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Autore: Nene_92    20/06/2017    10 recensioni
 INTERATTIVA - (ISCRIZIONI CHIUSE )
(la storia fa parte della serie "Grimm")
 
Inghilterra, 2022
Eleonore Grimm, durante un pomeriggio passato con i nipoti, racconta loro la fiaba di Cappuccetto Rosso. Quello che non si aspetta è di trovare, in mezzo al diario di Jacob, una misteriosa lettera che sembra essere indirizzata proprio a lei.
 
Durmstrang, 1802
Per la prima volta nella storia, Hogwarts viene lasciata fuori dal Torneo Tremaghi.
Quell'anno infatti, a giocarsi la Coppa saranno gli Istituti di Durmstrang, Ilvermony e Murrinh-Patha.
Tra i tanti studenti desiderosi di partecipare, si trovano anche loro: Jacob e Willhelm Grimm, i famosi fratelli delle fiabe "horror" babbane.
Hanno solo 17 anni, non sono ancora famosi. O almeno non lo sono ancora nel mondo babbano, visto che nel mondo magico la loro famiglia è invece nota da secoli come "il terrore dell'Europa".
Eppure, gli eventi che li travolgeranno quell'anno, saranno proprio lo stimolo che li porterà a scriverle.
.
Volete sapere come? Non vi resta che leggere.
Genere: Avventura, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Altro contesto, Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Grimm'
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Buona lettura!


- Malia (Il pifferaio magico) - 



“…Come sospettavamo il numero di cavie non è elevato ma neanche nullo” Passarono dei secondi interminabili prima che l’uomo ricominciasse a parlare, riprendendo esattamente da dove aveva lasciato prima dell’interruzione.
“E loro lo sanno?” Il tono di voce dell’individuo rimase sempre molto freddo ma era impossibile non notare il segno di irrequietezza che traspariva dalle sue parole.
“Presuppongo di sì, è impossibile che me ne sia accorto solo io. Come avevamo pensato, sono principalmente tutti di altre scuole ma ciò non dovrebbe comportare problemi con l’attivazione della malia.


(cap. 3, Arrivo a Durmstrang)




Notte tra il 28 febbraio e l'1 marzo 1803, Durmstrang



Quando riprese i sensi, Kyle Anderson si ritrovò sdraiato su un letto di infermeria - luogo per lui ormai sin troppo familiare - con le tre Campionesse sdraiate a poca distanza da lui.

"Carino da parte tua venire a farmi visita Kyle" Lo distrasse la voce a metà tra il divertito e il preoccupato di Kathleen, posizionata in un letto a poca distanza da lui, mentre il ragazzo sbatteva ripetutamente le palpebre per mettere a fuoco la stanza. "Ma davvero, non serviva."

Ma Kyle a malapena la sentì, mentre si portava una mano alla fronte, preda di un mal di testa fortissimo. 
Sembrava che tutte le cure ricevute in quel periodo fossero state annullate.


Pensando di impazzire dal dolore, il ragazzo iniziò a dondolare su se stesso, senza accorgersi nè di stare urlando nè delle esclamazioni sempre più concitate di Kathleen, che continuava a chiedergli disperata cosa avesse.

La situazione sembrò cristallizzarsi per minuti interminabili, finchè dentro all'infermeria, probabilmente attirato dalle urla, non fece la sua comparsa Willhelm Grimm.

"Cosa diamine sta succedendo qua dentro?" Nonostante la domanda, il tono con cui era stata posta era posato e tranquillo, come se niente potesse davvero scalfirlo.

Senza aspettare una risposta, si avvicinò a Kyle, che ormai sembrava posseduto e con la sola pura forza fisica lo costrinse a risdraiarsi sul letto, borbottando qualcosa che Kathleen riconobbe come latino.

Prima che Kyle svenisse però, riuscì a farfugliare una frase sensata in mezzo al mare di urla. "Mi ricordo tutto! Ogni minimo secondo della mia prigionia!"

-*-*-*-

"Lizzie? Lizzie, cosa stai facendo? Dove stai andando? LIZZIE!"

Era stata una giornata davvero pesante per Clementine. 
La mattina aveva assistito alla terza prova, poi aveva visto crollare Kyle all'improvviso e infine aveva passato buona parte del pomeriggio in infermeria insieme ad Elizabeth, per assicurarsi che le condizioni dei suoi due compagni di scuola non fossero critiche.

Kathleen si era ripresa subito e se passava la notte in infermeria era dovuto soltanto ad uno scrupolo. Kyle invece era rimasto per tutto il tempo privo di sensi.
Alla fine era dovute tornare in camera.

L'unica cosa che aveva davvero desiderato con tutte le sue forze, era farsi una sana e completa notte di sonno.
Ma a quanto pareva ciò non le era concesso. 

In un primo momento aveva sentito solo uno scricchiolio, che avrebbe potuto attribuire anche al vento.
Ma lo scricchiolio si era ben presto tramutato in rumore di passi.

E lei ci aveva messo pochissimo a capire che qualcosa non andava: dopo le sparizioni, nessuna delle tre si era mai alzata durante la notte e allontanata dalla camera da sola, senza dire nulla alle altre.

Esattamente ciò che stava invece facendo in quel momento Elizabeth.

"LIZZIE!" Urlò con tutto il fiato che aveva in gola, mettendosi sul suo cammino per cercare di bloccarle la strada. 

Ma era come se l'altra non avesse la minima percezione di ciò che la circondava.

Perciò continuò a camminare.


-*-*-*-

"Helene!" Provò ad attirare la sua attenzione Reyna, ottenendo però scarsi risultati. "Helene... cosa fai? Helene!"

Era stato uno strano spostamento d'aria a svegliarla. Quello e la sensazione che ci fosse qualcosa di strano nell'aria.
Dopo 7 anni passati a Durmstrang e con la sua storia alle spalle, Reyna aveva ormai imparato a percepirle a pelle certe cose.
E in quel momento sapeva perfettamente che c'era qualcosa che non andava nella sua migliore amica.
Anche se non sapeva esattamente cosa fosse.

Sapeva solo che doveva provare a fermarla.
Ovunque stesse cercando di andare.

Nonostante però la Black si fosse piazzata davanti alla porta per impedirle di uscire, la folletto, con una spinta piuttosto brusca, la buttò a terra, riprendendo subito dopo a camminare come niente fosse.

-*-*-*-



"Cappuccetto... COSA DIAVOLO STAI FACENDO?"

Jacob si era messo a letto da poco - era appena tornato dall'infermeria per controllare le condizioni di Bianca - quando aveva percepito il cigolio ormai familiare del materasso di Sascha, che si alzava e abbassava in base ai movimenti della sua proprietaria.
E aveva riconosciuto subito che quelli non erano i tipici rumori che la ragazza produceva nelle sue notti insonni, quando si rotolava per il materasso oppure circolava per la stanza avanti e indietro, in cerca di requie.

Perciò si era alzato a controllare.
In fondo, non poteva permettersi che lei stesse male - fosse anche solo per un malessere stagionale.

E l'aveva trovata mentre cercava di... forzare la serratura?
Continuava a camminare e a sbattere ripetutamente verso la porta, mormorando formule che lui era sicurissimo di non averle mai insegnato, per cercare di aprirla.

Peccato che la porta della stanza di Jacob non fosse chiusa come una qualsiasi altra porta della scuola.

Avvicinandosi a lei lentamente, Jacob notò altri particolari grazie alla luce della luna che illuminava la ragazza.
Sembrava completamente fuori di sè.
Aveva i capelli arruffati, che le cadevano in ciocche disordinate su tutto il viso.
E i suoi occhi erano sì spalancati, ma vitrei, mentre il suo corpo si muoveva sinuoso su una melodia che sembrava sentire solo lei.


Jacob ci mise molto poco a capire. "Malia."

Puntando la bacchetta contro alla porta, il ragazzo la aprì.

"Bene lupetta... vediamo dove vogliono portarti."



-*-*-*-



"Tyler! Patton! Svegliatevi immediatamente!"

Per essere sicuro di ottenere il risultato voluto, Liam innaffiò con un gettito d'acqua gelata i due, bagnandoli completamente. E ignorando i loro borbotti, lamentele, proteste e maledizioni varie.

"Non vedevo l'ora di essere svegliato da un gettito d'acqua gelata in pieno inverno, Liam!" Si lamentò Tyler, quando riuscì a riprendere cognizione di se stesso e a capire dove si trovava.
"Spero per te che tu abbia una buona motivazione Jackson, o la vendetta di Sogno ricadrà su di te!" Fu il commento arrabbiato - e alquanto assonnato - di Patton.

"Sì, sì, va bene. Ma adesso muovetevi! Sta accadendo qualcosa di molto strano in corridoio!" Li informò Liam, già completamente vestito. "Pensavo che tu volessi saperlo Powell!" Lo prese in giro ironico.

"Le piante ci stanno attaccando?" Domandò immediatamente Patton, scattando in piedi e finendo solo per arrotolarsi di più nella coperta, capitombolando per terra.
"Cosa?" Fu invece l'unica domanda che riuscì ad articolare Tyler, appellando immediatamente i vestiti per precipitarsi a controllare con i suoi occhi.



In effetti nel corridoio si stava assemblando un numero considerevole di studenti, alcuni attirati dal trambusto - e che fissavano la scena con occhi sgranati - altri che sembravano invece non rendersi conto minimamente di ciò che stavano facendo.

Questi ultimi si erano disposti in una silenziosa fila indiana, mentre marciavano in sincrono verso la stessa meta.

E, ad aprire la fila, intenta a suonare un flauto di legno preso da chissà dove, c'era...

"Livvy!" Esclamò Camille distaccandosi dalla folla, per andare incontro all'amica, che però continuava a marciare come gli altri in testa alla fila. "Livvy cosa stai facendo? Cosa stai facendo a quei ragazzi?"

Prima che potesse fare un passo ulteriore verso la tuonoalato, due braccia glielo impedirono, appoggiandosi sulle sue spalle con gentilezza ma anche fermezza.
"Non può sentirti Cami." Spiegò Bianca Grimm, cercando di impedire alla ragazza di tentare oltre "Nessuno di loro può. Sono sotto malia."
"Che significa?" Domandò a quel punto la serpecorno, sgranando gli occhi e continuando a seguire quella scena grottesca e paradossale.
"Che finchè la musica non è finita, non smetteranno di fare ciò che devono. Non esiste un controincantesimo."
"E cos'è che devono fare?"
"Non ne ho la minima idea."



-*-*-*-


"Per quanto tempo ancora andrà avanti questa cosa?" Domandò Chris tremante, mentre si rifugiava ancora di più sotto al pesante mantello, che però molto poco poteva contro la gelida aria della notte.
"Non ne ho idea." Rispose Trys desolato "Più che altro non capisco perchè i professori non siano ancora intervenuti." Commentò amaro, gettando un'occhiata alla strana processione che ancora si muoveva.

Dal corridoio infatti, tutti gli studenti sotto malia si erano man mano spostati verso l'esterno, finchè non avevano raggiunto il cortile dell'istituto, dove avevano continuato la loro marcia, dondolando il corpo ad un ritmo che sentivano solo loro.

"Perchè neanche loro possono fare niente." Si ritrovò a rispondere suo malgrado Chris "Se si prova un incantesimo su qualcuno sotto malia si rischiano effetti collaterali gravissimi ricordi? Lo abbiamo studiato l'anno scorso!" Gli fece presente, prima di vedere gli occhi dell'amico sgranarsi per la paura, mentre questo assumeva un tono allarmato.

"Oh Merlino! La barriera del nostro preside!" Realizzò in quel momento "Se si scontrano tutti contro di lei, cosa...?"
Non riuscì neanche a concludere quella frase, orripilato dalle possibili conseguenze della sua ipotesi. 



-*-*-*-


"Avevo intenzione di usare la malia per un solo scopo, ma a quanto pare è tornata utile anche per altre cose vero?"
Domandò un'ombra ghignante all'orecchio di Kyle, che continuava a rimanere rannicchiato su se stesso, con le mani sulle orecchie e tremante. "OBLIVION."



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Eee, lo so! Ci speravate fosse facile eh?
Fregati!

  
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