Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: lenina blu    16/06/2017    2 recensioni
Oltre a San Valentino, in Giappone si festeggia il White Day: esattamente un mese dopo il 14 febbraio, i ragazzi si dichiarano alle loro amate regalando qualcosa, rigorosamente bianco. Ricevere un regalo da parte di un ragazzo è qualcosa di impensabile dentro il Collegio femminile Furinkan, nel centro di Tokyo, soprattutto per Hikari Tanaka, che i maschi nemmeno sa come sono fatti. Lei ha un solo sogno, diventare una rockstar. Eppure prima di tornare a casa, trova nascosto nel suo armadietto una lettera. Completamente Bianca.
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

13 Marzo, Tokyo, quartiere di Ikebukuro.
I petali dei ciliegi avevano trasformato il viale del collegio femminile Furinkan in qualcosa di simile all'ingresso del paradiso. Nuvole di petali rosa e bianchi vibravano nell'aria trasportate dalla delicata brezza primaverile. La tranquillità della natura si confondeva con le voci femminili delle giovani che finalmente tornavano a casa. Da qualche parte si poteva persino udire il suono del prestigioso coro femminile che faceva le prove. Il sole pian piano calava e accompagnava le ragazze al termine della giornata. Minuto dopo minuto, le aule si svuotavano, i corridoi divenivano deserti e il silenzio prendeva spazio. Solo nella seconda aula dell'ultimo piano, c'era ancora una ragazza.

Hikari era incantata a guardare il tramonto fuori dalla finestra, lasciata aperta, il vento si scontrava con i suoi capelli nerissimi, scompigliandoli lievemente. Indossava ancora l'uniforme invernale, ma aveva sostituito i collant con le parigine. Aveva dei fogli stropicciati sul banco e batteva nervosamente il tempo con il piede destro. Le mani le tenevano il viso e lo sguardo nero guardava lontano, oltre i petali, oltre i cancelli, oltre i grattacieli che ostacolavano l'orizzonte.

Hikari era elettrizzata. Le cuffiette alle orecchie vibravano al ritmo dell'ultimo singolo degli Shinee. Il basso che iniziava, accompagnato dalla batteria, scandivano insieme il tempo. La voce sensuale di XXX la caricava. “Trust, my love” . E Hikari ci credeva. Si sarebbe presa dalla vita quello che voleva, ci credeva. Sarebbe un giorno arrivata anche lei là, su quel palco, con la chitarra in mano, un microfono e una platea adorante.

Ruppe il silenzio l'aprirsi della porta. Hikari subito nemmeno la notò. Minami Aiko se ne stava arrabbiata sulla soglia. I capelli scoloriti color biondo incorniciavano un viso che non era chiaramente giapponese. Non al 100% almeno. La figlia del preside aveva chiare origini russe, come gli occhi e la pelle chiara dimostravano. Era famosa nel collegio, ma non per via del padre. Era famosa per aver avuto una relazione con il professore di pianoforte. Relazione che era appena stata scoperta e aveva comportato ovviamente il licenziamento del docente. Era arrabbiata e delusa. Entrambe non notarono subito la presenza l'una dell'altra. Dopo qualche secondo, casualmente i loro occhi si incrociarono. Indifferenza da una parte, rabbia dall'altra.

-Tanaka-san non sei ancora andata a casa?- disse Minami dirigendosi verso il suo banco. La sua provenienza sociale le impediva di esternare troppo le sue emozioni, che però trasparivano involontariamente dai suoi gesti.

-Se sono qui, evidentemente no- disse Hikari stiracchiandosi. Il suo momento di pace era finito per quel giorno. Se ne sarebbe tornata nel suo minuscolo appartamento che la nonna le aveva lasciato prima di andarsene per sempre. Viveva da sola, nell'appartamento a fianco sua zia e i suoi tre figli.

-Beh ricevuto della cioccolata?- disse con noia Minami, prendendo i libri e riempiendo la borsa.

Non si erano mai parlate molto. Anzi, considerando che in classe erano circa in 50 e Hikari conosceva a mala pena i suoi vicini di banco, era sorpresa che la figlia del preside si ricordasse il suo cognome.

-Ovviamente no- disse Hikari alzandosi e cominciando a sistemare le sue cose. Minami faceva riferimento al White day. Il 13 Marzo i ragazzi regalavano la cioccolata alle ragazze di cui erano innamorati. Era il momento di risposta a San Valentino. L'importante era che il regalo, cioccolata, gioielli o biscotti, fossero rigorosamente bianchi.

Hikari non aveva granchè voglia di conversare. Voleva andarsene a casa e esercitarsi con la chitarra elettrica. Aveva lavorato tutta la scorsa estate nell'hotel di suo zio a Kyoto. Si era messa da parte un bel gruzzoletto e aveva iniziato a lavorare per il suo sogno. Peccato che in collegio non ci fosse un club di musica leggera.

Uscì dall'aula senza aspettare la sua compagna di classe, percorse il corridoio sbadigliando. Si stupì ancora una volta di quanto potesse essere silenziosa e inquietante la scuola. Quella che di giorno era uno dei bellissimi edifici che rendevano il paesaggio di Ikebukuro meno grigio e noioso, alla sera si trasformava in qualcosa di sinistro. Arrivò fino all'ingresso, fece per aprire l'armadietto da cui prendere le scarpe, quando trovò qualcosa di inaspettato. C'era una lettera. La prese corrugando la fronte. Era sicuramente uno scherzo. Estrasse il biglietto dalla busta. Ma invece di mettersi a ridere o di capire meglio, rimase sorpresa. Era un biglietto, completamente bianco.

 

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: lenina blu