Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |      
Autore: Alice Mechelli    20/06/2017    0 recensioni
Arianna vuole scrivere un libro, ma è costretta a farlo di nascosto in quanto la madre alcolista pensa che gli scrittori, gli artisti e gli intellettuali siano persone false, che si nascondono dietro le proprie opere. L'adolescente non conosce nulla su suo padre, sa solo il suo nome e che abita all'estero e vuole basare la trama del suo libro proprio sul rapporto padre-figlia basato a Londra, ma non è mai uscita dal paesino italiano in cui abita. Come farà a descrivere in modo dettagliato la vita in un luogo in cui non è mai stata e come farà a pubblicare il suo libro senza far sapere nulla alla madre?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La sveglia suonò come sempre alle sette del mattino, Arianna aprì gli occhi faticosamente e rigirandosi nel letto la spense, ma non si alzò immediatamente: aveva passato quasi tutta la notte sveglia a scrivere il suo libro, così rimase qualche minuto a pancia in su con lo sguardo fisso al soffitto. Quando si sentì pronta, si trascinò giù dal letto ed arrivò scalsa fino al bagno, si guardò allo specchio: due occhiaie avevano solcato la pelle sotto i suoi occhi verdi. Quando si fu lavata rientrò in camera, passò qualche minuto davanti all'armadio e alla fine optò per una maglietta nera a maniche corte, un paio di jeans e le sue scarpe da ginnastica preferite, nere anch'esse. Si rimirò allo specchio: i suoi capelli rossi erano scompigliati. Arianna si mise a testa in giù, li sistemó con le mani e si rialzò, poi prese lo zaino e scese in cucina. Entrando vide che sua madre stava di nuovo dormendo seduta su una sedia, con il busto e la testa poggiati sul tavolo, accanto a lei giacevano almeno cinque bottiglie di vino vuote. Arianna la guardò con disprezzo e sorpassandola si mise a preparare la colazione. Quando il tè fu pronto prese un cornetto al cioccolato dalla dispensa e si mise seduta accanto a Maya che ancora dormiva russando. Mangiò e bevve, poi quando finì la colazione mise la tazza nel lavandino, la carta nel cestino e prendendo lo zaino e gli occhiali da sole uscì di casa. Era una mattinata limpida ed il sole splendeva alto nel cielo, Arianna era solita andare a scuola a piedi, in quanto si trovava a poca distanza da casa sua e quella mattina, mentre camminava, osservava tutto ciò che la circondava. Il paesino in cui abitava era carino: si trovava nel Sud dell'Italia e c'erano pochi abitanti, un grande parco, due scuole, una biblioteca, negozi di vario genere ed una Chiesa. Le case erano in legno, a due o tre piani e circondate da giardini ben curati e pieni di piante e fiori colorati. La ragazza si ritrovò a pensare che con quel sole avrebbe voluto passare la giornata all'aperto e non chiusa in un edificio con tutte quelle persone, l'aria fresca le entrava nelle narici e quando arrivò davanti alla sua scuola neanche se ne rese conto immersa com'era nei suoi pensieri. Mancavano dieci minuti al suono della campanella, così decise di mettersi seduta su una delle panchine nel giardino della scuola e tirando fuori dallo zaino un libro iniziò a leggere per passare il tempo. Dopo una decina di pagine, qualcuno le si avvicinò alle spalle e le diede un pizzico sul braccio, Arianna si girò spaventata e vide la sua migliore amica Ambra: una ragazza bassa e magra con i capelli lunghi, lisci e marroni; gli occhi castani ed una personalità da urlo. 《Mi hai spaventata!》. 《Lo so, é per questo che l'ho fatto》rispose Ambra scoppiando a ridere. Mentre Arianna rimetteva il libro nello zaino, Ambra si mise seduta accanto a lei, ma in quel momento suonò la campanella e furono costrette ad entrare a scuola. La loro classe si trovava al secondo piano ed i loro banchi erano vicini, alla fine della prima colonna. Entrarono in aula e si misero sedute continuando a parlare tra di loro, pian piano la classe si riempì di ragazzi e per ultima entrò la prof.ssa Rigoni per la lezione di italiano. Dopo aver fatto l'appello, la docente scrutó i suoi allievi e vedendo Arianna con indosso gli occhiali da sole le chiese di toglierli. La ragazza sbuffò e togliendoli li mise nello zaino. La lezione iniziò: la professoressa iniziò a spiegare Leopardi, Arianna era interessata perché amava la poesia e Leopardi era il suo poeta preferito, ma Ambra non la pensava allo stesso modo, si stava annoiando e cercava di distrarre la sua amica. Arianna cercò di seguire la lezione, ma non ci riuscì ed iniziò a parlare con Ambra a bassa voce. 《Cosa sono quelle occhiaie?》domandò Ambra. 《Ho passato tutta la notte a scrivere il mio libro》. 《Tesoro ti ammalerai se continui così, perché non lo scrivi durante il giorno?》. 《Lo sai cosa pensa mia madre, se mi scoprisse sarebbe la fine!》. 《Maya é sempre ubriaca, non capirebbe cosa stai facendo, se ti chiede qualcosa dille che stai studiando per la scuola》. 《Sarebbe lo stesso, lei dice che lo studio non mi porterà a nulla e che dovrei andare a lavorare come lei》. 《La mamma dell'anno insomma!》esclamò Ambra scuotendo la testa incredula. 《Meglio cambiare discorso》rispose Arianna abbassando lo sguardo sul suo quaderno a righe aperto. Le lezioni passarono lentamente, all'uscita le due amiche fecero un pezzo di strada insieme, ma dopo il parco furono costrette a dividersi. 《Oggi abbiamo molto da studiare, quindi non credo che uscirò》. 《Tranquilla Ambra, non uscirò nemmeno io, ci sentiamo su whatsapp》. 《Ovvio e ci vediamo domani mattina》. Si abbracciarono, poi Ambra attraversò la strada e sparì dentro via Garibaldi, mentre Arianna continuò a camminare dritta verso casa. Aprì il cancelletto di legno e si trovò davanti alla stradina che da lì l'avrebbe portata davanti alla porta, mentre camminava guardava il suo giardino e si rese conto che era così rigoglioso solo grazie a lei, se fosse dipeso da sua madre le piante sarebbero state secche. Entrò in casa e salì al piano superiore per posare gli occhiali e lo zaino in camera, poi scese in cucina ed iniziò a prepararsi il pranzo, sua madre lavorava come cameriera in un ristorante e sarebbe rientrata alle otto di sera. Arianna posò il piatto sul tavolo, accese la tv e sedendosi iniziò a mangiare gli spaghetti con il sugo. Le piaceva rimanere in casa perché era sola, se ci fosse stata sua madre avrebbe sentito lo spazio troppo ristretto, come se le pareti si avvicinassero pian piano schiacciandola. Casa sua era un rifugio per lei, ma quando c'era Maya diventata una prigione e Arianna si sentiva sempre depressa ed aveva addosso un gran mal di testa. Dopo aver pranzato salì in camera, prese i libri ed uscì in giardino dove c'era, sotto l'ombra di un albero di ciliegio, un divanetto a dondolo sgangherato. Passò lì il pomeriggio a studiare e a  scrivere il suo libro. Quando iniziò a farsi buio rientrò in casa, prese il cellulare e si accorse che aveva un messaggio su whatsapp: era Ambra. Le due amiche si misero a messaggiare. Alle otto Maya rientrò, quando Arianna sentì la porta aprirsi alzò lo sguardo al cielo e sentì che il mal di testa le stava tornando. 《Arianna dove sei?》. 《In camera》. 《Scendi!》. La ragazza uscì dalla stanza trascinando i piedi. Quando entrò in cucina sua madre le chiese di apparecchiare, per cena aveva portato gli avanzi del ristorante. Arianna mise sul tavolo due bicchieri, due piatti, le posate e due fazzoletti, accese la tv e si preparò il piatto: riso, pollo ed insalata. Iniziò a mangiare con poca voglia, con la forchetta giocherellava spostando e schiaccando i pezzi di cibo e masticava lentamente. Quando spostò lo sguardo su sua madre si rese conto che il suo piatto era vuoto, stava solo bevendo della vodka. 《Non mangi?》. 《Non ne ho bisogno》. Arianna continuò la cena amareggiata e quando finì salì in camera. Si sdraiò sul letto ed accese la musica con il cellulare, la voce di LowLow si sparse per tutta la camera, la ragazza chiuse gli occhi e lasciò che quel ragazzo di ventitre anni scacciasse via la depressione con la sua bellissima voce. Verso le undici spense la musica, si sentiva un pò meglio. Iniziò a scrivere e, riversando parola dopo parola sul quaderno in cui stava scrivendo la sua storia, si riprese completamente. Ambra le inviò un messaggio su whatsapp dandole la buonanotte ed esortandola ad andare a dormire, ma come al solito la ragazza si addormentò tardi per scrivere.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Alice Mechelli