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Autore: WhiteRaven_sSR    20/06/2017    2 recensioni
Questa storia nasce dalla mia passione per i personaggi poco considerati o non protagonisti nelle opere in cui si muovono. E' ambientata nel mondo di Shadowhunters, ma i quattro stregoni protagonisti sono personaggi originali. Il rating potrebbe subire variazioni.
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"[...]I dubbi sorgono quando sono i Nephilim, gli Shadowhunters a fare le regole per tutti, basandole sulle loro esperienze, tradizioni, famiglie, punti di vista. Già. Ma che ne è di noi? Del nostro punto di vista. Che ne è dei Figli di Lilith che da sempre risolvono i loro casini? Anche noi abbiamo le nostre regole. E loro non sono nessuno per giudicarci!"
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Levati, imbecille” riprese Oskar, ridacchiandosela di gusto a quella reazione del'egiziano.
Gno”
Ash era decisamente un tipo singolare. Talvolta dava quelle risposte infantili, rendendosi un bambino in tutto e per tutto, ma nessuno aveva capito se lo facesse apposta o meno. Per Gilbert non era altro che una messinscena creata dal duo per stupire gli altri o mantenere quel legame unico e inimitabile tipico in questo caso non solo di due gemelli, ma di due gemelli stregoni. La magia li aveva sempre uniti in qualche modo, nel bene e nel male, in caso di bisogno e in circostanze dalle più svariate sfaccettature. Non c'era di cui sorprendersi quindi se fossero così attaccati uno all'altro, sebbene Salem fosse più restio a dimostrarlo. Un rapporto particolare, ecco la definizione forse più appropriata.
Oskar sospirò, lasciando l'altro appiccicato al proprio corpo come una piccola scimmia al ventre della mare, finchè non si sarebbe stufato. Ovviamente qualche scherzo come piccole scariche elettriche dalle dita dello stregone nero, non sarebbero mancate, ma l'altro sembrava prenerla sul ridere. Migliaia di anni rinforzano le difese magiche e ad Ash sarebbe bastato uno schiocco di dita per staccare la testa di netto all'altro senza nemmeno preoccuparsi di nasconderlo, eppure le loro intenzioni non erano serie. Un corvo fin troppo serio e un folle declassato a bambino non erano certo un'accoppiata vincente, ma sembravano avere una certa intesa nelle loro azioni.
Gilbert pensò fosse douto al loro legame di amici, benché non ne conoscese i dettagli. Per quel che ne sapeva potevano conoscersi da sempre, così come da solo cento o cinquant'anni, non ne aveva idea.
Quando avrai finito di fare il marmocchio petulante, andrò a recuperare i libri per verificare i miei problemi, di cui tu te ne stai bellamente fregando...”
Uno dei tanti modi carini di Oskar per far sentire in colpa il prossimo e ottenere ciò che voleva. Gilbert forse poteva non saperlo, ma lo stregone oscuro era dannatamente bravo in certe cose.
Perchè non ti porti dietro Gilbert? Sono sicuro che potresti insegnargli tante cose. In più io e mio fratello abbiamo delle questioni da risolvere, sarebbe meglio se ci trovssimo sul posto.” incalzò Salem, passando lo sguardo prima da uno, poi all'altro, poi al fratello, con una certa intesa. Gilbert potè notare quanto lo sguardo di Ash divenne luminoso, un sorriso da folle perso chissà dove con i propri pensieri, stampato in viso. Ovviamente Salem aveva dato per scontato che si sarebbero incontrati al parco, senza preoccuparsi di chiedere il parere altrui.
Sia Gilbert che Oskar stavano per rispondergli il primo con imbarazzo palese, l'altro con un insulto bello e buono già sulla punta della lingua, quando Ash li precedette, staccandosi dal corvo per battere le mani esagitato, pronto a lanciarsi in braccio al fratello. Inutile dire quanto il suo entusiasmo lo travolse, baci lasciato ovunque sul suo viso e sul collo, seguiti da una leccata lieve della guancia con tanto di lingua biforcuta color argento vivo in bella mostra. L'organo di Jacboson del loro organismo avrebbe ringraziato per quel gesto.
Sì! Sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì! Questioni, questioni! Kyah! Giochiamo, fratello...”
Non si capiva bene di cosa stesse parlando, ma nella sua follia tutti supposero avesse una logica tutta propria, nessuno fece domande, mentre Salem si limitò ad assecondarlo, lo sguardo portato poi sugli altri due come a invitarli ad andare. Scontato che non ammettesse repliche. In genere non sorrideva e quell'accenno appena visibile di buonumore era un modo sottinteso per congedarli, tra gli sbuffi del corvo e l'ancora ben presente imbarazzo del francese.
Fammi da palla al piede e ti spezzo le gambe.” rivolto a Gilbert, Oskar non potè essere più diretto.


Non impiegarono molto a raggiungere un edificio in Greenland road, nel quartiere di Camden Town, grazie a un portale creato dallo stregone oscuro. Un perfetto compromesso tra Camden Market e la British Library, sebbene la location fosse più vicina al primo. Si ritrovarono direttamente in un piccolo appartamento adibito a studio da Oskar, posto nella classica struttura a due piani tipica della città, con tanto di letto matrimoniale o lo stregone avrebbe fatto i capricci. Perché sprecare soldi in alberghi quando puoi avere il tuo appartamento singolo e arredarlo come vuoi tu grazie alla magia? Insomma, visti i gusti del corvo, con arredamento in stile new gothic con tonalità rosse e nere un po' ovunque, i grandi specchi laccati alle pareti e le tende color sanguinaccio, andare in albergo si sarebbe potuto rivelare un problema. Senza contare tutti i libri di magia e i vari utensili per erboristi e pzioni sparsi per tutto il tavolo e la cucina. Aveva colorato anche i mobili già presenti e il frigorifero, rendendolo di un bel nero lucido. Tanto gli sarebbe bastato “ridpingerlo” prima di partire di nuovo alla volta di chissà quale città. Forse sarebbe dovuto tornare a Stoccolma per un po', male non gli avrebbe fatto. Ma di tutto ciò, l'ignaro Gilbert non poteva saperne assolutamente nulla, quindi rimase stordito all'arrivo nell'appartamento.
Siediti da qualche parte e resta immobile, ho già abbastanza cose a cui pensare.” disse Oskar, avviandosi sin da subito verso una delle librerie poste vicino alla grande finestra del soggiorno. In effetti oltre al piccolo soggiorno, una camera e un bagno, non c'era altro. Per una persona bastava, in effetti.
Posso aiutarti a cercare, se vuoi...” fu la timida risposta del francese, mentre prendeva posto sul divano in pelle, anche questo scuro come una notte invernale senza stelle.
Non mi serve il tuo aiuto, devo cercare solo un libro contabile, mica un lupo mannaro vegano.”
Tagliente finchè basta, la risposta di Oskar lo fece sospirare. Anzi, fece sospirare entrambi.
Visto che nell'appartamento non sembrava esserci la possibilità di fare nulla di interessante, Gilbert decise di rimanere in contemplazione del luogo per lungo tempo. O almeno quello gli parve a lui, in realtà erano passati si e no cinque minuti dalle loro ultime parole.
Quindi...usi la magia nera.” riprese per fare conversazione, constatando l'ovvio.
Chiaramente Oskar si voltò a guardarlo con un'espressione stupita, come a chiedergli se fosse ritardato. Almeno Ash era folle, lui che scusa aveva?
Sì”
E che tipo di cose sai fare?”
Tante”
Anche...malvagie?”
Sì”
Ben presto quel botta e risposta lasciò spazio all'ennesimo silenzio imbarazzante. Gilbert nella sua timidezza spesso non riusciva a sostenere una normale conversazione con gli sconosciuti e Oskar non sembrava esattamente il miglior interlocutore del mondo. Chiudeteli assieme in una stanza e otterrete questo.
Trovato!” esclamò quindi il corvo dopo una decina di minuti, rompendo il silenzio creatosi. “Dunque...il Nephilim sembra morto qualche giorno fa, giusto? Vediamo...”
Hai trovato qualcosa? Di che si tratta?” chiese il giovane, provando ancora una volta a intavolare un discorso.
L'altro in risposta sospirò, cedendo un po' a tutti quei tentativi di conversazione, seppure non fosse la sua massima aspirazione spiegare a un novellino certe cose. Si avvicinò quindi a lui, scattato in piedi per l'entusiasmo, attento a non dar fastidio con le proprie corna circolari. Gilbert si chiese se avesse bisogno di accendere la luce di notte e per un attimo dovette trattenere una risata. Ma nel vedere l'altro disponibile si mise l'anima in pace, osservando quanto lui aveva da mostrargli. Oskar infatti indicò una settimana ben precisa, quella antecedente alla morte del Nephilim, scorrendo poi il dito affusolato per tutta la pagina, quindi per tutto il mese prima. Si poteva notare quanto tenesse al proprio aspetto, tra abbigliamento e unghie perfettamente curate, molto probabilmente ci stava dietro regolarmente. Allo stesso modo nell'averlo così vicino, Gilbert potè sentire quanto fosse buono il suo profumo: un misto di rosa e muschio bianco, unito al fresco del pino silvestre. Che fosse una fragranza naturale, forse tipica del suo luogo di nascita o meno, non lo sapeva.
...mi stai ascoltando?!” lo sentì sbottare poco dopo. “Dannazione, che cavolo hai nel cervello, segatura? E saresti uno stregone tu...”
Scusami!” squittì il francese, seppur cercando di mantenere un certo orgoglio. Una piccola contraddizione vivente un francese timido, ma a quanto pareva era possibile.
Dicevo...mi hanno ordinato diverse cose. Pozioni di ogni sorta, così come incantesimi e rituali. Escludendo a priori tutto ciò che prevede la connessione con il regno dei morti e i rituali di purificazione, direi che rimane ancora troppa roba.”
Gilbert rimase sorpreso per la semplicità che l'altro usava nel parlargli di simili cose oscure. Oskar doveva essere non solo uno stregone potente, ma anche uno a cui piace giocare con il fuoco, se era tanto audace da avventurarsi in simili pratiche.
Quindi...ti occupi anche di queste cose. Hai provato a guardare nello specifico i nomi dei clienti? Forse se conosci qualche Nascosto che ce l'ha con i Nephilim, si potrebbe collegare il tutto”
A parte lui, ovviamente. L'altro rise, scoprendo i denti appuntiti in quell'espressione affilata da predatore quale era.
Esistono Nascosti che non ce l'hanno con i Nephilim?”
Gilbert deglutì nervoso, come a confermare un io muto, tanto l'altro gli metteva soggezione.
F-Forse...qualcuno ha richiesto cose più specifiche, ecco...era questo che intendevo.”
Per un attimo il corvo si soffermò a guardare il suo viso, fissandolo spudoratamente senza il minimo accenno di sorriso, come fosse alla annoiata ricerca di qualcosa in lui. Quindi tornò al libro come niente fosse, avviandosi al tavolo, facendogli segno di seguirlo con la mano libera. Preso posto su una delle sedie, imitato dal francese, prese a cerchiare con la matita recuperata da un portapenne, tutti i nomi dei vari clienti e le loro ordinazioni specifiche. Non aveva importanza dove si trovasse prima di giungere a Londra, poiché poteva spedire tutto tranquillamente da qualsiasi parte del mondo, così come era irrilevante qualsiasi Nascosto avesse creato disordini negli ultimi tempi e ora figurava tra i suoi clienti. Troppa gente. Si trattava di magia nera, non di un negozio di caramelle, chiunque la richiedeva in genere non era esattamente una persona dalla coscienza o dalla fedina penale pulita.
Devo vedere il cadavere” disse a un certo punto dopo l'ennesima manciata di minuti di silenzio.
Come stessero parando del tempo o del pranzo della domenica. Gilbert non si sorpese troppo della cosa, in fondo si trattava di trovare la maggior parte delle prove in quel modo, tuttavia sapere che avrebbe avuto bisogno del corpo non lo rallegrò per nulla. Primo perché avrebbero dovuto chiedere il permesso agli Shadowhunters e secondo perché non era certo di cosa avrebbe potuto farci il corvo. Per quanto stregone non negromante, praticava pur sempre la magia nera. Uno sbaglio e si sarebbero ritrovati tutti in gattabuia.
Ciò implica recarsi all'istituto di Londra. Romperò le scatole ai Nephilim pur di scagionarmi, di questo puoi starne certo, ma nel caso non volessi assistere a un pessimo spettacolo...ti consiglio di tornare a casa.” riprese Oskar, sorridendo in modo per nulla rassicurante.
Per quanto Gilbert fosse intimorito da lui e in apprensione per tutta quella storia, era ora che iniziasse a imparare alcune cose, comprese le relazioni politiche tra Nephilim, Nascosti, Mondani e demoni. Per quanto sembrasse assurdo, cercare di evocare i demoni rientrava nei passatempi più idioti dei Mondani e lui era più che intenzionato a fermarli, come un qualunque stregone dotato di buonsenso. Buonsenso di cui Oskar e i gemelli probabilmente non disponevano.
Non credo vorrò tornare a casa, ho ancora molto da imparare.” rispose Gilbert, abbassando il capo, fissando il pavimento per un istante fin troppo lungo. Il suo orgoglio di francese gli impediva di andarsene, ma c'era ben altro per la sua testa. Giovane, fin troppo giovane per una creatura immortale e con un passato quasi da recluso a studiare, era quantomeno ovvio che volesse scoprire altre cose.
In compenso l'altro lo fissò per tutto il tempo, ancora una volta senza porsi il problema di imbarazarlo o farlo sentire a disagio. Gilbert si chiese se non fosse quella la sua vera specialità magica.
Smettila di farti problemi e inizia a darti da fare” duro nel tono, sventolò la destra poco distate dal proprio viso, con noncuranza, nel riprendere il discorso: “Tu sei una di quelle persone che pensa troppo e agisce poco. Devi piantarla con queste stronzate e osservare di più ciò che ti circonda. Non hai fatto caso ai simboli sparsi per la stanza, così come non hai notato altre piccole cose come i titoli dei testi nelle librerie, gli strumenti sparsi in giro nello specifico e altre cose. Ti sei concentrato sulle apparenze, come un poppante qualsiasi. Anche un Mondano saprebbe dire che la mia specialità è la magia nera, così come la botanica, la ritualistica e tutto ciò che concerne il mondo dei morti. Mi chiedo quindi se sei davvero uno stregone...”
Il francese lo guardò inizialmente con fare spaesato, i verdi occhi dalle tonalità lievemente differenti a cercare i suoi, la bocca dischiusa in un'espressione a dir poco sconvolta per come lo avesse inquadrato in così poco tempo. Il tutto prima di essere sbalzato fuori dalla finestra dall'altro, che con un gesto di entrambe le mani visibile giusto con la coda dell'occhio, gli aveva fatto infrangere il vetro, facendolo finire direttamente in strada. Nulla di eccessivamente potente, se si pensa che avrebbe potuto farlo esplodere, volendo. Ma il tempo per pensare era limitato. Con uno sforzo dettato dall'improvvisare, Gilbert si frenò appena in tempo con un incantesimo di levitazione, a pochi centimetri dall'asfalto sottostante. Rimase a mezz'aria per qualche secondo, talmente spaventato da dimenticare di essere perfettamente visibile ai Mondani. Benchè la cosa non paresse tale. Essi infatti lo evitavano all'apparenza senza rendersene conto. Come se non esistesse. Poi si sentì come se qualcosa di invisibile gli cingesse la vita, per essere riportato all'interno dell'appartamento, sulla stessa sedia su cui era seduto poco prima. Oskar lo squadrò con aria annoiata, una smorfia dipinta in viso e un sospiro a seguire.
Sì, ahimè sei uno stregone...”
Potevi uccidermi!”
Se lo volessi, lo potrei ancora.”
Altro attimo di silenzio. Gilbert di fronte a lui si sentiva come spoglio. Messo a nudo da ogni suo sguardo indagatore e da ogni suo silenzio ipercritico. Con un altro gesto della mano Oskar lo rese di nuovo visibile a chiunque. Ecco dunque perché i Mondani non lo vedevano.
Ascolta ciò che ti dico e impara dai tuoi errori, poppante. Guardati attorno e cerca da solo delle risposte. Le persone non ti diranno mai cosa fare nella tua inutile esistenza, dovrai capirlo da solo. Quindi muovi le chiappe e datti da fare. Possibilmente senza fare domande quando sto lavorando. Io nel frattempo sento i due pazzi e vediamo di riuscire a ottenere un permesso per l'istituto o dovrò sfondare la porta a suon d'insulti...” ennesimo sospiro per lo stregone oscuro, prima che si adoperasse a spedire un messaggio di fuoco. Conoscendo gli altri due, avrebbero cercato di convincere gli Shadowhunters a farli entrare nell'istituto, ma con il diretto sospettato come compagno di viaggio, non sarebbe stato affatto facile.
Ma momentaneamente il problema di Gilbert non era quello di preoccuparsi per come gli altri due avrebbero reagito, no, aveva ben altro per la testa. Oskar gli aveva parlato di simboli, titoli dei libri e strumentazione varia ed effettivamente lui non ci aveva fatto il benché minimo caso, appena arrivato. Quindi si concentrò come riusciva, dando un'occhiata in giro per scoprire con non troppa semplicità che il corvo aveva piazzato diversi simboli sulle pareti della stanza, in una via di mezzo tra le rune degli Shadowhunters e quelle celtiche. Diversi triangoli sovrapposti su alcuni lati erano impressi in punti precisi della casa, a partire dalla porta della camera da letto, accompagnati spesso da una specie di quadrato orizzontale con le punte allungate a formare quattro cerchi malformati esterni alla figura, seppur attaccati. Gilbert potè dire quasi con certezza che provenissero da una popolazione che poteva aver subito l'influenza dei celti, ma di celti effettivi forse non si trattava. Nulla di irlandese o del posto, per lo meno. Oskar aveva detto di non disturbarlo mentre stava lavorando, quindi gli parve giusto non fare domande al riguardo. Ma non riuscì a resistere molto nel vederlo tranquillamente seduto sul divano a non fare nulla.
Stai lavorando?” chiese timidamente.
Tutto ciò che ottenne fu un'espressione di esasperazione, un altro dei suoi no, davvero me lo stai chiedendo? silenziosi e impliciti.
Quindi...alcune cose me le puoi spiegare se...non stai lavorando. E hai voglia. Se non disturbo troppo, ecco...”
Piantala di chiaccherare e siediti”
Sospiri, sempre più sospiri per il moro oscuro, che fissa l'altro riportando ad attivare il glamour, sia per precauzione, sia perché se fossero dovuti uscire di lì a poco, sarebbero già stati pronti. Le corna sparirono in poco e gli occhi arancio fluorescenti lasciarono spazio allo sguardo glaciale di sempre. In quel modo metteva ancora più soggezione. Lo stesso tuttavia fece Gilbert, facendo a propria volta sparire le corna, la pelle riportata a un classico color avorio tipico del centro Europa, le due iridi verdi sempre presenti. Nessuna variazione nel colore di capelli per entrambi, mori erano e mori rimanevano, sebbene i capelli di Oskar fossero molto più lucidi e curati.
Dunque che volevi sapere?” chiese quest'ultimo, forse velatamente curioso.
Hai detto di osservare i simboli e io l'ho fatto. Tuttavia mi occupo di studi sul mio paese e sulle influenze romaniche o simili, quindi non sono un esperto di mitologia celtica.”
Norrena” lo corresse l'altro.
Un oh di sorpresa sfuggì a Gilbert. Lui era francese, di cose scandinave non poteva saperne più di tanto, aveva impiegato già abbastanza tempo per esercitarsi in ciò che sapeva, figurarsi studiare tutte le cose del mondo. Inoltre diciamocelo, al momento non gli era interessato. Fissò Oskar per un tempo quasi infinito all'apparenza, che tuttavia gli fece capire che era interessato all'argomento.
Dunque...partiamo dal presupposto che gran di parte dei nostri simboli non si conosce tutt'oggi il significato, detto ciò.” Come fosse una frase finita e non lasciata in sospeso come invece sarebbe dovuta essere. “I triangoli che vedi sono Valknut, il nodo di Odino. Non tutti te lo confermeranno, ma protegge gli spiriti dei morti, non solo caduti in battaglia come si crede, ma in generale delle anime pure. Quando evoco uno spirito, è importante che rimanga ben saldo a questo mondo, altrimenti Odino lo trasporterà di nuovo nell'aldilà, interrompendo la comunicazione, soggiogando le loro menti al proprio volere.”
E' chiaro dal suo tono quanto sia convinto dell'esistenza degli dèi e ciò che li riguarda. Mentre spiega crea i tre triangoli di cui sta parlando con una sottile scia luminosa che fa scaturire dalla punta dell'indice, disegnando nell'aria, dove rimane tutto perfettamente sospeso.
Le nove punte dei triangoli rappresentano i nove mondi sostenuti da Yggdrasil, l'albero cosmico, mentre i tre triangoli sono paradiso, terra e inferno” cerchiando le parti interessate “E spesso è un simbolo associato non solo allo stesso Odino, ma anche a corvi e lupi. L'altro invece è un semplice nodo di protezione, nulla di particolarmente elaborato o strano.” Sventolando la mano come se nulla fosse, disperdendo il disegno di luce come fumo al vento.
Gilbert rimase in ascolto, quasi a bocca aperta per tutta la spiegazione. Quindi forse lui veniva davvero da uno di quei posti tanto a nord che per diversi mesi all'anno il sole sembra dimenticarsi della loro esistenza, uno di quei luoghi glaciali di cui solo pochi conoscevano l'esistenza, nell'antichità. Si fece tante domande al riguardo.
Quindi tu da che paese vieni?” chiese quindi timidamente, cercando di evitare l'ennesima ovvietà.
Per un istante rivide quello sguardo indagatore, come se lui si aspettasse che la testa del francese esplodesse da un momento all'altro, squadrandolo dall'alto in basso come farebbe un re crudele verso il suo popolo. Con quel colore di occhi, velati dal glamour, metteva ansia. Gilbert si aspettava quasi di morire da un secondo all'altro. Un istante prima ci sei e quello dopo puff, sparito. Come se non fossi mai esistito. Che pensiero pessimo.
Dall'unione di Kalmar.” rispose l'altro, vago.
Se non altro aveva risposto. Ma il giovane stregone sembrava ben più propenso ad andare oltre alla questione, ormai curioso di capire di che razza di paese si trattasse. E l'altro sembrò accorgersene, emettendo un tch schioccato con la lingua.
Una volta si chiamava in questo modo, ora la chiamano Svezia...almeno il posto da cui vengo io, Kalmar era molto più grande.”
Non sarebbe sceso nei dettagli, no, decisamente. E Gilbert fu quasi sul punto di riprendere con le domande quando arrivò un messaggio di fuoco, risposta dei gemelli. Recitava un messaggio semplice e ordinato: permesso ottenuto. Ci vediamo lì. Salem. Scritto come un moderno telegramma.
Oskar si trasse quindi a sedere, pronto a prendere la porta dopo aver chiuso e recuperato il libro contabile.
Andiamo, poppante, ci aspettano lì. E smettila di fare domande, sei snervante.”
In un primo momento Gilbert sembrò rimanerci male, soprattutto quando lui si avviò, aprendo la porta, avviandosi per le scale, ma all'udire un allora, ti muovi? piuttosto incalzante, sorrise. Forse tutte quelle domande allo stregone oscuro non dispiacevano...





Questi quattro personaggi appaertengono alla sottoscritta, gradirei che non infrangeste il  copyright e non li riutilizzaste nelle vostre storie, salvo permesso.
L'opera originale "Shadowhunters" e personaggi annessi, sono di proprietà di Cassandra Clare. Ogni riferimento a luoghi, fatti e persone è puramente casuale, mi scuso in caso di omonimia.

Per chi volesse, sono stati realizzati dei chibi dei personaggi, anch'essi di mia proprietà, li potete trovare qui.
   
 
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