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Autore: PrincessMiyu    18/06/2017    2 recensioni
Un incontro dettato dalla totale casualità, lascerà in Kagome ed Inuyasha un segno indelebile.
Due ragazzi dal carattere diverso, ma accomunati dalla grande passione per i film d’autore, che li porterà a scoprire che in comune non hanno solamente l’amore per le opere cinematografiche.
Un amore cercato, bramato, a tratti non corrisposto e anche sofferto, sono gli elementi perfetti di una storia d’amore meravigliosa che può essere migliore di qualsiasi film.
È davvero possibile che una pioggia di petali di ciliegio, possa far capovolgere completamente i mondi di due persone?
Ecco a voi la long di “At the beginning with you”!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4: Ti va un caffè?
 
Pov Inuyasha
 
Sono passati alcuni giorni da quando sono rientrato. Ho ripreso a lavorare e anche con Kikyo sembra essere tornato tutto alla normalità. Ora non fa altro che starmi appiccicata. Non che mi dispiaccia, però resta il fatto che in questo modo non riesco a vedere i miei amici.
Perché riuscire a conciliare amici e ragazza sembra così difficile?
Organizzare una serata tutti insieme pare che sia la cosa più assurda del mondo.
Meno male che, almeno, esiste la pausa pranzo!
- Amico, mi rendo conto che l’astinenza faccia male e che vuoi fare le acrobazie con la tua trottolina, ma ti voglio rendere presente che ci siamo anche noi e che da quando sei tornato non abbiamo preso nemmeno una birra insieme. – mi accusa di punto in bianco Bankotsu. Anche lui, come me, è un programmatore e si è occupato della società al mio posto. Ora che sono tornato potrò continuare quello che ha iniziato, ma avrò bisogno di lui per i primi mesi.
- Hai ragione Bankotsu, l’ultima volta che ho visto Miroku è stato il giorno in cui siamo andati a quell’inaugurazione. –
- Già! Fattelo dire, amico... Tra meno di dieci anni starai lì a fare sesso con tua moglie nella squallida posizione del missionario e uno di voi due starà dormendo*.  Se devi tenere l’uccello in gabbia, almeno vedi di fartelo coccolare bene. – interviene poi Suikotsu, il nostro tecnico.
- Io dico che Inu-chan merita di meglio. – ora è il turno di Jakotsu a dire la sua sulla mia vita sentimentale.
- Ragazzi, ma volete piantarla? Come fate ad essere così superficiali? Esiste una cosa che si chiama “amore” che va al di là dell’aspetto fisico. Poi Jakotsu, che ne sai di bellezze femminili? – mi soccorre Renkotsu, forse l’unico con un pizzico di buon senso.
- Ren-chan sei solo uno stupido. Il fatto che il mio cuore batta per i bei maschioni, non significa che non possa giudicare una donna. Se dico che il mio Inu-chan merita di meglio, è così. –
- Ragazzi, siete consapevoli che io sia qui, vero? –
- Certo che sì, amico bello! Abbiamo spettegolato su di te per tre anni, ora stiamo approfittando della tua presenza per rincarare la dose. – afferma Bankotsu, mettendomi un braccio intorno al collo.
- Dai su, quando possiamo spassarcela tutti insieme? Puoi anche venire con la tua puledra se non vuoi che resti sola soletta. – prosegue quel depravato.
- Che diavolo dici? Kikyo sarebbe la puledra? –
- E chi altri sennò? – si interrompe – OH! Non dirmi che c’è un’altra puledra di cui non sappiamo nulla? Brutto porcello! – mi stringe ancora di più col braccio mentre con l’altro mi dà un pugno in testa.
- Ahia! Lasciami, tu sei un malato; peggio di Miroku! Non c’è nessun’altra puledra e non chiamare così la mia ragazza. –
- Peccato, speravo che un’altra avesse fatto breccia nel cuore di Inu-chan. – ammette tristemente Jakotsu.
Mi ammutolisco di colpo per la sua frase, poiché la mia mente si proietta al giorno in cui ho visto Kagome al parco.
Perché mi è venuta in mente lei? Nemmeno la conosco. Mi avrà colpito, quello sì, ma non ha di certo fatto breccia nel mio cuore.
- Inu-chan ci sei? –
- Eh? Sì, sì. –
- Sarà! Sembravi perso nel mondo dei sogni. – continua ad osservarmi sospettoso.
Maledetto!
- Ragazzi, se vogliamo vederci tutti insieme, perché non andiamo a vedere Miroku una di queste sere? Dovrebbe avere una serata a breve. – devio il discorso, altrimenti chi se lo staccava più.
- Ottima idea! È da un po’ che non vediamo Miroku suonare, così prendiamo due piccioni con una fava. –
- Allora è andata! Appena so tutti i dettagli vi farò sapere. –
 
Finita la giornata di lavoro, decido di farmi un giro, prima di andare da Kikyo.
È sempre piacevole camminare quando arriva questa stagione.
Cammino fissando con poca attenzione i negozi, quando ad un tratto vedo una ragazza che riconosco subito, intenta a fare domande ai passanti.
- Kagome? – la chiamo appena congeda le persone con cui stava parlando.
- Inuyasha! – saluta con un bellissimo sorriso.
- Che ci fai da queste parti? –
- Sto intervistando un po’ di persone per un articolo che devo scrivere. –
- Quindi sto interferendo su un futuro premio Pulitzer. –
- Non credo che quel premio lo si vinca parlando di cosa la gente preferisce mangiare. – dice ironica facendomi scappare un risata.
Restiamo ancora in mezzo alla strada a parlare, fino a quando non mi viene un’idea malsana.
- Senti, se non hai molto da fare, ti andrebbe un caffè? –
Ho davvero chiesto a Kagome un caffè?
Ok, calma! Non c’è nulla di male in tutto ciò… spero.
- Ehm … Sì certo. Se mi permetti, conosco un posto dove il caffè lo fanno divino. Non è molto distante da qui. -
Continuiamo a chiacchierare per tutto il tragitto fino al posto che ha deciso Kagome.
Entriamo nel parco dove qualche giorno fa ero venuto a fare jogging, lo stesso in cui la vidi in quel chiosco. Infatti ci dirigiamo proprio lì.
- Ah! Lo conosco questo posto. – dico senza pensarci molto.
Bravo il cretino!
- Ah sì? – domanda e mi sembra un po’ agitata. Spero che non sia per colpa mia.
- Casa mia non è molto distante da qui e poi ho fatto jogging qualche giorno fa. – spiego sinceramente. Mi ricordo che era talmente assorta che forse non mi ha visto (almeno spero!), perciò è inutile che racconti una balla, se poi mi ha visto sono pronto a prendermi tutti gli insulti.
- Ah capisco! Io vengo sempre qui per scrivere e non noto quasi mai la gente che passa. –
Fiu! Pericolo scampato!
 
 
Pov Kagome
 
 
Infatti, sottolineerei quel quasi. Credo che lui sia stata la prima persona a farmi distrarre da quello che stavo facendo. Almeno, adesso, ho la certezza che quel giorno non mi ha notato.
Meno male!
Ci accomodiamo al mio solito tavolo e a servici arriva l’immancabile Naoki.
- Ciao Kagome. Piacere di rivederti. – si rivolge a me sempre sorridente.
- Ciao Naoki, ti presento Inuyasha. L’ho portato qui per fargli assaggiare il caffè più buono di Tokyo. –
- Sempre buona. Piacere Inuyasha, sono Naoki. –
- Piacere mio. –
- Allora vi porto due caffè? –
- Sì, per me il solito espresso. Per te, Inuyasha? –
- Anche per me un espresso. Grazie. –
- Ti piace il cioccolato fondente? – chiedo.
- Ad essere sincero, mi piace solo quello. –
- Perfetto! Allora Naoki, portaci anche quei buonissimi cioccolatini extra fondenti. Grazie. –
- Certo! Arrivo subito. –
Naoki si allontana e Inuyasha si guarda intorno in maniera interrogativa.
- È da molto che vieni qui? È un bellissimo posto. Venivo spesso in questo parco, mi sembra strano che non l’abbia mai notato fino all’altra volta. –
- L’hanno aperto due anni fa e lo frequento da allora. Non l’hai notato, probabilmente, perché stavi già all’estero. –
- Giusto! – conferma – Comunque io sto ancora aspettando, sai? – se ne esce all’improvviso lasciandomi perplessa.
- Scusa, che staresti aspettando? –
- L’intervista! Voglio contribuire anch’io al tuo articolo. –
- Ah, quello! Non c’è bisogno, credo di aver capito che cosa preferisci mangiare. – lo provoco un pochino solo per il gusto di farlo.
- Davvero? Illuminami, Sherlock! – mi sfida sogghignando.
Mi ha chiamata Sherlock? Ora sì che mi diverto!
- Allora… penso che il tuo piatto preferito sia giapponese, qualcosa di classico tipo il ramen. Hai vissuto all’estero con i tuoi, se non sbaglio, quindi tua madre avrà continuato a cucinare tradizionale. Non disapprovi la cucina straniera, anzi, ci sono degli alimenti che da noi sono poco usati, ma da quando li hai scoperti non potresti farne a meno. Ultima cosa: odi tutti i dolci; chi dice che mangia solo cioccolato fondente, quasi sempre, abolisce tutto il resto. –
Rimane esterrefatto dalla mia spiegazione e questa cosa mi fa sorridere vittoriosa.
Subito dopo, Naoki arriva con le nostre ordinazioni e Inuyasha ancora non è uscito dallo stato di trance.
L'ho sconvolto così tanto?
- Come diavolo hai fatto? –
- Elementare, Watson! – lo sbeffeggio brindando alla vittoria col caffè come se fosse champagne. – A parte gli scherzi, ci sono riuscita perché stando alle persone a cui ho chiesto, mi sono resa conto che chi ha vissuto all’estero per un bel po’, tende più ad apprezzare determinati alimenti, rimanendo molto attaccato alla cucina di casa. Sul cioccolato fondente è una cosa abbastanza comune e per quanto riguarda il tuo piatto preferito, ammetto di aver tirato ad indovinare. –
- Sei incredibile. Hai davvero la stoffa della giornalista, si vede anche che lo fai con passione. –
- Sì certo, però se il mio capo evitasse di darmi questi articoli sarebbe meglio. Non voglio fare la schizzinosa, ma vorrei tanto parlare un po’ di cultura, di arte, di cinema. Non me lo lascia mai fare. Per cui sono costretta a scrivere quello che lui decide. –
- Penso che ci voglia solo un po’ di pazienza. Poi, se ti posso dare un consiglio, cerca di non prenderla così male. Il potere di un giornalista credo sia proprio quello di trasformare un argomento di poco conto, che magari nemmeno piace, in un gran pezzo. Appunto perché non ti piace devi avere la capacità di tirarne fuori il meglio. –
Caspita! Non ci avevo mai pensato.
- Wow! Grazie mille per le tue parole, le terrò presenti. Comunque lo credo anch’io che ci voglia pazienza, ma non mi piace vedere che non mi sta nemmeno a sentire. Per esempio: tra un mese ci sarà una specie di festival del cinema dove trasmetteranno alcuni film nuovi e dei cortometraggi provenienti da tutto il mondo, oltre che giapponesi. È un evento straordinario, così ho chiesto se potevo scrivere almeno la lista dei film in programmazione e in quali cinema vederli, ma niente da fare. Richiesta completamente cestinata. Uno dei motivi per cui ho aperto il blog è stato questo, almeno do libero sfogo alla mia frustrazione. – mi dispero.
- Che esagerata! Comunque conosco il festival di cui parli. La società che pubblicizza l’evento ci ha chiesto di creare il sito web per le prenotazioni, programmi, cinema convenzionati e altro. Dovremmo chiuderlo a breve. –
- Oddio! Sul serio? –
- Certo. Anzi, mi hanno pure dato, in veste di capo dell’azienda, l’abbonamento per vedere tutti i film per l’intera durata del festival. –
- Wow! Che fortuna! - sbuffo triste, perché per avere quell’abbonamento devi aprire un mutuo.
- Beh, ma non ti ho detto che con quello posso portare un’altra persona. –
Come? Dove vuole arrivare?
- Ti andrebbe di accompagnarmi? –
- Mi stai prendendo in giro? Non è che dopo aver accettato mi fai una pernacchia? –
Scoppia a ridere per questa mia stupida uscita.
- Certo che sei strana. Perché dovrei farlo? Comunque parlo sul serio. Allora accetti? –
- Me lo chiedi? Certo che accetto! Sicuro che non ci siano problemi? –
- No figurati. Se non lo avessi chiesto a te, sarei andato solo. –
- Inuyasha sei un angelo, non hai idea di quanto mi hai reso felice! Devo sdebitarmi in qualche modo. Inizio offrendoti il caffè, anche se dovrei offrirtene almeno mille. –
- Non se ne parla! Non ho mai fatto pagare una ragazza in vita mia, non voglio iniziare oggi. Sono stato io ad invitarti, quindi pago io. –
Dopo aver pagato ci incamminiamo verso l’uscita del parco. Si è fatto buio, il tempo è letteralmente volato.
Siamo fermi ad un incrocio dove io devo andare a destra e Inuyasha deve proseguire dritto.
- Allora grazie per la compagnia. Sul caffè avevi proprio ragione, era ottimo! –
- Grazie a te per tutto quanto. Davvero, se cambi idea per quanto riguarda il festival non ci sono problemi. –
- Ehi tu! Ma lo sai che parli troppo? –
- Non mi chiamo “ehi tu”, lo sai il mio nome, razza di cafone. –
- Ah, è così dunque? Sono passato da angelo a cafone in meno di dieci minuti? –
- Già! E se continui a non usare il mio nome, il livello si abbassa. –
- Tsk! Ma guarda un po’ che ingrata. – brontola rumorosamente. Non credevo fosse così scontrosello. Poi aggiunge – Senti, ritornando al festival, hai intenzione di parlarne sul blog, giusto? –
- Sì, certo. Perché? –
- Così, voglio leggerlo. Come si chiama? –
- “Cultural Point”. Allora ancora grazie. Sarà meglio che vada. Buona serata. –
- Ciao Kagome, anche a te. –
Mi allontano dispiaciuta, avrei voluto restare con lui ancora un altro po’.
Forse avrei dovuto chiedergli il numero di telefono.
 
 
Pov Inuyasha
 
 
Sono un perfetto idiota!
Non solo è tardissimo, ma non ho nemmeno chiesto il numero di telefono a Kagome.
Sarò costretto a chiederlo a Miroku appena lo sento.
Ora devo assolutamente scappare, altrimenti la pace raggiunta con Kikyo andrà a farsi fottere.
Non mi sono accorto del tempo che passava, stare con Kagome è stato così piacevole che ho dimenticato tutto il resto. E pensare che oggi è la nostra serata. Accidenti a me!
Ho anche ignorato pesantemente il telefono per via del silenzioso. Kikyo mi ha chiamato un sacco di volte, ora è inutile che la richiami, perderei solo tempo. La cosa più giusta da fare è correre senza fermarmi.
Sono di fronte a casa di Kikyo e busso.
- INU-CHAN! Ma dove diavolo ti eri cacciato? – mi urla più del solito. Stavolta non mi resta che prendermele tutte.
- Lo so, Kikyo. Sono in ritardo spaventoso, ma ho avuto un contrattempo. –
Contrattempo? Non ho nemmeno il coraggio di dire che ho incontrato una persona.
Sono un vigliacco!
- Non mi importa! Puoi anche aver incontrato Buddha in persona. Questa è la nostra serata e mi hai fatto aspettare come una stupida, ancora! Non ti sono bastati i tre anni? Nemmeno alle mie telefonate hai risposto! –
- Hai ragione, mi dispiace da morire. Mi farò perdonare. –
- La vedo molto dura, Inu-chan. Dovrai fare i salti mortali per farti perdonare. –
Devo trovare un modo per calmarla, non possiamo litigare di nuovo. Così la prendo con impeto e la bacio per poi spingerla verso la sua camera.
Pericolo scampato!
 
Non riesco a prendere sonno, così approfitto che Kikyo si sia addormentata per dare un’occhiata al blog di Kagome dallo Smartphone.
Mi ha detto che si chiama “Cultural Point” … eccolo!
È molto semplice, forse fin troppo, ma i contenuti sono eccellenti. Leggo i post dove c’è stata più affluenza di commenti.
Questo è simpatico: “Film in poche parole”.
Inizio a leggerlo e non smetto di ridere per l’ironia che ci mette riuscendo a raccontare la trama in davvero poche parole; ha anche proposto ai lettori di scrivere delle piccole recensioni, purché siano ironici e utilizzando meno parole possibili.
Continuo a spulciare il blog ed è incredibile, parla di cinema, teatro, fotografia, pittura; è davvero un cultural point.
Ad un tratto, mi viene un’idea su come potrei far esplodere il blog di Kagome. Domani devo assolutamente parlarne con Bankotsu.
Sarà meglio che torni a dormire ora!
 
 
Il giorno seguente sono davanti al mio pc continuando a sfogliare il blog di Kagome, per cercare di dare forma all’idea che mi è balenata ieri notte.
Mentre continuo a lavorare, entra Bankotsu.
- Inuyasha, allora… Jakotsu ha finito la grafica di quella pagina e-commerce, devi solo guardarla. Per quanto riguarda il sito di Sumisu**, avevo pensato di mettere nell’area delle prenotazioni anche la planimetria delle sale, così oltre a comprare il biglietto è possibile scegliersi il posto. –
- Mmh! – annuisco guardando ancora il computer.
- Inuyasha, ma mi hai ascoltato? –
- Sì sì. Mi chiedevo solo una cosa. – esito un attimo, giusto per avere la massima attenzione del mio amico. – Se aggiungessimo una community? – domando con aria sicura.
- Una community? Una sorta di stanza dove tutti parlano della stessa cosa? –
- No! Una community inteso che una persona pubblica dei post inerenti al sito e che poi la gente che si è registrata può commentare. –
Vedo Bankotsu rifletterci un po’.
- L’idea non è male, renderebbe il sito ancora più attivo, ma chi se ne potrebbe occupare? –
Sorrido soddisfatto e senza dire una parola giro il monitor verso Bankotsu. Si avvicina con aria incuriosita e inizia a leggere qualche riga del blog di Kagome con estrema attenzione.
- Amico, questo è geniale! Questo fa proprio al caso nostro. –
- Ora non ci resta altro che parlarne con il signor Sumisu e sperare che accetti l’idea. Anche se dobbiamo prendere in considerazione che il tempo è poco. –
- E magari contattare l’autore di questo blog. –
- A dire il vero, è un’autrice. È la migliore amica della ragazza di Miroku che ho conosciuto qualche giorno fa. – racconto al mio amico con un’aria stranamente felice.
- Ah! Qua gatta ci cova! –
- Eh? –
- No niente. Beh, allora se è amica di Sango la conosceremo senz’altro. Ci sarà anche lei alla serata di Miroku, no? –
A questa affermazione del mio collega tolgo di scatto lo sguardo dal pc.
Cavolo! Chi ci aveva pensato?
- A proposito della serata di Miroku, è prevista per domani sera nel solito locale. Quindi cercate di esserci! –
- Noi sicuramente ci saremo. Tu, piuttosto, vedi di non fare bidone. Verrà anche la tua pulzella? –
- Mi ha risposto con un “Vedremo”. Lo sai che non sopporta Miroku quindi non posso garantire sulla sua presenza, ma sulla mia stai tranquillo. Ci sarò. –
- D’accordo! Poi sono davvero curioso di conoscere la bell’autrice. –
- Nemmeno la conosci e già ci stai provando? –
- Allora lo ammetti che è bella. – mi incalza Bankotsu.
Rimango spiazzato e palesemente senza parole da quella frase. Da quando sono diventati tutti così perspicaci?
Kagome non è bella, è semplicemente stupenda.
-  Il tuo silenzio è più eloquente di mille parole. Adesso sono ancora più curioso. Ora, torniamo a lavoro, che è meglio. – se ne va lanciandomi uno sguardo divertito.
Non avrà intenzione di provarci con Kagome, vero? Ma a me che diavolo importa, facesse quel che vuole. Ho una fidanzata e di quello che fa Kagome non deve assolutamente importarmi.
A lavoro!
Digito il numero del signor Totosai e aspetto che squilli.
- Ufficio di Totosai Sumisu! –
- Salve sono il signor No Taisho, potrei parlare col signor Sumisu? –
- Un attimo, glielo passo sull’altra linea.
- Grazie! –
La musica se la potrebbero pure risparmiare.
- Signor No Taisho?
- Salve signor Totosai, la chiamavo per darle alcuni aggiornamenti sul sito, ma principalmente per proporle un’idea. –
- Mi dica, sono tutto orecchi. -
 
 
 
Come volevasi dimostrare, Kikyo non verrà alla serata di Miroku, ma per fortuna è saltata fuori un’uscita tra donne e quindi non ho avuto problemi sul fatto che io sia qui. Altrimenti Bankotsu mi avrebbe ucciso, insieme agli altri.
Sono all’interno del locale insieme a Bankotsu e Jakotsu, purtroppo il resto della compagnia non è riuscito a venire. Con lo sguardo cerco Miroku e Sango, ma soprattutto Kagome, così potrei accennarle ciò che ho pensato per il suo blog, per giunta, se dobbiamo andare al cinema insieme, devo anche chiederle un recapito telefonico.
Non c’è nulla di male in questo. È per lavoro, solo lavoro!
- Ma quelli non sono Sango e Miroku? – esordisce Jakotsu.
- E soprattutto, chi è quello schianto accanto a lei? -  esclama Bankotsu fin troppo eccitato. Ho il timore di sapere chi è lo “schianto” a cui si riferisce.
Mi giro in direzione dei miei amici e, infatti, vedo Miroku, Sango e Kagome. Il termine di Bankotsu non le rende per niente giustizia; stasera è oltremodo divina.
- Inu-chan tutto bene? Sei talmente rosso in faccia che risplendi al buio. – mi richiama Jakotsu facendomi tornare sulla Terra.
- Eh? Ma che cazzate stai dicendo? Sto benissimo. Basta con questo “Inu-chan” sei insopportabile! – sbuffo rumorosamente e mi allontano.
- E che avrò detto mai! – urla stizzito il mio amico.
Vado verso Miroku che tra pochi minuti dovrà iniziare.
- Inuyasha, allora sei venuto! –
- Certo, non potevo mancare. Poi sono curioso di sentire anche Sango. –
- Grazie Inuyasha, stasera farò solo un paio di brani. Questa serata è solo per Miroku. –
- Ciao Inuyasha. – mi saluta Kagome con il suo bellissimo sorriso.
- Ciao Kagome. – ricambio allo stesso modo.
- Ragazzi, laggiù ci sono i tavoli riservati a voi. Iniziate a sedervi e avvertite gli altri, noi dobbiamo salire. –
- D’accordo. In bocca al lupo, amico. –
Miroku mi ringrazia con il pollice in su e si allontana insieme alla fidanzata, mentre io e Kagome ci accomodiamo ai nostri posti.
- Come stai? – chiedo.
- Tutto bene e tu? –
- Tutto bene. Dovrei dirti una cosa. –
- Hai cambiato idea riguardo il festival, vero? – domanda preoccupata.
- Sei proprio assurda! Riguarda sempre il festival, ma non ho cambiato idea. –
- Allora cosa? –
Sto per iniziare a parlare quando ci raggiungono Bankotsu e Jakotsu.
- Wow! Mia dolce visione, per caso vieni dal paradiso? –
Non posso crederci. Tolto un cascamorto se ne fa un altro. Non poteva bastare solo Miroku?
Giuro che domani lo licenzio!
Nemmeno il tempo di rispondere in difesa di Kagome, vedo che è proprio lei a prendere parola.
- Sì. Sono uno spirito morto vent’anni fa, come il tuo stile di rimorchio***. – fredda Bankotsu in pochissimi secondi, lasciandolo a bocca aperta, e non è il solo.
Quando l’ho conosciuta mi sembrava una molto più timida. All’inizio non riusciva nemmeno a parlare e ora ha fatto a pezzi Bankotsu senza batter ciglio.
Avevo ragione a pensare che dentro quegli occhi, oltre alla dolcezza, ci fosse anche della bella grinta.
Devo ammettere che è stata grandiosa!
- Oh Kami! Meno male che esiste una ragazza che tiene testa a questo cretino. Piacere di conoscerti, io sono Jakotsu e il cretino è Bankotsu. – interviene il mio amico senza smettere di ridere.
- Piacere di conoscervi ragazzi, io sono Kagome, un’amica di Sango. –
- Per caso sei tu quella che gestisce quel blog culturale? –
Ora lo ammazzo!
- Sì sono io, ma come fai a saperlo? –
Eh no! Se deve utilizzare il blog come metodo di abbordaggio, si sbaglia di grosso.
- Gliene ho parlato io. Riguarda proprio la cosa di cui volevo parlarti, ma stanno per iniziare, ne parliamo dopo. – intervengo senza far aprire bocca al mio, adesso, ex-amico.
- D’accordo. – annuisce confusa.
Guardo Bankotsu in modo da fargli capire che Kagome non si tocca. Un momento… Non si tocca?
Lui, di rimando, mi guarda divertito come se in faccia avessi scritto “Scemo”, ma almeno ha recepito il messaggio.
 
Miroku inizia a suonare tutto il suo repertorio, alcune musiche le conosco fin troppo bene altre sono nuove. È davvero bravissimo, dall’ultima volta che l’ho sentito suonare è migliorato in maniera incredibile. Vedo tutti ascoltarlo in religioso silenzio facendosi cullare da quelle note meravigliose.
Ora è il turno di Sango che canterà una ninnananna scritta da Miroku, di cui avevo sentito solo la melodia, ma la parte cantata è la prima volta che l’ascolto. È un usignolo, trasmette un’immensa dolcezza proprio come deve essere una ninnananna.
Appena finisce di cantare, partono gli applausi meritatissimi.
Sono stati incredibili!
- Sango è bravissima. – mi rivolgo a Kagome.
- Lo è sempre stata, ma da quando canta con Miroku lo è ancora di più. Sono molto affiatati e lo si vede in questo. –
Non posso che darle ragione. Sono splendidi insieme ed è evidente che Miroku è l’uomo più felice del mondo.
- Grazie mille, avevo pensato di chiudere la serata con questo ultimo pezzo, ma visto che siete stati così calorosi suonerò un altro pezzo insieme alla voce della mia dolce Sango. –
Inizia a suonare una canzone che credo di conoscere.
- È “Ai no uta”. – mi dice Kagome. Mi giro verso di lei e la vedo che non distoglie gli occhi dalla sua amica. Deve piacerle molto questa canzone, o le fa ricordare qualcosa, perché vedo che ha gli occhi lucidi.
È bellissima, più la guardo e più mi viene da sorridere, prima sembrava tanto forte e adesso ho solo voglia di tenerla stretta a me.
Cosa? Inuyasha sei ufficialmente rincoglionito!
A questo pensiero scosto subito lo sguardo e continuo a vedere la performance di Miroku e Sango.
Finito di suonare, questi ultimi ci raggiungono al tavolo, così continuiamo la serata tra risate e chiacchiere fino a tardi.
Conclusa la serata, decidiamo tutti di tornare a casa, quando vedo Bankotsu provarci ancora con Kagome. Perché mi fa incazzare questa cosa?
Senza rendermene conto mi avvicino a loro.
- Kagome ti dovevo dire quella cosa. – le dico, mentre fulmino nuovamente con lo sguardo Bankotsu.
- D’accordo, io andrei. Kagome è stato un immenso piacere conoscerti. Buonanotte ragazzi. – si congeda, facendole il baciamano e lasciandomi solo con lei.
- Vuoi che ti accompagni a casa? –
- No non ti preoccupare, ho la macchina proprio parcheggiata lì. – mi indica lei.
- Ah ok! Volevo chiederti se potevi darmi il tuo numero, l’ultima volta mi è completamente passato di mente. –
- Sì, certo. Anch’io me ne sono dimenticata. Era questo quello che volevi chiedermi? –
- Non solo, ma è tardi, sarà meglio che torni a casa. Ci sentiamo con più calma. – dico mentre le porgo il mio telefono dove scrive il suo numero.
- Va bene. Ecco qua! Fammi uno squillo e siamo a posto. –
- Fatto! –
- Perfetto! Allora ci sentiamo. Buonanotte Inuyasha. – saluta avviandosi verso la sua auto.
- Notte Kagome. Mi raccomando, dritta a casa. – la stuzzico.
- Va bene, papà. – entra in auto e parte.
Aspetto che svolti l’angolo e mi avvio verso la mia moto.
ETCHI! Cavolo, spero di non essermi preso il raffreddore.
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolino svago
 
 
* Amici, amanti e…
**Sumisu=Fabbro
*** How I met your mother 1x03
 
Eccoci qua!
La storia piano piano sta andando avanti ed anche Bankotsu e compagnia ha fatto la sua apparizione. Ovviamente il nostro amichetto “treccioluto” (cit. Yasha 26 xD) è entrato all’attacco per conquistare il cuore della nostra Kagome.
Spero vi sia piaciuto e ringrazio ancora a chi sta seguendo questo mio parto mentale ^_^
Se vi va, vi aspetto col prossimo capitolo: “Dannata influenza!”
:*
Princess Miyu.
   
 
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