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Autore: Sarastar88    16/06/2017    6 recensioni
Uno spin-off della mia fan fiction "Against fate". Alla fine del capitolo 15 troviamo Usagi che regala a Seiya un quaderno dove riporta le pagine del suo diario, dal loro primo incontro fino alla famosa sera sul tetto della scuola, dove lui le chiede "Non vuoi che sia io ad aiutarti?".
Quali erano i pensieri della nostra testolina buffa sul bel rockettaro? Era veramente così indifferente al suo fascino come voleva fargli credere?
Per scoprirlo non vi resta che leggere questa breve storia.
Genere: Fantasy, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Seiya, Un po' tutti, Usagi/Bunny | Coppie: Mamoru/Usagi, Seiya/Usagi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Gender Bender | Contesto: Quinta serie
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Caro diario,
I giorni passavano lentamente e la lontananza da Mamoru cominciava a pesarmi come se fosse un’enorme macigno. Per giunta, Seiya e i suoi fratelli continuavano a non presentarsi a scuola.
Non facevo altro che ascoltare la canzone “Tra terra e cielo”, singhiozzando a dirotto.
Non avevo voglia di uscire, di stare in compagnia e mostrarmi felice, quando in realtà mi sentivo abbandonata.
Minako, che era angosciata sapendomi sempre in casa, provò a invitarmi a una festa, ma finsi di essere stanca. Non volevo che loro si preoccupassero per me. Sapevo che se lo avessi chiesto sarebbero corse a consolarmi, ma proprio non me la sentivo.
L’unica cosa che volevo era restare nella mia camera a piangere, con la sola compagnia dei ricordi, ormai lontani, miei e di Seiya.
Fu un improvviso profumo di incenso e cannella a destarmi dai miei pensieri, cancellando quella tristezza e facendomi sentire più serena.
Decisi di andare alla festa mascherata insieme alla piccola Chibi Chibi, raggiungendo così le mie amiche. Non sapevo che avrei trovato loro e le Sailor Starlight alle prese con un nuovo automa. Una volta sconfitto ci ritrovammo tutti insieme a ridere, come ai vecchi tempi.
Finalmente riuscii a rivedere Seiya e a parlargli.
Mi avvicinai a lui timidamente, chiedendogli come stesse, con la paura che non mi avrebbe risposto o peggio se ne sarebbe andato. Lui invece mi rispose che stava bene, regalandomi un sorriso e giocando con il mio odango. Entrambi scoppiammo a ridere, come non facevamo ormai da tantissimo tempo. Sembrava che niente fosse cambiato e che la sofferenza provata fino a qualche ora prima fosse solo un lontano ricordo. Ero di nuovo felice!


Caro diario,
Il giorno della festa scolastica era ormai giunto. La nostra classe si sarebbe occupata del servizio bar, quindi saremo stati super impegnati. Makoto aveva preparato personalmente le nostre divise ed erano a dir poco bellissime!
Per giorni eravamo rimaste a scuola fino a tardi, ma è stato fantastico collaborare tutti insieme per la realizzazione dei preparativi. Avrei tanto voluto che Seiya fosse stato presente, per condividere queste cose anche con lui.
Poco fa, una farfalla rossa è volata nella mia stanza per poi uscire sul balcone.
Io l’ho seguita e indovina chi ho trovato sotto casa? Seiya!

Gli ho detto di aspettarmi lì sotto che sarei scesa, ma lui mi ha risposto che gli bastava guardarmi da lontano e poter parlare con me.
Il mio cuore saltò un battito a quella frase, facendomi arrossire come suo solito. Mi era mancato così tanto… Le cose si erano sistemate, ma gli impegni lavorativi non gli permettevano di frequentare le lezioni, quindi era ancora una volta impossibile vederci.
Ho approfittato di quel momento per invitarlo alla festa scolastica, dicendogli che i nostri compagni sarebbero stati felici di rivederlo. La verità era che io avrei voluto che ci fosse, ma essendo una sua compagna non avevo del tutto mentito, no? Comunque, mi ha promesso che sarebbe venuto e la cosa mi ha resa super contenta.

Caro diario,
La festa scolastica è appena terminata. Seiya aveva mantenuto la sua promessa e si era presentato a scuola. Tutto avrebbe dovuto concludersi positivamente, invece…
Dopo l’arrivo di Seiya, Taiki e Yaten accerchiarono Chibi Chibi per rubare il suo incensiere, facendola piangere e costringendola a scappare. Il provvidenziale arrivo di Makoto, che aveva assistito alla scena da una delle finestre della scuola, salvò la situazione. Dopo pochi minuti, le ragazze e io, eravamo riuscite a raggiungerla insieme a Seiya che si infuriò con i suoi fratelli e gli chiese spiegazioni. Anche questa volta le loro cattiverie erano rivolte a me, dicendo che per colpa mia Seiya era cambiato, aveva perso di vista il suo obbiettivo e li tradiva per difendermi. Provai a chiedere una tregua a Yaten e Taiki, proponendo di discutere per chiarirci una volta per tutte. Peccato che preferirono andarsene, pretendendo che Seiya li seguisse per potergli parlare.
Non reputavo quei tre nostri nemici, anzi… Ero convinta che il loro cuore fosse puro e che stessero mettendo tutto il loro impegno per trovare la loro principessa. Seiya mi aveva dato dimostrazione più volte di tenerci a me, rischiando persino la sua vita pur di salvarmi.
In quel momento la nostra nemica attaccò me e le mie compagne con l’intenzione di rubarmi il seme di stella, costringendoci a trasformarci. Dopo aver atterrato le Inner e l’arrivo delle Sailor Starlight, materializzò nelle sue mani una provetta contenente un buco nero, che se fatto cadere avrebbe ingoiato l’intera scuola, facendo finire tutti nelle dimensioni temporali.
La paura prese il sopravvento, ma sapevo di essere l’unica in grado di fermare quella minaccia.
Decisi di sacrificarmi per il bene di tutti. Non potevo permetterle di far del male alle mie amiche, alle Starlight e alle persone innocenti che si trovavano nei pressi dell’edificio.
Sailor Fantasia mi colpii, facendo materializzare il mio seme di stella che fu l’ultima cosa che vidi.
Ovviamente, se sono qui a scriverti vuol dire che sono riuscita a salvarmi e il merito è tutto di Chibi Chibi, o perlomeno così mi è stato detto, che è riuscita a distruggere il buco nero. Mi risvegliai tra le braccia della principessa Kakyuu, la sovrana che tanto cercarono le Sailor Starlight.
Provai a chiamare più volte Mamoru per raccontargli quello che stava succedendo, ma non rispose a nessuna delle mie venti telefonate.
Sentivo che la battaglia finale si stava avvicinando e avrei tanto voluto che lui fosse al mio fianco per sostenermi.
Caro diario, secondo te mi ha dimenticata? Il suo silenzio è un chiaro messaggio per dirmi che non mi vuole più bene?
Sono mesi che mi ostino a scrivergli e a chiamarlo e lui non si è mai degnato di ricontattarmi. Se non avessi avuto Seiya accanto non so se sarei riuscita a essere veramente me stessa. Solo lui, con il suo affetto, è riuscito a farmi dimenticare il senso di vuoto che mi attanagliava dalla partenza di Mamo.   


Caro diario,
Dopo l’attacco avvenuto a scuola durante la festa scolastica, le mie amiche si divisero a turno per farmi da guardia, preoccupate che il nemico potesse aggredirmi trovandomi sola.
Minako e Makoto non mi lasciarono respirare nemmeno un secondo, restandomi letteralmente appiccicate durante tutte le lezioni e aspettandomi fuori dai bagni. Ero loro grata per l’affetto che mi stavano dimostrando, ma il tarlo che non si fidassero di me si insinuò nella mia testa. Quando Mina disse che stava facendo le veci di Mamoru mi sentii morire dentro. Come potevo dirle che probabilmente lui era disinteressato della mia incolumità?
Cercai di trattenere le lacrime davanti a loro, ma fu veramente difficile. Mamoru era sparito da mesi, lasciando solo un grande vuoto al suo posto.
Chiesi alle ragazze di rimanere sola e mi rifugiai a piangere sul tetto della scuola. Grosso errore!
La nemica mi attaccò e combattemmo per diversi minuti, finché una rosa rossa non la colpì.
Per un secondo, per un solo secondo sperai che il mio Mamoru fosse finalmente tornato perché non riusciva più a starmi lontano e che ci fosse una spiegazione a quel suo lungo silenzio. Ma a lanciare quella rosa non fu Tuxedo Kamen, bensì Seiya, accorso nuovamente per salvarmi.
Combatté insieme a me, aiutandomi a sconfiggere la nemica e costringendola a scappare.
Terminata la battaglia mi accasciai a terra, stremata e con il cuore squarciato. Restai ferma a guardare la rosa rossa piantata al suolo per minuti interminabili, ricordando tutte quelle volte che a lanciarla fu il mio Mamoru.
Una volta rialzata in piedi sciolsi la trasformazione e rimasi su quel tetto, con la pioggia che mi bagnava e si mischiava con le mie lacrime. Mi sfogai con Seiya, spiegandogli come mi sentivo; non ce la facevo più a tenere quel peso dovuto alla trascuratezza di Mamoru. Decisi di dirgli tutta la verità. Che il vedere la rosa mi aveva fatta sperare in un ritorno di Tuxedo, che ormai potevo sentire la sua voce solo attraverso la segreteria telefonica, che il non ricevere neppure una lettera da parte sua era destabilizzante, ma cercavo comunque di andare avanti da sola.
Mi buttai di nuovo a terra, in ginocchio, e scoppiai in un pianto ancora più forte. Continuai il mio discorso, affermando che ero giunta al limite, che non riuscivo più a sopportare tutto quel dolore e che mi mancava il mio Mamo. Fu in quel momento che Seiya fece un gesto del tutto inatteso. Gli avevo appena detto che il mio cuore si struggeva per un altro, che ero disperata per la sua lontananza e che desideravo solo che il mio ragazzo tornasse da me, ma a Seiya sembrò non importare. Mise le sue forti mani sulle mie spalle e le strinse, non per farmi male, bensì per farmi sentire il suo calore cercando di rassicurarmi. Mi disse che ci sarebbe stato lui al mio fianco, sorridendomi con quegli occhi così dolci e pieni d’amore, chiedendomi se non volessi che fosse lui ad aiutarmi.
Non mi stava porgendo il suo aiuto come amico, mi stava dicendo chiaramente che voleva prendere il posto di Mamoru come figura a cui chiedere appoggio, la spalla sulla quale avrei potuto sempre contare. Pur sapendo che non provavo i suoi stessi sentimenti voleva restare al mio fianco per non farmi più sentire sola e triste. Stava sacrificando la sua felicità per la mia.
Sentii un gran calore nel petto, come se Seiya con le sue parole avesse curato un po’ quel male chiamato disperazione. È sempre stato così con lui. Quando mi vedeva giù di morale cercava di farmi ridere, quando ero preoccupata faceva di tutto per rassicurarmi e infondermi coraggio. Ci sono stati molti momenti “intimi”, in cui mi sentii a disagio per l’imbarazzo che mi faceva provare solo con uno sguardo o sfiorandomi appena.
Se non fosse stato per lui questi mesi sarebbero stati un vero inferno!
In quell’istante Seiya mi stava donando il suo cuore, tutto il suo amore, ma io non potevo accettarlo.
Il destino mio e di Mamoru era quello di stare insieme, come in passato così in futuro. Dal nostro grande amore sarebbe nata la piccola Chibiusa, quella bambina pestifera che amavo allo stesso modo in cui amavo il mio compagno. Avevo promesso a Mamoru che l’avrei aspettato e così avrei fatto.
Vorrei solo non ferire il mio dolce Seiya nel farlo…
Caro diario, perché dev’essere così difficile? Perché amare comporta anche tanta sofferenza?


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Buongiorno ragazze, ecco l'ultimo aggiornamento della settimana. Spero non ci siano grossi errori visto che ho revisionato il capitolo questa notte e avevo un occhio mezzo chiuso xD
Questo sarà l'ultimo capitolo in fase diario; il prossimo, che pubblicherò lunedì, sarà una lettera scritta  da Usagi al nostro rockettaro e si ricollega alla mia fan fiction principale (Against Fate).
Per chi non fosse in pari con la pubblicazione di Against consiglierei di non leggerlo, per evitarsi spoiler :P
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo (Io un po' ho pianto quando ho scritto della terrazza, quella scena mi mette sempre una profonda tristezza!).
Auguro a tutte voi un buon weekend <3
   
 
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