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Autore: FantaDJ_CA    23/06/2017    0 recensioni
Quando Derek si scopre omosessuale e innamorato del suo migliore amico Mark Sloan, quest'ultimo non può far a meno di interrogarsi sul suo stesso orientamento sessuale e sui sentimenti che prova per il neurochirurgo.
"Mi stai rovinando la vita!"
Derek non seppe far altro che guardarlo attonito. "Addirittura? Cos'ho fatto di male?" gli chiese.
"Sei gay. Ecco cos'hai fatto. Non dico di essere omofobo, perché non lo sono. Ma non potevi semplicemente evitare di essere innamorato di me?"
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Sheperd, Jackson Avery, Mark Sloan, Un po' tutti
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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1. Open your eyes

Comunicare. È la prima cosa che impariamo davvero nella vita. Certe cose però semplicemente non vogliamo sentirle, e altre le diciamo perché non possiamo più tenerle dentro. Per certe cose non servono parole, certe cose si fanno e basta. Alcune cose si dicono perché non si ha altra scelta. E alcune cose le lasciamo dentro di noi. E non accade spesso ma di tanto in tanto alcune cose semplicemente parlano da sé.


Derek Shepherd si era appostato presso il banco delle infermiere, coperto dalle scartoffie e dalle cartelle cliniche più variegate. Aveva un sorriso appena percepibile sul volto. Sembrava effettivamente felice, pronto per affrontare la giornata, intervenire subito appena il suo cercapersone si fosse messo a squillare insistentemente. Accanto a lui c'era Alex Karev, che andava frugando tra le cartelle cercando quella del suo caso pediatrico mattutino, un ragazzino dai costanti dolori addominali che non riusciva più a sostenere. Derek si intrattenne a parlare con un'infermiera, quando al suo fianco spuntò l'amico di una vita, il dottor Mark Sloan.

"Buongiorno dottor Shepherd!" lo salutò calorosamente, e altrettanto fece l'interpellato.
"Non proprio un buongiorno, ma potrei anche accontentarmene." replicò poi Derek, afferrando una cartella e appoggiando la schiena contro il bancone.
"Hai fatto cilecca a letto con la Grey?" lo stuzzicò, e fu allora che il sorriso appena accennato del neurochirurgo si dileguò in una smorfia di tristezza.
Mark sgranò gli occhi: "Davvero? Wow, se non avessi intrapreso gli studi di medicina avrei sicuramente tentato di sfondare nella cartomanzia."
Derek finse una risata, e gli spiegò: "Il sesso con Meredith è la seconda cosa che mi preoccupa, subito dopo aver rotto con lei."
"Hai rotto con Meredith Grey? Amico, sei pazzo?" intervenne solo allora Alex, che evidentemente non si era fatto scrupoli nell'origliare.
"Karev, fatti gli affari tuoi. Non hai una nuova ragazza autolesionista di cui occuparti, di questi tempi?" Alex fulminò Mark con un'occhiataccia e andò via con una cartella. Forse era un po' troppo presto per scherzare sulla sua ex, che era finita in reparto psichiatrico.
Derek abbozzò un sorriso. Il chirurgo plastico era bravo nel migliorargli l'umore, con le sue battute, con le sue esperienze, con la sola sua voce. Ma Derek non l'avrebbe mai ammesso davanti a nessuno, ancor meno davanti al dottor Sloan, che si sarebbe preso gioco di lui fino alla fine dei suoi giorni, o, altrettanto probabile, si sarebbe pavoneggiato fino a stancarsi.
Derek sentì il suo cercapersone suonare, e cominciò a camminare a passo spedito. Mark lo seguì a ruota, e gli chiese evidentemente incuriosito: "Perché mai avresti mollato Grey?"
"Perché sono un'idiota che non sa quello che vuole" rispose schiettamente con la voce ferma fissandolo per un momento negli occhi.
"E ci hai messo quasi un anno per capirlo?" domandò Mark tentando di soffocare una risata.
"Fatto sta che tu hai impiegato un anno e mezzo per capire di non voler stare con Lexie."
"Ehi!" esclamò il chirurgo plastico. "Io e la piccola Grey non sono affari che ti riguardano."
"Scherzi, vero? Vi siete lasciati due mesi fa e quasi ogni giorno non fai altro che struggerti d'amore per lei, per poi venire da me a chiedere consigli che neanche usi. Quindi sì, tecnicamente sono affari che mi riguardano."
Mark rimase in silenzio per qualche secondo. "Derek, devo dirti una cosa."
"Dimmi pure, Mark, ma fai in fretta." lo spronò, essendo arrivati davanti alla stanza del paziente.
Esitò. Balbettò a malapena qualcosa, e poi sconsolato gli disse: "Fa niente. Te ne parlo dopo."
Derek gli posò una mano sul braccio come per salutarlo, e lo lasciò sull'uscio. "Qualcuno vuole presentare il paziente?"

Nell'esatto momento in cui Meredith e Mark si incontrarono, la prima non poté far a meno di abbassare lo sguardo e rivolgerlo altrove. Ma per sua sfortuna il dottore se ne accorse, e le si avvicinò. "Stai cercando di evitarmi?" le chiese innocentemente.
"No, dottor Sloan, perché mai dovrei?" lo sguardo sempre basso, la voce anche.
Mark realizzò all'improvviso, forse si sbagliava ma forse no, e istintivamente sbottò: "Sono io? Sono io la ragione per cui tu e Derek vi siete lasciati?"
Solo allora Meredith lo guardò dritto negli occhi, sconcertata. "Che cosa vai blaterando?"
"Sono io. Sono io!" esclamò, esaltato, ma al contempo infelice per aver rovinato la relazione del suo migliore amico.
"Va bene, ma smettila di gridare o ci sentiranno tutti" lo supplicò la specializzanda.
Mark e Meredith si appartarono. Il primo aveva un sorrisetto sul volto che parlava da sé. "Devo dire che è la seconda volta che mi capita una cosa del genere. Prima Addie e adesso ti ci metti anche tu" esordì. "Non riesco a fare a meno di ferire il mio migliore amico."
Lei lo guardò stranita. "Cosa c'entro io con Addison?"
"Sogni di tradire il tuo uomo con me."
"Cosa?!" esclamò Meredith. "Pensi veramente che io voglia tradire Derek con uno come te?"
La schiettezza della donna lo aveva un attimo messo a tacere, fingendosi offeso. "Uno come me? Cosa sono, un mostro?"
"Non volevo dire questo..."
"E che cosa allora, scusa?"
"Che non sono io quella innamorata di te!"
Lo scambio di battute cessò immediatamente. Mark indietreggiò di un passo, lo sguardo smarrito e le mani che si serrarono in due pugni stretti e rossi come le sue guance. Era così imbarazzato in quel momento, così vulnerabile. "Derek è gay?"
"Speravo di avere questa reazione un anno fa, eppure mi ha illuso per tutto questo tempo" gli disse. "Vai a fare la tua mossa, Mark."
Meredith si accinse ad allontanarsi quando il suo cercapersone squillò. "Io non sono gay!"

Il suo migliore amico era omosessuale, e pergiunta innamorato di lui. Sapeva di essere etero, eppure il fatto che anche Derek avesse la convinzione di esserlo, per poi scoprirsi gay lo stava facendo interrogare sul suo stesso orientamento sessuale. Prima voleva parlare con Shepherd della sua Lexie, lamentandosi come al solito della loro rottura, ma adesso il solo nome di quella ragazza lo stava facendo dubitare sul perché l'avesse lasciata. Sul perché un giorno si svegliò pensando che forse i due sarebbero stati meglio separati. Era perché in fondo anche lui non si immaginava più con una donna, e aveva bisogno di cambiare strada? Forse stava esagerando. Forse stava rimuginando troppo. Lo avrebbe dovuto sapere se la rottura con Lexie era dovuto a qualcosa di più che semplice incompatibilità. Tuttavia non poteva fare a meno di pensarci.
"Perché mi hai contattato al cercapersone?"
Derek era finalmente arrivato. Riuscì unicamente a chiudere la porta dietro di sé, prima che Mark gli sferrasse un pugno sul braccio destro, provocandogli una smorfia di dolore. "Sei fuori di senno? Per cosa diamine era il pugno?"
"Mi stai rovinando la vita!"
Derek non seppe far altro che guardarlo attonito. "Addirittura? Cos'ho fatto di male?" gli chiese.
"Sei gay. Ecco cos'hai fatto. Non dico di essere omofobo, perché non lo sono. Ma non potevi semplicemente evitare di essere innamorato di me?"
Derek sentì perdere qualche battito, e un istante dopo il cuore cominciò a battere all'impazzata, e pensò che da un momento all'altro avrebbe lacerato il torace e schizzato via. Rimase in silenzio e si sedette sul letto con lo sguardo basso sui suoi piedi. Per la prima volta non sapeva cosa dire, Mark l'aveva preso alla sprovvista. Non voleva che la loro amicizia finisse. Non voleva perdere il suo migliore amico a causa degli stupidi sentimenti che provava per lui. No, non l'avrebbe permesso neanche per tutto l'oro del mondo. 
"Non ti sto rovinando la vita! Puoi far finta che non sia successo niente, che io non sia gay e che tu mi piaccia. Possiamo rimediare così, per favore" Derek era partito con il piede giusto, poi la frase si era trasformata da una constatazione ad una sorta di implorazione.
"Come faccio a far finta di nulla? Non capisci cos'ha comportato tutto questo?"
No, effettivamente non lo capiva. Si interrogò in quattro e quattr'otto su cosa potesse aver causato il suo involontario coming out, ma non gli venne nulla in mente. Pensava solo a come quello si potesse ripercuotere sulla loro amicizia, sulle sue stesse relazioni, ma non si soffermava a pensare a quello che sarebbe successo a quelle dell'altro chirurgo.
"Vuoi che ti faccia un disegno, Shepherd?" ironizzò Mark con i denti stretti. "Se tu hai scoperto di essere gay dopo trent'anni da etero, non può succedere la medesima cosa a me? Scoprire di essere omosessuale e innamorato del mio migliore amico, dopo anni passati a scoparmi le infermiere?" Gli si spezzò la voce e distaccò lo sguardo per qualche secondo tentando di trattenere le lacrime. Derek rialzò il suo, si mise in piedi e si fece coraggio di abbracciarlo.
Mark tentò di liberarsi dalle sue braccia, ma fu più forte sia l'amico, sia la voglia di essere avvolto dal suo piacevole calore. Allora lo strinse anche lui, facendogli capire che nonostante tutto avrebbe ancora voluto essere suo amico, chiuse gli occhi e si godé quel piacevole attimo, forse più di quanto in realtà avrebbe dovuto, ma sapeva che entrambi avevano bisogno di quell'affetto che nessuno ancora era riuscito a darvi, e magari il loro rapporto d'amicizia lo compensava alla grande. Esatto, la loro amicizia.
Derek ruppe l'abbraccio delicatamente, e diede una pacca sulla spalla a Mark, e quest'ultimo la ricambiò accompagnandola con un sorriso e un sospiro di sollievo. 
Si guardarono negli occhi per una frazione di secondo, e questo determinò la loro fine. Non ebbe idea di cosa gli prese esattamente, ma Mark sentì l'irrefrenabile impulso di baciare il suo migliore amico. Strinse il suo viso tra le sue calde mani e le loro labbra si incontrarono in un bacio forte, sentito, passionale. Derek era stato sbattuto contro il muro, anche le sue mani erano sul volto di Mark, e quest'ultimo gli si era avvicinato ancora di più, schiacciando il suo corpo su quello del neurochirurgo. I loro cuori battevano molto più forti di prima. Senz'alcun dubbio in quel momento battevano l'un per l'altro.
"Mi stai rovinando la vita, Shepherd" affermò Mark con il respiro affannoso tra un bacio e l'altro e il sorriso sulle labbra, pronte di nuovo a scontrarsi con quelle di Derek. "Proprio così."


  
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