Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: SSJD    22/06/2017    7 recensioni
Questa raccolta è il seguito di ‘Supplenze’. Ѐ assolutamente necessario aver letto il primo, per capire quest’altro. Vi chiederete come mai non li ho messi assieme. Bhe, ecco… Era solo per occupare la posizione 6500 di racconti pubblicati di questo Fandom!
Cmq, visto che bisogna scrivere qualcosa in più che questa idiozia di introduzione, per invogliarvi a leggere, vi lascio l’inizio del primo capitolo...
Dal testo:
“…mhmm… mhmm… Aaahhhh…
“Cosa succede, Trunks? Perché non entri in casa?” mi chiede la voce di Goten che, come ovattata, giunge al mio orecchio dal giardino che, buio e desolato, si estende alle mie spalle.
“SSSSSHHHH” gli intimo voltandomi e tendendo il dito indice all’inverosimile, davanti alle mie labbra.
“…AAAAHHH… sìììì… sìììì… Trunks… AAAAHHH… ancora… ancora!!!...
E ora... I titoli dei vari capitoletti:
1. La vendetta
2. La paura
3. Il terrore
4. Incubi e deliri
5. Speciale 8 marzo
6. La follia
7. La rabbia
8. 8 marzo: lo snervamento
9. La frutta
10. Il dolcetto
11. Il dolcetto, 2
Genere: Commedia, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Goten, Mirai!Trunks, Pan, Trunks | Coppie: Bra/Goten, Bulma/Vegeta, Pan/Trunks
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Threesome
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
LA FRUTTA


 
"Hey, ciao! Che fai? Studi?" chiedo a Pan entrando in camera da letto. Lei, sdraiata a pancia in giú, sostiene la testa su quello che sembra un libro pesantissimo.
"Mhm mhm" mi risponde non degnandomi nemmeno di uno sguardo.
"Cosa studi di bello?" chiedo interessato.
"Psicologia infantile" mi risponde senza staccare gli occhi dal tomo "Devo anche scrivere una tesina..." aggiunge sconsolata.
"Hihihihi... su Goten?" chiedo per farla sorridere.
A quel punto alza lo sguardo e mi squadra severamente.
"Pensavo fossi a sistemare la macchina del tempo, come mai sei tutto sudato? Stai impuzzolentendo tutta la camera… " afferma rimettendosi a leggere.
"Mamma mia... ti ha punto la tarantola? Ho pensato di sfogarmi un po’ con Goten… Avevo una voglia di menarlo che tu non hai idea…" mi giustifico.
"Oh! Sì che ce l’ho… Dai, vai a farti una doccia, che è meglio…” afferma tenendo lo sguardo fisso sul suo dannato libro.
“Mi stai cacciando via?” le chiedo sconsolato.
“No. É che fra una settimana ho l'esame. La tesina non é ancora pronta e, cosa ancora piú grave, tu e quell'altro continuate a distrarmi. Farei meglio ad andare a studiare a casa di CJ..." afferma mettendosi a sedere e fissando due severissimi occhi sayan nei miei di cristallo.
"Sí, te lo dico io come lo passeresti il tempo, a casa di CJ... ti conosco, sai? E poi basta dirlo. Se vuoi essere lasciata in pace, Trunks e io troveremo qualche passatempo alternativo... Tipo che possiamo andare noi... a casa di CJ" affermo sorridente, spogliandomi della tuta.
"AH.AH. Davvero simpatico. Anche lui deve studiare, cosa credi?" mi dice con un tono di voce piú adatto a Goten, che a me.
"E cosa? Psicologia dei videogames? Scommetto che in quella prenderebbe un voto altissimo..." affermo ironico sedendomi sul letto davanti a lei.
"Trunks. Lasciami studiare. Vatti a fare la doccia, che fra un po' rientra quell'altro e addio..." mi supplica quasi.
“Ah! A proposito? Che fine ha fatto?” chiedo prima di avviarmi verso la porta del bagno.
“Ha detto che doveva parlare con una persona… Tornerà presto...” mi dice prendendo una matita e attorcigliandola nei capelli formando un improvvisato chignon dietro la nuca.
La osservo attentamente.
Il modo che ha nello scoprire il collo in quel modo così... indifferente, la rende molto, ma molto eccitante.
Sospiro e, prima che l'istinto di saltarle addosso si impossessi del mio disgustoso corpo post allenamento, mi giro per un'ultima volta e le dico:
"Non ho speranze che tu venga a fare la docc... Hey, ma... un momento... cos'é quello?" chiedo dopo aver notato una strana bottiglietta dal tappo rosso sul comodino di Pan.
Inizia a picchiettate la matita con una velocitá assurda sulla pagina del libro che, solo ora, capisco sta solo facendo finta di leggere e vedo il suo viso accendersi in un rosso fuoco.
"Paaaan? Cos'é?" insisto prendendo in mano la boccetta per leggere l'etichetta.
Sgrano gli occhi, non appena leggo a cosa serve il liquido in essa contenuto.
Il ticchettio a mille all’ora della matita, credo sia un esplicito riferimento alla velocitá che deve avere il battito del cuore di Pan, in questo momento. Anzi, ne sono quasi certo, visto che anche il mio si é messo a correre all'impazzata.
"Che significa, Pan?" le chiedo guardandola seriamente.
Finalmente si decide a voltarsi e a guardarmi negli occhi, cosa che non posso fare altro che apprezzare, prima di tirare un sospiro e dire velenosamente:
"Beh? Te lo devo anche spiegare? Mi sembra chiaro, no?"
Mi incupisco.
Anzi, no.
Mi incazzo proprio.
Mi avvicino di nuovo al letto e, facendo leva sulle braccia tese con le mani appoggiate al materasso, a pochi cm da lei, avvicino il mio volto al suo, facendola ritrarre. La squadro severamente, riducendo lo sguardo a due fessure e le chiedo:
"Dunque?"
La sua espressione cambia da imbarazzata/preoccupata a cupa e incazzosa, tanto che sento la sua aura crescere ai limiti della trasformazione in ssj. Mi fulmina con gli occhi e mi chiede:
"Dunque, cosa?"
"Pan, non farmi incazzare, sai? A cosa cazzo ti serve questo liquido? Avevamo deciso niente sesso di quel tipo, o sbaglio?" le chiedo incrementando la mia aura al suo stesso livello.
"Vedi di darti una calmata, Trunks. Il tuo tono non mi piace, sai? Non vedi che é nuovo? Volevo usarlo... con te. Volevo che fossi tu... io non...
Si interrompe abbassando lo sguardo e diventando improvvisamente triste.
"Tu non?" chiedo azzerando praticamente la mia aura per farle capire che mi dispiace di averla aggredita in quel modo, inutilmente.
"La sera che ci siamo ubriacati... ho detto che volevo che lo facesse l'altro Trunks. Ti ricordi?" mi chiede rialzando gli occhi in uno sguardo cupo.
"Sí. É per questo che mi sono arrabbiato... Non ti fidi più di me?" chiedo mestamente.
"Ma sí! Certo che mi fido di te! Ma eravamo ubriachi, lui aveva la tua fede... e... e... e anche se mi sembrava strano, al momento, che aveste età così differenti... non lo so... io...
"Hai scambiato me per lui, giusto?" le chiedo avendo finalmente compreso l'inghippo.
"Sí. Credo... La realtá é che, quando é successo, quella sera, l'ho fatto solo perché sapevo che c'eri tu... a proteggermi. Sapevo che non mi sarebbe mai potuto succedere niente di male, perché tu eri lí. Il fatto che poi l'altro Trunks sia la tua perfetta copia, in tutto e per tutto... beh... non ha fatto altro che raddoppiare la mia fiducia. Non avete mai voluto provare, a fare QUEL tipo di sesso... Ma ora sono io che lo sto chiedendo. A te..."
Le sue parole mi hanno sciolto.
La amo in un modo indescrivibile.
Sollevo una mano e le accarezzo delicatamente una guancia, prima di depositarle un casto bacio sulla bocca.
Quando mi stacco, fisso i miei occhi di ghiaccio nei suoi e le sussurro:
"Vado a farmi la doccia... Poi facciamo l'amore, come vuoi tu. Ok?"
Si inumidisce le labbra, mordendosi leggermente quello superiore e mi risponde semplicemente:
"Ok"
Esco dalla doccia, pochi minuti dopo. Mi asciugo velocemente e torno in camera.
Mi appoggio allo stipite della porta con le braccia incrociate al petto nudo e mi metto ad osservarla.
É di nuovo distesa sul letto, nella stessa posizione in cui era quando sono rientrato. Accidenti quanto é bella. I pantaloni elasticizzati le fasciano le due gambe perfette che tiene ripiegate verso l'alto, facendo ciondolare i piccoli piedini nudi all'aria. Seguo il profilo dei leggins fino alla vita, passando per la collinetta formata da quei due glutei sodi che le donano un fondoschiena da urlo.
Se penso a cosa mi ha chiesto di fare... ecco... lo sapevo... il mio amichetto si é giá risvegliato...
Solo lo stacco di colore tra i leggins e l'orribile maglietta bianca che indossa, mi fa riprendere un attimo di controllo…
...hey, ma... un momento... quella è mia! Beh... tanto non la terrà addosso ancora per molto...
Certo che le sta proprio larga, anche sul collo... Quel sensualissimo collo niveo messo in evidenza dal fatto che i capelli siano sollevati in quell'assurdo chignon, fatto con la matita... mi fa venire una voglia...
Basta!
É il momento di agire.
"Pan..." la chiamo dolcemente.
Lei si volta su un fianco, appoggiando la testa sul braccio teso in avanti sul letto.
Si toglie la matita dai capelli che immediatamente le cadono liberi sulle spalle e la mette come segnalibro nel tomo che viene chiuso in modo rassegnato. Lo prendo e lo sposto, abbandonandolo sul comodino. Poi mi volto e salgo a gattoni sul letto avvicinandomi a lei, senza mai distogliere lo sguardo dal suo. Continuo a muovermi, spostandomi sopra di lei che, sapendo di farmi letteralmente impazzire, si é nel contempo rigirata a pancia in giú, tenendo sollevata la schiena facendo appoggio sui gomiti.
Inclina la testa in avanti, mostrandomi la base della nuca, sulla quale deposito un casto bacio, prima di spostarmi piú in basso e cominciare a baciarle la pelle che ricopre la linea definita della colonna vertebrale. Salendo, le levo a mano a mano la maglietta, facendogliela sfilare delicatamente dalla testa e facendomi comparire un sorriso compiaciuto nello scoprire che, sotto, non indossa altro.
Salgo fino a sfiorarle il lobo dell'orecchio che lecco delicatamente facendole venire i brividi.
Tengo una mano appoggiata come sostegno al materasso, mentre infilo l'altra tra le sue gambe, che accarezzo dal basso verso l’alto con molta, troppa calma.
"Mhmmm..." mugugna in segno di approvazione.
Sorrido soddisfatto.
Sposto il peso all'indietro e mi siedo sulle sue gambe per pochi secondi: giusto il tempo che mi serve per levarle gli inutili pantaloni e gli slip che ancora indossa e lanciarli sul cumulo di abbigliamento strappato nelle OS precedenti.
Osservo per qualche istante il suo bellissimo corpo, accarezzando la sua pelle che, in tutta risposta, si arriccia nel punto appena abbandonato dalle mie dita, in un simpatico brivido di piacere.
Le accarezzo le gambe, i glutei, la schiena... vorrei solo che si rilassasse il piú possibile, prima della nuova esperienza che vuole vivere... assieme a me.
Mi sdraio sopra di lei e, una volta raggiunto il suo orecchio esposto ai miei baci, ultimi di una scia infinita lasciata sulla schiena, le sussurro:
"Piccola, apri le gambe...
Non replica e le divarica leggermente, permettendomi di farmi spazio e farla mia, con tutta la delicatezza che ho sempre usato, nei suoi confronti.
Mi accoglie con un sospiro e incrocia le dita delle mani con le mie, in un gesto di assoluta unione dei nostri corpi e delle nostre anime.
Dopo un tempo indecifrabile di movimenti lentissimi e di sospiri appena udibili, mi avvicino di nuovo al suo orecchio e le chiedo:
"Lo vuoi fare, Pan?"
"Sí" mi risponde soltanto facendomi un impercettibile sorriso.
"Ok, purché mi prometti che, se cambi idea, tu me lo dica..." specifico sperando che sia chiaro che non posso fare niente che non sia lei a desiderare.
"D'accordo..." mi sussurra.
Abbandono il suo corpo e mi sporgo alla mia sinistra per recuperare la magica bottiglietta che sembra aspettare con ansia, appoggiata sul comodino.
La apro e subito un odore fruttato, lontano anni luce da quello sensuale di Pan, si diffonde nell'aria. Il rumore dell'apertura del tappo e l'odore del liquido con cui mi bagno le dita, sortiscono l'effetto opposto a quello che speravo Pan mostrasse. Sento i suoi muscoli tendersi come corde e il suo respiro farsi piú veloce.
"Pan?"
"Mhmm?" mi risponde mostrandosi falsamente tranquilla.
"Tutto ok?" chiedo con voce il piú possibile rilassante.
"Mhmm... sí... ma... T-Trunks?"
"Sí, cosa?" domando facendo cadere alcune gocce di gel sulla sua pelle.
Le gocce, forse un po' fredde, le provocano un brivido e un’ulteriore tensione muscolare.
"Rilassati" le dico sensualmente.
Ripongo la bottiglietta sul comodino, ma, non appena le mie dita la sfiorano, Pan si irrigidisce completamente e, tentando di voltarsi urla un disperato NO.
Mi blocco all’istante, non appena la sento respirare a fatica e cerco di tranquillizzarla con un sussurrato:
“SSSSHHH… Ok… Ok, Pan, calmati… Va tutto bene. Ok?”
In tutta risposta la vedo mettersi a singhiozzare e quasi disperata lamentarsi:
“Sono una brutta moglie!!! UAAAAAA! Non lo voglio fare questo! Non perché non mi fidi di te, ma perché non mi piace… nella mia testa, non mi va! Non lo posso fare!”
Cerco di cancellarmi dal volto il più velocemente possibile lo sguardo allibito che credo di avere in questo momento: una sorta di pesce lesso cucinato male.
Sospiro e le sorrido teneramente.
Ѐ assolutamente adorabile.
Penso rapidamente a cosa fare per farla smettere immediatamente di frignare inutilmente e mi allungo di nuovo per recuperare la boccetta.
“Trunks, no, per favore… Sul serio… non me la sento proprio…” mi mugugna con tono supplichevole.
Non la cago di striscio e mi metto a leggere ad alta voce le istruzioni che riporta l’etichetta della boccetta:
“…Adatto a massaggi su tutto il corpo… Con il suo profumo fruttato rilassa i sensi… Le sue essenze ammorbidiscono la pelle… Se mi dici che non ti va nemmeno questo, sul serio penso che sia successo qualcosa di grave…”
Vedo il suo volto rasserenarsi e un leggero sorriso rendere quelle labbra talmente accoglienti, che decido di depositarci un bacio all’istante.
“Voltati, Pan” le ordino aprendo di nuovo la boccetta e gocciolandone parte del contenuto sulla schiena.
L’aria si satura di nuovo di un odore davvero intrigante…
(*NA: Ma che intrigante… Fa CAGARE. Se si arriva alla saturazione dell’aria, fa mancare il respiro e dà anche un senso di nausea ributtante… Però questi sono sayan… lasciamoli fare…*)
Inizio a massaggiare i muscoli contratti della schiena di Pan che, a poco a poco, si rilassano a contatto delle mie dita.
Sospira.
Sospiro…
“Molto meglio questo, non trovi?” le sussurro appena.
“Trovo…” mi sussurra a sua volta.
“Lo fai anche a me dopo?” le domando sottovoce.
“Mhm mhm”
Termino dopo un tempo indefinito un lavoro eccellente, visto che Pan, senza nemmeno essersene resa conto, si è trasformata pure in ssj…
Perfetto, così il massaggio alle mie gambe irrigidite dall’allenamento sarà ancora più rilass…
 
“…Ma che cazzo! GOTEN! Va bene tutto, ma questo no!”
Ѐ la voce del mio gemello che mi distrae dal pensiero delle piccole dita di Pan che si muovono delicate sui miei quadricipiti.
Alzo gli occhi al cielo e sbuffo pesantemente.
“Goten?” mi chiede Pan leggermente stupita.
“Temo di sì. Vestiti, dai, andiamo a vedere cos’è successo…” le dico invitandola ad alzarsi.
 
Mentre ci vestiamo li sentiamo discutere di nuovo:
“…Non sai che è pericoloso rompere così la fusione? Potrei avere un trauma…” afferma un Goten particolarmente scioccato.
“Trauma? Ma te lo faccio avere io un trauma, ma sul serio però! Ma cosa ti dice il cervello? Siamo assieme, nello stesso corpo… la stessa mente… e tu cosa ti metti a pensare? A cosa farai stasera con Bra? MIA SORELLA, CAZZO! Ma possibile che non riesci a controllarti nemmeno cinque minuti?”
“Tutti fanno sesso con la propria moglie, Trunks… Cosa c’è di male?”
“Tipo che è mia sorella? E tipo che non stavi pensando di farci propriamente l’amore in modo… normale?”
“TSK… normale… Cos’è normale e cosa no?”
“Che stavi pensando al suo cu… fondo schiena!”
Silenzio…
Inquietante…
Silenzio…
“E?” prosegue la voce di Goten evidentemente perplesso.
E… porca miseria, se stavi pensando al fondoschiena di mia sorella, perché cazzo l’hai fatto vedere anche a me? Come pensi che mi possa sentire?”
“Ah, ma sei tardo, Trunks! Se è la fusione è la fusione di tutto, capisci? Ti va già bene che non siamo in una yaoi… altrimenti vedresti a che cu… fondo schiena stavo pensando…”
Sento l’aura di Trunks crescere e, al limite della sua trasformazione in ssj, Pan e io usciamo dalla camera.
“Ciao, Trunks! Pan… tutto bene… lì dietro?” ci investe il saluto di Goten il quale mi fa pure l’occhiolino.
Alzo un sopracciglio perplesso e sento Pan esplodere:
“Non credo siano cose che ti riguardino… zio Goten…”
“Come no? Siamo tutti una grande famiglia, no? E poi ora so che se finisco il liquidino magico posso sempre venire da voi a prenderlo… Bra è stanca di usare l’olio d’oliva, dice che se nel mentre mi trasformo in ssj poi si sente odore di olio bruciato e non l’aggrada… E sì che abbiamo provato anche con l’extravergine… Senti invece qui che profumino di fragola…” spiega.
Guardo la mia copia stringere i pugni e sento la sua aura crescere a dismisura:
“Trunks, è tutto ok. Mia… nostra sorella è un po’ pazza, sai… Credo che quest’idea sia stata sua e che nessuno l’abbia forzata a farlo, non lo avrebbe mai permesso… Soprattutto con l’idea che nostro padre venga a saperlo…” gli dico per tentare di calmarlo.
“Ma chi, Vegeta? A casa sua c’è sempre odore di menta… o banana… Guardate che anche lui con le due Bulma si sta divertendo parecchio… Fidatevi… Ma vedo, cioè, sento, che anche voi profumate di nuove esperienze, o sbaglio? Manchi solo tu, Trunks… Cavoli, se ‘sta raccolta fosse yaoi ci sarebbe il C17 del tuo tempo… In fondo non è così male…
“GOTEEEEEN! Vattene!” esplodo non riuscendo più a sopportarlo.
Mi guarda perplesso per qualche secondo e poi alza il dito indice, come per chiedere il permesso di parlare.
Alzo gli occhi al cielo e chiedo scazzato:
“Cosa?”
“Posso avere un succo di rabarbaro? Ho la gola secca”
“No, vattene!” ribadisco.
“Ok… vado. Ciao, Trunks. Ѐ stato un piacere insegnarti la fusione. Buona serata… Ciao…” afferma voltando le spalle a tutti e andandosene senza aggiungere altro.
“Ti sei fatto insegnare la fusione da Goten, perché?” chiedo non appena rimaniamo soli.
“Ho un piano… ve lo spiego più tardi. Ora vado a farmi una doccia…” dice liberando i capelli dall’elastico che li raccoglieva e massacrandolo fra le dita per qualche secondo.
Passa a fianco a Pan e si ferma ad osservarla per qualche secondo. Le dona una carezza delicatissima sulla guancia e si dipinge in volto uno sguardo serissimo.
In tutta risposta lei alza un angolo della bocca in un sorriso maliziosissimo e, senza voltarsi, mi domanda:
“Trunks… Tu ti ricordi come si fa la fusione, vero?”
Sorrido.
Ovvio che sì, se la ricorda Goten… difficile che io la possa scordare…
Guardo mio fratello negli occhi per sapere se gli va.
“Peccato duri solo mezz’ora” mormora tornando ad essere di nuovo sorridente.

 



CONTINUA...


 
NA: Chiedo scusa per l'eventuale sforamento di rating. Le frasi in violetto sono ovviamente di Mirai Trunks, quelle in nero di Goten.
Alla prox!
SSJD






 
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: SSJD