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Autore: La_Spynn    16/04/2005    5 recensioni
Steiner. Beatrix. Valorosi cavalieri di Alexandria. E innamorati. Cosa succede se volessero prendersi un pomeriggio di vacanza per stare un po' soli? Ma soprattutto,ci riusciranno?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Difficult Job

A Difficult Job

 

 

 

 

 

Era un giorno speciale per i due cavalieri più famosi di tutta Alexandria: Adalberto Steiner e Beatrix.

 

Dopo il ritorno di Gidan, infatti, non avevano più avuto tempo per stare un po’ insieme, ma soprattutto, in solitudine.

 

E, quel giorno, in quella bella giornata primaverile, potevano finalmente stare un po’ da soli.

 

Il programma era semplice, Steiner avrebbe accompagnato la sua bella a fare shopping nel suo negozio preferito, l’Armeria ( Che vi aspettavate, Chanel? ).

 

Erano entrambi molto, molto agitati.

 

Il Cavaliere si era messo la sua armatura migliore, perfettamente lucidata.

 

La bella shogun, invece, portava la sua spada più bella e si era spruzzata un po’ del suo profumo preferito, Eau de Xena ( Per una guerriera sempre profumata, anche nei momenti difficili)

 

Si erano dati appuntamento al molo a cui arrivavano le barche dal castello.

 

Steiner, ovviamente, per paura di arrivare in ritardo, era arrivato lì due ore prima dell’appuntamento.

 

Appena scese dalla barca rimase molto stupito nel vedere Beatrix che gli sorrideva, un po’ imbarazzata.

 

<< Ero in anticipo? >> arrossì lei

 

<< No, appena due ore… >>

 

E, senza dire altro si presero romanticamente per mano, avviandosi verso la Piazza Principale della città.

 

Quel giorno sarebbe stato perfetto, si augurò il Comandante della Squadra Plutò.

 

Appena arrivati  davanti alla bancarella del fiorista, lui le comprò una rosa rossa, assumendo quasi lo stesso colore mentre gliela porgeva.

 

Lei gli sorrise dolcemente.

 

Si guardarono negli occhi per qualche istante. ( O meglio lui guardò nel solo occhio non coperto di lei… chissà perché se lo copre )

 

I loro volti si avvicinarono, anche se Beatrix dovette salire sulle punte.

 

Le loro labbra si sfiorarono appena quando…

 

<< Guavda, cava, che compovtamento disdicevole mostvano questi cavavievi >> commentò un nobile di Toleno vestito riccamente, passando di lì.

 

<< Hai vagione, tesovo. >> annuì la moglie, vestita ancor più riccamente del marito.

 

<< Dovvemmo avvevtive la vegina… >> e detto questo si allontanarono, offesi.

 

I due si staccarono, rossi dalle orecchie alla punta delle spade ( Neanche quando escono riescono a non prendere le loro amate… ‘ste spade sono peggio di una droga… )

 

Visto che la maggior parte delle persone che passavano per la piazza li stava fissando, i due innamorati si affrettarono ad allontanarsi, rifugiandosi nel primo bar aperto che trovarono.

 

Non era in una bella zona, anzi, era in un piccolo vicolo e oltretutto era uno scantinato sotterraneo.

 

Ma potevano anche sopportare questi fastidi, per restare un po’ in pace.

 

<< Mm… rimembro cotal luogo… che ci sia già stato..? >> si domandò Adalberto

 

<< Non credo, difficilmente una persona senza loschi fini ci verrebbe… >> rispose la bella shogun, sedendosi ad un tavolo, subito seguita dal suo “bello” (No, bello no)

 

Effettivamente era un posto dall’aria malfamata: c’era una maga rossa appoggiata al bancone, che si guardava intorno con aria piuttosto astiosa, due uomini che giocavano a carte intorno ad un tavolo, un tipo con Quattro Braccia (Lo riconoscete?) che contava dei guil e un barista dall’aria addormentata dietro al bancone.

 

<< Nonostante sia affollato da briganti sembra un luogo pacifico… >> commentò l’uomo in armatura.

 

<< Già… >> sospirò lei, con un dolce sorriso.

 

Si guardarono ancora, con aria innamorata.

 

Entrambi sorrisero, nello stesso istante, provando una dolce sensazione…

 

<< Hola chico! >> esclamò una voce femminile, avvicinandosi a loro << Te ricordi de me? >> chiese.

 

Era una donna piuttosto carina, dai capelli sul grigio e un cappello in testa azzurro, proprio come i suoi occhi.

 

<< Veramente… >> arrossì il cavaliere, notando lo sguardo sospettoso della guerriera.

 

<< Ma sei proprio Loco!! >> scosse il capo lei << Soy io, Carmen!! >>

 

<< Oh, signorina Carmen, sono proprio euforico di sapere che lei ha lasciato quella banda di briganti… >>

 

<< Si, si, puedo offrirte qualcosa? >>

 

<< No, grazie…. Stavamo andando. >> sorrise freddamente la shogun, prendendo per mano Steiner e dirigendosi verso la porta.

 

<< Yo-ho, bella chica che te sei scelto, loco >> lo prese in giro l’attrice, prima di salutarli con una mano.

 

Appena usciti i due si guardarono, per qualche istante.

 

<< Era con quei briganti… >> si giustificò il Comandante dei Plutò, abbassando lo sguardo.

 

<< Capisco… >> si guardò intorno, notando l’affollamento delle strade e delle piazze scosse il capo. << Penso che il Castello sia più tranquillo… >>

 

<< Hai ragione, pulcherrima >> annuì Adalberto.

 

E, insieme, si diressero verso il grande castello di Alexandria, anche se non grande come quello di Lindblum. ( Non so che centri questo, ma ci stava bene, no? )

 

Giunsero nel grande atrio, affollato da Soldatesse di Alexandria, Guardie Plutò, Cuochi dalla cucina e Studiosi, capeggiati dal Dottor Totto, tornato al Castello sotto espresso invito della Regina Garnet e Lord Gidan.

 

Si guardarono intorno cercando una sala in cui poter star soli… ma anche in questa volta il destino non era d’accordo.

 

<< Comandante!! >> esclamò uno dei Plutò << Abbiamo un problem… oh, Shogun, non disturbo vero? Comunque c’è stata un’invasione di orripilanti Scaraburi!! >> esclamò quello, sull’orlo delle lacrime.

 

Steiner guardò con la coda dell’occhio Beatrix.

 

Che cosa avrebbe pensato dei Plutò, se avesse saputo che avevano paura anche degli Scaraburi?

 

Ma, soprattutto, che cosa avrebbe pensato di Lui?

 

Doveva trovare qualcosa da dure…

 

<< Catturateli tutti, ma fate in fretta! La regina ne è spaventata! >>

 

Falso. A Garnet non facevano “né caldo né freddo”, ma almeno era una scusa…

 

<< Si…signorsì, Signore >> eseguì il saluto dei soldati e si allontanò in fretta.

 

<< Vieni… ti porto in un posto >> sorrise la guerriera, prendendolo per mano.

 

Uscirono dal castello e svoltarono a destra, per arrivare in una torre.

 

Salirono i gradini e arrivarono in cima, il sole che tramontava basso sul lago, il lieve venticello…

 

Com’era romantico!

 

Finalmente erano soli, sulla cima di una torre, con un romanticissimo panorama davanti agli occhi…

 

Lui le mise le mani intorno alla vita, i loro occhi si incontrarono nuovamente.

 

Beatrix sorrise.

 

Per la prima volta da settimane e settimane erano soli, veramente soli, e nessuno sarebbe venuto a disturbarli..

 

Ma, si sa, mai dire mai.

 

<< Shogun Beatrix! Shogun Beatrix, finalmente vi ho trovata! >> esclamò una soldatessa, ansante per la corsa. << Non sapete che fatica ho fatto!! >>

 

L’interpelata la fulminò con lo sguardo.

 

<< Abbiamo un gravissimo problema!! >>

 

<< Dimmi >> annuì la donna, ormai rassegnata alla scomoda presenza della ragazza.

 

<< Non sappiamo di che colore fare gli elmetti di quest’anno!! Gialli o Blu? >>

 

Sguardo assassino della Shogun.

 

<< Scegli tu >> sibilò velenosa, prima di essere trascinata via di peso dal Cavaliere.

 

<< Ora ti porto io in un luogo ameno, gentile fanciulla >>

 

Si avviarono nuovamente e, dopo aver imboccato parecchi passaggi segreti e sceso numerose scale, giunsero finalmente nei vecchi appartamenti della regina… chi mai sarebbe andato a cercarli lì?

 

<< Prima tu, dolce guerriera del mio cuore >>

 

Beatrix sorrise nuovamente, radiosa, spostandosi una ciocca di bruni capelli dalla spalla, mentre il Comandante dei Plutò apriva la porta della camera… uno strano e incredibile spettacolo si parò davanti ai loro occhi.

 

<< Regina Garnet! >> esclamò la prima, stupita.

 

<< Il furfante! Cosa stavate facendo alla principessina?? >> urlò l’altro, cominciando a saltellare, con un rumore di ferraglia.

 

Daga e Gidan si guardarono, arrossendo violentemente, abbracciati seduti su un divano.

 

<< Ehm… noi… >> tentò di giustificarsi la giovane nobile.

 

<< Ehi Don Chisciotte, vedo che anche tu sei in gentile compagnia! >> lo prese in giro l’ex ladro, ammiccando alla bella guerriera, che portò una mano sulla spada, con ovvi intenti.

 

<< Avanti, Beatrix, calmatevi! E anche voi Steiner! >> ordinò la regina, incrociando le braccia e cercando di ricomporsi, per quanto possibile.

 

<< E andatevene! So che anche voi cercherete un posto tranquillo… ma questo è il nostro nido d’amore >> Gidan sorrise a duecento denti, accarezzando il volto della sua amata con la mano guantata.

 

I due cavalieri si scambiarono uno sguardo imbarazzato, per poi alzare le spalle e prepararsi ad uscire.

 

<< Ciao Ciao! >> li salutò il ragazzo con la mano, imitato da Garnet.

 

Appena usciti in corridoio Steiner abbassò gli occhi, dispiaciuto << Non è andato tutto secondo ai piani… >> borbottò, in evidente imbarazzo e temendo di aver fatto una figuraccia davanti alla sua Shogun.

 

Lei in risposta rise dolcemente << E’ stato tutto perfetto… >> sussurrò, sistemandosi nervosamente i capelli, per poi avvicinare il suo volto a quello del cavaliere.

 

<< Aspetta… e se arrivasse qualcuno…? >> domandò quello, ancor più in imbarazzo.

 

<< Che guardi pure… >> sussurrò nuovamente lei, sfiorando le labbra con un dolce bacio.

 

 

 

 

Ehilà! Vi è piaciuta? Spero di sì… beh, insomma, si è capito, immagino, che Steiner e Beatrix sono la mia coppia preferita di FFIX, no? Su un alto sito l’avevo pubblicata con un alto nick… ma sono sempre io!

Baci!

 

 

  
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