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Autore: __Lily    21/06/2017    3 recensioni
"Nonostante tutto Jon rimase nell’ombra mentre Sansa Stark fece un passo verso l’oscurità. [...] Jon aveva osservato la sorella: la veste smossa dal vento, il metalupo degli Stark ricamato nel suo vestito e i suoi occhi blu come quelli della madre si erano fatti freddi - quasi glaciali - come il vento del Nord. 
I suoi capelli rossi come le fiamme del fuoco illuminavano l’oscurità nella quale si stava addentrando.

«Fai ciò che devi Sansa» aveva sussurrato guardando la sorella scomparire dentro quel canile."
Genere: Azione, Drammatico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cersei Lannister, Daenerys Targaryen, Jon Snow, Sansa Stark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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CINQUANTA

 

 



Jon aveva proibito la messa al letto, nessuno avrebbe osato portare Sansa in quel modo e spogliarla senza il suo consenso, non più.
Ora lei era sua moglie, sorrise al solo pensiero.
Durante la cena mangiarono, festeggiarono, risero e danzarono.
Sansa prese Jon per mano e lo portò al centro, tutti i presenti avevano gli occhi fissi su di loro.
Sansa prese il suo volto tra le mani.
«Guardami, siamo solo noi. Soltanto noi due, Jon.»
A un suo cenno partì la musica e iniziarono a danzare.
«Non voglio acciaccarti i piedi.»
«Ma è già successo se non sbaglio» gli ricordò lei ridendo.
«Non ho fatto molta pratica, non mi è mai servito dover danzare.»
«Solo per questa sera.»
«Per tutte le sere che vorrai, moglie mia» disse e poi non riuscì a trattenersi dal baciarla.
Dopo di loro anche altri si unirono alle danze, Daenerys danzò con ser Jorah, Arya con Gendry e il che sorprese i novelli sposini, Tyrion chiese a lady Mormont di danzare con lui e dopo qualche riserba la giovane lady accettò.
«Sei davvero mio marito? Ho paura di svegliarmi e scoprire che è solo un sogno, un sogno bellissimo.»
«E’ la realtà, Sansa. Sei davvero mia moglie e io tuo marito» rispose lui, erano come dentro una spirale colorata, la musica, gli occhi di lei che brillavano, il suo sorriso, tutto era perfetto tanto ché si dimenticò della tormenta che stava arrivando e che presto si sarebbe abbattuta su di loro senza risparmiare nessuno.
Non perderò la guerra - ripeté a se stesso e guardando Sansa e con quella musica tutto gli sembrò possibile.
Padre, anche tu credevi di vincere la guerra e tornare da mia madre? - si domandò lui stringendo Sansa tra le braccia.
Quando la musica finì Petyr Baelish chiese di poter danzare con la sposa.
Sansa fece un segno a Jon per fargli capire che era d’accordo.
Malvolentieri la lasciò a lui e chiese ad Arya di danzare, non aveva mai ballato prima delle prove con Sansa e desiderava un ballo con la sua sorellina ribelle, un ricordo come molti altri che lo avrebbe riscaldato durante la guerra.
«Le mie congratulazioni, Sansa.»
«Suppongo che dovrei ringraziarti, come da protocollo mio signore» rispose freddamente lei.
«Dovresti, infondo alla fine hai ottenuto ciò che hai sempre desiderato. Una corona» disse avvicinandosi a lei, al suo collo perfetto e candido che sembrava essere una calamita per lui.
«Non rovinerai questo giorno, non te lo permetterò.»
«Andiamo Sansa, con me non devi fingere. Entrambi sappiamo perché hai accettato di sposare un bastardo e ora aspetti pure suo figlio.»
Avrebbe voluto trattenersi, ma fu davvero troppo.
Non solo aveva insultato lei e ciò avrebbe anche potuto tollerarlo ma si era permesso di insultare suo marito e peggio ancora suo figlio e così gli diede uno schiaffo che non passò inosservato dagli invitati.
«Tu pensi di conoscermi così bene lord Baelish ma non è così, non mi conosci affatto e le tue parole lo hanno appena dimostrato. Non ti consentirò di offendere mio marito e mio figlio, ti sei spinto troppo oltre questa volta» rispose e i suoi occhi sembravano essersi tramutati in ghiaccio, un ghiaccio che stava penetrando la pelle a Ditocorto, aveva già visto quegli occhi, quello sguardo, era lo stesso di Cat.
«Sei come tua madre.»
«Io non sono Catelyn Stark» gli disse furiosa, poi si allontanò da lui e se ne andò dalla stanza, Jon lasciò Arya e la rincorse fino alla loro stanza.
«Sansa!»
«Mi dispiace, non sono riuscita a trattenermi» disse e poi si buttò tra le braccia di suo marito.
«No, non devi scusarti. Basta lacrime, ne hai versate fin troppe e questo è il nostro giorno. Mostriamo a tutti chi è la regina del Nord.»
Jon asciugò le sue lacrime e poi le diede un bacio; quando si fu calmata la riportò indietro nella stanza dove gli invitati aspettavano il loro re e la loro regina.
«Musica, per favore» disse il re del Nord.
Tyrion si avvicinò alla sposa con uno sguardo orgoglioso.
«Mia regina, posso avere l’onore di questo ballo?» chiese porgendogli la sua mano un po’ deformata, ma un ballo glielo doveva, Tyrion era stato suo marito e l’aveva protetta da Joffrey per quanto possibile.
«Ne sarei onorata, mio signore» rispose e poi lei e Tyrion iniziarono a danzare mentre i presenti sparlavano della strana coppia.
«Non è poi così diverso dai commenti dei lord di Approdo del re» commentò Tyrion sentendosi un po’ a disagio.
«Perdonali, non ti conoscono come ti conosco io altrimenti si rimangerebbero le loro parole.»
«Spero che un giorno accada» rispose colpito dal commento della nuova regina del Nord.
«Sei un uomo migliore di ciò che pensano e meriti di essere felice.»
«Dubito che lo sarò mai, per il momento mi accontento di sopravvivere» rispose con un mezzo sorriso.
«Puoi abbassare la tua armatura con me, se lo desideri.»
«Non so se ci riuscirò, Sansa, ma ti ringrazio.»
Jon osservò sua moglie colmo di felicità e anche orgoglioso del fatto che fosse tornata indietro e che non avesse permesso a Baelish di rovinare i loro festeggiamenti.





Brienne li condusse nelle sue stanze sapendo che in quel momento tutti erano a festeggiare, si stava prendendo il banchetto ma non le importava non in quel momento.
Jaime e Tormund stavano trascinando Bronn che sembrava pesare quanto un cavallo.
«Ecco qui sarete al sicuro per il momento.»
«Grazie» rispose Jaime poi adagiò il suo amico sul letto coperto dalle pellicce.
«Più tardi vi porterò del cibo, ce ne sarà in abbondanza al banchetto.»
«Vai.»
«No.»
«E’ il matrimonio della tua signora» le ricordò il bruto
«Regina e no, non andrò.»
«Sei la solita testarda» la rimproverò Jaime.
Brienne fece una specie di sorriso che anche Tormund notò.
«Chi sei esattamente tu?» chiese curioso sedendosi accanto a Bronn e togliendosi gli stivali, aveva le dita dei piedi gelate, quasi non le sentiva più.
«Tormund Veleno dei Giganti, ero il braccio destro di Mance Rayder» rispose orgoglioso.
«Mance Rayder, il traditore, il re oltre la Barriera. Si ho sentito parlare di lui, ma non credo che qui a Nord sia così benvoluto.»
«Siete tutti uguali, questo non è il Nord e Mance è morto.»
«Mi dispiace, davvero. In ogni caso qui siamo a Grande Inverno e Grande Inverno si trova a Nord.»
«Il vero Nord è oltre la Barriera. Ci sei mai stato? Hai idea di cosa ci sia oltre la Barriera? Hai idea di ciò che sta per arrivare?»
«No, non sono mai stato oltre la Barriera. Il mio posto era a fianco del re ma i re che ho servito sono morti. Non c’è nulla oltre la Barriera, gli uomini pallidi, gli Estranei sono solo storie per spaventare i bambini. Così come le storie dei figli della foresta o dei giganti.»
«Non hai servito molto bene allora» rispose Tormund, l’aria si stava facendo testa tra loro e Brienne non aveva idea di che cosa fare «se credi che siano solo favole allora sei nel posto sbagliato. I mostri stanno arrivando e quando arriveranno sarà la fine per tutti.»
Jaime rise di quelle parole, non credeva a Tormund e tanto meno agli Estranei.
«Dice il vero, stanno arrivando.»
«Non dirmi che ci credi?»
«Perché non dovrebbe?»
«Perché gli Estranei non esistono» disse Jaime guardandoli entrambi.
«Quando arriveranno allora mi crederai, ammesso che tu riesca a sopravvivere.»
«Per allora me ne sarò andato.»
«E dove?» chiese Brienne.
«Non lo so Brienne. Cersei è impazzita, sai cosa ho fatto in passato per evitare che il re folle uccidesse tutte quelle persone e ora mia sorella ha fatto ciò per cui io uccisi Aerys Targaryen e Tyrion… lui ha ucciso nostro padre, dovrei ucciderlo per questo» disse furioso.
«Jaime, Tyrion è tuo fratello e tiene ancora molto a te.»
«Ho fallito, sono davvero l'uomo che tutti credono che sia. Uno sterminatore di re, uno spergiuro, un uomo senza onore» ripeté guardando le fiamme del fuoco crepitare nel camino e il ricordo di Aerys si fece più vivido che mai.
«Bruciateli tutti!»
Si prese la testa con le mani, stava forse impazzendo come lui?
«Jaime, guardami» disse Brienne inginocchiandosi difronte a lui, «non sei l’uomo che gli altri credono. Un uomo senza onore non mi avrebbe salvato la vita, non avrebbe pagato un prezzo tanto alto» rispose stringendo quella mano d’oro e le sue urla rimbombarono nella sua mente, «hai perso la mano della spada a causa mia.»
«No, a causa della mia stupidità. A Tyrion non l’avrebbero mai tagliata, ma lui non si sarebbe mai ritrovato in una tale situazione. Approdo del re era un inferno, dovevo fuggire da lì, da Cersei e le sue manie che la stanno facendo impazzire come fecero impazzire Aerys» ammise quasi con le lacrime agli occhi, «sono stato io a dirle dell’altofuoco, è come se li avessi uccisi io.»
«Non prenderti colpe che non hai, è stata lei a farlo non tu. Sei migliore di quello che pensi, di ciò che tutti pensano. Io lo so e anche tu lo sai.»
«Brienne… ho fallito in tutto. Ho ucciso l’uomo che avevo giurato di proteggere, non ho rispettato la promessa fatta a Rhaegar Targaryen di vegliare su sua moglie e i suoi figli, lui si fidava di me. Ho fallito con Joffrey, con Myrcella, con Tommen e ora anche con Cersei. E Tyrion, non so cosa fare con lui.»
«Ascoltami, tu sei Jaime Lannister, sei un leone e i leoni fanno sempre sentire il loro ruggito. Non hai fallito con il tuo re, eri impegnato a salvare tutta Approdo del re per impedire quelle morti ma ora puoi comunque fare ammenda se lo desideri.»
«Come? I morti non possono tornare.»
«No, ma puoi proteggere i vivi. Jon Snow per esempio e sua moglie.»
«Ferma, vuoi mettere il lupo nelle grinfie di un leone?» chiese Tormund.
«Un leone che non gli farà del male.»
«Perché dovrei servire il bastardo di Ned Stark?»
«Perché Jon Snow non è il bastardo di Eddard Stark.»
«Certo che lo è, era suo padre.»
«No, Jaime, il suo vero padre era un altro uomo, lo stesso uomo che ti ha reso una guardia reale» confessò Brienne e vide la confusione dipingersi sul suo volto.
«Rhaegar Targaryen? Questo è impossibile.»
«E’ la verità, l’ultimo dei draghi è il suo vero padre. Jon Snow è il figlio del principe Rhaegar e di Lyanna Stark. Lui è la tua occasione per fare ammenda e non soltanto lui. Daenerys Targaryen è qui, a Grande Inverno.»
«Mi farà divorare dai suoi draghi piuttosto che stare ad ascoltarmi.»
«Ti ascolterà, è una donna in gamba e giusta, inoltre tuo fratello è il suo primo cavaliere.»
«Tyrion?»
«Si. Fidati di me, Jaime» lo supplicò lei.
Il leone abbassò lo sguardo vinto dagli occhi di lei, non aveva più le forze per combattere oltre, non quella sera almeno.
«Riposati ora, domani parlerò con il re del Nord e con la regina dei Sette Regni, ti ascolteranno e non giudicheranno senza sapere i fatti.»
«Daenerys Targaryen mi vorrà morto, le ho ucciso il padre» le ricordò.
«Suo padre era un folle e un mostro, hai fatto ciò che era giusto fare per il popolo e questo lei lo capirà. Sii solo sincero, resterò al tuo fianco quando parlerai con loro.»
«No, potrebbe finire male e non voglio che ti accada qualcosa per causa mia.»
«Ha ragione» rispose Tormund.
«Credevo che mi conosceste ormai, tutti e due, io non ho paura e so difendermi. Lasciati aiutare, Jaime.»
Jaime accettò, le diede il consenso con la testa e poi si sdraiò nel letto di Brienne accanto a Bronn e pochi istanti dopo si addormentò in un letto vero e in una stanza calda, il suo ultimo pensiero furono gli occhi del colore degli zaffiri di Brienne di Tarth.






 

Jaime è finalmente arrivato a Grande Inverno e ha raggiunto Brienne, cosa ve ne pare? 
Jon e Sansa finalmente hanno coronato il loro sogno di diventare marito e moglie. 
Ho in mente un finale che non so a quanti piacerà, ma ho scelto questo finale per creare poi una storia nuova che avrà in parte sempre protagonisti Jon e Sansa, ma non solo loro... altri arriveranno e sono personaggi per lo più inventati da me, dato che la storia sarà incentrata sui loro figli.
Che ve ne pare? 

  
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