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Autore: AgusTinaD    17/06/2017    0 recensioni
Haruka un ragazzo con bellissimi occhi blu mare, riuscirà a innamorarsi e a credere nel amore?
Il tempo sarà il suo più grande nemico, lotterà o si arrederà?
YAOI M&H
Genere: Fantasy, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Haruka Nanase, Makoto Tachibana, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Non gli arrivò nessuna risposta, lo sguardo di Haru si abate pensava fosse tutto opera di un sogno e del suo traditore subconscio, forse era stato quello stupido romanzo che aveva letto e gli aveva fatto creare quel personaggio immaginario, comunque fosse, aveva sofferto la tristezza di non incontrare quel ragazzo che il giorno prima vestiva una divisa militare con qualche medaglia, anche se non sapeva il suo nome, immaginava lo eccitanti che erano state le sue avventure, forse avrebbe potuto raccontargli quelli episodi.

"Sicuramente tutto è stato un sogno" Sospiro Haruka deluso.

Guardando il suo dipinto e quella strana ispirazione che aveva quando lo aveva dipinto, tentò di ricordare com'era riuscito a fare quel cambio così drastico in stile, i suoi dipinti normalmente raffiguravano la bellezza de lo astratto e alcune volte dipingeva quadri apocalittici pieni di terrore e fantascienza. Il dipinto che ora aveva davanti trasmettevano ai suoi occhi passione, armonia, simmetria, bellezza naturale e eleganza.

" Questo dipinto è così diverso... non si somiglia a nessuno degli altri che ho dipinto in passato, potrei addirittura dire che lo ha dipinto un'altra persona"

Ancora confuso, scese a fare colazione come sempre, in realtà non era cambiato nulla tra il ieri e l'oggi, tranne la colazione che consisteva in frutti acidi e pane francese.

" Haru credo che dovresti farti degli amici da queste parti, non è molto salutare rimanere chiusi in casa lontano da altre persone" Suggerì la madre del artista.

" Madre, non so se appena te ne renda conto, pero in questo momento abitiamo lontani dalle altre persone, non posso chiacchierare con nessuno se non di questa famiglia o le colf, preferisco stare tranquillo nella mia solitudine e nel mio silenzio" Rispose gentilmente Haruka.

" Puoi chiedere a l'autista di portarti al paesino, i ragazzi del ristorante dove abbiamo cenato sembrano gentili" Il signore Nanase suggeri.

" Ci penserò seriamente padre, forse domani andrò a visitare i ragazzi, oggi voglio approfittare del mio spazio" Haruka prese un sorso del suo caffè.

La colazione concluse senza nessun inconveniente, poco dopo Haru camino verso il lago, sentiva una grande voglia di entrare in esso e nuotare per un po, però un po per la paura a la sgridata che gli avrebbero dato i suoi genitori non lo fecce. Sospiro in segno di resa camminando lontano da lì non voleva soffrire un attacco di stupidaggine che lo avrebbe spinto a correre e tuffarsi in quella splendida forza vitale. La sua amata acqua.

" Forse se lo cercò adesso, lo trovò?" Si domandò Haruka.

Dicono che la curiosità uccise il gato, però per Haru valeva correre quel rischio, aveva bisogno di sapere tante cose su quel ragazzo, il quale aveva catturato incredibilmente la sua attenzione, addirittura non si domandava neanche il " perché?" di quelle apparizioni, solo aspettava vederlo, niente di più.

Arrivo a casa sua e trovò una strana visita.

"Haruka, stavamo parlando giustamente di te, aspettavamo che tu avessi amici qua e giusto adesso è arrivato il maestro del paesino lui è..." La madre di Haruka fu fermata.

"Il mio nome è Rin Matsuoka, è un piacere conoscerti Haruka, aspetto che possiamo essere amici, questo luogo è rimasto a lungo abbandonato e quando ho visto la vostra macchina parcheggiata ho pensato che dovevo visitare a tutti i costi i nuovi proprietari o inquilini" Spiegò emozionato il maestro.

" Piacere sono Haruka Nanase" Non sapevo se piangere della mia sfortuna che avevo o semplicemente ringraziarlo per avermi impedito di commettere una pazzia.

" I tuoi genitori mi hanno detto che sei un artista "

" Non esagererei così tanto, mi piace semplicemente esprimermi senza parole" Rispose seriamente.

" Fare quello è molto difficile, non credi? molte persone possono esprimerlo solo gridando o facendo del male a gli altri , credo che l'arte e lo sport siano alcune delle maniere più nobile che una persona ha per esprimere quello che sente, mi piacerebbe che un giorno mi invitasi a una delle tue mostre o forse a una gara" Rin sorrise a Haru.

" L'arte è uno dei fattori che differenza gli esseri umani dagli altri esseri viventi ,e per me la pittura e il nuoto è la mia vita" Disse Haruka.

" Mio figlio è molto appassionato del suo lavoro, non ho mai visto nessuno appassionarsi così tanto quando dipinge o nuota." La signora Nanase era molto orgogliosa di suo figlio.

" Sei una persona molto interessante, mi piacerebbe conoscerti meglio, ma adesso devo andare" Rin salutò tutta la famiglia.

" Ci piacerebbe che venisse a trovarci a casa, nonostante la popolarità mio figlio è molto solitario" La indiscrezione di suo padre ,fece infuriare il giovane e se ne andò nella sua camera.

Haruka sentiva che i suoi genitori non dovevano trovargli gli amici, sapeva di non essere la persona più amichevole del mondo ma questo non voleva dire che non riuscisse a farli da solo. Si fece una doccia e si cambio per andare subito a letto, voleva sentire di nuovo la voce virile e gentile di quel giovane del specchio un'altra volta. Prese un asciugamano e comincio a asciugarsi i capelli.

" Mi piace vederlo come si asciuga i capelli"

" Siete voi!" Haruka quasi balzò al sentire di quella voce

"Makoto Tachibana, Tenente Colonnello del secondo battaglione delle forze armate del esercito di Tokyo e per me è un piacere conoscerlo giovane Haruka Nanase" Makoto si chinò togliendosi il cappello.

" Piacere conoscerlo, e mi fa molto piacere che ricordi il mio nome, ma può per favore darmi del tu?" Haruka gli sorrise al ragazzo castano.

" Mi dispiace ma non posso, sarebbe troppo imbarazzante per me, però se voi preferite potete farlo " Rispose Makoto.

"Certamente, aspetto che anche tu col tempo ci riesca"

"Bene, gli assicuro che col tempo riuscirò a chiamarlo per nome" Sorrise Makoto.

"Mi piacerebbe parlare di tutto quello che ci succede delle nostre vite, cosa te ne pare?" Haru gli sorrise.

"Mi sembra una meravigliosa idea...cosa può raccontarmi di voi?..."

Makoto e Haruka continuarono a parlare durante molte ore, Haruka gli racconto la sua passione per la pittura e il nuoto, il piacere che sentiva quando entrava in una piscina o semplicemente in un posto dove c'era del acqua, le sue famosissime mostre che lo avevano reso noto tra i ragazzi artisti più giovani del paese, ma Makoto notò nei suoi bellissimi occhi blu mare la solitudine, guardava le sue mani mentre parlava e immaginava come con quelle mani il ragazzo del futuro riuscisse a creare opere d'arte, i movimenti dei suoi bracci nel acqua e per un po rimase ipnotizzato...

" Mi piacerebbe vederlo nuotare un giorno, sono sicuro che sembra un delfino mentre nuota" Disse Makoto gentilmente.

"Immagino che l'esercito ti toglie molto tempo, sai nuotare?"

"In realtà è obbligatorio imparare a nuotare, vicino a casa c'era un fiume li mio padre mi ha insegnato a nuotare, ma dopo a la dichiarazione di guerra non sono più andato a casa e non vedo nemmeno i miei genitori, ne i miei fratelli, sono già passati 3 anni e anche se ci davano permesso per poter visitare la propria famiglia, ho deciso di non andare spesso a casa perché non volevo causare dolore quando sarei andato al fronte di battaglia, anche per quello ho costruito la mia propria casa, per sfruttare della mia indipendenza e solitudine mentre posso, anche se, la vostra compagnia è molto più piacevole della mia solitudine" Sorrise il castano.

"Pensi di andare al fronte di battaglia? Non è pericoloso? Non mi piacerebbe che tu metessi a rischio la tua vita" Haru si preoccupò.

"Forse ti sembrerà strano, però la guerra porterà la pace, io la pensò così, dopo la tempesta c'è sempre il sole, non credi?" Makoto si fece serio.

"Se io fossi al tuo posto, lotterei fino al ultimo per difendere i miei ideali"

Haruka e Makoto continuarono a parlare fino all'alba, c'erano tante cose su cui parlare ce sembrava che il tempo non gli bastava...

"Abbiamo parlato tanto oggi, sembrate stanco avete bisogno di riposarvi, e anche io ne ho bisogno, domani devo andare a sud per ricevere l'armamento, e mi richiederà tutto il giorno verificarlo,ma appena arrivato a casa, verrò a cercarlo" Makoto sorrise con le guance un po arrossate.

"Il tempo è passato molto veloce..." Haruka sapeva che chiedergli di restare era molto inopportuno, si trattene di chiedergli di rimanere.

Si salutarono e il gentile militare spari come se fosse stato un'illusione, un essere immaginario. Una cosa era sicura Makoto aveva qualcosa che lo aveva colpito, aveva tanta voglia di dipingere.

Il giorno successivo Haruka dipinse molti quadri, si era fermata solo per l'ora di pranzo. Al pomeriggio aveva cominciato un schizzo a carboncino del ragazzo che era riuscito a colpirlo, immaginava di disegnare la sua divisa a la perfezione, realizzò le sue mani, la sua impotente figura, i suoi lineamenti così virili e il suo sguardo che ti faceva sentire al sicuro.

Così i giorni trascorsero, Makoto e Haruka si trovavano ogni notte e si scambiavano storie interessanti sulle loro epoche, si erano ormai dimenticati di quel strano fenomeno, perché per loro era più importante passare del tempo insieme.

"Mi piacerebbe tanto partecipare a le gare di nuoto , delle quali mi parli, deve essere emozionante, e poi anche guidare una macchina" Makoto rimase affascinato dai racconti delle competizioni di Haruka, ed e che per Haru ormai era chiaro che Makoto aveva molte cose in comune con lui.

"Sicuramente saresti un ottimo nuotatore" Haruka sorrise.

"Sa? mi piace tanto ascoltare la sua voce " Questo commento provoco che Haruka si azzittisce immediatamente.

"Succede qualcosa? Ho detto qualcosa di inappropriato? Mi dispiace averlo disturbato con il mio commentario.."

Haruka non sapeva cosa dirgli, rispondergli con un semplice "grazie" gli sembrava poco, il suo cuore era uscito dal suo petto, aveva paura, ansia si sentiva vulnerabile a quel sentimento. Che cosa voleva dire? Come reagire?

Mi dispiace tanto per averci messo così tanto, spero che la storia vi sia piaciuta. :) :)

 :) :)

   
 
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