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Autore: Violetta_    16/06/2017    3 recensioni
Un percorso dal nero al bianco.
(Dal capitolo 1)
- A quanto pare i test e le analisi che le hanno somministrato hanno dato risultati straordinari. Sarà allevata per essere un tassello fondamentale del nostro progetto -
- Mi stai dicendo che questo scricciolo diventerà un'agente? -
L'uomo fece spallucce.
- In teoria lo è già. Le è stato assegnato un nome in codice -
- Davvero? E quale? -
***
(Dal capitolo 6)
Gelò per un istante presa alla sprovvista, poi digrignò i denti ed assottigliò lo sguardo.
Alzò lentamente la testa e i suoi occhioni pervinca si incastonarono a quelli azzurro cielo del ragazzo che aveva parlato.
Eccolo la.
L'altro bugiardo.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le fanfiction alcoliche'
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Amontillado








<< Sei un mostro! >>
<< Io non avevo alcuna intenzione di creare un veleno! >>






*








<< Non si può sfugire al proprio destino. Non farlo mai più >>









*








<< Tu mi proteggerai vero? >>
<< Si >>







*








<< Hey Haibara. Perché ti sei spinta fino a questo punto per me? >>








*







<< Sorridi! Quando sorridi sembri spensierata come una bambina >>







*








Shiho Miyano era una persona condannata dal nero.
Nero come il suo passato, nero come il colore prediletto di quegli uomini.
Ma negli ultimi tempi le cose stavano piano piano cambiando.
Lentamente, col susseguirsi degli eventi e delle avventure che aveva affrontato sotto le spoglie di Ai Haibara, a poco a poco, aveva abbandonato il nero.
Adesso vestiva con abiti color pastello, colori dolci delicati ed allo stesso tempo allegri.

Lei stessa era diventata più solare, più vivace.
Aveva iniziato a scherzare, a sorridere di più, era più gentile e più propensa a fidarsi del prossimo... poco più propensa.

Quel cambiamento lo aveva notato Agasa che era passato da avere una piccola acida e scorbutica rintanata nello scantinato di casa sua, ad una ragazzina sarcastica e severa ma anche con dei momenti dolci che girovagava per casa cercando di mettere in ordine e che spentolava ai fornelli nel tentativo di fargli seguire una dieta sana.

Lo avevano notato i ragazzi: che giorno dopo giorno la coinvolgevano nel loro mondo spensierato, che cercavano costantemente di strapparle un sorriso e la missione sembrava essere giorno dopo giorno, sempre più facile.


Ma soprattutto lo aveva notato il piccolo detective.


Non che fosse diventata uno zuccherino eh, la sua connotazione acida e sarcastica era sempre presente.
Difatti nonostante i suoi miglieramenti continuava a mettergli i piedi in testa.
Gli venne in mente di quella volta che l'aveva costretto a farle da scaletta per poter pendere un gattino indifeso da un albero.
In quell'occasione l'aveva fatto letteralmente.

Avevano passato così tante avventure insieme, e molte altre le aspettavano dietro l'angolo.

Però questo pensiero che dapprima lo metteva in ansia adesso era diventato decisamente più gradevole.
Ultimamente parlare con lei, passare del tempo con lei era qualcosa che apprezzava moltissimo.

Si capivano con uno sguardo, lui riusciva ad intuire i suoi piani, lei terminava le sue frasi e riusciva sempre a capire cosa gli passasse per la testa.

Si ritrovò a sorridere.

I loro gesti non erano mai plateali, sempre parole sussurrate e sguardi eloquenti.

C'era un'enorme intesa tra loro.

Era sdraiato sul letto in camera di Goro con una mano poggiata dietro la nuca e una sul petto.
Guardò fuori dalla finestra dell'agenzia e strinse il pugno sul petto con fare deciso.




*




<< Ai ... >>

La bambina si trovava in camera sua intenta a digitare le dita sulla tastiera.

<< Senti Shinichi oggi non è aria. Ho mal di testa e questa reazione continua a darmi dei problemi >>

Si era sentita in colpa e continuava a sentirsi terribilmente in colpa per il destino che era spettato a Conan a causa sua. E il suo pensiero fisso era quello di rimediare ai suoi errori.

Conan lo sapeva e le era grato.

<< Vorrei parlarti di una cosa >> iniziò titubante.

La ragazzina continuava a guardare lo schermo del pc con rabbia, come se quel programma lo facesse apposta a non farle trovare la giusta dose di reagente.

<< Ma non ci senti? Devi lasciarmi lavorare se vuoi l'antidoto >>
<< E se ti dicessi che non lo voglio più? >> disse tutto d'un fiato stupendosi delle sue stesse parole.

Ai si fermò di colpo rimanendo a fissare lo schermo del computer per una decina di secondi.
Poi aggrottò le sopracciglia e girò la testa di scatto.

<< Di cosa stai parlando? >>


Il piccolo detective inspirò trovandosi tremendamente a disagio.

<< Anche se dovessi completarlo non lo prenderò. Ho fatto la mia scelta Ai e non ho intenzione di cambiare idea >>

La bambina si girò copletamente incrociando le braccia all'altezza del petto continuando a fissarlo come, tempo prima, si era messa a fissare l'unico topolino vivo del laboratorio 4.

<< Si può sapere che stai blaterando? >>

Conan chiuse i pugni.



Ok. Il danno era fatto.



<< Io vorrei... vorrei cotinuare a vestire i panni di Conan, vorrei continuare la vita coi ragazzi e con... te >> abbassò lo sguardo a disagio, si mise le mani dentro le tasche dei pantaloni << Forse sarò un po' mieloso, anzi sicuramente dirai che sono un melenso, ridicolo, stupido... >>

Ai strinse la stoffa del suo camice sgualcendolo tutto.

<< Insomma vuoi arrivare al punto?! >>


Lo disse alzando la voce, c'era qualcosa di anomalo nel suo tono. Nervosismo? Apprensione? ...  Speranza?


Na è ridicolo...


<< Ai ... vorresti ... rimanere così... con queste sembianze e questa identità e... crescere con me? >>

Haibara deglutì avvertendo la gola secca e un innaturale bisogno di ossigeno.



Aveva per caso esagerato nuovamente col caffè? Da quando la caffeina da allucinazioni?



<< E' uno scherzo vero? >>
<< Sono serio Ai... >>
<< La tua storia con Ran è una cosa seria. Shinichi >>

Lui inclinò la testa rendendosi conto che quel nome non gli procurava più alcun effetto se non una leggera nostalgia.

Ma Ai fraintese percependo quella reazione come una prova delle sue convinzioni.

<< Vedi? Sei rimasto senza parole. Questo perchè basta pronunciare quelle tre lettere per farti diventare completament... >>

Il bambino alzò gli occhi al cielo andandole incontro.
Ai spalancò gli occhi.

Conan le aveva afferrato il viso dandole un bacio irruento ed impacciato. Un contatto veloce e timido.
Sembrava davvero il bacio di un bambino di sette anni.

Dopo qualche secondo il bambino indietreggiò la testa e la guardò sorridendo cercando di celare la sua tensione.

<< Convinta adesso? >>

La scienziata battè le palpebre più volte assimilando la nuova serie di informazioni gentilmente concesse dall'Edogawa negli ultimi dieci minuti.
Doveva anche essere arrossita poichè si sentiva le guance calde.

<< Suppongo... >> si schiarì la gola dandosi un contegno, ma non riuscì a celare il suo sorriso << Suppongo... >> si morse il labbro inferiore ed inspirò poi lo guardò negli occhi << Suppongo di poter anche prendermela comoda con la ricerca allora ... >>

















Amontillado è una varietà di sherry color ambrato chiaro proveniente dalla regione della Montilla vicino a Cordova in Spagna. È un tipo di vino liquoroso diffusosi nel XVIII secolo e particolarmente pregiato.

È citato anche in letteratura in un racconto di Edgar Allan Poe, "Il barile di Amontillado", e in uno di Karen Blixen,"Il pranzo di Babette".
Anche Joris Karl Huysmans lo ha citato nel suo capolavoro "Controcorrente" in cui il protagonista Des Esseintes lo degusta in una vecchia cantina parigina. Anche il celebre scrittore di gialli S.S.Van Dine, creatore dell'investigatore Philo Vance, lo cita nel suo romanzo "la dea della vendetta". (wikipedia)



*** 
Angolo dell'autrice. 

Il mio lato Conan x Ai che si fa sentire.
C'è un piccolissimo riferimento alla mia songfic "Kokoro" oltre ovviamente ad una serie di episodi. Spero che vi sia piaciuto.
A presto. Ciao.

Violetta_
   
 
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