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Autore: Meggy the Witch    19/06/2017    0 recensioni
Il protagonista di questa storia è uno scrittore. Ha inventato e creato una bellissima saga che ha riscosso un enorme successo tra i lettori. Ormai è giunto a dover stendere l’ultimo libro. Ma per aumentarne le vendite, decide di cambiare la trama che originariamente aveva pensato, convinto che i lettori possano così apprezzare di più il libro. Ma i personaggi della sua storia saranno d’accordo?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Devi invitare qualcuno al ballo.- ordinò Clara a Doria.
“Dille che ci stai pensando.” suggerì la voce dello Scrittore al ragazzo.
-Ci sto pensando…-
“Interrompilo e proponigli di invitare Fulvia” sentì Clara.
-Che ne pensi di Fulvia? Scommetto che accetterebbe!-
-Agli ordini.- sbrigò Doria.
“Agli ordini?! Doria dove hai lasciato il tuo entusiasmo?”
Si voltò verso l’amica.
-Ripensandoci… sì, hai ragione! Proverò ad invitare lei!- disse con finto entusiasmo.
Non ne poteva già più.
Nella versione originale avrebbe dovuto invitare Aurora; inizialmente lei avrebbe rifiutato, però poi si sarebbe presentata al ballo comunque.
“Bravo. Ora esci dalla biblioteca… e saluta la saggia bibliotecaria che va verso Clara…”
Doria capì che l’attenzione dei lettori per un po’ sarebbe stata rivolta alla protagonista. Erano passati due mesi da quando l’avventura era iniziata, ed erano due mesi che lui e Aurora non si rivolgevano la parola, nemmeno per insultarsi. Doveva parlarle. Ne sentiva l’assoluto bisogno.
Avrebbe dovuto dirigersi verso la scuola per incontrare il nuovo professore ma cambiò direzione. Avrebbe fatto velocemente. Aveva abbastanza tempo prima che l’attenzione dei lettori tornasse su di lui.
Era sicuro che avrebbe trovato Aurora nella pasticceria di Madama Frufru; al pomeriggio era sempre là con le sue amiche.
-No, non c’è.- gli disse seccamente Fulvia.
Era seduta su uno dei tavolini fuori dalla gelateria. Doria si avvicinò triste al tavolino.
-Tu perché sei qui?- le chiese.
-Perché Arvan tra poco verrà qui ad incendiare questo posto e lo Scrittore ha deciso che io devo essere coinvolta.- rispose con un tono acido che mai aveva usato nei confronti del suo migliore amico.
Ecco perché né Aurora, né le sua amiche non c’erano. Sapevano che Arvan avrebbe dato fuoco alla gelateria e non desideravano essere d’impiccio alla loro sovrana.
-Ah, so cosa dovresti chiedermi.- aggiunse Fulvia, alludendo al ballo. –E devo accettare. Evita di fare scene di finta cortesia per invitarmi, tanto i lettori non le leggeranno.-
Doria annuì e se ne andò prima che Fulvia lo cacciasse via.
 *
Non aveva senso.
No, proprio niente.
Cosa aveva in mente lo Scrittore? Aurora non riusciva proprio a capirlo.
Doveva presentarsi al ballo anche se Doria non l’aveva invitata. Anzi, proprio nessuno l’aveva invitata. Lo Scrittore aveva deciso che lei comunque avrebbe fatto una comparsa al ballo.
Lei e il vecchio professore di chimica aspettavano in uno dei corridoi della scuola; la voce dello Scrittore li avrebbe guidati da un momento all’altro.
-Io sarò incaricato di aiutarti nella pericolosa missione che ti ha affidato Arvan.- dichiarò improvvisamente il professore.
Non era stato guidato dallo Scrittore. L’aveva detto di sua spontanea volontà.
-Mi pareva giusto che lo sapessi. Quindi, smetti di essere così agitata! Ti aiuterò io!- aggiunse in tono severo.
Aurora non era troppo preoccupata per quella missione. Non riusciva a concentrarsi sulla preoccupazione. Era solo arrabbiata con lo Scrittore. E non pensava ad altro.
-Grazie.- si limitò a rispondere.
“D’improvviso la porta della sala si spalancò ed entrò Aurora seguita dal vecchio professore di chimica…”
Aurora entrò.
Tutti, pure il professor Valerino, furono turbati dalla fastidiosa presenza di quella ragazza che non era stata invitata alla festa. Il professore di chimica le chiese gentilmente di andarsene.
Clara non capiva. Cosa nascondeva Aurora in quella nuova avventura?
In quelle precedenti non era mai stata così isolata e solitaria. Era davvero strana.
“Pensa più intensamente a quanto sia insolito un tale comportamento.”
Già. Perché si era presentata a quel ballo senza invito?
“Ora esci.” disse lo scrittore rivolto ad Aurora.
Si allontanò velocemente dalla stanza. Aveva cercato di guardare il meno possibile all’interno della grande sala. Non voleva vedere Doria e tanto meno scoppiare a piangere.
Percorse nuovamente il corridoio.
E ora?
L’attenzione dei lettori dov’era in quel momento?
Sentì dei passi dietro le spalle che la seguivano. Clara.
“Fai finta di niente e vai avanti.”
Così fece.
Non avrebbe dovuto allontanarsi dal ballo. Doria avrebbe dovuto giustificare la sua presenza, dicendo che era stata invitata da lui. Avrebbero dovuto ballare. Il loro primo ballo.
Invece spalancò la porta di vetro all’ingresso della scuola e corse verso casa, sperando di togliersi l’attenzione dei lettori il prima possibile.
   
 
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