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Autore: Ella1412    19/06/2017    2 recensioni
“Vedo vedo… una prrrrincipessa in difficoltà.”
Le vibrò il cellulare nella tasca, ecco che il micino tornava all’attacco.
“In teoria sarei a lezione, gattino… poverino, hai sbagliato. Non hai la stoffa per fare l’indovino.” Scrisse lei in risposta.
“Ed invece ho ragione. Scrivi qualcosa al ragazzo avanti a te, no? Devo proprio insegnarti tutto…”
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAP. 3 Consigli per rimorchiare?
 

Chat la guardò mal celando tenerezza e stupore. Come poteva aiutarla?
«Vieni qui e mettiamoci spalle contro spalle.» disse dopo un attimo di silenzio. «Adesso immagina che io sia Adrien, cosa mi vorresti dire?»
«Ma sono cose private e mi vergogno!» si ribellò lei.
«Marinette…»  la richiamò l’eroe, aspettando che le sue spalle sfiorassero le proprie e sorridendo sentendo la sua camicia solleticargli il corpo. «Prendi un bel respiro e parlami, dai fiato ai tuoi pensieri. Come se Agreste fossi io.»
«Aehm… a-allore, cioè allora: A-Adrien, io ti volevo dire che-che…»
«Marinette, tranquilla. Respira, concentrati sulla mia voce. Ascolta… piano piano, così. Bravissima. Adesso, con calma, dimmi cosa pensi…» la sua voce fece tranquillizzare la giovane che si trovò quasi a proprio agio e quindi iniziò a parlare.
«Se fossi lui ti direi che mi piaci da tantissimo tempo ma che credo tu non ti sia accorto che per me sei importante, che se balbetto così tanto per te è solo perché quella volta, quando mi hai prestato il tuo ombrello, mi hai rubato il cuore e io sono sicura che non potrei mai amare nessun altro come te. Ma che dico, non potrò amare nessun altro e basta. Mi sono accorta che quando non sono in tua compagnia sono molto più sciolta, parlo con tutti seguendo un filo logico, non mischiando le parole o cambiandole. Parlo bene perfino con Chat Noir che è un supereroe ma con te no e non so il perché. Forse mi hai davvero rubato il cuore e forse anche una parte di cervello.»
Quelle parole buttategli in faccia, quei sentimenti così fragili… era senza parole.
«Provi davvero tutto questo per quel ragazzo?» Chat aveva lottato con se stesso per non far vibrare la voce dall’emozione.
«Sì, è una di quelle sicurezze che ho. L’altra è che tu sei mio amico, vero Chaton?»
Nel girarsi, Marinette lo vide annuire con le guance rosse.
«Ti sei commosso, kitty?» chiese con una risatina leggera.  
La sua risata cristallina, il corpo atletico e fine, le codine tanto simili a quelle della sua Lady, il sorriso splendido e gli occhi profondi e giocosi erano tutte piccole cose che sono sempre state sotto il suo sguardo attento ma che gli erano sempre sfuggite. Provò quella sensazione di vuoto allo stomaco e qui il micetto fece due più due.
«Bogaboo…?»
La vide sgranare gli occhi. Primo passo verso la certezza.
La vide sbiancare all’improvviso. Secondo passo.
La vide guardarsi attorno alla ricerca di qualcosa per depistarlo. Terzo passo.
Mancava solo l’ultimo… «Ma che cosa dici? Non è il soprannome che dai a Ladybug? Non dovresti chiamare altre ragazze con il suo nomignolo, magari si offende e poi-»
«Sei tu, non mi sto sbagliando. Sei tu la mia lady.» esordì sicuro l’eroe parigino.
«No, Chat. Ti stai sbagliando, non sono io.»
Eccolo qui il quarto passo. La negazione avanti all’evidenza.
Si chinò per un baciamano ma gli venne in mente un modo per farla uscire allo scoperto. Una domanda, una semplicissima domanda.
«Ma tu come fai a sapere il nomignolo che ho affibbiato a Ladybug? È una cosa che sappiamo solo noi, e poi è imbarazzante, quindi non penso lo vada a spiattellare in giro. Non credi?»
Scacco matto.
 

«Continuiamo con le prove, kitty…?»
«Certo, M’Lady.» un sorriso gli incorniciava il volto.
«I miei genitori non sanno nulla della mia doppia identità quindi, per favore, vedi di essere il più cauto possibile con i nomignoli, ok?»
«Ecco qui la Lady che conosco! Sangue freddo e grinta, quello che dovrebbe usare una certa Marinette Dupain-Cheng con il suo modello. Non sono sicuro che lui abbia un’altra o che non si sia accorto di te.» disse il gattino gesticolando un po’.
«A lui piace Ladybug. Non Marinette. È anche questo che mi blocca molto… non è solo la timidezza. A lui piacciono le persone audaci, che sanno stare al gioco e-»
«Ma tu sei Ladybug. Tu sei audace, sai stare al gioco, sei simpatica e hai la risposta sempre pronta. E poi sei bellissima…»
Ok, forse l’ultima poteva risparmiarsela, dato le guance color vermiglio della giovane di fronte a lui.  
      




***
Angolino Ella: 
ciao a tutti e ben trovati in questo nuovissimo capitolo!
Volevo avvisarvi che il venerdì e il sabato sera in genere non aggiorno, poi non aggiornerò nemmeno mercoledì 21 e giovedì 22(esami...) ma forse forse finisce prima la storia! Speriamo, altrimenti poi va a finire che sono troppo stanca per aggiornare e non la finisco più! D:
Ringrazio che ha letto, chi ha recensito, chi ha aggiunto la storia a preferiti o ricordati o seguiti e spero di riuscire ad aggiornare domani sera, se l'ansia non mi fa sentire in colpa!
Au revoir, e grazie ancora!


 
  
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