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Autore: Mrs_Cobain951    16/06/2017    3 recensioni
Alexander, dopo aver ammesso la sua omosessualità, è finalmente pronto a lasciare casa per andare al college e concentrarsi sugli studi.
Magnus è al terzo anno di college è un ragazzo molto esuberante e alla perenne ricerca dell'amore, che sia per una notte oppure no...
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 9 - Tempesta

David’s pov
Presi un bel respiro e tornai in camera dove ad aspettarmi c’era un confuso e spaesato Alec che mi accolse comunque con un particolare sorriso.
<< Hey Dave, ma che è successo? >>
<< Oh Alec nulla di che, perdonami, >> esalai accompagnato da un sospiro di stanchezza mista a rassegnazione. << Mi ha fatto solo un po’ di impressione vedere due uomini limonare sul mio letto… >> dovetti davvero ringraziare ogni divinità perché, a quanto pare, quando sono stanco sono davvero bravo a mentire, ma anche perché i due stavano davvero amoreggiando sul mio letto. Come c’era da aspettarsi il povero Alec, accortosi solo allora di essere stato preso in flagrante in un momento di pura intimità con colui che ormai poteva definirsi il suo uomo, arrossì fino alla punta delle orecchie, ma nessuno avrebbe mai potuto togliergli dal viso quell’espressione sognate e quel sorriso innamorato, nessuno tranne Magnus. << Oh cavolo! Perdonami Dave. >> Detto questo il corvino non mi diede il tempo di replicare che mi saltò al collo stringendomi in un abbraccio fraterno. << Grazie, grazie, grazie, non hai nemmeno idea di quanto tu mi abbia aiutato ad aprire gli occhi, ti sei accorto di quanto mi piacesse prima ancora che lo facessi io, e quello che hai fatto oggi, è stata una delle cose più belle che qualcuno abbia mai fatto per me. >> esclamò con la voce un po’ ovattata in quanto la sua bocca poggiava sulla mia spalla. Nel sentire quelle parole mi sentii terribilmente in colpa, gli stavo nascondendo una cosa troppo importante, nonostante fosse per il suo bene, mi sentivo troppo confuso, avevo bisogno di parlare alla mia Marta, lei mi avrebbe capito e ascoltato. Così staccai con delicatezza il ragazzo da me e sorridendogli gli dissi: << Tu meriti di essere felice, e a me piace aiutarti, quindi per cortesia non ringraziarmi. >> Appena mi voltai per prendere il cellulare dalla mia tasca e magari uscire a fare due passi, la voce di Alec mi fermò. << Ehi amico, tutto bene? È successo qualcosa con Marta? >>
<< Tutto a posto, sono solo un po’ stanco… Senti a proposito di Marta, esco a fare due passi, così posso chiamarla e magari darle la buona notte. >>
<< Oh sì certo, fai pure, intanto io mi preparo per la notte, vedi di non vare troppo tardi però. >> disse scompigliandomi i capelli e facendomi tornare un minimo di buon’umore. << D’accordo mamma, ci vediamo dopo. >> E detto questo uscii dalla camera deciso a raccontare tutto a Marta, giusto per sfogarmi e per scusarmi in quanto, ora che ci ragionavo, mi ero comportato male con lei, voglio dire, il motivo del perché me ne fossi andato era abbastanza importante ma mollarla da sola nel locale nonostante avessimo un appuntamento era comunque qualcosa di scorretto.
Alec’s pov
“Oh mio Dio. Non credo di potercela fare, quei baci, i suoi baci, le sue carezze, il suo odore, se chiudo gli occhi posso ancora sentirlo. Cosa mi hai fatto Magnus? Non sono mai stato un tipo romantico, non ho mai creduto nell’amore, ammesso e non concesso che questo sia davvero amore. Oh ma cosa vado a pensare, è palese che tutto ciò non sia amore, non può essere, ci conosciamo da così poco ed oggi è stata la prima volta in cui siamo entrati così in intimità, però mi piace, cavolo se mi piace, mi piace tutto di lui, persino il suo essere così stravagante che alla fine lo rende terribilmente sexy. Chissà cosa si proverebbe a fare sesso con lui; chissà cosa si proverebbe a fare sesso in generale, non ci avevo mai pensato però ora che frequento qualcuno dovrei iniziare a documentarmi, giusto per non farmi trovare totalmente impreparato davanti a quell’adone.”
Questi furono i pensieri che iniziarono ad affollarsi nella mia testa una volta rimasto solo in camera. Ma uno più di tutti mi preoccupava e continuò a torturarmi non dandomi pace per parecchie ore, ovvero io per Magnus cos’ero? E lui per me cos’era? Avrei davvero tanto voluto fosse il mio ragazzo ma come potevo dirglielo, mi sembrava una cosa tanto infantile...
Dopo diverso tempo passato a crogiolarmi nelle mie insicurezze sentii David rientrare, non ci feci molto caso ma subito pensai che dovesse essere molto tardi, così decisi di mettere a tacere il mio cervello mettendomi le cuffiette e facendo partire tutta la discografia di Enya, quella donna era sempre in grado di calmarmi e rilassarmi, fu infatti così che caddi nel mondo dei sogni, sogni che avevano dei bellissimi occhi da gatto.
Magnus’ pov
Dopo aver fumato quella che sembrava la ventesima sigaretta, la buttai a terra e la pestai con il piede. Sentivo il cuore andare a mille, le mani tremarmi e i polmoni prendersi più ossigeno di quanto ne immagazzinavo. Sentivo l'ansia in ogni parte di me, ansia mista a rabbia. Non potevo credere che quel moccioso del cazzo mi stesse mettendo i bastoni tra le ruote! Stava andando tutti così bene, dannazione.
Mi passai la mano tra i capelli, sapevo che li stavo scompigliando, ma per una volta non me ne importava. Mi importava di Alec e di tutto quello che sarebbe successo. Quanto tempo avevo prima di doverglielo dire? Non ero ancora pronto. Non riuscivo neanche a pensare a quei grandi occhi blu che mi guardavano come se in me ci fosse qualcosa di buono, riempirsi di lacrime alle mie parole. Perché di me non c'era quasi nulla di buono. Avevo fatto una cosa orribile, eppure ora aveva tutto un altro significato. Non poteva andare a finire così, non questa volta. David non avrebbe parlato, dovevo fermarlo.
Feci per rientrare nell'edificio, quando notai Ragnor e Raphael che si avvicinavano.
<< Ehi, Mag! Che ci fai qui tutto solo? Pensavo che a quest'ora ti stessi già scopando quel piccoletto. >> disse Ragnor con un sorriso di scherno sulle labbra.
<< Vaffanculo. >> ribattei solamente. Non ero in vena di stare appresso alle sue battutone, non ora.
< < Oh, andiamo, che c'è? Il suo amichetto ti ha rovinato la festa? >> rincarò la dose Raphael, poggiandomi una mano sulla spalla. Mi scostai violentemente, causando una risata da parte di entrambi.
<< Non dirmi che te la sei presa. >>
Guardai male Ragnor, come se fosse sua la colpa, e in parte lo era. Ma infondo era solo la mia, che avevo accettato e mi ero avvicinato a lui solo per delle banconote. Banconote che non avrebbe mai eguagliato il vero valore di Alexander. Sentii una stretta allo stomaco e un senso di nausea pervadermi: mi facevo schifo da solo. << Lasciatemi in pace, che ne dite? Stasera non è serata. >>
I due si guardarono e subito il sorriso scomparve dal voto di Raphael. << Mag, tutto okay? >>
Alzai gli occhi al cielo. << Certo, cosa dovrebbe andare storto? >> ribattei e mi defilai. Non avevo nient'altro da aggiungere, non con loro per lo meno. Volevo parlare a David, ma cosa potevo dirgli? Cosa poteva convincerlo a non spifferare tutto al mio fiorellino?
Proprio mentre mi incamminavo verso il parco del campus, lo notai seduto ad una panchina. Stava massaggiando a qualcuno e non prestava attenzione a nient'altro.
Rimasi a guardarlo per qualche secondo. Sarei potuto andare là e minacciarlo con la forza, ma non sarebbe servito a molto. Alec mi avrebbe odiato e il risultato di tutto non sarebbe cambiato. Come potevo fargli capire che quel ragazzo mi piaceva davvero e non era più questione di soldi? O di orgoglio? Mi avvicinai lentamente, senza pensare a cosa stessi facendo. Presi un respiro profondo e mi fermai a pochi metri da lui, lo aveva raggiunto una ragazza.
<< David? >> la sua voce era flebile come il vento in primavera.
Il ragazzo alzò lo sguardo dallo schermo e subito arrossì. << Marta, oh mio dio. >> si alzò. << Mi dispiace tantissimo per averti lasciata da sola al locale, ma è stata una causa di forza maggiore. >> sembrava un cagnolino con la coda fra le gambe.
'Una causa di forza maggiore'? Aveva una così brutta reputazione di me?
La ragazza, a quanto pareva il suo nome era Marta, gli rivolse un caldo sorriso e gli accarezzò dolcemente il braccio. << Tranquillo, non fa nulla, basta che ora vada tutto bene. >>
David sospirò e si sedette, facendole segno di accomodarsi accanto a lui. << Non proprio, sai è successo che... >>
E in quel momento capii di stare origliando e mi chiesi perché diavolo lo stessi facendo. Me ne tornai sui miei passi, rimuginando su ciò che era successo.
Pensai ad Alec, a come avrei potuto affrontare tutto ciò, a cosa avrebbe pensato di me. Faceva male immaginare le cose orribile a cui mi avrebbe associato, ma infondo me le meritavo tutte, no?
Quando rientrai in camera, Ragnor e Catarina stavano parlando sul suo letto.
<< Guarda un po' chi si rivede. >> se ne uscì lui.
Lo guardai. << David sa tutto. >> dissi sommessamente, quasi con tono di sconfitta.
<< Cosa? Chi? >> chiese.
Alzai gli occhi al cielo. << Il moccioso amico di Alexander. >>
<< Ma chi, Alec? Ah, sì beh, non credo sia un problema, no? >>
Avrei voluto riempirlo di botte, non per un motivo in particolare, ma perché non era serata per farmi girare i coglioni. << E invece lo è. E sai qual è un altro problema? Questa stupida scommessa. >> sbottai, lasciandomi cadere seduto sul letto.
<< Amico, che ti prende? Dave è solo un ragazzino, un paio di minacce e vedrai che non dirà una parola. >>
Un paio di minacce. Per poco non ridevo dalla frustrazione. Quello sarebbe stato il modo perfetto per eliminare qualsiasi possibilità di essere perdonato. << No, Rag. Così direi definitivamente addio ad Occhi blu.>> di colpo collegai tutti i pezzi. C'era solo un modo in cui David poteva esser venuto a sapere della scommessa, solo due persone ne erano a conoscenza. E una delle due mi sedeva davanti. Mi alzai di scatto e lo presi per il colletto della camicia, attirandolo a me. << Come hai potuto?! Sai quanto mi importi di lui! >>
Catarina mi spinse subito via, urlandomi di calmarmi. Ragnor sembrò confuso, mentre io avrei voluto solo riempirlo di pugni.
<< Ragazzi, che diavolo succede? >> chiese lei.
<< Succede che Magnus si è innamorato e ora pensa solo al suo “Occhi blu” tanto da diventare matto. >> mi scimmiottò Ragnor, aggiustandosi la camicia e guardandomi dall'alto in basso.
<< Magnus, dici sul serio? >> mi chiese allora direttamente a me, con tonosognante.
<< La possiamo mettere così, >> dissi. << Ma per qualche portinaia di mia conoscenza, rischio di perdere tutto. >>
<< Ti stai riferendo a lui? >> si alzò dal letto.
<< Esatto. Lui ha aperto bocca su tutto, mandando a puttane ogni mia chance di avere una cazzo di relazione. >> Scossi la testa per la frustrazione, lei mi prese il viso tra le mani e mi guardò dritto negli occhi.
<< Mag, devi stare tranquillo, vedrai che si aggiusterà tutto.>>
<< Cat... >> mi sentii di colpo fragile. Forse solo in quel momento capii davvero la situazione, cavolo, cosa avrei fatto senza Alec. Possibile che in così poco tempo lui mi fosse entrato dentro in una maniera tanto irruenta? (vi prego di non pensare male, ma non sapevo come altro girarmela. T.T)
Il suo sguardo si indurì e si voltò a guardare Ragnor. << Rag, che diavolo hai combinato? >>
Lui la guardò con fare annoiato. << Ti giuro Cat, non ne ho la minima idea. >>
Strinsi le mani in pugni, il suo modo di fare, totalmente indifferente, mi stava mandando ai matti. << Tu e Raphael, siete stati voi a dire della scommessa al moccioso, lo so, solo voi potevate fare una cosa del genere. >>
Ragnor sbuffò. << L'ha sentito per caso, okay? Stavo al bar con Raphael e ne stavamo parlando, che diavolo potevo saperne io che c'era anche quella sottospecie di nerd? Se ci tieni tanto al ragazzo vai a dirglielo, non è una cosa tanto grave, e lui mi sembra tanto uno che si affeziona ai casi umani, vedrai che ti perdonerà. >>
Anche Catarina espresse lo stesso parere, naturalmente con più dolcezza e con fare più materno di quella sottospecie di essere apatico che era il mio migliore amico, ma la sostanza non cambiava, sarei dovuto andare io a dirglielo, io e nessun altro, ma con quale coraggio?
.
 
Da quella fatidica notte passarono due settimane, nelle quali provai più volte ad approcciarmi a David, ma non ci fu verso. Speravo ancora che lui non avesse detto nulla e che mi lasciasse i miei tempi per parlare ad Alec. Eppure, nel frattempo, mi ero staccato da lui, distanziato. Sapevo che ci stava male, ma non potevo fare diversamente. Da qualche giorno avevo mollato la spugna, ormai aspettavo solo che fosse David a dirglielo, tanto non avevo più nulla da perdere. Io non avevo il cuore di farlo.
Quel giorno, uscii dalla classe di lingue antiche e camminai lentamente per i corridoi, finché non mi scontrai in una ragazza con un sorriso a trentadue denti.
<< Ehi, piacere! Io sono Marta! >>
Già che era così felice mi dava ai nervi. << Piacere, Marta… se non ti dispiace mi stai ostruendo il passaggio. >>
Lei ridacchiò. << Non è un problema visto che mi servi qui per parlarti. >>
Parlarmi? Neanche la conoscevo. << Non ho tempo per le solite stronzate di Ragnor. >>
Lei corrugò la fronte. << Di cosa stai parlando? >>
Non era uno dei soliti giochetti di Ragnor? E allora chi diavolo era questa? << Che cosa devi dirmi? >> ero più attento che mai.
<< Lo so di tutto il casino che si è andato a creare con David e Alec e... >>
<< Oh, perfetto, mi serviva un'altra persona che si unisse al dramma! Ora, per favore, mi faresti passare? >>
Il suo sorriso a quel punto sparì. << Faresti meno lo sbruffone se mi facessi finire di parlare. Sono qui per aiutarti, idiota. >>
<< Aiutarmi? E come? È più precisamente, come hai fatto a sapere tutto? >> di sicuro era stato di nuovo Ragnor boccadiciabiatta.
<< Sono un’amica di David e sono riuscita a farlo ragionare. >>
Sentii la mia cara vecchia amica speranza nascere infondo al mio cuore e farmi quasi male. << Sono tutto orecchi. >>
Marta si guardò intorno, come se stesse per spifferarmi tutti i segreti del presidente degli Stati Uniti, poi si avvicinò al mio orecchio. << Io e David ci crediamo in voi, in te e Alec. Lui ha visto il tuo sguardo mentre lo supplicavi di non portarlo via da te. >> fece un passo indietro. << Quindi ha pensato che fosse giusto darti una possibilità. >>
Avrei voluto ringraziarla per non aver urlato ai quattro venti quelle cose, ma in quel momento ogni parola che non fosse: << Che possibilità? >> era morta.
<< Un appuntamento. >> si passò le dita tra i folti capelli. << In cui dovrai parlare sinceramente con Alec e dirgli tutto. Sia ciò che hai fatto... >> abbassò notevolmente la voce. << Sia ciò che provi. >>
Non era cambiato molto dalla situazione attuale. << Preferisco di no. >>
Lei fece spallucce. << Allora sarà David a dirglielo. Non hai più tempo. >>
La guardai male, anche se ovviamente non era lei la diretta interessata. << Perché vuole che faccia questo appuntamento? >>
<< È stata una mia idea e l'ho pensato perché credo che sia giusto che Alec sappia entrambe le cose. Che sappia la storia per intero. Così sarà libero di scegliere se crederti o no, come lo è stato David. Non è giusto fargli credere solo che tu sei quel tipo di persona, quando invece è evidente che provi qualcosa per lui. >>
Rimasi imbambolato a metabolizzare le sue parole. Sembrava un angelo sceso in terra, una dea venuta a salvarmi o a giustiziarmi, dipende dai punti di vista. << E quando dev'essere questo appuntamento? >>
<< Entrola fine del mese. >>
Era mercoledì 20 settembre. << Non ce la farò mai. Ho evitato Alec per settimane dopo che l'ho baciato, non mi vorrà più parlare. >>
Marta mi rifece quel sorriso al quale molto ragazzi sarebbero caduti ai piedi. << Non tutte le persone sono dure come la roccia, Magnus Bane. >>
Detto questo, girò i tacchi e se ne andò, lasciandomi da solo con mille pensieri e un piano da escogitare.
 
Angolo delle autrici timide
Ciao a tutte! Prima di dire qualsiasi cosa, crediamo che delle scuse siano più che dovute. Questa storia è stata iniziata d'estate e purtroppo durante l'anno scolastico abbiamo riscontrato molte difficoltà. Non siamo riuscite a gestire i vari impegni e la storia c'è sfuggita di mano. Ma siamo volute tornare perché ci stava a cuore e non volevamo lasciarla così in sospeso, soprattutto perché le persone che l'hanno letta continuavano ad aumentare. Anche per questo, vi ringraziamo tantissimo! Avete contribuito al nostro (per così dire) "ritorno" e ci continuate a supportare a distanza di un anno, quindi davvero, grazie! Senza di voi non avrebbe neanche senso riprovarci.
Infine, questo è il capitolo, è di passaggio e non succede granchè. Fateci sapere cosa ne pensate anche per il fatto di aver scritto in prima persona, insomma è un esperimento e ci farebbe tanto piacere sentire la vostra opinione. Speriamo che comunque vi sia piaciuto!
Baci, Mrs_Cobain951 & Zitella9911
   
 
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