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Autore: biribo    23/06/2017    0 recensioni
Avete presente tutti quei libri dove si legge di ragazzi sfigati che hanno problemi di bullismo?
Questo non è uno di quelli.
Vi racconterò la mia storia, chi sono io, e perché sono così stronzo.
Questa è la mia storia
Questa è la storia di un bullo sfigato.
Genere: Generale, Slice of life, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci sono dei problemi.
Noto che Lisa e Sara si parlano di meno, e questo è un bene. Solo che sono passate due settimane e non è successo praticamnete niente.
Il pazzo si è finalmente rivelato, si chiama Leonardo.
Ogni giorno si ferma all’ uscita aspettandomi, mi parla delle ultime nuove in quell’ istituto di merda, mi da informazioni su Lisa e Francesco, e poi ognuno per la sua strada.
Almeno fino a oggi.
La giornata era passata normalmente, la gente mi schifava, mi evitava, ero tranquillo.
Ho preso anche voti discreti, senza studiare.
Sembrava che la mia vita si fosse finalmente stabilizzata.
Quando noto che all’ uscita Leonardo non c’ è.
Non che mi importasse granchè, sia chiaro. Solo che sembra un tipo discretamente interessante, dopotutto.
Mi incammino subito verso casa, e come sempre incrocio Erica.
-Ti sei fatto un nuovo amico- Dice lei sorridendo
-“Amico” è una parola grossa, diciamo collega- Le rispondo io.
Quel giorno Erica era più strana del solito, aveva i capelli legati e gli occhi color nocciola sembravano spenti.
Continuiamo a camminare, quando si volta
-Mi prometti che non farai nulla di troppo stupido?-
-Non posso prometterti nulla- Dicendolo ridacchio.
Lei mi saluta e svolta l’ angolo.
È sempre un piacere parlare con lei
Mi arriva un messaggio. È Leonardo, mi chiede di incontrarci in piazza. Il chè è strano, è la prima volta che mi contatta via telefono.
Non avendo granchè da fare, ed essendo venerdì decido di accontentarlo.
Prendo il primo autobus che passa e mi siedo.
Mi metto le cuffiette e ascolto un po di ost.
Sì, la musica “normale” non mi entusiasma più di tanto.
Noto una ragazza molto carina, seduta due posti avanti. Ha uno zaino, deve essere dell’ istituto.
I capelli ricci le arrivano fino al bacino, e lo zaino rosa appariscente non la fa di certo passare inosservata.
La osservo da lontano, ma arriva la mia fermata e mi dirigo verso l’ uscita.
Perfetto, non abita nella mia città, il mio solito “culo”. Spero abiti comunque nei dintorni.
Mi dirigo verso la piazza, mentre mi tocco i capelli ricci.
Noto Leonardo seduto su una panchina in modo anomalo.
Mi avvicino e lo saluto, sempre con fare distaccato.
Gli chiedo la motivazione per cui volesse incontrarmi qui.
-Sono preoccupato, hai presente i bulletti che hai fatto sospendere chiamando la polizia settimane fa?-
Cazzo, avevo smesso di pensarci per qualche istante, e arriva lui a ricordarmelo.
-Sì, e la cosa non ti riguarda- Rispondo io
-Fino a un certo punto, ti ricordo che la sospensione era di due settimane- Dice lui senza accennare un sorriso.
-Lo so, ma non posso farci nulla, vedrò di evitare di farmi ammazzare- Dico io in maniera seria.
-Un loro amico è venuto da me oggi, e mi ha chiesto informazioni su di te- Dicendolo abbassa lo sguardo
Per un attimo mi intimorisco
-Chi?- Chiedo io preoccupato
-Un certo Edoardo De Simoni- risponde lui
-E tu cosa gli hai detto?- Chiedo io con fare minaccioso
-Gli ho detto delle cazzate, e tra poco ho un appuntamento con lui- Risponde lui guardandomi
Mi sta davvero aiutando?
-Perchè avresti dovuto aiutarmi?- Chiedo io con fare stranito
-Perchè mi diverti. E poi tra rifiuti della comunità ci si intende- Risponde lui
Non posso fidarmi. Non subito
-Quindi, cosa hai intenzione di fare?- Chiedo io
-Dimmelo tu, io sto prendendo tempo, ma ti sei messo contro gente non proprio innocente- dice lui alzandosi
L’ istinto mi dice che posso fidarmi di lui. Ma la logica mi tira i capelli facendomi notare che fidarmi sarebbe ora come ora la cazzata più rischiosa che possa fare
-Non posso far altro che sperare tu non mi stia mentendo- Dico io mentre si allontana.
Si ferma e si gira verso di me
-Non ci contare troppo. Pensa a un piano B- dicendolo si rigira e si incammina verso la strada più vicina
È veramente un ragazzo interessante.
Peccato che ora come ora debba pensare a come non farmi ammazzare da quel gruppo di decelebrati.
E pensare che tutto ciò è partito da una stupida cotta.
Però stranamente sto bene.
Sono a mio agio.
Mi domando se davvero esistano i buoni e i cattivi.
Oppure se semplicemente è la vita a dirci cosa fare.
   
 
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