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Autore: Fenice_Bea_2004    22/06/2017    0 recensioni
Nell'universo Shadowhunters compare un nuovo personaggio: Calypso, la figlia di Lucifero.
Lei è stata mandata sulla Terra da suo padre per aiutare gli Shadowhunters a combattere Valentine e Jhonatan, che hanno sfidato Satana impadronendosi dei demoni.
Tra mille avventure si scopriranno i veri poteri dell'Inferno.
[La mia prima fan fiction. Perdonate la scrittura orribile -V-]
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Raphael Santiago
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La mia convivenza con Raphael era una cosa meravigliosa.

Ogni mattina mi svegliavo in un bellissimo loft a Brooklyn, comodamente appoggiata al petto di Raphael.

Mi alzavo, mi facevo una doccia, mi vestivo e andavo in cucina.

Preparavo un caffè e mangiavo un biscotto.

Poi mi sedevo sul letto e bevevo dalla mia tazzina osservando il mio splendido vampiro dormire.

Stava con le coperte avvolte intorno alla vita, il petto scoperto, i riccioli sparsi sul cuscino e il volto rilassato nella penombra soffusa del mattino.

Io sapevo che era mattino perché avevo l'orologio, ma in camera nostra le tende erano tirate e la luce del sole non poteva entrare.

Verso le otto uscivo da casa e lo lasciavo dormire.

Andavo all'Istituto e aiutavo gli Shadowhunters in varie missioni, cercando di sopportare l'Inquisitrice.

Poi tornavo a casa al tramonto e trovavo Raphael ben vestito, appena svegliato.

A volte andavamo al Dumort per aiutare Lily, che era molto simpatica, a volte uscivamo con Clary, Jace, Magnus, Alec, Simon e Isabelle o restavamo semplicemente a casa, sdraiati insieme sul divano a guardare qualche telefilm.

Eravamo felici.

Tutto finché non ci fu la Guerra Mortale.

Sulla barca di Valentine non ci avevano fatto venire, avevano paura di me. Paura di me. Paura.

Mi avevano lasciato a casa con una scusa da due soldi, e ci ero pure cascata.

Ma lasciamo perdere.

Era andata bene.

L'Inquisitrice era morta e nonostante mi trattasse sempre male mi dispiacque.

La Guerra Mortale.

Io e Raphael avevamo deciso di andare a Idris insieme ai Nephilim.

Eravamo riusciti ad avere il permesso di entrare ad Alicante, anche se in cambio dovevamo testimoniare in Consiglio.

Idris era una meraviglia.

Magnus ci aveva aperto un portale dopo quello dei Lightwood, riusciti a passare per miracolo dopo un attacco di Dimenticati.

Abbracciai Magnus, tutto glitterato, presi per mano il mio ragazzo ed entrammo nel Portale.

Arrivammo che era notte, per fortuna.

Raphael mi sorrideva – Contenta, mi amor? -

- Insomma -

- Come mai? -

- Non lo so... sento che qualcosa andrà storto, ma non so cosa... -

- Non ti preoccupare. D'altronde cosa potrebbero farci? Rilassati. -

Sospirai e gli feci passare la mano intorno alla schiena, appoggiandomi al suo fianco.

- Tu mi devi ancora spiegare cosa ci trovi in me - gli dissi.

- In che senso? -

- Andiamo! Sono la figlia del capo, ma non per questo tu, la quinta essenza della perfezione, dovresti stare con me. Non sono carina. -

Mi guardò male – E allora? Solo perché non sei bella come Isabelle Lightwood non significa che io non ti ama. Tu sei bella dentro, io adoro non solo il tuo aspetto ma anche i tuoi pensieri, il tuo modo di guardarmi... ma mi stai ascoltando? -

No. Non lo stavo ascoltando.

Lo stavo guardando imbambolata.

- Ripeti quello che hai detto – gli dissi.

- Cosa? -

- La parte in cui dici che mi ami -

Sorrise dolcemente, mi guardò dritto negli occhi e ripeté – Ti amo -

Lo baciai con foga, lì, in mezzo alla strada di Alicante – Ti amo anch'io -

Raggiungemmo la casa assegnataci dal Conclave.

Passammo due giorni ad ascoltare le domande del Console, a rispondere a cose estremamente personali.

Un giorno il nuovo Inquisitore mi chiese – Ti puoi riprodurre? -

E che diavolo, l'aveva detto davanti a tutti, senza che nessuno sbattesse ciglio.

Raphael si irrigidì di fianco a me.

- No. Sono sterile – la mia voce si incrinò. Quanto avrei dato per poter mettere su famiglia un giorno o l'altro.

Nel salone iniziarono i bisbigli.

Poi, una sera, mentre io e Raph eravamo stati invitati alla magione dei Penhallow, successe l'Inferno.

Le torri antidemoni crollarono e masse oscure si riversarono per la città.

Lasciai Isabelle e Max, suo fratello minore, nelle mani di Sebastian, un ragazzo davvero simpatico, con cui avevo parlato spesso nel corso della settimana.

A Raphael non andava a genio e ogni volta che il ragazzo mi parlava lui borbottava qualcosa in spagnolo. Ogni volta gli davo una gomitata.

Seguimmo Alec per le vie di Alicante, la città di vetro, alla ricerca di demoni da uccidere e gente da salvare.

Non rispondevano al diavolo.

Erano mostri di Valentine.

Girammo in un vicolo e vedemmo un demone alato prendersela con dei bambini.

- Alec, vai avanti. Ci pensiamo noi – disse Raphael al ragazzo.

Lui annuì e noi fronteggiammo il demone.

- Calyyyypso – sibilò lui.

Le mie mani si coprirono di fuoco.

Il demone volante partì all'attacco puntandomi.

Mi preparai a fronteggiarlo, ma invece lui colpì con gli artigli Raphael, facendolo volare contro ad un muro, un'enorme squarcio nel petto.

   
 
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