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Autore: Slayer87    12/06/2009    5 recensioni
Per il compleanno di Blackie.
O amato mio lord…
Lascia che questo petto, su cui ti sei chinato,
ti sia vicino nell’amore come un nemico in battaglia,
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Mio amato Lord
Autore: Slayer87
Rating:PG13
Pairing: Anafiel/Rolande
Dedica: a Blackie per il suo compleanno. Tu chiedi e ti sarà dato. Spero solo che ti piaccia. E non azzardarti mai più a chiedermi certe cose, tra un po’ non mi mettevo a piangere mentre la scrivevo! Ne approfitto anche per ringraziare tutte le persone che hanno letto o commentato “Un nuovo amore”. Sono molto legata a quella storia, e sono molto contenta che abbia questo successo. Ah, e tornerò presto con una cosa delirante. Chi ha letto la mia 10 songs challenge: harry/draco sa cosa aspettarsi.!
Besitos
Slayer

Mio Amato Lord

Avevi ancora il coraggio di scherzare, dopo che quel pugnale ti aveva perforato un polmone. Sapevi che stavi per morire, te lo sentivi addosso: si vedeva dai tuoi occhi, ormai rassegnati. Eppure non smettevi di scherzare. Ero al tuo capezzale, chino sul quel petto che così tante volte mi aveva accolto a braccia aperte, ed ero sull’orlo delle lacrime. Tu mi dicevi: “Anafiel, amore mio, non piangere. Non ne vale la pena, per uno sciocco come me che si è fatto uccidere.” Io sbuffavo, con gli occhi gonfi, e continuavo ad accarezzarti la guancia. “Vieni qua, piccolo. Vogliono andarmene con il tuo sapore sulle labbra.” Hai aggiunto: a quel punto nulla avrebbe potuto trattenere le lacrime. Mi sono chinato sulla tua bocca, esangue per lo sforzo di trattenere l’immenso dolore che sicuramente stavi sentendo, e ti ho sfiorato per l’ultima volta. Hai ricambiato subito, forse avevi paura che finisse troppo presto, o forse il bacio era l’unico modo che avevi per esorcizzare un po’ il dolore. So solo che quel bacio è stato breve, ma intenso come tutti gli altri tra noi. Io mi ricordo che quel bacio sapeva del sale delle mie e delle tue lacrime.
Poi ti sei accasciato tra le mie braccia, soddisfatto. Ansimavi, come quando giacevamo esausti tra l’erba, ma non ero io, questa volta, a darti piacere. Eri solo tanto stanco, e volevi riposare.
Con la voce ridotta ad un sussurro, tanto che mi sono dovuto abbassare per riuscire a sentirti, mi hai chiesto di recitare la tua poesia. Sbruffone adorabile come al solito. Non era la tua poesia, te la sei auto dedicata, come del resto ti sei preso da solo il mio cuore, senza che io potessi metterci una parola. Mi hai detto: “Voglio addormentarmi per l’ultima volta con i tuoi versi, Anafiel.” Non sono mai stato capace di resisterti, figuriamoci in quella situazione. La recitai, mentre il tuo cuore combatteva la sua ultima battaglia.

O amato mio lord…
Lascia che questo petto, su cui ti sei chinato,
ti sia vicino nell’amore come un nemico in battaglia,
senz’armi, senz’armatura, lottando corpo a corpo,
soli nella radura
dove gli uccelli si involavano al suono delle nostri voci,
alate risa nel cielo, lottavamo
per la supremazia, senza dare quartiere!
Come ricordo le tue braccia, sotto la mia stretta,
scivolare qual marmo levigato;
il tuo torace contro il mio
ansante;
mentre i nostri piedi calpestavano l’erba tenera
con tenera astuzia i tuoi occhi si facevano sottili
e io guardavo ignaro
finché il tuo tallone mi agganciava il ginocchio. Cedetti,
cadendo,
vinto. O sovrano adorato,
essere trafitto, estatico, dall’asta della vittoria!
Dolce il dolore della sconfitta,
ancor più dolce questa seconda lotta…


Singhiozzai le ultime parole, vedendoti pallido e ad occhi chiusi, nelle mie braccia.

O amato mio lord,
lascia che questo petto, su cui ti sei chinato,
ti serva ora come scudo!
*

Finì i versi piangendo come un bambino. Mi chinai sul tuo bellissimo volto, tenendoti stretto tra le mie mani, come se potessi trattenere la tua anima. Tu apristi gli occhi, mi regalasti il tuo ultimo sorriso, e con un sforzo enorme parlasti. Le tue ultime parole: “Anafiel… Alcuin…prenditi cura di lui… me lo prometti?” Annuì con la testa, incapace di parlare. Le tue parole erano soffocate dai colpi di tosse, simili a ticchettii di orologio che preannuncino la fine, “non ti…mai detto” ora certe parole non si sentivano nemmeno più.
“Ti amo.” Dicesti chiaramente, prima di abbandonarti al sonno immortale. Razza di principe viziato. Non me lo avevi mai detto, e moribondo te ne saltavi fuori con quelle due parole. “Che tu sia maledetto, Rolande! Ti amo, ti amo anch’io.” Gridai al vento il mio amore per te, sperando che tu mi sentissi.

Non mi avevi permesso di farti da scudo, ma avrei protetto quel ragazzo come avrei dovuto proteggere te. Lo sapevi che avrei mantenuto la promessa, vero? Ogni anno vengo qui, e accendo un cero ad Elua, sicuramente sarai vicino a lui in questo momento, e rinnovo la mia promessa. Non dimentico, Rolande. Ogni anno, prima di andarmene, senza che me ne renda conto, una lacrima scende dai miei occhi, e va a bagnare quelle parole appena sussurrate che le mie labbra pronunciano. Ogni anno, sento la brezza spostarmi i capelli sulla nuca, proprio come eri solito fare tu, e penso che forse non te ne sei mai andato del tutto, mio amato Lord.

The End

*ovviamente è la poesia che Anafiel dedica a Rolande. La trovate a pagina 334/335 della versione Tea del Dardo (avevo scritto Draco… ormai mi spunta nella tastiera a tradimento^^) e la Rosa. Mega notiziona per chi non lo sapesse: il 1 ottobre, esce Il trono e la stirpe, primo libro della trilogia di Imriel. Altre notizie sul mio forum (e così mi son fatta anche pubblicità!!!).
Besitos.
Slayer
   
 
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