Anime & Manga > Death Note
Segui la storia  |       
Autore: MaryFangirl    20/06/2017    1 recensioni
Al liceale Light Yagami viene dato il compito di fare da cicerone a Ryuzaki, nuovo ed eccentrico studente, e i due non vanno esattamente d'accordo...all'inizio. (AU ambientata al liceo).
Genere: Azione, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito | Coppie: L/Light
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La mente di L ronzava di idee mentre si avvicinavano alla scena del crimine, che a quel punto era già gremita di agenti di polizia. Imprecò internamente per essersi permesso di distrarsi; se non fosse stato impegnato a gironzolare per la città con i suoi nuovi amici sarebbe riuscito a battere la polizia, e a sondare la scena prima che arrivasse.
Se c'era una cosa che L non poteva sopportare, era condividere le sue scene del crimine con i civili servitori vestiti di blu. Odiava ammetterlo, ma l'intera situazione sarebbe stata molto più semplice se Light non si fosse trovato lì. Se fosse arrivato da solo avrebbe dovuto soltanto tirare fuori il suo falso tesserino della PSIA*, e la scena sarebbe stata sua per tutto il tempo che avesse voluto.
Lanciò un'occhiata a Light mentre chiudeva la portiera della macchina e corse verso L, un'espressione strana in viso. Se avesse mandato via Light tirando fuori il finto tesserino, la sua copertura sarebbe stata seriamente compromessa...Light si sarebbe certamente insospettito, e decisamente L non avrebbe più potuto uscire con lui e gli altri in pubblico in caso uno degli agenti della scena lo avesse riconosciuto...tuttavia, visto che il tempo ticchettava, quello sembrava un rischio che avrebbe dovuto accettare...Prima che L potesse decidere con quale azione proseguire, il volto di Light si illuminò sorridendo mentre velocemente gridava, "Papà!" prima di correre verso il nastro giallo della polizia, afferrando la mano di Ryuzaki e trascinandoselo dietro. L quasi si schiaffeggiò ricordandosi che il padre di Light era il capo della polizia.
"Light, cosa ci fai qui? Non è sicuro" suo padre si accigliò mentre raggiungevano il gruppo di persone intorno al portabandiera. "E lui chi è?" sollevò un sopracciglio notando le loro mani. Light non aveva ancora lasciato Ryuzaki.
"Papà, lui è Ryuzaki. È un amico di scuola, Ryuzaki, lui è mio padre, direttore Yagami delle forze di polizia giapponesi" Light li presentò frettolosamente, lasciando andare la mano di L.
"Piacere di conoscerti, Ryuzaki" il capo Yagami inchinò la testa.
"Idem" replicò l'altro, abbassando leggermente il capo a sua volta.
"Ma voi due non dovreste proprio essere qui...tua madre mi ucciderebbe, Light"
"Ma papà" intervenne Light, "sono quasi all'università, e questo caso riguarda i miei compagni di classe...e se Ryuzaki o Misa fossero le prossime vittime?"
"Light, puoi stare tranquillo-" L si accigliò, domandandosi perché Light fosse così preoccupato per lui, non avevano già concordato che la maggior parte delle vittime assomigliava a Misa? Le sue scelte in fatto di abbigliamento potevano essere discutibili, ma non significava che fosse in alcun modo paragonabile a lei...la sua perplessità gli guadagnò solo una brusca gomitata nelle costole e un'occhiata di sbieco che interpretò come, 'Stai zitto, Ryuzaki.'
"Light, il fatto che i tuoi compagni di classe siano l'obiettivo è un incentivo ancora più grande per me di tenerti alla larga...avrai un sacco di occasioni per investigare su crimini come questo quando sarai grande abbastanza da entrare per davvero nella polizia"
"Papà, mi farebbe davvero comodo un po' di pratica, e cosa sono un paio d'anni in classe rispetto ad ora? Prometto di rimanerne fuori se consenti a me e Ryuzaki soltanto di sbirciare la scena...per favore, papà?"
L osservò, affascinato, la risolutezza negli occhi di Yagami che vacillava. "D'accordo, allora, ma solo per poco. E solo perché mi hai aiutato in passato. Però state attenti. Entrambi" strinse gli occhi su L come se non si fidasse di lui, e L suppose che fosse ragionevole, visto che si erano appena conosciuti.
"Grandioso, grazie papà!" esclamò Light mentre oltrepassavano rapidamente il nastro della polizia e si avvicinavano al corpo appoggiato al portabandiera della scuola. La visione era a dir poco raccapricciante, e se L non avesse già avuto una vita d'esperienza per quanto riguardava le cose orrende e spiacevoli, avrebbe avuto la nausea, come minimo.
Gli occhi della ragazza erano fuori dalle orbite e penzolavano, ondeggiando in modo nauseabondo, accanto agli zigomi, ancora legati dai nervi ottici. Le sue braccia sembravano avere deliberati tagli lungo muscoli specifici, e la sua gola era tagliata in maniera da far pensare che avesse sanguinato lentamente e piuttosto dolorosamente. Sembrava che ci fosse sangue anche in una ferita sullo stomaco, anche se la maglietta nascondeva la parte peggiore.
L tentò di etichettare mentalmente le cose che notava, probabilmente sarebbe apparso sospetto se si fosse messo a fotografare. Il sangue era fresco, e ancora in forma liquida, ma non scorreva in modo da far pensare che il cuore stesse ancora battendo. Probabilmente era morta dissanguata e/o a causa di emorragie interne solo qualche minuto prima che la polizia la trovasse.
La mancanza di sangue sull'erba intorno a lei, nonostante i lunghi tagli sulle braccia, più lo zampillo di sangue sul portabandiera dietro al collo...l'omicidio ovviamente era avvenuto lì ma le torture erano state inflitte altrove.
"Ryuzaki...non è stata uccisa qui. Non c'è abbastanza sangue" sussurrò Light abbastanza piano da non farsi sentire dai poliziotti.
"Sì, invece" L indicò il sangue sul palo, "ma hai ragione, questo punto probabilmente non era quello pensato per ucciderla"
"Hai notato le ferite sulle braccia-"
"I tendini sono efficacemente recisi. Non doveva essere in grado di muovere le braccia"
"Ma le gambe-"
"Sono intatte, come se dopo aver inflitto la ferita allo stomaco l'assassino avesse commesso l'errore di crederla morta, e lei fosse riuscita a correre. Probabilmente lui l'ha raggiunta qui e ha finito il lavoro"
Light socchiuse gli occhi, "Gli occhi sono stati tirati fuori post mortem, a giudicare dalla mancanza di sangue sulla faccia, pensi che potrebbe essere un messaggio?"
"Decisamente" L corrugò il volto, "Il fatto di averla lasciata qui fuori invece di portarla dentro per essere trovata ci dice che l'assassino è abbastanza sicuro che non verrà scoperto, gli occhi sono stati solo una dimostrazione di arroganza, una comunicazione della sua convinzione, non potremmo vederlo nemmeno se si trovasse di fronte a noi".
L riusciva ad avvertire lo sguardo pensoso di Light penetrargli in testa, ma quello era un buon momento, e non aveva tempo di considerare i sospetti di Light. Doveva tracciare il profilo di un assassino, e le cose stavano cominciando a farsi eccitanti. L aveva sempre detto che si poteva capire tutto del carattere di uno psicopatico dal modo in cui uccideva le sue vittime. Quello era un perfetto esempio di un classico, o di quello che lui aveva soprannominato 'Il complesso del Joker', cioè quando non c'era motivo di commettere un omicidio se non per puro divertimento.
L odiava quel tipo di assassini più degli altri...ma doveva ammettere che erano i più divertenti da catturare.
"Ryuzaki, è fantastico..." Light sorrise in apprezzamento, "sicuro di voler diventare uno scrittore? Potremmo costituire una grande squadra"
Il pensiero colpì L come se del ghiaccio gli fosse stato versato nei pantaloni, e guardò Light lentamente, tentando di riflettere e di mantenersi concentrato sul suo obiettivo iniziale, "Sì...penso di sì..." mormorò quasi a se stesso, i due poli della sua personalità immediatamente erano in conflitto tra loro. L non si era mai realmente concesso di considerare la possibilità che ci fosse qualcuno al mondo con cui avrebbe lavorato bene. Oltre a Near, anche lui era sempre stato definito come uno che 'non si trova bene con gli altri' alla Wammy's House. Persino in una casa che ospitava i più peculiari geni che il mondo avesse da offrire, lui era comunque rimasto in disparte.
"-dobbiamo entrare nella scuola" stava continuando a parlare Light, ignorando la contenuta crisi esistenziale di Ryuzaki, e guardava l'edificio scolastico accanto a loro.
"Come facciamo?" replicò, fingendo di aver ascoltato.
"E' quello che mi sto chiedendo...seguimi" si guardò intorno per accertarsi che nessuno li osservasse, e con aria disinvolta scivolò oltre l'angolo verso l'entrata laterale, e Ryuzaki dovette raggiungerlo in fretta.
 
 
 
Light
 
 
Non appena ebbero svoltato l'angolo, Light si mise a correre verso la porta laterale, ridacchiando mentre Ryuzaki faceva una smorfia perché dovette affrettarsi per stargli dietro. L'unica altra volta in cui Ryuzaki aveva corso era stato durante l'ora di ginnastica, e nemmeno allora gli era sembrato che fosse molto divertente. Raggiunta la porta, diede una rapida occhiata alla ricerca di passanti o poliziotti attenti prima di allungarsi in alto per prendere la chiave di riserva che sapeva essere lì...bingo. Light afferrò la chiave e aprì la porta il più velocemente e silenziosamente possibile, spingendo Ryuzaki all'interno e seguendolo subito dopo, chiudendo piano la porta dietro di loro.
"Come diamine sapevi che la chiave era lì?" chiese Ryuzaki incredulo, "anzi, perché la chiave è qui?"
Light non poté evitare il lieve sorriso che tradì la sua compostezza, "Che c'è? Non posso sapere i segreti della scuola?" non si trattenne dal prenderlo in giro.
Un anno prima, il custode di turno al mattino si era chiuso fuori dall'edificio, e Light si era ritrovato a passare di lì mentre il preside lo istruiva a nascondere una chiave di riserva sopra la porta per evitare che una cosa simile riaccadesse. Ovviamente, il giorno dopo aveva controllato, e la chiave era rimasta lì fin da allora.
Light ghignò all'espressione sbalordita di Ryuzaki e decise di lasciarlo a crogiolarsi...oltretutto, aveva cose più importanti su cui concentrarsi.
Ci vollero solo cinque minuti di ricerca, la stanza doveva essere per forza al piano terra se l'assassino aveva catturato la vittima che era fuggita raggiungendo il portabandiera. Era impossibile che la ragazza fosse potuta scappare lontano con quelle ferite. Aprendo la porta dell'aula di biologia, Ryuzaki emise un piccolo sospiro e si voltò con un'espressione che disse a Light che avevano trovato l'aula giusta.
Impaziente, Light lo superò nello spazio vuoto e fu accolto da una scena uscita direttamente da un film dell'orrore. C'era sangue ovunque, che gocciolava giù dalle pareti, formando piccole pozzanghere sul pavimento, un po' era spruzzato perfino con una fantasia nauseante sul soffitto. E l'odore. Light pensò di sentire Ryuzaki avere i conati.
"E' sicuramente fiero della sua abilità" disse Ryuzaki seccamente dopo essersi coperto il naso e la bocca con la mano.
"Disgustoso" Light arricciò il naso, inginocchiandosi vicino a una pozza sul pavimento vicino a uno dei tavoli del laboratorio. "Come può qualcuno fare una cosa simile? E a un'adolescente..."
"Ci sono mostri in questo mondo, Light" replicò piano Ryuzaki.
Light si voltò accigliato. "Mostri?"
"Sì, Light, mostri. Mostri che causano problemi senza mostrarsi, mostri che abusano dei bambini, mostri che divorano sogni, mostri che succhiano sangue...e poi, mostri che non fanno altro che dire bugie" sospirò e si sedette su uno dei tavoli vuoti, avvicinando le ginocchia al petto con fare infantile, "I mostri che mentono sono un vero fastidio. Sono molto più scaltri degli altri. Sembrano umani anche se non hanno alcuna comprensione del cuore umano; mangiano anche se non hanno mai sperimentato la fame; studiano anche se non hanno interesse in ciò che studiano; cercano amicizia anche se non sanno come amare...questo è uno di quei mostri, e non lo tollererò, né ora, né mai"
Light rimase senza parole vicino alla pozza di sangue, poi si avvicinò a lui, osservando gli occhi larghi di Ryuzaki che lo seguivano con un fuoco che non aveva mai visto prima.
Lentamente, Light tese una mano verso di lui, senza interrompere il contatto visivo, "Allora prendiamo questo mostro insieme, ti va?"
Ryuzaki lo fissò con un'espressione illeggibile, e proprio in quel momento Light avrebbe dato qualsiasi cosa al mondo per poter leggere i pensieri che vorticavano in quella sua strana mente. Senza battere ciglio, prese la mano di Light nella propria, alzandosi dalla scrivania e guidando silenziosamente entrambi verso il punto in cui il sangue era più denso.
"Cosa vedi, Light?" chiese piano, sondando il massacro davanti a loro.
Light, ancora disorientato, profondamente in contemplazione su quello che aveva detto dei mostri e di non tollerarli, replicò con qualcosa di estremamente intelligente circa "Schizzi di sangue".
La cosa successiva di cui si accorse, fu Ryuzaki piegato in due mentre emetteva un rumore spaventosamente ansimante e Light considerò di adoperare la manovra di Heimlich.
"Ryuzaki!" esclamò Light preoccupato, prima di rendersi conto con uno scatto che quel rumore era...una risata?
Fu improvvisamente colpito dalla consapevolezza di non aver mai sentito Ryuzaki ridere sinceramente prima. Certo aveva ridacchiato e sogghignato parecchio, ma la sua vera risata era piuttosto...disarmante. Ovviamente, sentì che rapidamente iniziava a sorridere, e prima di aver del tutto compreso la situazione, si ritrovarono entrambi in ginocchio come due isterici, le mani ancora unite.
"Schizzi...di sangue..." ansimò, "Light, sei davvero un genio di proporzioni mai viste..." questo gli garantì un nuovo fragore di risate da Light, e presto furono avvolti da una nuova crisi di risate.
A qualsiasi osservatore esterno sarebbero apparsi schizofrenici; due ragazzi quasi ventenni che si tenevano le mani e ridevano come pazzi di fronte a una stanza piena di sangue della loro compagna di classe morta...ma per loro, quel momento condiviso in una stanza degli orrori rappresentava il vero inizio della loro storia insieme, e la causa principale di tutto ciò che sarebbe accaduto in seguito. Non l'assassino, non l'iscrizione di Ryuzaki a scuola, non il ruolo di Misa come esca, ma quel momento di cui solo loro due avrebbero mai conosciuto l'esistenza. Un segreto condiviso tra due...anime gemelle, effettivamente.
Light non ebbe modo di sapere quanto tempo rimasero sul pavimento, ma dopo quella che apparve un'eternità, le risate si acquietarono diventando lievi sorrise, e quando ricordarono il luogo in cui si trovavano, e ciò che avevano davanti, l'atmosfera tornò cupa.
Silenziosamente, Light si alzò, tirando su anche Ryuzaki, e guardò più da vicino la scena.
"Il sangue è ovunque, su ogni superficie, e gli schizzi sembrano irregolari; quasi a casaccio, ma estremamente violenti"
"Esattamente quello che penso" concordò Ryuzaki, "Quindi il colpevole che stiamo cercando è un insegnante -come avevamo già sospettato- che ha le chiavi della scuola, molto probabilmente tutte e quattro le ragazze frequentavano la sua lezione, e ha conoscenze di un chirurgo in quanto a come effettua i tagli e di anatomia del muscolo del braccio, oltre a tendenze violente da psicopatico" riassunse.
"Sì, ma considerato l'uso del laboratorio e la conoscenza degli strumenti, l'insegnante probabilmente è a capo di un corso scientifico" dedusse Light.
"E' molto probabile. Dovremmo riuscire a compilare una lista di sospettati per lunedì" affermò Ryuzaki, l'espressione determinata. "Dovremmo tornare fuori prima che tuo padre noti la nostra assenza. Quanto pensi che dovremmo dirgli?"
"Solo che pensiamo che l'omicidio sia avvenuto all'interno dell'edificio, dovrebbero trovare questa stanza invece che qualche insegnante ignaro"
"E come dovremmo spiegare la nostra assenza?"
Light si morse il labbro, "Dovremo solo dire che vedere la nostra compagna in quel modo ci ha spaventato e che abbiamo fatto una passeggiata per assorbire quello che abbiamo visto...come ti sembra?" suggerì.
"Sì, sembra una buona idea" replicò Ryuzaki.
Si diressero fuori dall'edificio, un accordo silenzioso teneva le loro mani unite, ma prima che svoltassero l'angolo e prima che potessero essere visti dai poliziotti ancora sulla scena, Ryuzaki lo lasciò.
"Cosa?" si accigliò Light, studiando il suo volto, anche se non gli diede spunto per capire le sue emozioni.
"Ho visto come tuo padre ci ha guardati prima" indietreggiò ulteriormente mentre Light iniziava a protestare, scuotendo il capo, "Light, è più semplice così, in fondo siamo solo amici"
E così svoltò l'angolo. Mentre Light si affrettava per raggiungerlo, il suo stomaco si agitò in maniera bizzarra, e nonostante sapesse che aveva ragione, le parole di Ryuzaki gli fecero comunque male per qualche ragione. Raggiunsero i poliziotti radunati, e il padre di Light corse, lanciando un'occhiata sospettosa a Ryuzaki, "Dov'eravate andati? Iniziavo a preoccuparmi"
Light sentì la propria irritazione aumentare lentamente, "Papà, la visione della nostra compagna sfigurata in quel modo è sufficiente a sconvolgere la maggior parte degli adulti. Abbiamo fatto una passeggiata per calmarci e siamo giunti alla conclusione che, data la mancanza di sangue intorno a lei, quasi sicuramente è stata torturata altrove. Crediamo che ci sia un'altra scena del crimine da qualche parte nella scuola"
Il capo Yagami aprì gli occhi per la consapevolezza, e si voltò verso uno dei poliziotti più giovani, "Matsuda! Cerca all'interno della scuola, potrebbe esserci un'altra scena del crimine. Svelto!" poi tornò a rivolgersi a loro. "Light, e anche tu Ryuzaki, ci avete aiutati straordinariamente con quest'idea, ma dovreste davvero tornare a casa adesso. Ryuzaki, sei il benvenuto se vuoi rimanere a dormire, ma vi voglio entrambi al sicuro il prima possibile"
"Grazie Yagami-san, ma penso che andrò a casa adesso" replicò Ryuzaki, "il mio tutore potrebbe preoccuparsi". Diede a Light un rapido saluto e si allontanò, tirando fuori il cellulare.
"Light..." il padre lo guardò con aria strana. "Ti accompagno a casa. Per favore non discutere"
Light scosse passivamente il capo, troppo stanco per mettersi a litigare.
Il viaggio verso casa fu tranquillo, ma non appena aprì la portiera della macchina, Soichiro lo fermò, "Light, qualsiasi cosa stia succedendo tra te e...Ryuzaki, per favore stai attento, non voglio vederti ferito"
"Okay, papà" Light si accigliò, confuso, ma si diresse verso casa, troppo preso dai propri pensieri per indovinare cosa suo padre volesse dire. Per quello ci sarebbe stato tempo a sufficienza il giorno dopo.
 
 
L
 
 
Il viaggio verso l'appartamento insieme a Watari fu silenzioso. Non appena si avviarono verso il portone, tuttavia, L si girò e avvolse la figura paterna fra le braccia; una cosa che non faceva da anni.
"R-Ryuzaki...L..." balbettò, ma ricambiò l'abbraccio, "Per favore, spiegami dal principio"
E lui lo fece, sempre tenendogli la mano, includendo il commento scontroso che aveva fatto dietro l'edificio scolastico riguardo alla loro amicizia, "-Voglio solo capire cosa mi sta succedendo. Se è questo che si prova ad avere amici, non so perché la gente se ne preoccupi"
Watari si limitò a sospirare, "Fortunatamente, lo capirai presto" disse, poi aggiunse, dopo aver riconosciuto l'espressione sul viso di L, "però so cosa potrà tirarti su..."
"Cosa?" si corrucciò L.
"C'è del gelato in freezer e sciroppo al cioccolato nel frigo"
Nonostante il prolungato tormento interiore, L avvertì la tensione mentale affievolirsi, anche se solo per poco.

 
*Public Security Intelligence Agency, ovvero l'agenzia nazionale dei servizi segreti in Giappone.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: MaryFangirl