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Autore: DhakiraHijikatasouji    23/06/2017    1 recensioni
Siamo nel Medioevo. Due bambini inseparabili dovranno affrontare una scelta che
sconvolgerà le loro vite, ma si sa che l'amore rimane nonostante il tempo...
#Saschefano💚❤
#Stescha❤💚
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Anima, St3pNy
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Violenza
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Un lampo illumina l'interno della buia cantina di un castello imperiale. Dopo il lampo, c'è il tuono. Un rumore fortissimo, fa tremare i vetri della finestra chiusa. Piove a dirotto. L'acqua bagna tutte le superfici che riesce a raggiungere. Crea pozzanghere nella terra, lasciando fango ovunque. Il vento soffia tra gli alberi, facendo fischiare le foglie. Un altro lampo, illumina il bosco. Un altro tuono. 
Una donna si sta lamentando distesa su un letto di paglia. E' giovane, sui 30 anni circa. Si lamenta, si contorce. Piange, vuole la felicità del bambino che ha in grembo. E' incinta, ma il medico non arriva. Sarà frenato dal temporale. In quella parte di bosco viene giù l'acqua piovana che scende dalla collina, portandosi dietro detriti di vario genere.

-Tranquilla, va tutto bene! Arriverà, pazienta! Ti prego!- Un'altra serva come lei, giovane, le tiene la mano cercando di tranquillizzarla, mentre un uomo, l'imperatore, passeggia avanti e indietro aspettando che la donna partorisca il bambino che non sarebbe contato più di tanto nella società. 

- Mary! Sto male!-La donna suda. Le temperature sono alte nonostante il temporale.
L'uomo la guarda non provando pena per quella donna che stava sentendo gridare dal dolore in preda alle doglie. Aveva sentito Mary gridare "E' il momento!" dopo che si era precipitata in cantina e, sfondata la porta, aveva trovato la ragazza a terra tenendosi il grembo. Incapace di sorreggersi con le sue gambe.

-Tranquilla Daphne! Sono qui per aiutarti. Non ti lascerò morire. Non lascerò morire tuo figlio!-
L'aveva tranquillizzata la donna che era anche la sua migliore amica.
Bagnò nella tinozza accanto al letto il fazzoletto che usava per rinfrescarle il viso. Lo strizzò. Lo passò delicatamente su tutto il viso contorto dal dolore.
Sentirono un rumore di zoccoli che affondano nel fango, in lontananza.

-Deve essere lui. Pazienta, ti prego. Tra poco sarà tutto finito!-La donna annuisce sorridendo.

-Tra poco la mia unica gioia nascerà.-Disse accarezzando il pancione. La porta sbatté, lasciando entrare un uomo, fradicio. Reggeva in mano una borsa, l'unico bagaglio.

-Dottore presto!-Gridò la serva. L'uomo, con i capelli brizzolati ed un viso stanco si avvicinò alla donna dopo essersi inchinato al cospetto dell'imperatore che stava guardando la scena.

-Non c'è un momento da perdere. Ragazza, prendi degli asciugamani e vieni ad aiutarmi, presto!- Mary si diresse in bagno, non facendo attenzione a quel che incontrò sul suo cammino. Sbatté sui mobili, ma non se ne preoccupò. Quella cantina era troppo piccola.
Tornò nella camera da letto. La donna era sfinita, non ce la faceva più.

-Sta morendo dottore! Faccia presto!-Gridò Mary in preda al panico.
La donna respirava pesantemente, stremata.

-Spingi..-Obbligò il dottore, che era già pronto con asciugamani.

-Daphne, mi chiamo...così-Disse la donna con un filo di voce, sforzandosi al massimo. Gridando ad ogni tentativo.
In poco tempo nacque il piccolo. Un bellissimo bambino con gli occhi verde-marrone ed i capelli castani. Piange, spaventato dal nuovo mondo. La donna si lasciò andare in un sospiro. Sudata, quasi morente.
Il dottore si asciugò il sudore.

-Tuo figlio-Gli sussurrò porgendo il bambino a sua madre.
Con uno sforzo incredibile si alzò piano, mettendosi a sedere sul letto.
Daphne guardò il neonato, con amore, sorrise, sapendo che la sua ora stava per giungere.

-Tu da oggi in poi sarai Stefano...- Diede un bacino sulla fronte al piccolo con i capelli color del caramello. Ricadendo ansimante sul letto.

-Daphne, Daphne guardami!-Gridò Mary davanti al viso della donna.

-Guardami! Riesci a vederci?-Gridò il dottore cercando di trattenerla in vita.

-Mary, prenditi cura di lui. Te lo chiedo per favore, io non penso di rimanere ancora per tanto tempo al mondo...-Un ultimo respiro. Il cuore della donna smise di battere. Teneva ancora in braccio la piccola creatura, che aveva ripreso a piangere.

-NOOOOOOO!-Il grido disperato di Mary risuonò per quella piccola cantina.

-Era suo destino...-Una lacrima scese dalla guancia del dottore.-Se solo non ci fosse stata questa pioggia.-Sospirò triste.

-Dottore, ha fatto il possibile. Grazie comunque.-Ringraziò Mary tra i singhiozzi. Prendendo il bambino.

- PADRE! PADRE!- Lo scalpiccio di due piedi risuonava per le scale che conducevano alla cantina. Un bambino, cinque anni, scese di tutta fretta ansioso di vedere il bambino. Sapeva che Daphne era incinta e non vedeva l'ora di farle le congratulazioni.

-E' NATO, VERO?!- L'uomo non rispose mentre con il suo mantello copriva la visuale al bambino che cercava di guardare oltre.

-Sì, ma...Daphne non ce l'ha fatta- Ora che la donna aveva dato la notizia, l'imperatore fece passare suo figlio con uno sguardo di disgusto.

-Sì, un maschio...un chiaro rifiuto di Dio- Disse ringhiando mentre Stefano non aveva smesso di piangere e il cadavere della donna aveva smesso di perdere sangue.

-Daphne...- Il bambino, traumatizzato dalla perdita di quella donna che l'aveva trattato come un figlio, rimaneva a fissare il suo corpo sudato diventato candido. Non versò nessuna lacrima, non sapeva perché.

-Sascha, allontanati subito! Quella donna adesso è cibo per vermi!- Mary avrebbe voluto rispondere a tono al suo padrone, ma proprio perché era tale non poteva permetterselo. Sarebbe stata sbattuta per strada. Comunque Sascha abbassò lo sguardo obbedendo al padre e allontanandosi a malincuore da Daphne. L'imperatore lo avvolse con il suo mantello mettendogli una mano sulla spalla.

-Aspetti! Questo bambino ha appena perso la madre!- Ebbe il coraggio di gridare Mary. Sascha si voltò a differenza dal padre. Era stato così scosso dalla morte di Daphne, che non si era accorto del lato positivo della cosa. Ovvero che aveva dato alla luce un bambino.

- Non è affar mio- Rispose freddo l'uomo. -Se non sbaglio quella donna ha detto che dovevi occupartene tu e così sia. Io non ho nulla a che fare con quel figlio di Satana- Nessuno sapeva il perché l'imperatore affibbiasse queste definizioni ad una povera creatura indifesa. Sascha si staccò da lui dirigendosi verso Mary, curioso di vedere il bambino che mugolava. Appena i loro occhi si incrociarono, Sascha ebbe un sussulto. Senza motivo. Quegli occhi così innocenti che lo guardavano lo fecero sentire quasi uno schifo, come se fosse lui a doversi chinare al cospetto di quel bambino nonostante fosse il figlio dell'imperatore.

-Il suo nome?- Domandò a Mary non staccando gli occhi dal neonato.

-Stefano. Daphne gli ha dato questo nome- Sascha sorrise.

-Vorrei prenderlo in braccio- Concluse e il padre sembrò quasi impazzire a quella frase.

-NON TOCCARLO! NON AZZARDARTI, SASCHA! E' IL DIAVOLO!- Sascha sospirò. Come poteva essere un demone un bel bambino come quello? Lui non credeva alle parole del padre. Nel mentre si faceva questa domanda, gli venne un'idea. Sarebbe andato a trovarlo di nascosto giorno dopo giorno e avrebbe aiutato Mary in questa impresa che consisteva nel crescere un figlio non suo.

Ma non lo faceva solo per gentilezza nei confronti di Mary.

Ma anche perché sentiva che tra lui e quel bambino c'era un filo nell'anima che li univa...

   
 
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