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Autore: Chiaroscura69    20/06/2017    0 recensioni
''Non puoi fare così ogni volta... tu non vuoi che ti ami, ma non mi dai nemmeno la possibilità di non amarti'' dissi senza guardarlo negli occhi.
''Tori dimmi cosa potrei fare e lo farò''rispose quasi divertito.
''Lasciami andare e sparisci dalla mia vita una volta per tutte''.
Alessandro mi guardò il polso alla ricerca del braccialetto. Me lo coprii con una mano ma lui me la afferrò e la spinse via.
''Perchè lo hai tenuto?'' disse fissandomi attentamente negli occhi.
''E' un motivo stupido, lascia stare... Senti ho un'idea: frequentiamoci assiduamente per dieci giorni e in questi giorni mi devi mostrare i tuoi dieci peggiori difetti. In questi giorni però non dovrai mai provarci con me.
Solo facendo in questo modo forse smetterò di amarti''.
''Se questo è il tuo modo di risolvere la faccenda per me va bene. Inizia a tremare Melanzana!''
'Ecco come mi sono cacciata nel peggior guaio della mia vita' pensai.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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''Non c'è bisogno di spostarsi da qui per avere un drink'' sbottai esasperata.
''Hai paura di rimanere da sola con me in macchina per caso?''mi sfidò leggendomi dentro come sempre.
Non aveva senso negare.
''Beh diciamo che non ci sono i ricordi migliori della mia vita nella tua macchina''.
''Oh eh dai, sai quanto mi piace guidare''.
Mi voltai e dai suoi occhi era sparita ogni traccia del solito sguardo sensuale, erano gli occhi luminosi di un bambino davanti al suo giocattolo preferito. Ecco un'altra cosa che adoravo di lui, sapeva essere terribilmente seducente e dolcemente infantile nel giro di un attimo.
''D'accordo, non so resistere a quello sguardo''gli concessi ridacchiando.
Appena salita in macchina, una Mito bianca che considerava ''la piccola di casa'', il profumo dell'auto mi devastò la mente con una serie di ricordi killer.
Lui poggiato sul mio petto ad ascoltare i battiti del mio cuore; io che gli accarezzo piano la testa; lui che mi mette quel fottutissimo braccialetto nel braccio; la mia illusione d'amore è quasi palpabile.
Improvvisamente mi vengono gli occhi lucidi così mi volto verso il finestrino e aspetto che metta una delle sue pessime canzoni a spezzare il silenzio.
''Oggi silenziosa?''mi chiede prendendomi in giro.
''Come sempre, no?''
Uno dei disagi più grandi che ho avvertito fra noi è stato il mio silenzio. Di norma sono una persona che non sta mai zitta, che commenta qualsiasi cosa per il puro gusto della conversazione, ma con lui le parole così come i pensieri mi sono sempre rimasti cristallizzati sulle labbra. Lo sento sorridere senza guardarlo perchè so che sta provando ciò che sto provando io, certe domande abitudinarie sono ricordi che faranno sempre parte di noi.
Il locale dove mi portò era carino e non c'ero mai stata, lui probabilmente lo sapeva perchè non mascherò una certa soddisfazione nel sentirmelo dire. Sfortunatamente non servivano Mojito.
''Va beh dai, faccia lei, mi fido!'' esclamai imprudentemente. Quando mi servì il drink mi venne il panico. Per qualche sfortunata inclinazione astrale qualsiasi bevanda alcolica contente energy drink mi mandava subito k.o. e mi era stata appena servita una bevanda ricca di vodka al melone e red bull. Stavo per rifiutare ma poi mi dissi:'posso dimostrare a me stessa che so mantenere il controllo'.
Dopo aver bevuto qualche sorso la mia mente e il mio cuore erano entità così distinte che formavano un curioso ossimoro.
Non potevo rendermene conto.
''Come ti trovi col tuo ragazzo?'' mi chiese all'improvviso Alessandro.
''Benissimo, lui mi ama un sacco''sputai la prima cosa che mi venne in mente.
''Tu però non lo ami''. Non lo stava chiedendo, lo stava affermando.
''Credo che ci voglia tempo per certe cose''
''Andiamo Vittoria, ciò che non vuoi ammettere è che tu sei proprio uguale a me, le storie serie dopo un po' ti uccidono''
''Solo se non provo nulla. Non osare paragonarmi a te da quel punto di vista, io sono in grado di innamorarmi a differenza tua e lo prova il fatto che sia qui ora''affermai con la voce roca. Stupido alcool, parla troppo.
''Senti cambiamo argomento, come sta andando a lavoro?''chiesi per riprendermi dall'agonia.
''Mi hanno licenziato, pare che non fossi abbastanza bravo''disse alzando le spalle.
Sgranai gli occhi.
''Perchè mi guardi così?''
''Non ci credo, tu licenziato?'' feci sempre più scettica. Alessandro era uno dei ragazzi più talentuosi che avessi mai conosciuto nell'ambito della cucina.
''Un motivo per cui mi sei sempre piaciuta è la grande considerazione che hai di me, sei una delle poche. Ma io sono pieno di difetti in realtà, anche se tu non li vedi.'' ''Solo perchè in te vedo anche il bello non vuol dire che non sappia i tuoi difetti''sbottai.
Lui si avvicinò al mio viso lasciando solo qualche centimetro a dividerci i nasi.
''D'accordo allora ti sfido, elencami dieci difetti. Tanto so che da bevuta sarai sincera.''
Il suo sguardo profondo e vicino mi destabilizzò qualche secondo
''OKay, sarà una cavolata vedrai. Il primo è che sei..sì insomma sei un vero testardo, non mi dai mai retta. Il secondo è che sei un arrogante presuntuoso, credi sempre di avere la ragione in tasca. Il terzo è che..''
Ridacchiai da sola e allo stesso tempo mi intristii improvvisamente.
''Dai stavi andando bene, qual è il terzo?''
''Non te lo dico, passiamo al quarto''
Mi lanciò un'occhiata eloquente che non ammetteva repliche e l'alcol collegò ancora il cavo cuore-labbra senza il mio consenso.
''Il terzo è che non mi ami'' brontolai come se stessi ammettendo di aver rubato le caramelle.
Lui ridacchiò rocamente.
''Oh non so proprio come mi sia fatta convincere a venire qui oggi. Chiamerò un mio amico e mi farò venire a prendere'' sussurrai con la voce rotta del pianto imminente ''Ma dove vai Vittoria, non volevo offenderti. Mi sei mancata così tanto''disse abbraccianodomi forte.
Mi divincolai quasi con rabbia.
''Non puoi farmi questo, devi aiutarmi ad uscire da questa ossessione non incrementarla''
''Vorrei che tornassimo come prima, non posso non incrementarla''
''Prima non eravamo niente, Alessandro. Se intendi dire che vuoi tornare ad avere rapporti sessuali con me sì esplicito''
''Non ho detto di volere questo'' rispose, messo alle strette.
''Non puoi fare così ogni volta... tu non vuoi che ti ami, ma non mi dai nemmeno la possibilità di non amarti'' dissi senza guardarlo negli occhi.
''Tori dimmi cosa potrei fare e lo farò''rispose quasi divertito.
''Lasciami andare e sparisci dalla mia vita una volta per tutte''.
Alessandro mi guardò il polso alla ricerca del braccialetto. Me lo coprii con una mano ma lui me la afferrò e la spinse via.
''Perchè lo hai tenuto?'' disse fissandomi attentamente negli occhi.
''E' un motivo stupido, lascia stare... Senti ho un'idea: frequentiamoci assiduamente per dieci giorni e in questi giorni mi devi mostrare i tuoi dieci peggiori difetti. In questi giorni però non dovrai mai provarci con me. Solo facendo in questo modo forse smetterò di amarti''.
''Se questo è il tuo modo di risolvere la faccenda per me va bene. Inizia a tremare Melanzana!''
'Ecco come mi sono cacciata nel peggior guaio della mia vita' pensai.
   
 
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