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Autore: Kifuru    22/06/2017    0 recensioni
[Zagor]
[Zagor]Salve a tutti. Molti anni fa, il grande Bonelli creò personaggi straordinari, diventando un mito del fumetto italiano, come Zagor o Tex. Vorrei riproporre alcune delle avventure incredibili, sebbene con qualche mia modifica, del leggendario spirito con la scure e del suo inseparabile compagno, il simpatico messicano Cico.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sfida all'ultimo sangue.



Il campo dei Delawere di Kanoxen era situato nella parte più oscura e selvaggia della foresta di Darkwood. Pochi uomini bianchi osavano spingersi verso quelle zone inesplorate, dove dietro ogni albero o pianta poteva celarsi una morte veloce e silenziosa. Il villaggio era stato allestito in un luogo notevolmente strategico, in quanto era situato proprio sulle rive del fiume, che in quel punto scorreva veloce, quasi al punto da non poter essere navigabile, soprattutto con una semplice canoa indiana.

La notte scorreva tranquilla, nel campo dei guerrieri Delawere. Come ordinato dal grande capo, i tamburi e i canti di guerra risuonavano minacciosi, regalando, così, alla foresta un'immagine ancora più inquietante e oscura.

Nella tenda principale, l'ambizioso Kanoxen proseguiva, da alcune ore, i piani di battaglia con il crudele e rinnegato Regan.

< < I tuoi uomini sembrano sempre più impazienti, Kanoxen > > disse l'uomo bianco, mentre osservava lo svolgersi delle più antiche cerimonie e tradizioni del popolo rosso < < Sono impazienti di combattere. Cosa stai aspettando? > >.

< < Woah! La premura non è mai stata una buona consigliera. Siamo valorosi e agguerriti, ma troppo pochi. Dobbiamo attendere l'arrivo di altri guerrieri, fratello bianco > > replicò il capo indiano.

< < A chi ti riferisci? > > domandò Regan.

< < Presto si uniranno a noi guerrieri Seneca, Uneida e persino Uroni > > rispose Kanoxen, non nascondendo nella sua voce, l'emozione e l'impazienza per i suoi sanguinari e ambiziosi piani di conquista.

< < Io non darò vita ad un semplice atto di ribellione, fratello Regan > > proseguì il pellerossa < < Scatenerò una guerra vera e propria. Distruggeremo Fort Pitt e Fort Henry. Uccideremo molte giacche azzurre e l'intero territorio verrà definitivamente restituito al popolo rosso > > concluse Kanoxen, con un ghigno diabolico.

Regan percepiva distintamente il suo odio < < Non nego che si tratti di un progetto molto ambizioso, Kanoxen. Ma se agirai con astuzia, potrai sicuramente realizzarlo con successo > > osservò il rinnegato.

< < Ne sono certo, ma per farlo avrò bisogno di molte altre armi > >.

< < Per l'inferno > > esclamò Regan < < Su questo potrò aiutarti senza difficoltà. Grazie alle mie fonti, ho scoperto che l'avamposto militare numero cinque, situato ai confini orientali della foresta, conta una manciata di soldati. Non troverete difficoltà a conquistarlo, specie con il portone principale spalancato, che aprirò io stesso naturalmente > >.

< < Grazie  alla loro armeria, il tuo esercito sarà pronto alla guerra > > concluse il criminale, privo di ogni scrupolo.



Improvvisamente, i piani bellicosi dei due uomini furono interrotti bruscamente da un urlo agghiacciante, tale da sospendere immediatamente i canti e le danze di guerra.

< < AYAHHHHHKKKKK !!!! > > .

< < Lo spirito della foresta > > esclamarono terrorizzati i guerrieri Delawere.

< < E' lui! Siamo perduti > >.

< < Per l'inferno, quel maledetto ha certamente del fegato per essersi presentato in questo posto, ma questa volta lo sistemerò per sempre, parola di James Regan > > disse il rinnegato, mentre estraeva, con foga e rabbia, la sua colt.

Gli indiani non si erano ancora ripresi dalla sorpresa, quando in cima al piccola monte, che dominava l'intero villaggio, apparve misteriosamente la figura di un uomo, non identificabile a causa del buio persistente.

< < Guardate, eccolo! > >.

< < Dannazione, cerchiamo di colpirlo, uomini > > ruggì Regan, prima di scatenare  una scarica di pallottole, seguita dalle molte frecce, scagliate verso l'oscura figura, che, tuttavia, riuscì subito a dileguarsi.

< < E' scomparso! Manito lo protegge > > esclamò spaventato uno dei guerrieri.

< < Non dite sciocchezze. L'abbiamo sicuramente colpito. Andiamo a controllare > > disse Regan.

Nessuno, in quella confusione, poteva minimamente immaginare che nei panni di quell'oscura figura, apparsa in modo tanto appariscente, non vi era il temuto Zagor, ma il simpatico messicano Cico, che subito dopo la reazione rabbiosa dei pellerossa, si era saggiamente nascosto tra la fitta vegetazione, restando fedele al piano scellerato del suo nuovo amico.

< < Caramba y carambita! Per colpa di quel pazzo, per poco non mi riempivano di frecce > > pensò il piccolo messicano, mentre cercava disperatamente di riprendere fiato < < Senza contare la stramaladetta scomodità di questi abiti. Non so davvero come faccia Zagor a vivere con questi cosi addosso > >.


Nel frattempo, il campo di Kanoxen era immerso nella più totale confusione. Il timore di avere di fronte un vero e proprio spirito divino aveva diffuso il panico tra i guerrieri Delawere.

< < AYAAAHHHKKKK > > risuonò ancora il terribile ruggito.

< < Questa volta proveniva da un'altra direzione > > urlò spaventato anche lo stesso Kanoxen.

< < Come è possobile? Che storia è mai questa? > > esclamò rabbiosamente Regan.

< < Guardate! E' riapparso > >.

Nella direzione, esattamente opposta al monte della prima apparizione, comparve nuovamente un'ombra, questa volta illuminata degnamente dalla luce lunare, la quele diede modo a tutti i presenti di riconoscere la minacciosa presenza dello spirito con la scure.

< < Che i guerrieri Delawere non tocchino le armi! Lo spirito con la scure è giunto sin qui con intenti di pace > > esordì solennemente il giovane guerriero.

< < Ubbidiamo, fratelli o la maledizione di Zagor ci ucciderà tutti > >.

< < Abbi pietà di noi, spirito della foresta > >.

Tutti i guerrieri sembravano pronti ad accettare l'ingresso pacifico di Zagor nel villaggio, quando, con la sua solita furia, il rinnegato James Regan fece la sua mossa. Con straordinaria agilità, puntò la sua pistola contro l'odiato avversario, il quale, però, non si fece sorprendere. Anticipando il mortale pericolo, Zagor scagliò la sua micidiale scure di pietra contro il criminale.

 L'arma colpì in pieno il polso di quest'ultimo, il quale, inevitabilmente, lasciò cadere a terra la pistola.

< < Maledetto > > urlò l'uomo, in preda all'odio e alla furia, prima di sfoderare un lungo e temibile coltellaccio, pronto ad attaccare frontalmente l'odiato avversario.

< < Basta così, fratello Regan > > ordinò il capo tribù < < Desidero conoscere il motivo della visita dello spirito con la scure nel nostro villaggio > >.

< < E' presto detto, Kanoxen > > rispose Zagor, senza mostrare alcuna traccia di paura < < Alcuni dei tuoi guerrieri hanno, senza alcuna ragione, assalito e ucciso gli uomini bianchi, che risalivano il fiume. Molti di loro hanno fatto i conti con la mia scure di pietra ed ora essi dormono il lungo sonno nella grande foresta di Darkwood > >.

Le parole minacciose del giovane guerriero bianco suscitarono scalpore e indignazione fra i guerrieri Delawere, ma nessuno osò reagire con le armi.

< < Ora è giunta l'ora che il vero artefice di questo bagno di sangue affronti la giusta punizione > > proseguì Zagor < < Per questo sono venuto fin qui. Voglio James Regan > > concluse l'eroe, lanciando uno sguardo di sfida verso il crudele rinnegato.

< < Il viso pallido Regan è nostro fratello, Zagor. E' protetto dalle sacre leggi dell' ospitalità. Pretenderesti forse che le violassimo, scatenando l'ira di Manito? > > disse  Kanoxen, con sicurezza.

< < No di certo, grande capo > > rispose Zagor, altrettanto calmo e sicuro < < Anzi, ora sarò io stesso a fare appello alle sacri leggi dell'ospitalità > >.

< < Che cosa intendi dire? > >.

Senza rispondere, il signore di Darwood lanciò, con incredibile destrezza, la sua scure proprio ai piedi del sorpreso e furente Regan.

< < Io, Zagor, lo spirito con la scure, sfido il viso pallido Regan alla prova mortale, come vuole la legge del popolo rosso > >.

La sfida, lanciata decisamente dal guerriero, intimorì ancora una volta gli indiani Delawere, i quali commentavano, fra di loro, con piccoli mormorii, il nuovo colpo di scena.

< < E sia Zagor > > rispose solennemente Kanoxen < < Anche se sei un nemico, nessuno può negarti questo diritto. Che vengano portate le scuri sacre > >.

L'ordine del grande capo venne immediatamente rispettato.

< < Che diavolo significa questa storia, Kanoxen? > > chiese Regan, mentre impallidiva visibilmente < < Mi volete morto, quel demonio è imbattibile con la scure > >.

< < Domina la tua paura, fratello Regan. Il mio popolo ti aiuterà > > disse il pellerossa, con un ghigno diabolico < < Tu ricordati di scegliere, fra le due scuri, quella con l'impugnatura rossa > >.
Regan lo fissò interdetto, ma in seguito, una nuove luce di speranza si accese nei suoi occhi.

< < Che la tribù faccia cerchio intorno al Totem sacro. Zagor e Regan si affronteranno all'ultimo sangue, secondo le leggi del popolo rosso > > ordinò Kanoxen.

< < Speriamo di non cacciarmi in trappola da solo > > pensò Zagor, mentre si avvicinava, con atteggiamento fiero, al punto del villaggio, stabilito per lo scontro. L'intera tribù lo fissava con timore e curiosità.

All'improvviso, un rullare di tamburi fece tacere l'intera folla e dalla grande tenda del villaggio, uscì con passo deciso Kanoxen, che si avvicinò ai due contendenti, in possesso di due scuri, quasi del tutto identiche.

< < A te, fratello Regan. Scegli l'arma > > disse Kanoxen, mentre porgeva le due armi al rinnegato bianco.

< < Scelgo la scure di destra, grande capo. Quella dal manico rosso > > rispose sicuro James Regan.

< < Per me andrà benissimo quella di sinistra > > esclamò Zagor, pronto ad affrontare il duello mortale.

< < Popolo rosso > > intervenne Kanoxen, richiamando l'attenzione dell'intera tribù < < Che il duello sia spietato e all'ultimo sangue. Manito concederà la vittoria certamente al guerriero più degno > >.

< < Che il combattimento inizi > > urlò il grande capo.

I due avversari si misero prontamente in guardia.

 Iniziarono a studiarsi a vicenda, aspettando il momento opportuno per attaccare.
 
Fu Regan ad aprire le ostilità, con un primo e rabbioso colpo di scure, che venne, però, facilmente evitato dall'avversario, il quale provò, a sua volta, un fendente mortale, che il rinnegato schivò con molta più fatica.

< < Devo ammettere che sei svelto, Regan > > ghignò Zagor, mentre riuscì, approfittando di un momentaneo calo di attenzione del nemico, a portare a segno un poderoso sinistro.

< < Maledetto > > ruggì il criminale, il quale cercava disperatamente di riprendersi < < Fai pure il gradasso, ma questo duello ti darà delle brutte sorprese > > aggiunse, mentre ritentava un altro rabbioso fendente.

Ancora una volta, l'agilità di Zagor eluse l'attacco nemico e notando nuovamente la sua guardia scoperta, passò al contrattacco, questa volta con la scure e con l'intenzione di chiudere lo scontro. Con un movimento disperato, Regan si girò su stesso per parare il colpo mortale e infatti, all'ultimo istante, riuscì ad alzare la sua arma, parando il fendente diretto.

L'impatto fra le due armi fu molto violento e mentre la scure dal manico rosso rimase intatta, quella di Zagor si spezzò decisamente in due.
Il terribile rinnegato si lasciò andare in una risata diabolica.

< < Adesso la musica cambierà, Zagor > > disse Regan, già pregustando la vittoria finale sull'odiato avversario.

< < Ti sto aspettando, sbruffone > > replicò il guerriero bianco, pronto a proseguire lo scontro senza armi.

< < Uccidilo, fratello Regan > >.

< < Uccidi uccidi > >.

Le urla selvagge degli spettatori accompagnarono i nuovi tentativi d'attacco del rinnegato bianco. In quel momento, fu Zagor a trovarsi in seria difficoltà, dal momento che egli potè pensare solamente a schivare i colpi dell'avversario. Un tremendo colpo di scure ferì di striscio il braccio destro dell'eroe, che cercava disperatamente di mantenere una distanza di sicurezza dal nemico.

< < E' la tua fine > >. ruggì Regan, alzando nuovamente la scure.

Questa volta, però, il signore di Darkwood riuscì a sferrare la propria devastante contromossa. Con un incredibile balzo in avanti, Zagor, anticipò l'avversario, gettandosi decisamente su di lui.

 Entrambi caddero sul terreno, ferocemente stretti in un abbraccio di odio e violenza e solo per puro miracolo, Regan riusciva ancora a stringere la propria arma. Tuttavia, il braccio armato era decisamente bloccato dalla ferrea presa di Zagor.

I due iniziarono a rotolare selvaggiamente, fino a precipitare sul fiume sottostante. Entrambi si alzarono prontamente e anche se  Regan continuava ad essere armato della propria scure, nessuno, in quei drammatici momenti, poteva prevedere una probabile conclusione del duello.

< < Dannato serpente > > ruggì il rinnegato.

< < Comincio ad averne abbastanza Regan > > disse Zagor, per nulla intimorito.

Come odiati e irriducibili nemici, continuarono a battersi sulle rive del fiume. I fendenti dell'unico contendente armato ferì superficialmente l'eroe in molte occasioni, ma quest'ultimo portò a segno, a sua volta, molti dei suoi micidiali diretti.

All'improvviso l'ennesimo attacco di Regan venne bloccato ancora una volta da Zagor, il quale gli afferrò il braccio con entrambe le mani e facendo appello a tutte le sue energie, lo sollevò decisamente, gettandolo, ancora di più, verso il centro del fiume. Regan finì sott'acqua, ma prima che egli potesse riemergere, Zagor si gettò rabbiosamente su di lui e un istante dopo, i due sparirono alla vista di tutti gli spettatori, nelle profondità oscure del fiume.

La lotta riprese silenziosa e ancora più drammatica sotto le acque gelide. Regan aveva perso la propria scure e per questo, rimanendo stretto al nemico, cercava di strozzarlo con tutte le sue forze. Ciò nonostante, Zagor riuscì a liberarsi dalla stretta mortale e subito dopo si affrettò a circondare il collo del rinnegato con il braccio destro. Mentre egli stringeva la presa, a nulla servirono i tentativi di Regan di liberarsi.

Mentre la sua riserva d'aria si esauriva pericolosamente, Zagor forzò ancora, fino a quando le braccia del nemico si abbandonarono prive di vita.

 Il guerriero, seriamente provato, lasciò la presa, cominciando, così, la dura risalita verso la superficie, mentre il corpo di James Regan spariva fra le profondità oscure del fiume.

< < Ahhh! Finalmente > > ansimò Zagor, quando riemerse, ormai quasi privo di forze.


Le esclamazioni stupite, ma decisamente contrariate, del popolo Delawere, accolsero il vincitore del terribile duello.



CONTINUA

  
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