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Autore: reincarnate_emi    19/06/2017    0 recensioni
[The Amity Affliction]
Avrebbe lasciato tutto, la scuola, gli ''amici’’ perché diciamoci la verità, persone che la prendevano in giro non erano suoi amici, avrebbe lasciato i suoi posti preferiti ma era contenta. Contenta perché se ne stava andando da quel posto di merda, assieme a suo fratello, l’unica persona che amava davvero al mondo, non era mai stata così legata ai suoi genitori, la trattavano sempre male, quando lei stava male, non si preoccupavano per niente, non avevano mai notato i piccoli segni sul polso sinistro, le occhiaie, il suo dimagrimento improvviso, solo suo fratello se ne accorse, e un motivo per cui ora se ne stavano andando era proprio quello: Abigail stava male, quel posto la distruggeva.
Joel non poté far altro che lanciare qualche occhiata a sua sorella, che ormai si era addormentata così allungò una mano ad accarezzarle i capelli prendendo poi infine la sua mano, stringendola nella propria, se c’era una cosa che Joel gli aveva promesso, era che sarebbe rimasta con lei per sempre.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà  propria; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro'. 
 
-Sapete che c’è? Mi sono stufato, ci siamo stufati, io ora prendo mia sorella e ce ne andiamo, non metteremo più piede qui dentro.- urlò Joel contro i suoi genitori, prima di precipitarsi verso la camera di sua sorella Abigail e chiudere la porta.
-Joel..- mormorò la ragazza provando ad alzarsi dal letto, venendo però fermata dal fratello che aveva scosso la testa.
-No ti prego Abigail, fai le tue cose e andiamocene..per favore.- mormorò il fratello lasciandole un bacio sulla fronte.
-Uhmokay.-la ragazza non poté far altro che annuire e prendere un borsone, iniziando a infilare tutti i suoi vestiti lì dentro, venendo aiutata dal fratello.
Non aveva il coraggio di chiedergli cosa fosse successo, forse una delle loro litigate dove era ormai giunto il punto di rottura e Abigail lo sapeva bene, quando il fratello esplodeva, era la fine. Gli aveva promesso che non lo avrebbe mai lasciato e fu così, fino a quel momento, perché Abigail non vedeva l’ora di andarsene da quella casa, stanca ormai anche lei di quelle stupide situazioni, sarebbe andata ovunque con suo fratello.
-Okay, penso che sia tutto.- mormorò la ragazza poggiando le mani sui fianchi e guardandosi intorno, notando la stanza ormai vuota, così prese gli scatoloni e senza farsi né sentire né vedere, scese le scale per andare nel garage e posare le robe nel portabagagli, correndo velocemente su e andando ad aiutare il fratello.
[ . . . ]
 
Quando furono le 02:00, si assicurarono che per casa non girava né mamma né papà e appena la trovarono vuota, sgattaiolarono nel garage, salendo in macchina, facendo attenzione a non far alcun rumore.
-Joel, dove ce ne andremo?- sussurrò Abigail, girandosi verso il fratello e guardandolo attentamente.
-Nel tourbustra qualche giorno partiremo per il tour, e potremmo appoggiare le nostre cose lì, Abi, non preoccuparti, okay?- mormorò Joel prendendole una mano e baciandone il dorso, prima di mettere in moto e partire, allontanandosi il più possibile da quella maledetta casa..
La ragazza non poté far altro che annuire a quelle parole così si rannicchiò sul sedile del passeggero e poggiò la testa contro il finestrino, guardando attentamente fuori, mentre mille pensieri giravano per la sua testa.
Avrebbe lasciato tutto, la scuola, gli ‘’amici’’ perché diciamoci la verità, persone che la prendevano in giro non erano suoi amici, avrebbe lasciato i suoi posti preferiti ma era contenta. Contenta perché se ne stava andando da quel posto di merda, assieme a suo fratello, l’unica persona che amava davvero al mondo, non era mai stata così legata ai suoi genitori, la trattavano sempre male, quando lei stava male, non si preoccupavano per niente, non avevano mai notato i piccoli segni sul polso sinistro, le occhiaie, il suo dimagrimento improvviso, solo suo fratello se ne accorse, e un motivo per cui ora se ne stavano andando era proprio quello: Abigail stava male, quel posto la distruggeva.

Joel non poté far altro che lanciare qualche occhiata a sua sorella, che ormai si era addormentata così allungò una mano ad accarezzarle i capelli prendendo poi infine la sua mano, stringendola nella propria, se c’era una cosa che Joel gli aveva promesso, era che sarebbe rimasta con lei per sempre.
Dopo ore di viaggio, finalmente arrivarono a destinazione, così Joel parcheggiò e svegliò delicatamente sua sorella, scendendo poi dalla macchina e guardandosi intorno alla ricerca del guardiano notturno di quel posto e, una volta avvistato, corse verso di lui.
-Hey, scusami il disturbo, avrei bisogno del tourbus, sono in una brutta situazione e ho mia sorella con me.- disse Joel, passandosi la mano fra i capelli, sperando che il guardiano gli aprisse il bus.
-Oh ehm..d’accordo, ma non dire niente in giro eh.- rispose il guardiano prima di alzarsi e prendere le chiavi del loro bus.
Joel corse nuovamente, questa volta verso la macchina, e iniziò a prendere i vari scatoloni, facendo segno a sua sorella di seguirlo verso il bus, trovandolo già aperto, segno che il guardiano ci aveva messo poco ad aprirlo, così salì e poggiò gli scatoloni sotto il tavolino a una gamba, per non occupare tutto lo spazio, e continuarono così fino alle 04:00 finché poi non scesero dal bus e Joel fece segno al guardiano di chiudere, per poi salutarlo e incamminandosi verso la macchina.
-Ora che abbiamo posato le cose, dove andiamo?-chiese Abigail, incrociando le braccia al petto mentre camminava al fianco del fratello.
-Da Ahren.- mormorò il fratello sorridendo senza smettere di camminare.
A quel nome la ragazza sbiancò, aveva sempre trovato Ahren carino e al solo pensiero di andare da lui, la rendeva pazza.
-Ohokay!- rispose la ragazza, entrando in macchina, pronta per altre ore di viaggio.
Il fratello non poté far altro che sorridere ampiamente e scuotere la testa, prima di entrare in macchina, mettere in moto e partire, verso casa del suo migliore amico. 
   
 
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