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Autore: Franza93    16/06/2017    1 recensioni
Sapete quando si è bambini e si crede praticamente a tutto? Quando a volte l'uomo nero e il mostro sotto il letto sono solo frutto di una fervida immaginazione del nostro inconscio fanciullesco?
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il vecchio appartamento

parte 1

 

Sapete quando si è bambini e si crede praticamente a tutto? Quando a volte l'uomo nero e il mostro sotto il letto sono solo frutto di una fervida immaginazione del nostro inconscio fanciullesco?

Vorrei poter dire che anche la storia che sto per raccontare sia frutto della fantasia di un bambino, ma ho ragione di credere che questi avvenimenti che sto per narrare siano maledettamente reali.

Dovete cercare di immaginare la fine degli anni 90 e l'inizio degli anni 2000. Un piccolo bambino, circa una decina d'anni. Un bambino che passa i giorni fuori a giocare, a scuola, naturalmente, a fare tutti i giochi che si facevano all'epoca, e, ovviamente, l'immancabile pranzo della domenica con tutti i parenti dopo la messa.

Questo bambino adorava i pranzi in famiglia. Era uno dei momenti che più aspettava durante la settimana. Andava sempre a casa di sua nonna per il pranzo domenicale. Abitava di fronte a lui in un grande villa.

Sua nonna non utilizzava tutto l'edificio, bensì solo la metà. L'altra metà, abbandonata, era adibita a magazzino e per arrivarci bisognava attraversare un corridoio alla cui estremità c'era una porta.

Qui il bambino e il suo altrettanto giovane cugino erano soliti giocare tra un pasto e l'altro. Ma è proprio qui che la spensieratezza e i giochi lasciano spazio a qualcosa che quel bambino si porta appresso ancora oggi.


“Stai tu vicino alla porta". Gli disse una volta suo cugino. "Dall'altra parte c'è una strega."


Il bambino acconsentì senza troppe pretese. Infondo, lui voleva solo giocare. Si mise in posizione e un brivido percorse la sua schiena. Non ci fece molto caso e iniziò a giocare.

Passarono le domeniche e lui continuava a sedersi sempre li. Vicino alla porta. Ma più il tempo passava più si accorgeva che qualcosa non andava.

Facendo le scale che lo portavano al piano superiore si sentiva seguito....osservato.

Cominciava ad odiare sempre di più andare da sua nonna, a detestare sempre più i parenti. Odiava stare vicino a quella porta della strega.

La prova che qualcosa non andava quel bambino l'avrebbe avuta presto.

“Andresti prendere una bottiglia d'acqua di là? Qui le abbiamo finite” gli chiese un giorno sua nonna.

Di là. Ovviamente, oltre la porta.

“Va bene” rispose il bambino.

In fondo cosa poteva accadergli? Non c'era niente oltre quella porta giusto? Sua nonna non ci andava puntualmente a mettere in ordine ogni tanto?

Si diresse nel corridoio. Lo percorse. Un brivido. “Cosa vuoi che sia", si disse. Arrivò alla porta. “Non c'è nessuna strega”.
 

Aprì la porta.
 

Nulla di strano. Il corridoio proseguiva prima di arrivare nell'appartamento vero e proprio, e le bottiglie d'acqua erano lì a circa metà di quel corridoio. Oltre quelle il corridoio continuava e c'era un altra porta. “Devi solo prendere una bottiglia, non c'è niente qui”.

 

Silenzio

 

Si avvicinò alle bottiglie. Ne prese una. “Lo sapevo: non c'è niente di cui preoccuparsi”

Il bambino se ne accorse troppo tardi. La porta. No. Non la porta...la maniglia! La maniglia si stava muovendo freneticamente.

“Corri”.

Prese l'acqua e scappò lontano. Nel corridoio senti una risata. Malvagia. Corse il più velocemente possibile e tornò dai suoi parenti.

Dopo quell'episodio non volle più giocare nel corridoio.

Passarono gli anni. Il bambino divenne ragazzo. Ma quel ricordo non se ne andò mai.

 

Fino al giorno in cui fece una della cose più stupide della sua vita.

“Andiamo a vedere l'appartamento di là, voglio vedere cosa c'è” Gli propose suo cugino.

Lui acconsentì. In fondo era un bambino e molto probabilmente quello che gli era accaduto lì era

frutto della sua fantasia.

 

Si avvicinarono alla porta e l'aprirono.

 

Continua.

 

   
 
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