La
mattina ci preparammo in fretta e furia, non avevamo rimesso la sveglia
e inevitabilmente, eravamo in ritardo. Arizona non mi diede nemmeno il
tempo per un caffè. Lo compri strada facendo, mi disse tirandomi
per un braccio. A piedi, raggiungemmo il noleggio quad. Organizzai
tutto io e lo presi per due giorni. Visto che Arizona si era decisa e
convinta, ne approfittai. Non era la moto dei miei sogni ma ero felice.
Ci diedero tutto l’equipaggiamento e alcune, molte, regole. Ero
impaziente e ascoltai ben poco. La mia mente già vagava e
sognava.
“Hai sentito tutto quanto vero?” mi domandò Arizona dubbiosa.
“Più o meno.”
“Hai sentito la regola di non superare i sessanta km orari?.”
“Avevo capito ottanta a dire il vero.”
“Guai a te” mi minacciò con il dito indice.
“Dai, salta su, non ci succederà nulla. Nel caso Shonda ci ucciderà.”
“Esatto.”
In sella al quad e con il navigatore azionato, partimmo. Presi subito
la direzione mare. Dagli specchietti vedevo Arizona, il suo viso teso
ora si stava rilassando e si godeva il panorama.
“Avevi ragione, mi disse, è bello girare in moto.”
“Non la reputo una moto ma sì, ci si sente liberi. Quindi non hai più paura?.”
“Non l’avevo nemmeno prima a dire il vero, ma il quad mi
sembra il compromesso giusto. Quattro ruote sono meglio di due. Vedo
che sei a tuo agio in sella ad una moto.”
“Adoro le moto e tutto ciò che ha un motore e due ruote,
oggi anche questo che ne ha quattro. Quando studiavo
all’università, ne avevo una stupenda e mi sono fatta
delle gite indimenticabili.”
“Lo immagino, sei al settimo cielo.”
Arrivammo nella punta più estrema del golfo e si apriva un
infinito oceano meraviglioso. Tolsi immediatamente il casco e respirai
a pieni polmoni.
“Finalmente, dissi, guarda che spettacolo. Ci facciamo un bel
giro sulla spiaggia e poi ci accampiamo da qualche parte, ci
stai?.”
“Certo che sì, alla fine farsi trasportare è
piacevole. Ricordati la regola, in spiaggia non si superano i 25 km
orari.”
“Si me la ricordo. Appena vedi un posto che ti piace, ci fermiamo.”
“Benissimo, rispose.
Stavo esaudendo il sogno di una vita, stavo dando delle immagini alle
mie mille fantasie. Ecco quello che volevo da questa vacanza, questo
sentirmi libera, quel paradiso mi stava aiutando a star bene. Arizona
aveva permesso tutto questo e le dovevo molto. Non parlammo per un
po’, forse entrambe immerse nei nostri pensieri. Infinite spiagge
dove perdersi e riprendersi la vita.
“Non ci allontaniamo troppo, fermiamoci dai” mi disse Arizona.
“Hai ragione, qui va benissimo.”
Stendemmo i nostri teli e corremmo dirette in acqua.
“Con questa giornata in particolare, mi ci vorrà una vita
per… non avrò mai il modo di poterti ricompensare. Hai
esaudito uno dei miei sogni.”
“Ne sono onorata e felice, la vita è così Callie, a volte toglie a volte dà.”
“Ho pensato mentre guidavo” dissi d’un tratto.
“Vuoi parlarne?.”
“Sì, ho deciso che alla prossima telefonata di… risponderò.”
“Davvero? Sono felice che hai cambiato idea.”
“Non ho cambiato idea a dire il vero, ma hai ragione, se non ci parlo mai il male lo faccio solo a me stessa.”
“A saperlo prima, saremmo venute in moto direttamente da Seattle” disse Arizona per sdrammatizzare.
“No sul serio, davvero credo che tu abbia ragione. Così mi
ritrovo sempre questo macigno nello stomaco e non va bene.”
“Certo che non va bene Callie, tu sei la prima persona a cui devi pensare. Fallo per te, non per loro.”
“Non so nemmeno se sarò in grado ma lo farò” dissi.
“Ora te la faccio io una domanda, quando pensi a Robert, cosa provi? Nel senso, credi di amarlo ancora?.”
“Domanda da dieci milioni di dollari. Non ho ben chiari i miei
sentimenti in questo momento ma prima di sapere del tradimento,
l’amavo.”
“E non può succedere che, appena avrai ripreso in mano la tua vita, ti accorga di amarlo ancora?.”
Intanto ci eravamo sdraiate dove l’acqua non superava i venti
centimetri ed eravamo circondate da tantissimi pesciolini di tutti i
colori.
“Che ti dico Arizona, nella vita mai dire mai ma conoscendomi,
questa situazione mi ha cambiata e molto. Io non sono capace di
dimenticare, non guarderò più Robert con gli stessi
occhi. Per quel che riguarda Susan, per me è morta.”
“Callie io parlo di Robert e del tuo matrimonio, prima o poi dovrai pensare anche a questo.”
“Non lo so, il matrimonio è l’ultimo dei miei
problemi. Se dovessi divorziare, i miei genitori mi cancellerebbero
anche dall’albero genealogico.”
Arizona fece una risata talmente di gusto che cadde all’indietro e spruzzò tutti i nostri vicini.
“Tu ridi Arizona ma io non scherzo, non oso immaginare la loro reazione.”
“Callie sei grande e vaccinata, la tua vita la gestisci come meglio credi.”
“Volevo rendere orgogliosi i miei genitori, volevo fare qualcosa per poter dire che fossero fieri di me.”
“Ed io ho una fame pazzesca, stamattina nemmeno un caffè.”
“Ora torniamo indietro e ci fermiamo in un localino.”
“Prima faccio qualche foto. Ne vuoi qualcuna per ricordo?.”
“Dopo ne faremo due copie da tenere.”
“Ok.”
Ci rivestimmo e prendemmo la strada del ritorno. Cominciavo ad avere i crampi allo stomaco e mi fermai poco dopo.
“Se non ci piace, mangia una cosa al volo e cerchiamo un altro posto, dissi, ma non posso più resistere.”
“Ce lo facciamo andar bene, non vorrei un tuo svenimento sulla coscienza.”
“Anche perché non sapresti con chi o come tornare a casa.”
“Anche.”
Mangiammo del pesce arrosto con una svariata infinità di verdura e frutta al posto del nostro più comune pane. Non bevvi nulla di alcolico ma ordinammo una limonata bella ghiacciata per tutte e due. Arizona chiamò la sua famiglia ed io approfittai per fare altre foto. Prima di tornare a casa, passai per le rive del Mississippi, volevo fare una crociera in uno dei fiumi più grandi d’America. Avevo letto che i battelli risalivano anche al 1800. Prendemmo informazioni e appena il sole stava tramontando, tornammo a casa. La giornata poteva tranquillamente finire in quel modo. Eravamo esauste, la giornata era stata alquanto impegnativa e la terminammo immerse nella vasca idromassaggio. Ero riuscita a fare un bel po’ di mente locale dei miei problemi ed ero felice dei miei risultati. Risultati solo teorici, ora dovevo metterli in pratica.
“Lo sai che stai riuscendo in un miracolo?” le dissi.
“Che?.”
“Con tutta la tua santa pazienza, mi stai insegnando a non scappare dai problemi ma a risolverli. Per me è una novità assoluta. Non dico che ho imparato però almeno ora li prendo in piena faccia. Sarà più doloroso all’inizio ma il fine giustifica i mezzi.”
“Lo capisci che come fai tu non va bene?.”
“No, ancora non lo capisco ma ci sto provando. Già che ho pensato di rispondere alla prossima telefonata, è un buon passo avanti.”
“Certo che lo è Callie, non serve a nulla rimandare le cose. Non giova a nessuno.”
“Quando non vedo vie d’uscita, tolgo il disturbo. Soffro in silenzio e in solitaria finché non mi passa. L’ho sempre trovato un ottimo rimedio. Alle volte fatico a parlare con le persone che non mi vogliono capire. Con i miei genitori ho fatto lo stesso, appena ho potuto me ne sono andata da casa. Mio padre non mi dava tregua, mi stava esasperando e non ne potevo più.”
“Mi dispiace Callie, non meritavi quel comportamento. Non da tuo padre che dovrebbe essere il primo a starti accanto. Un padre deve sostenere non abbattere i sogni dei figli.”
“Mia mamma stava nel mezzo, non ha mai preso la parte di nessuno. Quando me ne sono andata, l’ho vista piangere e per me è stata la prima volta.”
“Con tua sorella come si comportano?.”
“Aria non ha mai avuto voglia di studiare quindi segue le orme di papà. Alla fine ha un lavoro sicuro e abbastanza soldi per poter far quello che vuole. Almeno lei non li ha delusi.”
“Callie guardami, tu non hai sbagliato niente, hai seguito la tua vocazione e il tuo cuore. Sei riuscita ad essere quello che volevi e devi sentirti orgogliosa di te stessa. Se i tuoi non ti hanno capita e appoggiata non è colpa tua e spero che un giorno se ne rendano conto. Continuando così, ti perderanno per sempre.”
“Non mi sono mai pentita delle mie scelte ma non li avevo mai vicini nei momenti migliori della mia carriera. Ad ogni premio che ho ricevuto, loro non hanno mai partecipato. Ho sempre portato amici e dopo il matrimonio c’era Robert. Nella contentezza avevo sempre un piccolo vuoto. Non fare mai questo errore con i tuoi figli Arizona, appoggiali sempre e in tutto. Queste ferite non guariscono mai.”
“Non lo farò mai, io per loro ci sarà sempre. Ora risolviamo il problema Robert- Susan, poi penseremo ai tuoi genitori.”
Risi. Aveva appena detto una cosa che mi fece bene al cuore.
“Quasi quasi ti chiedo di adottarmi, mica vorrai accollarti anche il problema dei miei? Ma chi te lo fa fare?.”
“La grande amicizia che provo per te, non ti lascerò sola e se lo vorrai, ti aiuterò.”
“Ti ricordi le puntate di quando mio padre arrivò a Seattle con il prete per farmi fare l’esorcismo e smettere di essere gay?. Quanto è stato bello gridargli contro tutte quelle cose, anche se era finzione.”
“E poi? Sono arrivata io e gli ho fatto un discorsetto con i fiocchi e si è convinto che quello era la tua vita.”
“Vero, inizia a preparare un bel discorso allora. La storia della nave militare USS Arizona non vale.”
“Tranquilla, troverò le parole. A chiacchiera, Jessica non è inferiore ad Arizona.”
“Vedi, questo è quello che immaginavo quando ti chiesi di venire in vacanza con me. Parlare all’infinito ed arrivare ad una soluzione.”
“Sì però prima devo darti il tempo di stemperarti un po’, altrimenti non si può nemmeno iniziare un discorso serio.”
“Esatto e grazie ancora” dissi alla fine.
“Di nulla Callie, per me è un piacere essere qui e poterti aiutare. Dico sul serio.”
“Oggi è stata una giornata super favolosa, rimarrà negli annuali dei miei ricordi.”
“E domani sarà ancora più bella, ora asciughiamoci e andiamo a letto. Domattina non vorrei arrabbiarmi per farti svegliare e alzare” disse avendo imparato a conoscermi.
“Ti saprò sorprendere.”
“Non di mattina cara mia, tu la mattina non connetti proprio.”
“Vedremo” la sfidai.