangue.

Demelza cominciò la sua litania imponendo le mani, poi bevve un sorso «Ora possono anche venire» disse rivolta a Caroline. «Per sfortuna della tua amica… devo continuare ad assumerlo per far sì che faccia un effetto permanente, almeno per il momento…» aggiunse sarcastica.

Tom stava preparando Elena per una vera trasfusione, lo faceva tenendo gli occhi bassi, non aveva il coraggio di guardare in faccia Caroline, poi lui e Demelza lasciarono la stanza.

Caroline rimase a vegliare sulla sua amica per delle ore, fino a che lei si svegliò, Elena le raccontò i dettagli del suo rapimento e Care la mise al corrente degli ultimi sviluppi.

«Mi spiace Care…»

«Tutti noi, in fondo, abbiamo sempre sospettato che non fosse il nostro Stefan…» rispose la vampira «presumo che siamo a New York » continuò.

«Credo di si…» rispose l’amica.

«Ora che ci sei tu possono usare il sangue di Jeremy, non potevano cercare me… non ho nessun parente prossimo in vita… quindi dobbiamo aspettare che Damon dia l’allarme… e che Rebekah venga qui… ci vorranno ore» aggiunse sconsolata «dobbiamo resistere…»

Restarono in silenzio tutte e due perse nei propri pensieri, era passata circa una mezz’ora quando sentirono un trambusto.

Tom entrò trafelato e liberò Elena dagli aghi e dai tubi, mentre Demelza liberò Caroline dalle corde

«Invisique… » pronunciò la strega.

Un attimo dopo, Klaus insieme a Rebekah ed Elijah irruppero nella casa come un tornado.

Demelza impose le mani verso Caroline che finì contro la parete, impossibilitata a muoversi, Tom teneva saldamente Elena.

Le due ragazze videro i tre Originali correre in tutte le stanze, videro Elijah che parlava al telefono, stava dicendo che lì non c’erano, chiedeva di rifare l’incantesimo di localizzazione e si infuriava con il suo interlocutore “Parlerà con Bonnie…“ si disse Caroline mentre guardava l’Ibrido che muovendosi ad una velocità impressionante continuava a cercare ovunque. «KLAUSSSSS» urlò.

«Non può sentirti» rise beffardo Tom.

Klaus prese in mano le corde intrise di verbena, Caroline vedeva la sua mano ustionarsi ma l’Ibrido non faceva una piega, poi le scaraventò lontano e cominciò ad urlare… il suo volto si trasfigurò, gli occhi diventarono gialli… si stava trasformando in un lupo…

Caroline aveva visto Tyler, ma mai Klaus, rimase a guardarlo incantata, l’animale inferocito cominciò a distruggere tutto, le sacche di sangue, il mobilio… nulla rimase al suo posto. Elijah si fece da parte e lo lasciò sfogare, mentre Rebekah uscì di corsa dalla casa. 

Caroline guardava la scena ammutolita, gli altri tre, compresa Elena erano terrorizzati.

Dopo qualche minuto che sembrò infinito il lupo si accucciò e Caroline poté ammirare il fisico definito dell’uomo, i suoi muscoli delineati… quel tatuaggio che mille volte aveva sognato di accarezzare, il suo volto era ancora una maschera rabbiosa… aveva il sangue delle sacche che aveva distrutto ovunque, Elijah si avvicinò con cautela porgendogli la sua giacca «La troveremo…» disse rivolto al fratello che ricambiò il suo sguardo senza prendere quello che gli stava offrendo.

Rebekah rientrò in quel momento con una busta di un negozio di abbigliamento, Klaus si alzò in piedi e completamente nudo prese la sorella per il collo.

«DOVEVI FARMI RIPULIRE L’ORGANISMO DEL TUO AVVOCATO!» urlò con rabbia.

«Non lo toccherai Nik…» rispose la sorella per nulla intimorita «ma noi troveremo Caroline ed Elena! Te lo posso assicurare, sono mie amiche! Lo voglio quanto te!» gli urlò a pochi centimetri dal viso.

«Se le dovesse succedere qualcosa ti riterrò responsabile…» rispose Klaus « e se Stefan le torcerà anche un solo capello… non esisterà posto sulla faccia della terra dove si potrà nascondere… lo scoverò… e avrà una morte lenta e dolorosa…» minacciò, non sapendo che l’uomo lo stava guardando con il terrore negli occhi.

Caroline invece lo guardava fiera… poi si girò verso la strega e con un sorriso constatò che aveva perso tutta la sua spavalderia.

Riportò il suo sguardo su Klaus che aveva preso la busta dalle mani della sorella e si stava ripulendo e vestendo, non gli staccò gli occhi di dosso… non vide Tom avvicinarsi, il vampiro con un gesto secco le spezzò il collo… Caroline cadde a terra a pochi passi da Klaus.

 

«Se ne è innamorato?» chiese Klaus serrando i pugni.

«Ha dovuto fare la parte del marito devoto per settimane» spiegò Oliver «e una volta mi ha confidato che si stava divertendo un mondo a farlo, ha poi aggiunto che avrebbe tanto voluto che la farsa durasse per sempre… mi sembrava sincero» raccontò.

«E’ un bene…» intervenne Rebekah «Caroline è il suo punto debole…» spiegò al fratello che la fissava rabbioso «l’hai detto anche tu! Non aveva senso che se la trascinasse dietro fino a qui!» cercò di farlo ragionare.

«Andiamo…» disse gelido l’Ibrido.

Si diressero tutti verso l’aeroporto, Elijah aveva chiamato Joshua, il vampiro stava venendo a New York, si sarete occupato del bar di Damon fino a che la situazione non si fosse risolta.

Oliver durante il viaggio raccontò cosa aveva fatto per Tom.

Quando lui e Felicity erano arrivati alla scuola, il vampiro aveva già letto quasi tutti i diari, aveva soggiogato praticamente tutti gli operai dell’impresa che stava lavorando a Casa Salvatore, un paio di volte quando i lavori erano finiti, aveva dovuto rischiare in prima persona, entrando nella scuola «Per fortuna sei arrivato tu!.. mi disse una volta» ricordò il ragazzo furioso «mi diceva quali diari dovevo prendere e mi ridava indietro quelli che aveva letto, mi diceva di rimetterli al loro posto, in rigoroso ordine cronologico, Alaric non si doveva accorgere di niente»

«Aveva sottovalutato il disturbo ossessivo compulsivo da ordine e simmetria del nostro Prof» commentò Rebekah.

Oliver sorrise alla battuta guardando la ragazza con tenerezza, Becca ricambiò il sorriso.

Klaus li stava osservando “Aveva ragione Vincent, è serena e sembra felice“ rifletté.

Oliver continuò a raccontare, Tom voleva sapere in modo dettagliato tutto quello che succedeva nella scuola, gli spostamenti di tutti quanti, gli orari delle lezioni, i piani di studio, in modo particolare gli argomenti di lezione trattati da Bonnie.

Un giorno gli aveva chiesto di prendere anche i fermagli di Lizzie e Josie.

Quando aveva messo in atto il suo piano ed era ricomparso, spesso la sera lui e Oliver si fermavano a parlare e Tom si confidava, come se parlasse con un amico, in fin dei conti poteva farlo solo con lui, ma erano per lo più commenti e battute, era impressionato da quanto Stefan, nei suoi diari, avesse descritto bene i caratteri e i suoi rapporti con tutti loro e di quanto fosse stato semplice ingannarli.

Oliver cercò di riportare fedelmente tutto ciò che ricordava, ma erano davvero particolari di poco conto, che non aggiungevano nulla a quello che già sapevano, solo su una cosa il ragazzo capì di dover tacere … il suo istinto di sopravvivenza gli diceva di non riferire i commenti su Caroline.

Tom più volte aveva parlato di lei, arrivando addirittura a decantare i loro momenti intimi, il più delle volte erano racconti piccanti, ma aveva riportato anche piccoli aneddoti, momenti di tenerezza e sembrava davvero dispiaciuto che Caroline pensasse che lui fosse Stefan.

Tom gli aveva confidato di desiderare che Care potesse guardare lui in quel modo, consapevole che non fosse il suo ex marito.

Oliver osservava Klaus di sottecchi “Non posso proprio parlare…“ stava pensando “lo farò con Rebekah, da soli“ decise guardando la ragazza.

 

 

Caroline era tutta indolenzita, si accorse di essere di nuovo su un furgone in movimento, prima ancora di aprire gli occhi.

«Buongiorno… » disse Elena «non sei granché come compagna di viaggio» aggiunse cercando di essere ironica.

«Da quanto siamo partiti?» chiese Caroline mentre cercava di stirarsi il collo, le corde con la verbena le facevano male ad ogni singolo movimento.

«Da troppo tempo!» rispose sconsolata l’amica.

«Dici che stiamo tornando a Mystic Falls?» chiese la vampira.

«Non so se augurarmelo o meno…» disse Elena.

«Le mie bambine… sono in pericolo, me lo sento…» disse Care con le lacrime agli occhi.

«C’è Lui…» cercò di rincuorarla Elena «è stato spaventoso… è un sollievo che stia dalla nostra parte!»

Caroline non riuscì a trattenere un sorriso.

«Spaventoso… e sexy!» continuò l’amica.

«ELENA!» 

«Care… siamo qui legate! Non possiamo fare nulla, sto solo cercando di pensare ad altro per non impazzire!… Damon sarà distrutto» aggiunse con un filo di voce «non c’è niente da fare… possiamo giocare ad essere una coppia normale, cercare di rifarci una vita… di costruirci una carriera, ma la realtà è questa! Sono una doppelganger! Il mio sangue è l’ingrediente principale per riti assurdi!» la ragazza era disperata.

«Si è stato spaventoso… ed anche sexy…» disse Caroline guardandola con tenerezza.

Elena sollevò lo sguardo e provò a sorridere ricacciando indietro le lacrime «… e sconvolto… furioso…» sussurrò.

«Elijah, invece non cambia mai! Sempre controllato, misurato…» commentò Caroline

«Sono venuti… gli Originali sono corsi ad aiutarci…» realizzò Elena.

«Sono venuti a proteggere Hope…» precisò la vampira.

«Caroline….» la redarguì l’amica «era fuori di sé… se non stessimo parlando di Klaus, oserei dire che fosse impaurito… e non vorrei essere al posto di Tom, quando gli potrà mettere le sue zanne addosso…»

«Anche Demelza passerà un brutto quarto d’ora… ha perso tutta la sua arroganza…» concordò con un sorrisino Caroline.

«Beh… vederselo trasformare davanti ai propri occhi, è stato un bel “coup de théâtre“ … a proposito… gran bel lupo! Lo avevi mai visto prima?» chiese Elena.

«No mai… eh si… un gran bell’esemplare…» concordò la vampira.

«Quasi quanto nella sua versione umanoide…» disse maliziosa Elena.

«Ribadisco… gran bell’esemplare…» confermò scoppiando a ridere Caroline.

In quel momento, tutto sembravano meno che due donne in pericolo, ma la paura di Caroline era scomparsa nell’attimo esatto che lo aveva visto entrare in quella casa.

Bello ed affascinante come se lo ricordava, pericoloso e letale come lo aveva sempre temuto, solo che questa volta era lì per lei. Quel suo sguardo furioso non le faceva paura ma la rassicurava, quelle minacce ai suoi rapitori non erano parole al vento, Caroline era certa che quello sarebbe stato il destino di Tom e Demelza.

Ora che era arrivato Lui, era solo questione di tempo… Klaus l’avrebbe salvata ed avrebbe protetto le sue figlie, non aveva il minimo dubbio.

 

«ZIAAAA » urlò Hope correndo incontro a Freya, che la prese tra le braccia stringendola forte.

«Ehi! Ci sono anche io!» disse Elijah facendo l’offeso.

Hope lo guardò birichina «e sei sempre più bello Zio!» disse civettuola mentre si lasciava prendere in braccio, Klaus passando le diede un sonoro bacio in testa, poi si diresse verso le gemelle.

«Ci siamo quasi! Ci sono sfuggiti per pochissimo… ma non hanno scampo!» disse accucciandosi per stare al loro livello.

Le due bambine lo abbracciarono.

«Loro sono Josie e Lizzie» le presentò girandosi verso il fratello e la sorella «sono le figlie di Alaric e Caroline»

Hope si fece mettere giù dallo zio e si affrettò ad andare ad abbracciare Damon.

«Ehi peldicarota!» l’apostrofò il ragazzo.

La ragazzina alzò lo sguardo che era velato dalle lacrime.

«Hai sentito tuo padre? Non hanno scampo…» le disse l’uomo trattenendosi a stento.

«Non mi dire che anche tu sei vittima del fascino di Damon Salvatore!» la rimproverò il padre.

«Tutte prima o poi lo amano, dicono che è impossibile resistere…» rispose la ragazzina che era arrossita.

Damon la strinse più forte a sé e, per la prima volta in ventiquattro ore, sul suo viso comparve un sorriso autentico e sincero.

«Già… proprio tutte… » sussurrò Oliver che cingeva la vita di sua sorella, ma guardava Rebekah che gli stava accanto, la ragazza reagì dandogli una gomitata.

«Ahia!… Ma dai… con due fratelli! è un tale cliché…» la prese in giro Oliver.

«Con quei due fratelli, ne è valsa la pena! Quando le ritroveremo, puoi chiedere anche ad Elena e Caroline» lo provocò Rebekah «e comunque… vorrei farti presente, che lo Stefan con il quale hai parlato tu, lavorava di fantasia!» continuò pungente.

«Eh… ma sapeva di che parlava, ho idea che Stefan sia stato parecchio efficace con le sue narrazioni su quei diari, quando tutta questa storia finirà… credo proprio che andrò a leggermi qualche passo!» affermò il ragazzo.

«Quando questa storia finirà… potresti anche evitare di dedicarti alla lettura! Ti posso assicurare che c’è un modo più efficace per valutare se le belle recensioni sono state meritate!» alluse Rebekah maliziosa, piantandolo lì… letteralmente senza parole.

“Gliel’ho servita su un piatto d’argento“ sorrise tra sé Oliver, un attimo dopo.

 

«Nik… » lo chiamò piano Freya «Rebekah mi ha detto cosa hai fatto in quella casa…»

«Non sono riuscito a controllarmi, non volevo trasformarmi… ma la rabbia… ha avuto la meglio, per fortuna non ho ferito lei ed Elijah» ammise l’Ibrido sottovoce.

«E’ che… quando sono entrato, ho avvertito la presenza di Caroline, sentivo il suo odore… era stata li per così poco tempo, era impossibile che lo sentissi così forte, l’ho cercata… ovunque… e quando mi sono reso conto che la casa era vuota, quando ho visto le corde con la quale l’avevano legata… non sono riuscito ad evitarlo, la cosa strana è che da lupo… il suo odore era ancora più forte, mi ha fatto impazzire… avrei giurato che fosse lì Freya!»

«Anche l’incantesimo di localizzazione, diceva che era lì!» confermò la strega innervosita.

«Klaus… » si intromise Damon «forse una spiegazione c’è… ci stavo pensando, ma ora ne sono quasi sicuro… erano lì… Caroline ed Elena erano davvero li, quando siete arrivati… uno degli incantesimi nel quale la congrega degli Gemini sono maestri è quello dell’occultamento»

L’ibrido lo prese per il collo e lo spinse contro il muro.

«E CE LO DICI SOLO ORA?» urlò inferocito.

«Hanno rapito l’amore della mia vita… la ragione della mia vita!» proclamò con rabbia Damon con la voce stridula, dovuta alla stretta di Klaus, che lo lasciò andare «te l’ho detto quando l’ho capito!»

Tutti nella stanza avevano guardato la scena sconvolti, Hope si avvicinò al padre «Papà… » lo chiamò accarezzandolo per calmarlo.

«Certo… certo…» cercò di ricomporsi l’Ibrido.

Bonnie prese la ragazze per mano «E’ meglio se vi accompagno ai dormitori, Miss Young ha organizzato dei tornei con i giochi da tavola, noi dobbiamo discutere di cose importanti…» concluse lanciando un occhiataccia all’Ibrido.

«Le due bambine sono della stessa congrega della strega?» chiese Freya quando si erano allontanate.

«Fino a qualche ora fa, pensavamo fossero le uniche ancora in vita» rispose Alaric che poi raccontò a grandi linee la storia della congrega e la sua fine.

«Quindi con la morte del leader, sarebbero dovuti morire tutti..» concluse Ric.

«E come è sopravvissuta la rossa?» chiese Jeremy.

«Beh, potrebbe essere più semplice di quello che si possa pensare» provò a capire Freya «magari l’avevano cacciata, ripudiata dalla congrega»

«Non è così che agivano» disse Bonnie che era ritornata « i membri che si macchiavano di crimini, li spedivano nei mondi prigione, una sorta di mondo parallelo, dove erano costretti a rivivere in eterno lo stesso giorno, gli serviva solo che in quel giorno avvenisse un fenomeno celeste…»

«Io, Bonnie e Kai, avevamo l’eclissi» spiegò Damon «mia madre e la sua strampalata famiglia di stregoni vampiri, l’Aurora Boreale…”

«Quindi Josie e Lizzie sono le discendenti dirette della famiglia leader… » chiese Klaus, poi al cenno di assenso di Alaric, continuò «la rossa potrebbe voler prendere il loro posto oppure gli serve che loro assumono il ruolo che gli spetta di diritto… opterei per la seconda ipotesi…» 

Alaric, sconvolto annuì di nuovo, concordando con le supposizioni di Klaus.

«Non abbiamo scelta Saltzman, le dobbiamo coinvolgere… la chiave di tutto sono loro due» sancì l’Ibrido.

«No Klaus, non posso permetterlo, è troppo pericoloso… Caroline non sarebbe d’accordo» si oppose Alaric.

«Non sarebbe la prima volta Ric!» intervenne Bonnie «Le altre volte, Caroline le ha lasciate fare… e non avevamo loro a guardarci le spalle» disse guardando gli Originali.

«Non permetterò mai che succeda qualcosa a Josie e Lizzie, te lo posso garantire!» affermò Klaus.

Alaric si passò una mano sul volto, «Ok…» cedette «come ci muoviamo?»

«Intanto bisogna sapere cosa le bambine sono in grado di fare… ad esempio, sanno occultare?»

«Non ci hanno mai provato…» spiegò Ric «Jo, la loro mamma, aveva preso le distanze dalla magia, per diventare un chirurgo, ma ad un certo punto ha dovuto imparare di nuovo, per combattere contro il fratello… ho i suoi appunti» disse prendendo le scale che portavano al piano superiore.

Ridiscese dopo qualche minuto con un quaderno voluminoso, Bonnie lo prese ed insieme a Freya, cominciarono a leggerlo.

«Occultamento, allucinazioni… c’è tutto il repertorio di Kai…» commentò poco dopo Bonnie «noi non possiamo fare nulla» disse poi guardando l’altra strega «se dobbiamo fare dei tentativi ci servono le scimmiette… le vado a prendere… ma vorrà tornare anche Hope, ed anche Felicity… ti comporterai bene Klaus?»

L’Ibrido annuì e Bonnie lasciò la stanza, per poi tornare con le ragazze.

La Strega Bennet e la Strega Mikaelson cominciarono ad insegnare l’incantesimo alle due future leader dei Gemini “E’ incredibile…“ stava pensando Klaus.

«Poi c’è un modo per farglielo dimenticare vero?» chiese ironico Damon «Se così non fosse… povero amico mio, ti vedo proprio male!» disse battendo sulla spalla di Ric «senza contare che Caroline ci uccide!» scoppiò a ridere.

Tutti si unirono alla risata, compreso Klaus “Anche questo è incredibile…” rifletté.

L’Ibrido aveva dimenticato come si facevano le cose a Mystic Falls, l’amicizia e il legame che c’era tra quelle persone, il loro spirito di gruppo, il loro sacrificarsi gli uni per gli altri, molte volte li aveva invidiati, loro erano una famiglia, senza esserlo nella realtà… “alcune volte più di noi, che lo siamo veramente…“ si rammaricò. Certo, i rapporti con i suoi fratelli erano migliorati molto negli ultimi anni e questo era accaduto proprio grazie al periodo che avevano passato in quella cittadina, tra quei pazzi che si permettevano di scherzare anche quando la situazione era drammatica! Era sempre stato il loro punto di forza.

«Invisique… » dissero in coro le gemelle che tenevano per mano Bonnie, sparendo tutte e tre all’istante.

Lizzie scoppiò a ridere vedendo la faccia di tutti «Non ci possono vedere davvero!» gridò entusiasta.

«Ora tu Josie tocca Freya…» disse Bonnie avvicinandosi alla strega.

Josie fece come gli era stato detto ed anche la Freya sparì dalla vista di tutti…

«Brave!» disse la Mikaelson «ora proviamo con un vampiro… Lizzie, occulta Rebekah.

«Bravissime!» le incitò Becca.

«Come vi sentite? Ora siamo in cinque! Vi fa male la testa? Siete stanche?» domandò Bonnie.

Le due bambine scossero la testa.

«Bene… allora proviamo con un umano, Damon…» chiese Freya.

«Scimmiette! Mi avete invitato al party!» fece allegro l’ex vampiro «ma in sei siamo tanti… forse troppi» disse serio, rivolto alla sua BonBon.

«Ok, ci fermiamo così…» stabilì Freya «Ora però vediamo se riescono ad occultarci se ci allontaniamo un po' da loro, e nel mentre interagiamo con le persone» parlando incominciò ad incamminarsi verso la porta d’ingresso, Damon la imitò avvicinandosi ad Hope, poi la prese in braccio.

Le persone che erano nel salone, videro Hope sollevarsi, la ragazzina prima sussultò… poi cominciò a ridere, i suoi capelli cominciarono a scompigliarsi, come se fossero mossi da un venticello impazzito.

La porta d’ingresso si aprì ed Elijah si mosse all’istante allarmato, ma nessuno entrò…

l’Originale restò sull’uscio «Ora ti vedo» disse dopo qualche attimo, girò la testa «saranno 150 metri» valutò.

Lizzie e Josie interruppero l’incantesimo

«Noi vedevamo e sentivamo tutto quello che accadeva qui» cominciò le valutazioni Bonnie. «Hope, quando Damon ti ha preso in braccio, sentivi la sua stretta?»chiese alla ragazzina.

«No! Era come una carezza…» cercò di spiegare Hope «e un vento tra i capelli…»

«Eppure glieli stavo scompigliando con forza!» fece presente Damon.

 

Passarono la serata a riprovare l’incantesimo, Freya e Bonnie a turno provarono a localizzare Elena e Caroline, ma sembravano scomparse dalla faccia della terra, non erano neanche più sicuri che fossero tornate a Mystic Falls.

Mandarono a dormire le ragazze al piano superiore, decidendo di rimanere tutti nel corpo centrale della casa, i vampiri si nutrirono con le sacche, direttamente nel salone principale, il nervosismo era palpabile, ma in una qualche maniera stavano godendo della compagnia reciproca.

Damon beveva in compagnia di Alaric ed Elijah.

Bonnie e Freya, chiacchieravano e si confrontano su alcuni incantesimi che avevano letto negli appunti di Jo, Rebekah era con loro.

Klaus era andato ad accompagnare le ragazze nella loro camera, si divertì a farsi raccontare del puledrino che portava il suo nome e colse l’occasione per conoscere un po' di più Felicity, che sembrava avesse timore di lui… non era passata neanche mezz’ora che la ragazza scese a dire una cosa a suo fratello, che stava chiacchierando con Jeremy, poi risalì in camera sogghignando.

«Ha funzionato?» chiese divertito Klaus.

«SI!» urlò gioiosa la ragazza.

«Che gli hai fatto fare?»

«Un ballo irlandese!» scoppiò a ridere Felicity.

«FELICITY!» sopraggiunse Rebekah che aveva le lacrime agli occhi dal ridere «Non si fa!… lo sapevo che c’eri dietro tu!» disse rivolta al fratello, ma non riusciva a smettere di sghignazzare.

«Nessuno le ha ancora insegnato a soggiogare! Qualcuno doveva pur farlo!» ribatté l’Ibrido.

«Si ma la prossima volta avvertite!» arrivò anche Jeremy che si stava sbellicando dalle risate.

Rebekah raggiunse Oliver che si guardava intorno un po' confuso, lo stavano guardando tutti e sembravano divertiti.

«Ma che hanno tutti?» le chiese il ragazzo.

«Ma niente… Nik ha insegnato a tua sorella come si soggioga» rispose la ragazza cercando di trattenersi.

«Eh?…» chiese allora Oliver insospettito.

«Beh… hai un gran talento per il ballo…» scoppiò a ridere Becca.

«Io lo uccido tuo fratello!» protestò il ragazzo.

«Non puoi… è immortale…» gli ricordò divertita Rebekah.

«Mettiti in fila Oliver… » dichiarò l’Ibrido scendendo le scale.

 

Provarono di nuovo la localizzazione, inutilmente e dopo aver convocato le vigilanti per spiegare cosa fosse successo a New York, riposarono un po' a turno. Durante la notte Oliver trovò un momento per parlare con Rebekah e raccontarle le confidenze di Tom su Caroline, ne parlarono anche con Elijah, concordando che la cosa si poteva tacere a Klaus.

Era pomeriggio inoltrato quando finalmente l’incantesimo funzionò… Elena e Caroline stavano nel casolare dove avevano ritrovato Oliver.

«E’ assurdo!» disse Alaric «Usano lo stesso nascondiglio? E’ sicuramente una trappola»

«E’ un po' strano…» concordò Elijah.

«Questa volta non ci vedranno arrivare» annunciò Klaus guardando Ric, che a malincuore annuì.

 

Decisero che sia Bonnie che Freya avrebbero canalizzato Josie e Lizzie e che Rebekah si sarebbe occupata solo di loro due, il suo unico compito sarebbe stato quello di proteggere le due bambine e farle uscire sane e salve da quel casolare. Elijah si sarebbe occupato esclusivamente dell’incolumità di Elena, Klaus avrebbe pensato al resto… a Tom, alla strega ed ovviamente a trarre in salvo Caroline.

Alaric e Jeremy avrebbero aspettato con due auto a distanza di sicurezza, Cristina ed Emma li avrebbero raggiunti e sarebbero state con loro pronte ad intervenire, Donna e Lucy sarebbero rimaste alla scuola.

 

Arrivati nel punto dove avevano stabilito che Ric e Jeremy avrebbero atteso il loro ritorno, Klaus ed Elijah si misero davanti alle quattro streghe, Rebekah si sistemò dietro, Bonnie e Freya presero per mano le gemelle, che lanciarono l’incantesimo di occultamento.

Con calma si avviarono verso il casolare, arrivati alla veranda dell’ingresso principale, Klaus salì i gradini, mentre Elijah restò davanti a Lizzie e Josie.

L’Ibrido controllò l’interno della casa, poi fece cenno agli altri di raggiungerlo.

«Il soggiorno è libero…» sussurrò.

«La scala per scendere nel seminterrato dove abbiamo trovato Oliver è sulla destra» disse Bonnie.

«Ok, io ed Elijah entriamo e controlliamo tutto il piano superiore, se è libero vi facciamo entrare… poi voi rimanete nel soggiorno» ordinò Klaus «ed io ed Elijah scendiamo… aspettate qualche minuto e poi tornate indietro, in caso sentiate rumori di colluttazione, ve ne andate all’istante…»

Rebekah annuì.

Le cose andarono bene, la casa sembrava vuota, i due Originali cominciarono a scendere le scale che portavano nel seminterrato.

La vide subito, era legata ad una sedia, il volto sofferente e guardava Elena che legata ad un altra sedia, sembrava svenuta.

Elijah corse verso la doppelganger «E’ viva… » disse al fratello «ma le devono aver tolto tantissimo sangue»

Klaus si avvicinava lentamente, si guardava intorno circospetto.

«Non c’è nessuno… mi sembra troppo facile…» disse.

L’Ibrido si mise alle spalle di Caroline, la vide sussultare quando si rese conto che le corde che legavano Elena si stavano sciogliendo, poi fece per liberarsi, urlando di dolore, quando la vide fluttuare nel vuoto.

«Che succede!» urlò… quando si trovò anche lei libera dalle corde, si guardò le mani incredula, cercò di alzarsi troppo in fretta, era troppo debole… stava per cadere quando qualcosa glielo impedì, era come se qualcuno la cingesse per la vita, sentì come una carezza sul collo, vide i suoi capelli spostarsi… poi si sentì sollevare, ora anche lei fluttuava nel vuoto e si abbandonò completamente tra quelle braccia immaginarie.

Improvvisamente quelle braccia divennero reali, stavano salendo le scale arrivando al soggiorno, lei non dovette alzare il viso per capire a chi appartenessero, si appoggiò e si aggrappò al suo collo.

«Ciao, Love…» sussurrò l’Ibrido.

«Ciao… perché ora ti vedo?» chiese Care.

«Le tue figlie si sono allontanate troppo per occultarci»

«Lizzie e Josie sono qui?» chiese preoccupata Caroline.

«Stai tranquilla, sono occultate e Rebekah è con loro»

«Elena?»

«Elijah…»

«Posso camminare Klaus….»

«Non mi interessa»

Care si aggrappò ancora di più a lui, finalmente alzò lo sguardo ed incontrò i suoi occhi.



 


















nda:
nello scrivere il tredicesimo capitolo, ho avuto un pò di difficoltà, quindi mi sono messa a giocare con Photoshop, è venuto fuori quest'altro banner, ma sono troppo affezionata al primo che ho fatto, quindi l'ho messo qui, alla fine... spero vi piaccia!
è la prima volta che scrivo qualcosa dopo un capitolo e mi sento un pò a disagio, ma volevo ringraziare chi sta leggendo la mia storia, grazie mille... grazie di cuore!
In modo particolare, ovviamente a chi mi lascia un commento... sono molto grata e felice quando avviene!
E poi, è d'obbligo un pubblico ringraziamento alla prima persona che si è complimentata con me tramite messaggio! abbiamo parlato molto, gli ho spiegato le difficoltà che trovavo a scrivere la mia primissima storia, e lei mi ha rassicurato ed aiutato, ho cominciato a mandarle le bozze, lei mi ha corretto qualche errore...
lei sostiene che è la mia beta, io poco avvezza a questi nuovi termini, preferisco considerarla un amica!
grazie goka74... grazie di tutto! ;-)
   
 
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