22. Josephine
Parigi, 10 maggio 1787
Cara Oscar,
Dimmi subito come sta André.
Ho ricevuto un messaggio di nostra madre, che sostiene sia tutto a posto, poco più di un graffio. Spero davvero sia così. Non che dubiti della buona fede di nostra Madre, ma non mi stupirebbe se, con lei per prima, tu avessi minimizzato per non farla preoccupare, e con lei la nonna di André. D'altra parte, nostra Madre è subito corsa a Palazzo dal marito, come giustamente doveva essere. Voi alloggiate altrove, quindi non credo abbia potuto constatare di persona le sue condizioni.
In ogni caso, ho già dato incarico al mio medico di passare da voi e poi di riferirmi esattamente, di modo che voi siate curati per il meglio ed io non abbia a rimanere nel dubbio. Oggi non ho modo di venire a visitarvi, ma provvederò senz'altro domani o il giorno seguente.
Se davvero non è nulla di grave o pernicioso, come mi dicono e spero, mi auguro tu provveda adeguatamente ad occuparti del ferito. Non solamente con l'aiuto di un buon medico e di un brodino di pollo, ma con la tua presenza e compagnia. Così forse (e qui mi attirerò le tue ire) passerà meno tempo a difendere i ribelli a parole, se tu ti occuperai di lui come merita.
A questo proposito, non posso davvero resistere alla tentazione di farti notare una cosa, che mi è venuta in mente dopo la tua ultima lettera. È una frivolezza, ma mi perdonerai se cerco di farti ridere in un tale frangente. Ridere e pensare.
Ordunque, tu hai scritto che ti preferisce in abiti maschili. Vogliamo dirla tutta? Non mi stupisce affatto. E, se proprio vuoi saperlo, non sarebbe il solo. Sei talmente abituata a vedere l'abbigliamento che nostro padre ti ha imposto come una mortificazione del tuo corpo da non renderti nemmeno conto quanto in realtà le culottes attirino gli sguardi maschili. Beh, certo, di solito i suddetti sguardi si trovano alle tue spalle, ma ti assicuro che ci sono. C'erano alla Reggia, li ho notati l'altra sera alla locanda. E tuo marito, tesoro, non fa eccezione. Anzi, ha sempre avuto agio di rimanere con te in casa, quando indossavi solo le camicie. Non mi pare assolutamente strano che ti preferisca così. Mi stupisce maggiormente che la gelosia non lo divori, a dire il vero.
E con questo ti lascio.
È una missiva breve, è vero, ma attendo soprattutto risposte da te.
Un abbraccio, e perdona la sciocchina di tua sorella,
Josephine de Liancourt.